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Autore: kioccolat    25/09/2017    1 recensioni
Correva per il corridoio dell’ospedale da ormai 10 minuti abbondanti. Aveva il fiatone e sentiva ogni rumore attorno a se ovattato, sentiva il cuore scoppiare, la gola secca, la vista come annebbiata e non riusciva ad elaborare pensieri di senso compiuto per la troppa pressione e preoccupazione che aveva addosso.
Di tanto in tanto, per colpa della veloce corsa, sbatteva su qualcuno, e la persona puntualmente si lamentava. Ma senza fermarsi, Albafica, continuava a correre agitato, spaventato, impaurito.
Era stato chiamato all’improvviso e subito gli si era gelato il sangue a quella notizia, la paura l’aveva assalito e l’ansia si era insidiata in lui.
Naturale.
Raggiunse finalmente il medico, che stava appuntando qualcosa su un blocco, e cercò di parlargli prendendolo, anzi afferrandolo per le braccia. Voleva sapere, chiedere informazioni riguardo l’accaduto. Ma le parole gli morirono in gola… Non sapeva cosa dire, era spaesato, confuso, disorientato. Sperava in una risposta positiva. Ma se fosse sta una negativa? Come avrebbe affrontato la cosa. Lasciò l’altro toccandosi la gola con una mano e iniziò a respirare forte.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Pisces Aphrodite, Scorpion Kardia, Un po' tutti, Virgo Asmita
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Buio

Shura  era col capo chino sui suoi libri, impegnato a studiare. Più o meno. Perché più o meno? Perché ogni cinque minuti dava un’occhiata al suo fidato cellulare per vedere se la ‘sua’ adorata Emma avesse risposto o meno all’ultimo messaggio. Inviato un’ora prima. Naturalmente la risposta era palese ed ovvia.
All’ennesima sguardo al  telefono, da dietro di lui si accese una gran risata. Shura sbuffò.
“Non c’è niente da ridere Kardia.”
“Scusa, scusa. Sei troppo adorabile ad andare dietro a quella che nemmeno ti fila. Ma cambia obiettivo, il mondo è pieno di ragazze. Poi cos’ha di bello…insomma che ci trovi in lei?”
Kardia si stiracchiò accavallando le gambe. Sdraiato sul divano se ne stava beato. Non doveva studiare come Shura, lui…Nah, manco ci pensava, era troppo faticoso e poi.. Aveva tempo.
“Accetto le tue critiche. Ma non condivido il tuo pensiero. Reputo Emma una bellissima ragazza, in più è anche intelligente,  gentile e…”
Mentre Shura continuava a parlare convinto, Kardia gli rivolse un’occhiata annoiata. Mannaggia a lui e quando non se ne era stato zitto, doveva ricordarsi che il suo coinquilino prendeva tutto sul personale… Beh, effettivamente era una questione personale eh, ma ora come poteva zittirlo?
“Vuoi che le mandiamo un messaggio? Ti aiuto a scriverlo.”
“Del tipo?”
Il più grande si mise seduto ed appoggiò i gomiti alle ginocchia mentre sul volto gli comparve un’espressione non troppo rassicurante.
-Panna zuccherata, dolce e salata, ingredienti misti e divini. Nulla sono in confronto a te. Uno di questi giorni, dovremmo incontrarci e parlare sempre dello splendore del cristallo di luna che brilla nei tuoi occhi. Ti va, mia dolce fragolina?-
Shura guardò la frase. Poi Kardia, poi ancora la frase scritta da poco sul proprio telefono. Emma non aveva mai risposto ai messaggi che Kardia aveva inviato, possibile che l’amico lo avesse veramente preso in giro? Gli venne un’idea.
Il coinquilino gli aveva raccontato di una certa ragazza con cui era uscito e, stando alla storia, questa famigerata tizia non era ancora caduta a letto con lui. Quindi, o Kardia stava perdendo colpi, o la ragazza era un osso duro, pensò Shura… Il giovane sorrise lievemente, poi guardò l’altro.
“Va bene. Lo invierò, ma soltanto se tu ne invii uno uguale a quella Hydra. E se risponde.”
Kardia sbiancò. Non poteva fare la figura dello stupido, già era bastato al Lost Canvas. Figuriamoci se inviava un messaggio del genere! Avrebbe rovinato per sempre la sua reputazione!
“Non posso!”
“Rifiuti? Allora mi stai prendendo in giro.”
Al tono saccente di Shura,  a Kardia saltarono i nervi. Il suo orgoglio era troppo grande e sentirsi dire ciò dal più giovane era una cosa insopportabile. Nessuno doveva parlargli in quel modo, nessuno! Prese il proprio telefono ed in due secondi scrisse la frase inviandola ad Hydra.
Iniziò poi a pregare  mentre Shura, sorpreso, andò a sedersi accanto a lui guardando lo schermo del cellulare. Era aperto su What’sApp.
“E’ offline, non risponderà.”
Abbozzò Kardia, abbastanza agitato ma speranzoso, girandosi poi verso Shura...
“Oh, ora è On line”
“….cazzo”
“Spuntine blu, ha letto.”
“Lo vedo…”
“Sta scrivendo.”
“Lo vedo.”
“Di nuovo On line.”
“Lo vedo Shura!”
“Sta scrivendo di nuovo.”
“Non c’è bisogno che me lo dici, non sono cie-“
Il plin di What’s App interruppe i due da una possibile lite. Entrambi volsero l’attenzione al messaggio appena arrivato al cellulare di Kardia.
  • Ahahahah CX, molto divertente come messaggio, Kardia. Ho sempre amato la panna… Ma salata non mi piace affatto. Per l’incontro…direi che va bene, modo assai bizzarro di chiederlo. Ma originale. Sono colpita. –
 
Shura incrociò le braccia al petto sbuffando. Perché a Kardia le donne rispondevano mentre a lui, che era decisamente più gentile e con la testa sulle spalle, lo ignoravano completamente? Era un’ingiustizia bella e buona!
Nel volto di Kardia, invece, un’espressione di confusione regnava…cos’èra appena successo? Non lo sapeva… Ma andava bene così. Si mise a pensare un attimo. Quale poteva essere un luogo perfetto per un’uscita?

-Ti va bene incontrarci domani,  davanti all’Elysion? Poi ci facciamo un giro.-
-Va bene. Mi piace molto quel centro commerciale. Facciamo alle 16.00. A domani.-

Non che Kardia adorasse particolarmente i centri commerciali, come ogni uomo, ma almeno era certo di andare sul sicuro in quanto ad indice di gradimento, per lei. Infatti aveva fatto centro.
 
Il giorno seguente, Kardia era arrivato alle 15.50… Ovviamente perché il bus passava soltanto a quell’orario eh, non perchè non poteva più aspettare a casa, e gli era presa un’ansia terribile, quindi era partito a piedi. No. Era stato il bus. Ovviamente il bus, certamente il bus.
Guardò il gigantesco orologio a numeri romani dipinto sulla parete dell’Elysion. Le 16.05… Possibile che Hydra fosse sempre in ritardo!? Sospirò guardando il suo riflesso in una pozza d’acqua a terra.
Non si era mai soffermato a guardarsi troppo… Aveva sempre avuto quell’espressione da scemo durante gli incontri? Scosse la testa pensando fosse il caldo e tornò a guardare in lontananza.
Finalmente vide Hydra avvicinarsi. Aveva dei tacchi che facevano un rumore impressionante, ed era vestita con una canotta celeste e dei jeans corti mentre i lunghi capelli erano legati in una coda bassa.
Kardia sorrise involontariamente alla sua vista e sentì improvvisamente il battito irregolare… Che fosse amore? Impossibile.
“Ciao Kardia, scusa mi sono fatta attendere…”
Si cavolo, si era fatta attendere. Glielo avrebbe detto, glielo avrebbe rinfacciato, l’avrebbe fatta sentire in colpa e l’avrebbe insultata a morte!
Poi la ragazza sorrise…
“Ma no, figurati, sono appena arrivato…”
“Andiamo?”
Entrarono all’Elysion e incominciarono a girare un po’, quel centro commerciale era davvero gigantesco. Negozi di ogni tipo vi erano al suo interno, perfino un bar ed un’edicola.
“Dove vuoi andare?”
Lasciar scegliere la ragazza significava andare verso i negozi di vestiti, Kardia lo sapeva. Aveva affrontato altre volte quella quest. Ne era sempre uscito vittorioso, vincitore. Tuttavia, quel giorno, non ne aveva davvero voglia. Anzi, avrebbe preferito mettersi seduto e farsi una chiacchierata.
“Vorrei…dovrei, andare dove vendono i videogiochi…”
“Ok è di l- cosa?”
“Devo comprare una cosa per mio nipote...”
“Beh..va bene.”
Più che confuso, con Hydra, Kardia si diresse al Game Stop. Appena entrati, l’aria condizionata colpì in faccia entrambi, parve non aver alcun effetto sulla ragazza ma a Kardia causò un forte capogiro. Poco dopo si riprese e la raggiunse.
Stava osservando un esemplare di Hydra perplessa davanti ad una sfilza di espansioni di videogiochi Pokemon.
Gli venne da ridere ma riuscì a trattenersi.
“Se ti serve aiuto, perché non chiedi al commesso?”
La ragazza si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, iniziando a guardare verso il basso.
“Non…non voglio.”
“Che significa?”
“Non lo conosco, ho pa-…mi vergogno.”
Kardia si sorprese leggermente a quell’affermazione. Era convinto di aver visto, per un attimo, un’espressione di terrore e paura nel volto di Hydra. Eppure il commesso aveva anche l’aria da imbranato…e lo era. Poteva affermarlo poiché era cliente fedele del Game Stop, non avrebbe fatto male ad una mosca. Allora…perché?
“Quale ti serve?”
“Mi hanno chiesto quello con Tepig…”
“Allora prendi questo. E’ qui.”
Quando furono alla cassa, per tutto il tempo, Hydra guardò in basso. Comportamento che a Kardia fu molto strano, ma che il commesso ignorò. Forse si conoscevano? Magari erano stati ex?...Altamente improbabile.
“Shun, lei è Hydra. Una mia amica.”
“Hm? Oh, piacere mio Hydra! Io sono uno stagista e lavoro qui in prova. Felice di conoscerti.”
come risposta a Shun, Hydra, prese la mano di Kardia iniziando a stringerla, annuendo e sorridendo solamente. Cos’èra quel comportamento?
Usciti, la ragazza, guardò di sbiego il videogioco. Non c’èra che dire, era davvero carina quella scatola colorata piena di disegnini di mostriciattoli dalle varie forme che sorridevano. Mah…
“Non sei convinta?”
“Eh? Si si, soltanto che è molto strana…”
“Già, chi potrebbe mai giocare con una cosa del genere eh? Bambini, valli a capire.”
Il ragazzo scosse la testa teatralmente. Come se lui non avesse posseduto a casa tutte le espansioni dei videogiochi Pokemon. Bene, ora era certo di non poterlo dire. Guardò un attimo l’espressione di Hydra: buffa.
Cercava di capire, dalla scatola, in cosa consistesse la trama. Kardia tentò di parlarle ma di nuovo sentì il battito irregolare. Stavolta la sensazione non fu lieve come prima, anzi, il fastidio fu tale che lo costrinse a mettersi una mano sulla parte sinistra del petto. Cosa gli stava succedendo?
“Kardia?”
La voce di Hydra era piacevole per Kardia, in qualche modo gli piaceva ascoltarla. Soprattutto quando lo chiamava per nome, cosa che la ragazza aveva fatto molto spesso dal loro primo incontro.
Gli dava un senso d’importanza, nemmeno lui sapeva il perché tuttavia... Quel giorno ogni suono gli arrivava un po’ ovattato.
“Scusa. Un colpo di caldo.”
“Hmn…”
Continuarono il giro vagando per vari negozi e, purtroppo per Kardia, si entrò anche nella famigerata, odiata, spaventosa…KIKO. L’incubo di ogni uomo, il negozio che tutti i ragazzi evitano come la peste.
L’unica cosa positiva era, stranamente, la scarsa presenza di persone. La cosa negativa, erano quelle stramaledettissime luci violette che andarono ad accecare Kardia appena entrò nel dannato negozio.
Fu costretto a chiudere gli occhi e sentì improvvisamente la testa pesante… Perse l’equilibrio per un istante rischiando di cadere a terra, fortunatamente, davanti a lui vi era Hydra, si aggrappò letteralmente ad una spalla della ragazza per non cadere, iniziò a respirare a fatica… Che fosse il profumo che aleggiava nel negozio della KIKO? Quando riuscì a regolarizzare il respiro, riaprì gli occhi guardando la ragazza… Lievemente rossa. Valle a capire le donne, prima lei lo aveva preso per mano e non era successo nulla. Ora che le aveva soltanto toccato la spalla era arrossita. TSK!
“Tutto…tutto bene?”
“Sono inciampato… Che devi comprare?”
“Mascara. E’ un cosmetico per gli occhi.”
L’altro annuì andando a guardare una sfilza di rossetti esposti perfettamente in orizzontale. Ogni possibile colore e sfumatura. Persino ‘rosa salmone’…il costo era 7,00€. In sconto. Ma davvero c’èra gente che comprava quella roba?!
“Vuoi provare mascara e rossetto anche tu, Kardia?”
Hydra sorrise lievemente girandosi verso l’amico; nella mano destra reggeva un rossetto rosa pastello, nella sinistra un rimmel. Kardia la guardò allibito.
“Sono un uomo!”
“C’è un mio amico che li mette… Direi che rasenta la perfezione. Ma non lo vedo da tempo.”
Una nota di stizza arrivò sul volto di Kardia. La perfezione? Figuriamoci. Uno che metteva rimmel e rossetto non poteva essere la perfezione. Non per lui, era una cosa ridicola. Non si sarebbe mai abbassato a uno show del genere!
Poi guardò la ragazza.
“Aaaaaaaaaah! Ma solo un attimo, per gioco!”
“Ovvio!”
Naturalmente il rossetto ed il mascara li comprarono, ma rimasero all’interno della KIKO per usare uno degli specchi del negozio.
La scena era fantastica. E la venditrice da lontano rideva. Rideva molto…
I capelli di Kardia, legati dietro, ed Hydra concentrata a mettergli per bene il rossetto, finita l’opera alle labbra iniziò agli occhi.
Il poveraccio si sentiva ridicolo ma almeno aveva lei a pochi centimetri dal viso, baciarla sarebbe stato semplice… Ma sarebbe risultato anche molto, ma molto ridicolo. Si immaginava a lasciarle rossetto sulle labbra e la scena lo raccapricciava non poco.
“Ho finito!”
Si guardò allo specchio. Un’espressione schifata.
“Sono patetico.”
“Beh…diciamo che stai meglio senza.”
Hydra non riuscì a trattenere una risata e con pazienza lo ripulì per bene.
“Direi di andarcene eh, ho già sofferto abbastanza qua dentro.”
“Esagerato.”
I due uscirono. La prossima tappa sarebbe stata un negozio di scarpe. Tutto sommato, Kardia, si stava divertendo.
L’amica iniziò a raccontargli di come avesse scoperto quel centro commerciale, l’ascoltava. Ma la voce si faceva più lontana… Tutto iniziò a girargli intorno vedendo sdoppiarsi le figure. Sentì il battito accelerare. Si portò una mano al petto cercando di sopprimere quell’insopportabile bruciore. Un forte capogiro.
Poi buio.

ANGOLO KIOCCOLAT:  Salve a tutte/i! Spero sarete arrivati a leggere fin qui!
LO VEDI KARDIA?! Lo vedi cosa succede a mentire al dottore?! Prima eri felice al tuo appuntamento con Hydra, ed ora guardati! Ma dico io! Sono cose da fare? Che ne pensate voi? Sono cose da fare? Ovviamente no…
Se vi è piaciuto, spero di si, aspetto qualche vostro giudizio e…al prossimo capitolo!
   
 
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