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Autore: EragonForever    26/09/2017    3 recensioni
L'universo è in pericolo di estinzione, un'antica minaccia sta tornando per rimpossessarsi della conoscenza del Pilastro dell'Equilibrio per piegare l'intera umanità al suo volere. Ma prima dovrà fare i conti con una nuova generazione di Guardiani, sei ragazzi provenienti da dimensioni diverse rinati a nuova vita e divenuti immortali, forti del potere delle Arti Mistiche, dovranno dare fondo a tutta la loro energia per fermarlo. Perchè se la guerra incombe, la nostra umanità non avrà un futuro.
***
Salve gente, questa è la nuova versione appena ristrutturata, spero con il cuore che vi piaccia
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15: Dentro Kouka

Nel frattempo a Shintiel, nella sede di Astrea i sei Guardiani erao del tutto ignari di quello che era successo a Sharazan e si stavano preparando a partire per il loro addestramento speciale nella Dimensione Fantasma, quando all'improvviso un Angelo al seguito di Shin arrivò tutto trafelato, la divisa color lilla tutta spiegazzata e i capelli biondo scuro spettinati, mentre le sue 12 ali di un bellissimo indaco frementi di elettricità erano ancora spiegate. Aveva un'aria allarmata. Lo fecero quindi sedere per riprendere fiato e quando si riprese prese un profondo respiro e iniziò a parlare.

"Miei Guardiani, sono qui per dirvi che è successa una cosa alquanto preoccupante. So che dovevate partire ma temo che questo sia più importante.", esordì.

Shin allora lo guardò con sguardo serio.

"Non preoccuparti, avanti, cos'è successo di così terribile?", chiese.

L'Angelo allora respirò profondamente.

"Ero nella sala ologrammi quando l'ho scoperto, purtroppo si tratta di Sharazan, è nei guai, in guai seri, la situazione è grave, non so di preciso cosa sia successo ma comunque ha bisogno di voi.", spiegò.

A quelle parole il ragazzo si allarmò ma si contenne.

"Grazie dell'informazione, puoi andare adesso.", rispose per poi congedarlo.

Non appena se ne fu andato il Guardiano guardò i suoi compagni, anche loro allarmati.

"E adesso?"

Dafne allora lo guardò con decisione.

"Non devi neanche chiederlo, cambio di programma, si parte per Sharazan"

Nessuno ebbe nulla da ridire e quando ebbero preparato il necessario partirono per la dimensione. Sbucarono vicino a una strada deserta, rimanendo alquanto sconcertati dal cupo paesaggio attorno a loro, ma non ebbero nemmeno il tempo di chiedersi il perché che notarono a qualche passo da loro una figura stesa a terra vestita di stracci in fin di vita e subito corsero in suo aiuto.

"Secondo voi chi sarà?", chiese Arya

"Non lo so, ma chiunque sia non possiamo lasciarlo qui, forza, cerchiamo un riparo.", rispose Dafne, caricandoselo in spalla.

Shin allora li guidò in una grotta li vicino e una volta arrivati si presero cura del povero malcapitato che si rivelò essere un ragazzo poco più giovane di loro dall'aria molto provata dagli stenti e la fatica. Dafne con la sua magia curativa curò i suoi lividi e le ferite e poi con un panno bagnato li pulirono il corpo e il viso. Infine attesero che riprendesse conoscenza, cosa che avvenne dopo qualche minuto. Non appena vide quei sei visi sconosciuti che lo guardavano si spaventò non poco ma essendo ancora debole non riuscì a muoversi. Dafne allora lo guardò con fare rassicurante.

"Calmati ... non vogliamo farti del male, siamo qui per aiutarti, non devi avere paura.", lo tranquillizzò.

Il ragazzo allora parve tranquillizzarsi nonostante fosse ancora spaventato.

"D ... dove mi trovo? E ... e voi chi siete?", chiese con un filo di voce.

"Noi siamo i Guardiani, siamo accorsi non appena abbiamo saputo e ti abbiamo trovato sulla strada in fin di vita, che ti è successo?", chiese Shea a sua volta.

Lui allora si mise a sedere a fatica, massaggiandosi la pancia.

"Prima ... avrei fame e sete ...", mormorò.

"Non preoccuparti, ora ci occuperemo anche di questo, quando starai meglio ci racconterai.", fece Dafne, sorridendo caldamente.

Così lo rifocillarono e quando si fu leggermente ripreso raccontò loro ogni cosa.

"Il mio nome è Alibaba, terzo figlio dell'Imperatore Xiao-Mei. Mio padre essendo ormai anziano non aveva più le forze per regnare, così nominò me suo erede poiché considerava i suoi legittimi figli non adatti per questo compito essendo due irresponsabili e privi di carisma. Loro andarono su tutte le furie e quella stessa notte in un modo a me sconosciuto presero il trono con la forza e il giorno seguente mi esiliarono poiché per loro era inconcepibile che un figlio di secondo letto come me salisse sul trono al posto loro.", spiegò con voce tremante.

A quel racconto i sei ragazzi lo guardarono con fare dispiaciuto.

"Oh ... ma è terribile.", mormorò Arya, scossa.

Alibaba allora si rannicchiò con le ginocchia al petto, scoppiando in lacrime.

"Avreste dovuto vederli ... quei mostri lucertola seminarono il panico uccidendo le guardie e mio padre davanti ai miei occhi ... non ho potuto fare niente ... niente.", mormorò, il corpo scosso dai singhiozzi.

Dafne nel vederlo così le si strinse il cuore, capendo come si sentiva e per un attimo si ricordò del giorno in cui aveva perso ogni cosa, il giorno in cui rimase sola, una parte del suo passato che era ancora vivida nella sua mente. Una timida lacrima le rigò il viso ma se l'asciugò velocemente senza farsi vedere. Poi si avvicinò ad Alibaba e dopo essersi inginocchiata alla sua altezza lo abbracciò stringendolo al suo petto e facendogli dei piccoli cerchi sulla schiena per rassicurarlo.

"Su, su, non fare così, non temere, noi risolveremo ogni cosa te lo prometto, shhhh shhhh tranquillo.", sussurrò dolcemente nel tentativo di calmarlo.

In risposta lui la guardò alzando di poco lo sguardo, gli occhi colmi di lacrime.

"Da ... davvero lo farete?", chiese con un filo di voce.

Dafne annuì con un caldo sorriso.

"Certamente, e poi siamo Guardiani no? E i Guardiani aiutano sempre chi ha bisogno d'aiuto.", rispose.

A quelle parole il ragazzo ebbe l'impulso di saltargli al collo ma si trattenne, quindi si limitò a sorridere, ricacciando indietro le lacrime.

"Grazie ... grazie davvero dal profondo del cuore, ve ne sarò sempre grato.", mormorò.

"E' il minimo rispose lei per poi alzarsi e guardare i suoi compagni.

"Quindi ... ora che facciamo?", chiese Shea, incerta.

La Guardiana della Luce allora ci pensò su un attimo per poi farsi seria, segno che aveva trovato una soluzione.

"Faremo così, due di noi resteranno con Alibaba, ovvero Arya e Tenma, mentre io e gli altri ci infiltreremo sotto mentite spoglie nella città per ottenere delle informazioni e capire come muoverci, tutto chiaro?", esordì.

I suoi compagni annuirono in segno di approvazione, poi il gruppo di Dafne uscì dalla grotta e dopo aver cambiato le loro sembianze con quelle di cittadini comuni si inoltrarono senza destare sospetti nella città imperiale. Si sorpresero di trovarla quasi deserta e la sua atmosfera cupa e silenziosa. Nel vederla a Shin gli si strinse il cuore e i suoi occhi per un attimo si velarono. Shea allora lo affiancò, mettendogli una mano sulla spalla.

"Ehi, tutto bene?", chiese con apprensione.

Lui allora la guardò con un lieve sorriso.

"Si ... sto bene tranquilla, è solo che ... me la ricordavo diversa ...", rispose.

"Quindi ... ci sei già stato?", domandò la compagna, sorpresa, l'altro annuì.

"Si, ma è stato tanto tempo fa ... ma ora però sarà meglio concentrarci sul piano.", replicò, sviando il discorso.

Shea annuì, comprensiva, poi si guardarono intorno in cerca di una locanda e qui Shin fu d'aiuto perchè ne indicò una che faceva proprio al caso loro. Era un luogo poco frequentato dall'aria piuttosto umile ma confortevole e spazioso mentre l'odore speziato impregnava delicatamente l'aria. Aveva tutto ciò che si poteva definire una locanda del posto con arredamenti tipici e le tradizionali lanterne che illuminavano di una tenue luce soffusa. Al bancone stava una giovane donna molto bella dai lineamenti delicati, i capelli corvini erano acconciati in uno chignon e gli occhi a mandorla erano di un intenso color cioccolato, le labbra piccole e piene erano rosse mentre la carnagione pallida con le guance rosate. Vestiva di uno splendido kimono bianco con motivi floreali stretto in vita da una fascia rosa legata in un bel fiocco. Non appena li vide sorrise loro cordiale.

"Benvenuti, che cosa posso fare per voi?", chiese gentilmente.

Fu Shin a farsi avanti.

"Salve, io e i miei compagni vorremmo un tavolo e un pasto caldo.", rispose.

La donna sorrise e allora li guidò a un tavolo dove li fece accomodare.

"Bene, vi faccio portare il piatto della casa, di questi tempi purtroppo non abbiamo molto da offrire.", disse poco dopo, dirigendosi poi verso la cucina.

Quando se ne fu andata il gruppo tirò un sospiro di sollievo.

"Bene, non abbiamo destato sospetti, ora non ci resta che ottenere le informazioni che cerchiamo.", sussurrò Shea.

Shin annuì.

"Perfetto, non ci resta che aspettare il ritorno della locandiera, magari lei sa qualcosa che potrebbe esserci utile.", mormorò.

"Ok ... mi raccomando, massima discrezione.", fece Dafne di rimando.

Gli altri annuirono per poi attendere il ritorno della donna. Nell'attesa si guardarono attorno e poterono vedere che quelle poche persone che c'erano avevano gli sguardi vuoti di chi aveva perso completamente la speranza. A Shin gli si strinse nuovamente il cuore nel vederli in quello stato poiché ricordava quella gente allegra e piena di vita e speranza mentre ora sembravano morti viventi, gli occhi spenti persi nel vuoto.

"Un tempo tutto questo era ben diverso da ora ...", mormorò con un triste sospiro.

Shea allora lo guardò con un caldo sorriso.

"Non temere, vedrai che tutto questo tornerà come prima.", lo rassicurò.

Lui sorrise, confortato da tali parole e guardandola con amore. Da quando si erano conosciuti lei aveva visto sin da subito il buono che c'era nel suo animo tormentato fino a trasformarlo completamente, lo aveva salvato dal dolore del passato aiutandolo nelle difficoltà, e alla fine quel loro legame era diventato amore. Si sentì fortunato ad aver trovato una persona fantastica come lei. I suoi pensieri furono però interrotti dall'arrivo della locandiera con quattro piatti fumanti con dentro una specie di stufato dall'aria abbastanza appetitosa e li poggiò davanti a loro.

"Ecco a voi, spero che sia di vostro gradimento, buon appetito.", disse con un sorriso, per poi congedarsi.

Il gruppo allora mangiò di gusto senza destare sospetti e quando furono sazi tornarono al bancone per pagare.

"Allora? Com'era? Buono?", chiese la locandiera.

"Si, davvero delizioso.", rispose Shea con un sorriso.

"Ne sono contenta, avete bisogno di qualcos'altro?"

Fu Dafne a rispondere.

"Ehm ... veramente si, avremmo bisogno di alcune informazioni abbastanza importanti su cosa è successo qui.", disse con cautela.

A quella risposta la donna sussultò.

"Oh ... e perché desiderate saperlo?", chiese con fare incerto.

Shin allora la guardò con sguardo serio.

"Non qui, c'è per caso un luogo appartato dove possiamo parlare?"

La locandiera annuì con fare titubante e li condusse sul retro per poi guardarli con aria alquanto circospetta.

"Chi siete? E perché volete queste informazioni?", domandò, evidentemente nervosa.

Shea allora si fece avanti con cautela.

"Cerchi di calmarsi signora, non siamo qui per farle del male ma per aiutarla.", cercò di tranquillizzarla.

A quelle parole la donna li guardò con fare incredulo.

"Aiutarmi? E chi mi dice che possa fidarmi di voi?", disse con durezza.

Dafne allora le si avvicinò, prendendola delicatamente per le mani, guardandola poi negli occhi.

"Mi creda, se avessimo voluto farle del male lo avremmo già fatto, ma ora ascoti, noi siamo i Guardiani di Shintiel e il nostro compito è quello di aiutare chi ha bisogno d'aiuto. Non appena abbiamo saputo di Sharazan siamo subito accorsi, ma per aiutarla avremo bisogno di sapere la situazione attuale, altrimenti non potremo fare nulla e l'ultima cosa che vorremmo è avere centinaia di vite sulla coscienza. Quindi la prego, se ama davvero la sua patria ci aiuti, così che noi potremo fare la nostra parte"

La locandiera a quella rivelazione non seppe cosa dire, era nervosa e allo stesso tempo agitata.

"Davvero posso fidarmi?", chiese con un filo di voce.

"Si tranquilla, puoi fidarti di noi.", la rassicurò la ragazza con un caldo sorriso.

La donna nel vederla sorridere si tranquillizzò e allora si sedette con un sospiro.

"E ... e va bene, vi dirò tutto ...", esordì infine, lo sguardo basso.

La Guardiana della Luce le mise quindi una mano sulla spalla.

"Tranquilla, va tutto bene, non devi avere paura"

L'altra annuì per poi riprendere.

"Poco tempo fa sotto l'Imperatore Xiao-Mei la città di Kouka era prospera e ricca, vivevamo tutti felici, ma purtroppo dopo la sua tragica morte, i suoi figli hanno preso il trono con la forza dando al via a una terribile tirannia che da un mese opprime il nostro popolo, ma quel che è peggio vogliono consegnare il Cristallo in mano al nemico ... se accadesse sarebbe la fine ...", raccontò con voce tremante.

Nel vederla così Maverick si fece avanti.

"Non temere, noi faremo il modo di sistemare ogni cosa, è una promessa"

A quelle parole non seppe cosa dire e semplicemente si lasciò andare in un pianto liberatorio, guardandoli con immensa gratitudine.

"Grazie ... grazie davvero di cuore, io ... non so davvero cosa dire ...", mormorò.

"E' il minimo, ci sei stata molto utile.", rispose Dafne, abbracciandola.

"Grazie davvero.", aggiunse Shea.

La donna annuì con un lieve sorriso, felice di essere stata d'aiuto. Poco più tardi si congedarono e dopo i saluti tornarono dagli altri. Ora non restava altro che agire.

 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP, eccomi qui con un altro capitoletto. Qui i nostri Guardiani vengono a sapere in che pericolo incombe Sharazan e corrono ad aiutarla. Riusciranno a farcela e ristabilire l'ordine nell'ultima dimensione? Lo scoprirete nei prossimi capitoli.

Ringrazio calorosamente Vago, Teoth e il mio nuovo prode cavaliere reign_00evil per le sue recensioni! Alla prossima avventura!

Saluti la vostra EragonForever! (Capitoletto revisionato)

 

   
 
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