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Autore: Helly00    25/09/2017    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima pubblicazione e spero vi possa interessare la mia personale idea di un sequel dopo la seconda serie televisiva! Nella mia storia le protagoniste frequentano il liceo insieme e Clef è, per mio capriccio di praticità, nelle vesti dell'OAV. Buona lettura e fatemi sapere se vi piace!
INTRO: Tre anni di pace e prosperità sono trascorsi nel regno leggendario ma Sephiro sta per affrontare una nuova minaccia. Questa volta, Hikaru, Umi e Fuu affronteranno un nemico ben al di là delle loro capacità di Cavalieri Magici. Dovranno fare il conto con i propri sentimenti.. e se venisse chiesto loro di sacrificare qualcosa di più importante della loro vita..?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuu Hooji, Hikaru Shidou, Nuovo Personaggio, Umi Ryuzaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAP. II

 

Le ragazze si svegliarono tutte e tre contemporaneamente Fuu sul pavimento di casa, Hikaru sul freddo marciapiede ed Umi nel suo letto. Nessuna voleva credere a quello che aveva visto.. ma questa volta era un chiaro messaggio. Una richiesta di aiuto. Sapevano cosa dovevano fare. Si alzarono. Dovevano andare dove tutto era cominciato. Hikaru si alzò da terra.. possibile che in tutte ore nessuno l’avesse notata stesa sul cemento? Ma niente era rilevante.. prese la cartellina da terra e si mise a correre. Il suo pensiero si rivolse alla famiglia che in apprensione sicuramente la cercava. Stringendo i denti non si voltò neanche per un secondo con l’immagine di Lantis che la tormentava.. era in pericolo.. doveva fare qualcosa!

Fuu dovette uscire dalla finestra per non farsi sentire dai suoi genitori. Prese la bicicletta dallo scantinato, così c’avrebbe messo meno tempo. Una figura femminile emerse dall’ombra “Dove stai andando a quest’ora?”.  Il ricordo di Ferio così sofferente la faceva tremare.. doveva sbrigarsi! Senza girarsi, montò sulla bici “Mi dispiace Kuu.. devo andare.. e non posso dirti di più.”. Non lasciò il tempo alla sorella di controbattere, partendo a tutta velocità.

Umi si cambiò rapidamente indossando un paio di leggins ed una comoda maglietta e senza preoccuparsi di farsi sentire uscire a quella tarda ora si precipitò giù per le scale dell’enorme villa dove abitava aprendo il pesante portone senza tante premure. Clef aveva bisogno di lei.. il resto non aveva importanza..

Si incontrarono tutte sotto la Tokyo Tower e con un solo sguardo capirono che ciò che era appena accaduto ad una era successo anche alle altre. Umi fece notare: “ La torre è chiusa a quest’ora ai visitatori.. come faremo a salire?”.

Improvvisamente la porta dell’ascensore alle loro spalle si aprì ma dentro non c’era nessuno. Con uno sguardo d’intesa, le tre amiche entrarono nell’abitacolo che prese rapidamente a salire verso la balaustra più alta della costruzione. La tensione era palpabile. Cosa stava succedendo su Sephiro? Cosa stava disturbando la quiete del magico regno? Cos’erano quelle immagini che avevano visto nelle loro menti? Realtà? Premonizioni? Magari una trappola?.. con queste e mille altre domande, arrivarono sulla sommità della torre, dove tutto era cominciato e dove si erano incontrate per la prima volta, ma non era quello il momento per perdersi a rivangare dolci ricordi. Dopo una rapida e silenziosa ispezione, appurarono che la galleria panoramica era deserta. Le ragazze si guardarono perplesse. Le volte precedenti era comparsa nel cielo una luce che le aveva investite e trasportate nel mondo magico, ma adesso non stava accadendo proprio nulla. Umi iniziò ad agitarsi. Chi apriva il portone dimensionale oltre ad Emeraude, che non c’era più, era Clef.. e se questo non stava accadendo.. significava che qualcosa non andava. Hikaru e Fuu percepirono la sua inquietudine e le si apprestarono per infonderle coraggio quando tra di loro scaturì un bagliore. Le ragazze si allontanarono e come comparso, svanì. Fuu esclamò: “Avete visto?!”. Le altre annuirono e lei proseguì “Questa luce… Non vi sembrava la stessa di tre anni fa? Che sia il passaggio per Sephiro?!”. Hikaru rifletté: “Potrebbe essere.. non ci resta che provare!”. Si avvicinarono di nuovo in cerchio e come prima, tra loro, si generò quel bagliore già conosciuto in passato. Si alzò un forte vento e d’istinto si presero per mano attivando così il passaggio dimensionale. Sentirono la terra mancare sotto i loro piedi mentre il familiare vuoto allo stomaco provocato dalla caduta libera le attanagliava. Come le altre volte, svanita la luce, si trovarono a precipitare verso le lande incantate del regno. Non riuscirono a trattenere le urla di paura e le gemme vennero a loro incastonandosi nelle mani delle legittime padrone. Fuu invocò l’aiuto del suo fidato amico: ”Windam!! Vieni in nostro soccorso!!!!”. La pietra verde s’illuminò al comando e il melodioso canto delle fenice si espanse nell’aria . Atterrarono sul morbido dorso dell’imponente uccello. Fuu con le lacrime di gioia lo salutò: “Oh Windam! Come mi sei mancato!!”. In risposta ricevé un verso di giubilo. Rapidamente planarono verso il suolo dove Windam si dematerializzò nella gemma. Ad attenderle non c’era nessuno quindi si diressero verso il castello. Lungo il tragitto non incontrarono anima viva e la cosa le insospettì. Arrivate a destinazione rimasero allibite da ciò che videro. Il palazzo sembrava stesse andando il rovina.. come fosse abbandonato da anni. Il portone principale era sprangato e dalle alte finestre sembrava che qualcuno stesse spiando all’esterno. Rabbrividirono sentendosi osservate con tanta circospezione. Hikaru si fece sentire: “Ehi ragazzi!!! C’è nessuno?! Siamo noi, dai!!!!”. In risposta ricevettero delle sfere energetiche che esplosero davanti ai loro piedi mentre una voce lontana intimava: “Provatelo!!”. Le ragazze non ebbero tempo di replicare che alle loro spalle emersero da sottoterra dei giganteschi insetti mostruosi. Stizzite, riconobbero la mano di Ascot. Scansarono vari fendenti, non volevano ferirli ed Umi lo rimproverò: “Basta Ascot!! Smettila di fare il bambino e fatti vedere!!”. Ma nel distrarsi a rimbrottare l’autore dell’attacco finì scaraventata a terra e bersaglio di un enorme bestia che somigliava ad una cavalletta. Le altre cercarono di raggiungerla inutilmente.. era troppo distante. La falce dell’essere si fermò ad un soffio dal viso di Umi e finalmente il loro vecchio amico comparve sul dorso dell’animale. Ascot la fissava ancora incerto: “ Sei veramente tu?”. La ragazza ancora a terra gli chiese: “Cosa sta succedendo?..”. Il ragazzo che aveva mantenuto le sue sembianze da adolescente le si avvicinò e aiutandola ad alzarsi da terra la strinse tra la braccia: “Non posso credere che tu sia veramente qui.. mi sei mancata da morire..”. Umi ricambiò il gesto con sentimento fraterno e scostandosi ripeté: “Cosa sta succedendo Ascot? Perché siamo state richiamate a Sephiro?”. Il ragazzo si fece scuro in volto: “Lo stregone è scomparso da settimane.. e il castello sta cadendo a pezzi senza la sua magia.. il regno è esposto.” . Umi si sentì mancare. Quello che aveva visto nel sonno era dunque vero? Com’era potuto succedere? Il respiro le mancò e le cose intorno a lei si fecero sfocate.. indistinte. Mentre perdeva coscienza rivide la terribile scena del suo incubo..  Ascot prese prontamente in braccio la ragazza prima che cadesse. Aveva intuito cosa lei provasse per Clef.. ma lui ne era ancora innamorato e con sguardo triste si apprestò ad entrare nel palazzo: “Venite Cavalieri Magici.. non è sicuro restare qui fuori..”. Hikaru e Fuu seguirono il loro amico in silenzio oltrepassando le pesanti assi di legno inchiodate al grande portone attraverso una piccola apertura nascosta. Percorsero lunghi corridoi bui. Fuu rifletté ad alta voce: “Che strano vedere il castello così spento…”. Arrivarono alla sala del trono. Ascot aprì la pesante porta cigolante facendo strada alle ragazze. La stanza era anch’essa a malapena illuminata da deboli fiaccole sparse che lanciavano al suolo inquietanti ombre guizzanti. Da un angolo buio emerse un’esile figura che corso loro incontro “Oh come sono contenta di vedervi!!”. I volti di Hikaru e Fuu si distesero in un raggiante sorriso mentre abbracciavano la donna appena comparsa: “Presea! Anche a noi fa piacere vederti!!”. Dalla porta alle loro spalle giunsero dei rumori di passi. Si voltarono tutti ed accolsero Caldina e Rafaga nel gruppo. L’emozione condivisa da tutti per il ritrovarsi di nuovo insieme era sincera.. ma non c’era gioia nei loro occhi.. solo preoccupazione mascherata da una finta tranquillità. Presea si avvicinò ad Umi che giaceva ancora incosciente tra le braccia di Ascot e scostandole una ciocca di capelli dal viso le parlò: “Povera piccola.. deve essere stato un duro colpo vero?”. Hikaru prese la parola: “Volete raccontarci cosa sta succedendo? Ci è stato detto solo che Clef è scomparso da settimane..” . Presea si strinse le braccia al petto: “In realtà non sappiamo molto di più.. circa due mesi fa mi stavo recando qui convocata dallo stregone. Arrivata alla porta dorata però non riuscii ad entrare. Dall’interno arrivavano i rumori concitati di una lotta.. sentii Clef pronunciare degli incantesimi ed il boato di esplosioni.. cercai di sfondare ma fu tutto inutile. Poi all’improvviso ci fu silenzio. La porta si aprì da sola.. e la stanza era vuota.. deserta.. nessuna traccia. Chiamai gli altri descrivendo l’accaduto. Cercammo Clef in lungo ed in largo per Sephiro.. ma, ad oggi, di lui non c’è ancora traccia..” Presea non riuscì a dire altro perché un nodo alla gola le impediva di parlare. Continuò Rafaga per lei: “ Il punto è che senza la sua magica presenza, gli abitanti del regno non sono sufficienti a garantire la stabilità e la pace di questo mondo.. -stringendo i pugni aggiunse- sembra quasi che lui non sia più in questa dimensione.. o che sia..”.. “Non pensarlo neanche per un attimo!!” lo rimproverò Presea aggiungendo “Io so che è ancora vivo..”. Rafaga continuò: “Abbiamo così organizzato delle squadre di ricerca .. ma molte non sono tornate..”. Hikaru trovò il coraggio di fare la domanda che si trovava sulla punta della lingua anche di Fuu anche a costo d’interrompere il racconto del guerriero ma non poteva resistere oltre: “Perché non sono qui con noi Lantis e Ferio?”. Il silenzio calò nella stanza. La giovane scrutò uno per uno i suoi compagni ma nessuno voleva guardarla negli occhi “Avanti ragazzi.. così mi fate stare in pensiero..”. Fu Ascot a parlare: “Erano a capo di due diverse squadre di ricerca.. tra quelle che non sono rientrate. Sono dispersi da più di due settimane.”. Fuu strinse la mano alla sua amica per conforto o per cercare un’ancora nel vuoto che quella dichiarazione le aveva generato dentro ma si rese conto che Hikaru era persa tanto quanto lei. Rafaga concluse: “Oltre a questo… non sappiamo altro.” . Ascot continuando ad osservare la ragazza inerme tra le sue braccia intervenne: “Io credo sia qualcosa.. o meglio qualcuno con mistici poteri oscuri. Quando Clef è scomparso, ho percepito chiaramente due grandi poteri collidere.. l’uno l’opposto dell’altro.. eppure così simili..”. Caldina indagò: “Cosa intendi dire? Spiegati meglio.” Il ragazzo interpellato rispose: “Ancora non lo so.. ma di una cosa sono certo: una di quelle due forze magiche era Clef.”. La giovane dalla pelle ambrata lo scrutò scettica: “E come fai ad esserne certo?”. Lui la fissò serio: “Sono un evocatore di primo ordine.. percepisco la magia.”.  Caldina s’inalberò: “Ehi ragazzino! Sarai anche un evocatore, ma bada al tono con cui ti rivolgi a me! -e vedendo che se ne stava andando ignorandola gli inveì contro- Ehi mago da quattro soldi!! Sto parlando con te!!”. Si conoscevano da tanti anni ma quando le si rivolgeva con certi toni, non riusciva proprio a tollerarlo. Rafaga le mise una mano sulla spalla così lei si acquietò subito sbollendo in silenzio quella che riteneva un’offesa. Ascot si diresse verso la camera di Clef. Adagiò dolcemente Umi sul letto coprendola con il lungo mantello che si tolse. Le accarezzò la fronte spostandole la frangia per depositare un leggerissimo bacio “Mi dispiace..”. Uscito dalla stanza si richiuse la porta alle spalle per tornare dagli altri. Umi aprì gli occhi.. aveva sentito tutto. Le lenzuola avevano ancora il profumo intenso e speziato di Clef. Inspirò profondamente e finalmente si concesse un lungo pianto finché stremata non si lasciò cullare dall’oblio del sonno.

Intanto Presea aveva accompagnato le altre in un’ampia camera da letto con un enorme materasso dove avrebbero potuto dormire insieme. Non voleva che Umi svegliatasi le tempestasse di domande.. senza sapere che invece aveva già sentito tutto. Hikaru e Fuu si cambiarono in silenzio e s’infilarono sotto le coperte ed una di fronte all’altra incrociarono i loro sguardi. Presto gli occhi di entrambe si riempirono di lacrime. Hikaru tra i singhiozzi le disse: “Promettimi una cosa..-ed ottenuto il consenso proseguì- che ora piangeremo.. ma che domani faremo vedere loro che siamo forti e ottimiste..”. Fuu assentì mentre stringendosi all’amica diedero sfogo alla preoccupazione e alla paura.. domani questi sentimenti avrebbero dovuto essere solo un ricordo. Avrebbero dovuto affrontare forse la più ardua delle missioni.. e non potevano permettersi assolutamente di cedere o mostrarsi deboli, in fin dei conti loro erano i Cavalieri Magici.

 

 

  
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