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Autore: Tati Saetre    27/09/2017    3 recensioni
Bella ha diciassette anni, vive a Forks e conserva un segreto di cui nessuno dovrà venire a conoscenza.
Edward ha - apparentemente - diciassette anni, una bellezza eterea e si è appena trasferito nella città più piovosa di Washington.
Cosa li accomunerà?
I segreti di Bella verranno a galla, prima o poi?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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“Io

Settimo capitolo - Bella

 

 

Io. Odio. La. Matematica.” Sbuffo, buttando la matita sul quaderno.

Come si può obbligare dei poveri studenti diciassettenni a studiare una cosa del genere? Non si può.

Voglio bruciare i libri e i quaderni di matematica, fare un falò e scaldarmi lì davanti mentre sorseggio un bel tè.

“Non mi dire.” Dice Edward, continuando ad accarezzarmi i capelli.

Sì.

Siamo a casa mia, sdraiati sul mio letto. In mezzo alle sue gambe, cercavo perlomeno di risolvere quella maledetta equazione.

Già non ci riesco perché sono una nullità con la matematica, ma mettici anche un vampiro che lentamente ti fa i grattini partendo dalla testa e arrivando al collo. Avanti e indietro.

Le sue mani fredde dovrebbero farmi rabbrividire, ma i brividi sono di tutt’altro genere.

“Bella?”

“Odio la matematica.”

“Dai, non è così difficile.”

Inclino lentamente il collo, giusto per guardarlo negli occhi.

Dorati.

“Non è difficile? La odio. E odio Medina.”

“Sembra uno che sa il fatto suo, invece.”

“Chi? Medina? Lo odio.”

“Dici troppe volte questa parola.”

“Quale?”

“Odio.” Sussurra appena, avvicinandosi verso di me. Mi da un lieve bacio sulle labbra, e lo lascio fare. Vorrei andare oltre, ma non lo faccio mai se lui non se la sente. Gli lascio i suoi spazi, anche se mi costa molto, devo ammetterlo.

“Dai, riprendi il quaderno.”

“No.”

“Forza!”

“No!”

Raggio di sole, dobbiamo risolvere questa equazione.”

“Risolvila tu.”

“Non ho preso due lauree in Medicina per risolvere le equazioni ad una diciassettenne.” Il tono è scherzoso, eppure mi metto a sedere e mi giro verso di lui. Ora, siamo entrambi seduti a gambe incrociate, l’uno di fronte all’altra.

“Due lauree in Medicina?” Sussurro appena.

Io non ci posso credere.

Mh mh.” Annuisce, come se avesse appena detto di aver comprato due pomodori al supermercato.

“Due lauree in Medicina e non puoi risolvermi questa cazzo di equazione?”

“Non dire le parolacce, mia Bella.”

“Non dire le parolacce?” Sbuffo, contrita. Lui avvicina la mano al mio viso, accarezzandomi dolcemente una guancia.

“Devi risolvere le tue equazioni. Come farai, quando andrai al College?” Scuoto la testa, abbassandola. Sempre con la sua mano sul mio viso.

Il College, e tra poco inizieranno i colloqui.

Il futuro.

Ci ho pensato ultimamente? Moltissimo.

Ho preso una decisione? No.

Se prima la mia idea era quella di partire per il College e fare le mie esperienze, ora… non posso fare a meno di pensare a Edward. Non abbiamo ancora affrontato questo discorso, ma so che arriverà il momento.

Il momento in cui ci dovremmo separare. Il momento in cui io invecchierò.

“A cosa pensi, mia Bella?” Posa la sua fronte sulla mia, e sento il suo respiro freddo sul mio viso.

Che il College è l’ultimo dei miei pensieri. Che ultimamente, mi sono vista spesso con Edward. Insieme a lui. Per sempre. Giovane ed eterea. Ecco, a cosa penso.

Edward si stacca di colpo da me, e dopo un secondo lo trovo appoggiato all’anta dell’armadio. Lo scruto, incuriosita.

“Cos’è successo?” Il suo è un sussurro, che riesco appena a percepire.

“Di che parli?”

Bella…” Sgrana gli occhi, che ora sono neri e non più dorati. “Ho appena letto la tua mente.”

 

 

“Com’è possibile?” Edward non smette di muoversi, facendo avanti e indietro per lo studio. Sì, perché mi ha dato due secondi per metabolizzare quello che era successo. Poi, mi ha caricata sulle sue spalle e ci siamo diretti a casa Cullen. Ora, siamo nello studio di Carlisle, che seduto sulla sua poltrona di pelle nera mi scruta attentamente.

“Non saprei.” Si picchietta un dito sul mento. “Hai detto che sei immune anche ai poteri di Charlie, giusto?” Annuisco lentamente.

“Sì, dopo…” tiro su la manica della maglia, mostrandogli la mezzaluna che si è formata dopo il morso di James. “Dopo questo.” Carlisle annuisce lentamente.

“Ovviamente Bella non è stata a contatto con nessun vampiro, a parte Charlie e noi.” Spiega il capo famiglia, ma sembra che parli più con Edward che con me. “E possiamo dire che è immune ai poteri di Charlie da quando James l’ha morsa. Quindi, dovrebbe essere immune a tutti i poteri.

“Eppure Alice mi ha vista.”

“Giusto.” Dice Carlisle. “Ma Alice vede tutto. E’ raro, che Alice non riesca a vedere qualcosa.

“E Jasper?” Chiedo.

“Non sei immune ai poteri di Jasper. Più di una volta ha cercato di calmarti, e da quanto mi è stato detto c’è riuscito.”

“Allora perché…”

“Questa cosa è frustrante!” Sbotta Edward, ancora dietro di me. Non si è seduto nemmeno per un secondo, e sono certa che non intende farlo.

“Edward, , questa è una piccola anomalia. Prima non potevi leggere i pensieri di Bella, ma è successo.

“Solo per un secondo.” Sussurra Edward. “Ora, non sento niente. Niente.”

E sono grata per questo.

“Cercherò nei miei libri, e farò un paio di domande a qualche amico. Ovviamente, sempre con discrezione.” Carlisle si alza, aggirando la scrivania. “Ora, vi lascio un po’ da soli.” Si avvicina a me, accarezzandomi una spalla. “Tesoro, non ti preoccupare. Cercheremo di capire perché Edward è riuscito a leggere i tuoi pensieri. Annuisco, senza parlare. Dopo pochi secondi, sento la porta richiudersi dietro di me.

“Che succede?” Domando, senza nemmeno voltarmi.

Stavamo così bene. Procedeva tutto così bene.

Sento un sonoro sbuffo dietro di me.

“Questo non deve succedere.” La sua voce è dura, come non lo è mai stata. Giro sulla sedia, e trovo i suoi occhi neri che mi fissano. Mi fa accapponare la pelle, proprio come la prima volta che l’ho visto, durante l’ora di Biologia.

“Cosa?” Dico appena.

“Dimmi che quello che ho visto è solo una fantasia.”

Cazzo! Edward è riuscito a leggere i miei pensieri nel momento meno opportuno.

Io…” Arrossisco, perché non riesco a mentirgli. Perché per quanto possa essere una fantasia, ho iniziato a sperarci.

Un po’.

“Non accadrà mai.” Il tono è ancora più duro.

“Lo so.” La mia voce è roca.

Non piangere, Bella.

Non piangere.

“Io non ti trasformerò. E non vivrai la tua esistenza da immortale. Sbotta, sbattendo un pugno sulla libreria di mogano. Si spezza lentamente, e qualche pezzo della colonna inizia a venir giù.

“Non mi vuoi?” Lo vedo passarsi una mano sulla faccia, e si sfrega gli occhi. L’occhiata che mi lancia dopo, mi spezza il cuore. Se potesse piangere, lo farebbe.

“Non ti voglio?” Si avvicina lentamente, inginocchiandosi fino ad arrivare alla mia altezza. “Sei la mia cantante, Isabella Swan. Il tuo sangue canta per me. Io ti voglio. Io ti vorrò per sempre.”

Ma…?”

“La prima sera che sei venuta a cena qui, insieme a Charlie.” Si ferma, ed io annuisco per fargli capire che ho capito. “Emmett ti ha chiesto se prima o poi Charlie ti avrebbe trasformata. Tu… tu sei stata così dura, Bella. Il tuo categorico no mi ha stupito. Ero lì dietro, che aspettavo il momento in cui Carlisle dicesse a Charlie della sua famiglia. Ed ho sentito tutto. Hai detto che saresti stata sempre grata a Charlie, ma che avresti vissuto la tua vita da umana. Come è giusto che sia. Quello che ho visto nella tua mente… non rispecchia per niente quello che tu hai detto settimane fa.

“Era prima di te.”

“Cosa?”

Prima di te.” Mi schiarisco la voce, cercando di non far uscire altre lacrime. “Prima di te, ero convinta di quello che stavo facendo. Di quello che volevo fare. Il College, la mia vita… ma ora… Come puoi chiedermi di far finta di niente? Di vivere la mia vita, Edward? Sono la tua cantante, tu dici che non puoi più vivere senza di me. Ma io? Come faccio? Tu sei immortale, Edward. Immortale. Io… no. Prima o poi, dovremmo lasciarci.” Non ce la faccio, e le lacrime iniziano a solcare il mio viso. “Ora abbiamo la stessa età. Poi, io avrò vent’anni. E poi trenta. E poi quaranta. E poi cinquanta. E tu…. Tu sarai un diciassettenne per sempre. Come pensi che io possa vivere in questo modo?

“Tu dovrai vivere la tua vita, Isabella.”

“Senza di te?”

“Io sarò sempre con te.”

“COME!” Sbotto, alzandomi di scatto. “Come faremo? Come pensi che io possa mettere su famiglia, sposarmi, fare dei figli… ed avere te accanto! Io voglio te!”

Ma non puoi avermi per sempre!”

Quindi? Basta? Finisce così? Edward e Isabella, il vampiro che rifiutò di trasformare l’umana.

“Io non ti trasformerò mai.”

“Non devi essere tu a farlo.” La risata malinconica di Edward arriva dritta alle mie orecchie.

“No? E chi lo farà, Charlie?” Il suo tono di scherno fa ancora più male. “No, perché non lo farà mai. Perché è il primo a portare avanti quello che penso io. Tu… non vivrai mai una vita così. Piena di condanne. Un inferno!”

“Quindi ora stai passando un inferno?” Indignata, a grandi passi mi avvicino di nuovo. “Stai dicendo che tutto questo è un inferno. Bene.”

“Questo… questi… sono stati i momenti più belli della mia esistenza.” E dal tono della sua voce, so che è vero. “Ma è un inferno, Bella. Tu… non lo sai. Sarai per sempre un’anima dannata.”

“Non sarò mai un’anima dannata.”

“Invece sì. Sarai assetata. E spietata. E non penserai più a me come fai ora… ma avrai un unico pensiero nella tua testa. Picchietta l’indice sulla mia fronte, con decisione.

Ma non sarò sola.”

“No… non lo sarai. Ma farai di tutto per esserlo. Io sono tornato da Carlisle dieci anni dopo.

“Questo significa che tornerò da te, comunque vada.”

“Comunque vada, ti seguirei dappertutto.” Sussurra, mettendo la mano dietro la mia nuca e avvicinando ancora di più il suo viso al mio.

“Non ci pensare più, mia Bella. Non pensare più ad una cosa del genere.”

“Io voglio passare l’eternità con te, Edward.” Scuote la testa, sfregando la sua fronte sulla mia.

“Cambierai idea.”

“Io sono la tua cantante. Non puoi vivere senza di me.”

“Non voglio neanche provarci.”

“Non devi provarci, Edward. Ti prego.”

“Non pregarmi. Non accadrà mai.”

“Non accadrà ora.” Dico con decisione, puntando i miei occhi nei suoi.

Sorride, scuotendo di nuovo la testa.

Cosa devo fare con te, mia Bella?”

“Continua ad amarmi, Edward.” Dico, appena in un sussurro. “Perché io ti amo.

 

   
 
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