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Autore: Alady    27/09/2017    1 recensioni
- Ma guarda, guarda… Light Yagami e Hideki Ryuga… le nostre nuove celebrità…
I due si voltarono subito verso la ragazza che si era appena avvicinata al loro tavolo, una giovane donna dal lineamenti occidentali, gli occhi azzurri e i capelli castani, corti e spettinati.
- Ci conosciamo per caso? - chiese Yagami.
- Mi chiamo Mel River. Scrivo per il To-Oh journal che, in caso ancora non lo sapeste, é il giornale della nostra gloriosa università. Mi hanno dato da scrivere un articolo su di voi. Ho pensato di intitolarlo "Light Yagami e Hideki Ryuga: fanno il discorso di inaugurazione insieme, giocano a tennis insieme, fanno merenda insieme… cos'altro faranno mai insieme?", allora che ve ne pare? -  chiese con un sorriso beffardo.
Genere: Azione, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mel

 

Ma perché cazzo ho fatto quella scenata? Sono un'idiota! Ora Elle mi butterà fuori dalla squadra e avrà tutte le ragioni del mondo per farlo... L'ho trattato di merda... Che vergogna... sono stata davvero una stronza!

Mel si avvicinò al tavolo dieci con indosso il suo costume da Sailor Mercury e in mano un vassoio con degli hamburger.

<< I due Spiderburger di chi sono? >> chiese seccata.

I quattro ragazzi seduti al tavolo dieci non dovevano averla sentita perché continuarono a parlare tra di loro. Mel sbuffò.

<< Di chi sono i due Spiderburger? >> chiese di nuovo in tono più irritato.

Ancora niente. I ragazzi stavano ridendo beatamente. Mel perse la pazienza.

<< Di chi cazzo sono questi hamburger del cazzo? >> urlò alla fine.

I ragazzi la fissarono con aria terrorizzata. Due di loro alzarono la mano e lei consegnò i piatti. Si voltò con l'intenzione di tornare in cucina, ma la presenza di un ostacolo la costrinse a fermarsi bruscamente.

<< Ryuzaki? >> chiese Mel sorpresa << Che… che ci fai qui? >>

<< Ciao River... >> la salutò Ryuzaki squadrandola dalla testa ai piedi con gli occhi spalancati << Dovrei parlarti... >>

Ecco, lo sapevo. Mi vuole buttare fuori...

<< Capisco... >> mormorò Mel << seguimi… >>
I due uscirono dal locale e si appartarono in un angolo tranquillo. Ryuzaki continuava a guardarla in modo strano, come se stesse cercando di decifrare un messaggio impresso sulla sua pelle.

Colpa di questo merdosissimo costume, probabilmente, pensò Mel.

<< Dimmi pure... >> disse la ragazza con la voce piena di angoscia di chi si aspetta una brutta notizia << Di che si tratta? >>

<< Si tratta della tua collaborazione con la task-force... >> disse Ryuzaki. Il ragazzo sembrava a disagio.

No! Ti prego, no!

Ryuzaki si fermò, come se non riuscisse a trovare il coraggio di andare avanti. Mel non riuscì più a trattenersi...

<< Perdonami! Mi dispiace moltissimo per prima! >> lo supplicò disperata << Davvero, ti chiedo scusa! Ho proprio esagerato! Non avrei dovuto! >>

<< Non c'è bisogno che ti scusi... >> disse Ryuzaki guardandola con aria confusa << L'avevo capito subito che la scenata serviva a convincere Light  del fatto che sei gelosa di Takada... >>

Gelosa di Takada? 

<< Ah... >> commentò Mel spiazzata << Beh... meno male... temevo che non avessi capito il mio intento... >>

Non ci credo... che botta di culo...

<< Mi complimento con te. >> aggiunse lui << Se avessi mostrato direttamente gelosia nei confronti di Takada, Light probabilmente avrebbe capito che lo stavi facendo di proposito, con l'intento di entrare in maggiore intimità con lui. Invece ti sei accanita sull'amica, in modo da fargli credere che tu non volessi esprimere in modo palese la tua gelosia. È stato molto furbo da parte tua, perché risulta coerente sia con il tuo normale modo di fare che con le dinamiche tipiche del  tuo rapporto con Light... >>

Elle, tu mi credi più intelligente di quanto io sia realmente...

<< Ti ringrazio. Sono contenta che approvi la mia strategia... >> disse Mel. Dovette trattenersi per non ridere.

<< Mi chiedo solo perché Light abbia insistito così tanto per la cena di domani... >> si domandò Ryuzaki poggiando l'indice sul labbro inferiore con fare pensieroso.

<< Probabilmente solo per darmi fastidio. >> ipotizzò Mel.

<< In effetti, anche io ero giunto a questa conclusione... Light sa bene che tu e Takada non siete in buoni rapporti. Avrebbe potuto evitare di parlare di questa cena davanti a te... quindi evidentemente deve averlo fatto per provocarti. Per suscitare la tua gelosia… >>

<< Infatti... >> convenne Mel.

<< La cena di domani però potrebbe anche essere un modo per allontanarmi dal quartier generale... Ma a che scopo? O magari il suo intento è semplicemente quello di approfondire la nostra amicizia, al fine di indurmi a ridurre i sospetti che nutro nei suoi confronti… >> sussurrò Ryuzaki alzando lo sguardo << Ad ogni modo, credo che domani avrò modo di scoprirlo... >>

Poi a Mel tornò improvvisamente in mente l'inizio della loro conversazione.

<< Scusa, ma allora cosa volevi dirmi prima? >>

<< In effetti ero venuto qui per chiederti un'altra cosa... >> ammise Ryuzaki mordicchiandosi nervosamente l'unghia del pollice << ti andrebbe di lavorare al caso Kira full-time? >>

<< Cosa? >> esclamò Mel spalancando gli occhi.

Ryuzaki abbassò gli occhi e si mise le mani in tasca.

<< Hai ancora da imparare, ma migliori a vista d'occhio. Apprendi in fretta. Hai delle enormi potenzialità e mi trovo in sintonia col tuo modo di ragionare. È raro che accada, quindi… perché non sfruttare la situazione al meglio? >> Ryuzaki alzò lo sguardo e cercò quello di Mel.

<< Quindi... quindi dici sul serio? >> chiese lei con voce tremante.

<< Avresti uno stipendio, chiaramente... >> si affrettò a specificare lui << E potresti comunque tornare a casa la sera... E,  se non vuoi che tuo fratello passi troppo tempo a casa da solo, nel pomeriggio potresti farlo venire da noi... possiamo mettergli a disposizione un stanza... >>

Mel non riusciva a crederci. Era rimasta di nuovo senza parole.

<< Che ne pensi? >> chiese Ryuzaki.

<< Sarebbe... sarebbe fantastico... >> balbettò lei ancora incredula.

Ryuzaki le si avvicinò ancora e la fissò intensamente per qualche istante. Mel sentì il suo battito cardiaco accelerare violentemente.

<< Lo prendo per un sì? >> le chiese.

<< Ci puoi contare! >> esclamò lei. Avrebbe voluto abbracciarlo, ma l'aura autorevole che in quel momento circondava la figura di Elle glielo impedì. Si sentì un'idiota solo per aver pensato di fare una cosa simile.

<< Sono davvero felice che tu abbia accettato, River... >>  disse Ryuzaki. La sua voce non era mai stata così calda ed espressiva. Quelle parole furono per Mel come una carezza improvvisa. Per un attimo, credette che il ragazzo fosse sul punto di baciarla, invece, alla fine, abbassò lo sguardo << Ora devo andare… >> disse con voce strascicata << Ti lascio finire il tuo ultimo turno. >>

<< D'accordo. >>

<< A domani. >>

<< Certo... >>

 

 

 

Light

 

Ryuzaki uscì dal camerino del negozio con la stessa espressione e gli stessi movimenti timorosi e cauti di chi, in una calda giornata estiva, si appresta ad immergersi in una piscina gelata. Indossava una camicia bianca e un paio di jeans più scuri e più attillati rispetto a quelli che portava di solito. Però c'era qualcosa di strano...

Ecco cos'è...

Light si alzò dalla panca e si avvicinò a Ryuzaki.

<< A meno che tu non metta una cravatta o un papillon, questi non li devi abbottonare... >> disse sbottonandogli i primi due bottoni della camicia.

Ryuzaki lo guardò confuso.

<< Se lo dici tu... >> rispose con un'alzata di spalle.

 << Ecco fatto... >> Light fece qualche passo indietro e squadrò Ryuzaki dalla testa ai piedi << Stai davvero bene. >> disse con un sorriso e il suo commento, in fondo, era sincero. Quel look valorizzava molto di più il fisico magro e asciutto di Ryuzaki. Lui però non sembrava affatto soddisfatto. Si guardava allo specchio, muovendo le braccia e le gambe in modo macchinoso.

<< Non mi sento a mio agio. >> si lamentò con aria depressa << Questi abiti sono molto scomodi. >>

 << E dai, Ryuzaki, dovrai sopportare questi vestiti solo per una sera! >> disse Light << E poi, scusa, ma non sei stufo di vestirti sempre allo stesso modo? >>

<< No. Perché dovrei? >> chiese lui stranito.

Era inutile continuare quella conversazione.

<< Allora? Questi pantaloni vanno meglio? La taglia è giusta? >> chiese uno dei commessi del negozio. Il poveretto li stava pazientemente seguendo da tre quarti d'ora.

<< Sono scomodissimi... >> piagnucolò con aria tetra Ryuzaki, che intanto si era andato a sedere sulla panca in quel suo solito modo strano. Il commesso squadrò il ragazzo con aria perplessa e poi lanciò uno sguardo interrogativo a Light.

Light, esasperato, sospirò e incrociò le braccia.

<< Lo ignori, la prego. Vanno bene sia i pantaloni che la camicia... >> disse al commesso << Li prendiamo entrambi. >>

<< Ottimo! >> esclamò il ragazzo guardando Ryuzaki con un sorriso, poi si rivolse a Light e gli sussurrò << Comunque non si preoccupi, la capisco benissimo! Anche il mio ragazzo fa sempre così! Ogni volta che andiamo a fare shopping è una vera e propria tragedia! >>

Light sgranò gli occhi.

<< Ci vuole tanta pazienza! >> aggiunse il commesso e, prima che Light potesse rettificare, gli diede due pacche sulla spalla e andò via.

Ma perché la gente pensa sempre che siamo una coppia?

<< Light... >> lo chiamò Ryuzaki.

<< Che c'è? >> rispose lui brusco.

<< Secondo te posso togliermi questa camicia senza sbottonarla o rischia di rompersi? >>

<< Ryuzaki, mi puoi spiegare perché mai dovresti togliertela senza sbottonarla? >>

<< Perché così ce l'ho già pronta per stasera... >>

Light avvertì l'impulso di colpirlo, ma per fortuna riuscì a controllarsi.

<< No, Ryuzaki... >> rispose irritato << devi sbottonarla, ovviamente... >>

<< Ma ho già sprecato un sacco di tempo per abbottonarla prima... non mi va di sprecare altro tempo per fare la stessa cosa stasera... >>

Light guardò il ragazzo, allibito.

E questo sarebbe il più grande investigatore del mondo? Una delle menti più brillanti del nostro pianeta?

Spinse Ryuzaki nel camerino.

<< Se ti sbrighi... >> gli disse con fare persuasivo << più tardi possiamo passare in quella pasticceria che abbiamo visto all'inizio del centro commerciale... >>

Gli occhi del ragazzo si illuminarono.

<< Ok... >> rispose con uno strano sorriso inquietante.

Un ragazzino di otto anni... ecco cos'è...

<< Sbrigati però! >> lo spronò ancora Light e poi, con un movimento brusco, chiuse la tendina del camerino.

 

Il cameriere poggiò davanti a Ryuzaki una grande fetta di torta alle fragole e davanti a Light un caffè.

<< Ma sei a dieta, per caso? >> chiese Ryuzaki guardando il caffè di Light con aria triste.

<< Cosa? Ma no! Figurati! >> rispose lui sorridendo << Semplicemente non ho fame... >>

<< Che strano... >> commentò Ryuzaki e assaggiò la sua torta. << Non ti vedo mai mangiare niente. Mi chiedo come tu faccia a sopravvivere mangiando così poco... >>

<< Io mi chiedo come faccia tu a sopravvivere mangiando così tanto... >> rispose Light e sorseggiò il suo caffè.

<< Light... >> Ryuzaki lo guardò dritto negli occhi con aria seria.

<< Che c'è? >> chiese lui.

<< Ti ringrazio... >> rispose Ryuzaki.

<< Per cosa? >> Light aggrottò le sopracciglia confuso.

<< Per stamattina... >> disse Ryuzaki staccando la fragola dalla sua fetta di torta << Non ero mai uscito a fare acquisti con nessuno prima d'ora... È stata un'esperienza davvero interessante... >> e subito dopo mangiò la fragola.

<< Di nulla, Ryuzaki. >> rispose Light, preso un po' alla sprovvista da quel commento << Ti assicuro che è stata un'esperienza interessante anche per me... >>

È stato come andare a spasso con un alieno. Probabilmente persino Ryuk si sarebbe comportato in modo più normale di te!

Light scorse casualmente la propria immagine riflessa in uno degli specchi del bar e si accorse che stava sorridendo. In fondo, doveva ammettere che un po' si era divertito anche lui. Di solito, si annoiava a morte durante le uscite di gruppo al centro commerciale. Tutti si comportavano sempre allo stesso modo, come se seguissero un copione già scritto. Ryuzaki, al contrario, riusciva a  trasformare in spettacoli assurdi anche le cose più normali. Lì per lì, poteva essere irritante avere a che fare con lui, ma almeno le sue stramberie riuscivano a distrarre Light da quella noia esistenziale che tanto lo opprimeva. Forse, se si fossero incontrati in un'altra situazione, sarebbero davvero potuti diventare amici...

Ma che vado a pensare? si rimproverò aspramente. Lui è Elle. Non ci saremmo mai potuti incontrare in altre circostanze... e, in fondo, a me sta bene così. È divertente avere un avversario stimolante come lui.

Ryuzaki stava fissando con aria depressa la vetrina dei dolci.

<< Che stai guardando? >> chiese Light.

<< Quei cupcake al cioccolato... >> rispose lui.

<< E i cupcake al cioccolato ti mettono tristezza? >>

<< Sì... direi di sì... >>

<< Ma come? Tu adori i dolci, no? >>

<< Sì... assolutamente sì... ma una cosa non esclude l'altra, non ti pare? >>

<< Ryuzaki, scusami, ma proprio non ti seguo, mi sembra che quello che dici non abbia alcun senso... >>

<< Hai ragione tu, Light... Non ha alcun senso... >> e tornò a guardare la vetrina dei dolci con aria più depressa di prima.

 

   
 
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