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Autore: NotEvenChip    27/09/2017    1 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gold il giorno dopo, si alzò dal letto con il sorriso. Compì la sua solita routine pensando alla sera precedente e a quanti sforzi aveva dovuto compiere per togliersi dalla sua Belle, ora che era tutto chiarito.

Belle. La sua coraggiosa, tenera e testarda Belle. Gold sorrise al pensiero delle sue guance arrossate, dopo il suo bacio.

“Papà? Perché ridi. E’ strano.” Disse Neal, entrando nella stanza del padre.

Gold non resistette e non appena il figlio si avvicinò, lo abbracciò stretto.

“Papà mi stai strozzando. Hai fatto pace con la signorina French?”

Gold si immobilizzò. “Ahm… Sono così prevedibile figliolo?”

Neal gli sorrise, giocando con i capelli lunghi del padre. “Naah. Ma io ti conosco! E’ facile per me!” Gold gli sorrise e lo strinse in un altro abbraccio.

“Pà?”

“Si?”

“Visto che è domenica… Possiamo fare colazione sul divano e guardare un cartone una volta che ho finito i compiti?”

Gold gli sorrise. La domenica era il loro giorno, avrebbe fatto qualsiasi cosa Neal avrebbe proposto.

“Certo figliolo, corro a preparare la colazione.”

“Papà… Ma la cravatta la puoi togliere la domenica!” Gli disse Neal scuotendo la testa e correndo verso camera sua.

Gold si guardò allo specchio, era talmente sovrappensiero, che non si accorse di essersi vestito come tutti i giorni.

La domenica mattina passò in un battibaleno, padre e figlio stavano preparando il pranzo quando il cellulare di Gold iniziò a suonare. Neal buttò l’occhio e si mise a ridere quando vide comparire il nome di Belle sul telefono del padre.

“Ehi” Rispose Gold, minacciando Neal con lo sguardo.

“Ehi!” Rispose Belle entusiasta. “Come stai?” 

Neal nel frattempo, di fianco a lui, scimmiottava il padre ridendo.

“Bene, bene… Grazie… e tu?” Disse Gold, cacciando Neal dalla stanza, invano.

“Bene! Solo che… Mi stavo annoiando, ti stavo pensando e… ti va di prendere un the?”

Gold non poté credere alle proprie orecchie. Sì! Certo! Subito!  Ma… Accidenti, Neal!

“Mmh… Si, volentieri, ma… Neal…”

“Oh…” Disse Belle imbarazzata, non ci aveva pensato.

Li colpì un attimo di silenzio, fino a che Neal parlò.

“Papà la signorina French può venire a trovarci?”. Gold guardò il figlio, ma certo! Sarebbe potuta venire a casa loro! Che stupido!

“Belle?” Disse Gold appoggiando una mano sulla testa del figlio. “Ti va di venire a prendere il the a casa nostra?”

Belle non era sicura di aver sentito bene, praticamente era stato Neal ad invitarla e per quanto la cosa le facesse piacere, la destabilizzò allo stesso tempo.

“Uhm… Certo! Volentieri!” 

“Bene… Io e Neal ti aspettiamo! Quando vuoi!”

“Per l’orario del the? Può andare bene?”

“Oh certo, certo. A dopo Belle” La salutò Gold, sorridendo.

“A dopo Belle” scimmiottò Neal, cercando di imitare lo sguardo del padre.

Gold lo fulminò, poi rise, prendendolo alle spalle e facendogli il solletico, Neal si arrese solo quando il padre lo sollevò da terra e gli impedì di muoversi.

Il pranzo passò relativamente veloce e senza che se ne rendessero conto arrivarono le diciassette in punto ed il campanello di villa Gold suonò.

Neal corse ad aprire, anticipando il padre.

“Miss French!” Urlò Neal aprendole la porta. “Ciao!”

Belle sorrise al bambino e lo salutò, scompigliandogli i capelli, notando che il padre stava arrivando dietro di lui.

“Ciao Neal, grazie per l’invito!”

“Di niente! Se aspettavi il mio papà, ti avrebbe invitata tra un mese” Disse alzando le spalle e correndo in soggiorno di nuovo.

Gold si avvicinò ed aprì del tutto la porta, facendole cenno di entrare. Belle notò che era sicuramente svestito, in base agli standard degli altri giorni. Doveva ammettere che anche la camicia sbottonata e le maniche tirate su fino ai gomiti, avevano un certo fascino su di lui.

“Belle. Ciao” Disse Gold sorridendole, prendendole il cappotto dalle spalle, come un perfetto gentiluomo.

“Ciao Robert. Tuo figlio ha molta fiducia nelle tue capacità di seduzione”

Gold alzò le spalle. “Mio figlio mi conosce troppo bene, sono un imbecille il più delle volte.”

Belle rise e si sentì subito a suo agio. Era la prima volta che entrava in casa di Robert. Era grande e meticolosamente ordinata, nonostante ci vivessero due uomini all’interno, ma poi si ricordò che uno di questi due uomini era Gold ed il dettaglio non la stupì più. Si guardò attorno, spaesata. Gold le prese una mano e la guidò in soggiorno attraverso la cucina.

“Vuoi accomodarti qui con quell’indisciplinato di mio figlio, mentre vi preparo il the?”

Belle rise guardando la faccia offesa di Neal ed annuì, mentre Gold si allontanò.

“Così, tuo padre ti crede un indisciplinato, eh?”

Neal alzò le spalle. “Ma so che mi vuole bene lo stesso”

Belle rise. “Ma adesso tu ed il mio papà state assieme? Voglio dire, veramente?”

Belle arrossì e gelò all’istante. “Io credo che… Uhm… Vedi Neal… Non…”

Neal sbuffò. “Voi grandi siete difficili, ti va di guardare un cartone?”

Belle annuì in fretta, meglio approfittare di questa distrazione. Wow, pensò, Neal non assomigliava per niente a suo padre, Neal era diretto e molto sicuro, Robert, beh, non proprio.

Il piccolo Gold si avviò tra i DVD e si mise a cercare un film. Avrebbe resistito ad altre domande del genere? Magari qualcuna di fronte a suo padre? Cominciò a pensare che forse era stata una scelta avventata quella di chiamare Gold la domenica pomeriggio.

Poco dopo Robert li raggiunse con un vassoio e tutto l’occorrente per un the.

Sorrise a Belle una volta che vide Neal cercare tra i suoi DVD.

“Ti sta per obbligare a guardare un cartone animato, vero?”

“Mi ha chiesto se mi andava, mi fido di lui, sceglierà sicuramente qualcosa di piacevole!”

Gold annuì ed appoggiò il vassoio sul tavolino di fronte a loro. Incerto su dove sedersi, rimase in piedi a valutare l’opzione migliore. Se mi siedo vicino a lei, penserà che sono troppo vicino? Dovrei sedermi sulla poltrona e lasciarle il suo spazio? D’altronde è qui per il the…

Quando ad un tratto Neal riemerse dallo scaffale dei DVD con un film in mano.

“Ce l’ho! Aladdin!”

Gold guardò Belle, che sembrò entusiasta e le sorrise ancora una volta. Si diede da fare a preparare le tazze di the, mentre Neal mise il DVD nel lettore e si appropriò della poltrona. Il figlio aveva deciso per lui, si sarebbe seduto vicino a Belle.

Le porse la tazza, prese la sua e si sedette di fianco a lei.

“Grazie, ha un profumo buonissimo, come fai a fare il the così buono?”

“Papà è Scozzese, ho studiato a scuola che i britannici lo fanno molto bene.” Come se questo giustificasse il tutto. 

Gold sorrise al figlio, sembrava che non stesse ascoltando, invece non si perdeva un solo movimento o una sola parola.

Belle gli sorrise da sopra la tazza, se già pensava che Neal fosse adorabile, erano bastati solo cinque minuti per raddoppiare il suo affetto per lui.

Gold alzò le spalle. “ Sta facendo tutto lui.” Disse accennando in direzione del figlio.

Neal premette play e la stanza diventò improvvisamente buia. Belle finì di bere il suo the, assaporandone l’ineguagliabile gusto, appoggiò la tazzina sul vassoio, vicino a quella di Gold e si mise comoda sul divano. Erano vicini ma non abbastanza e Belle riteneva quella non vicinanza, abbastanza frustrante, quando ad un certo punto, Gold, osservandola con la coda dell’occhio le prese una mano tra le sue.

Dannazione. Sembro un quattordicenne alla prima cotta. Neal sicuramente saprebbe fare di meglio.

Belle si voltò a guardarlo e nell’oscurità della stanza, iniziò a scrutarne il profilo, mentre Gold, con il pollice, segnava tratti invisibili sulla sua pelle.

Sentendosi osservato, Gold, si voltò verso Belle che gli sorrise nuovamente e, prendendo un po’ di coraggio, si avvicinò. 

Gold prese finalmente l’iniziativa e le passò il braccio attorno al collo, abbracciandola. Belle si rimise a guardare il film soddisfatta, tra le braccia di Robert era sicuramente un posto migliore, soprattutto con la testa appoggiata sul suo petto. 

A Gold sul momento mancò il fiato, da quanto tempo non condivideva il divano con qualcuno che non fosse suo figlio? Troppo. Non che ne avesse mai avuto il desiderio, dopo Milah. E Cora… Con Cora non si permetteva di condividere certe faccende domestiche, con Belle era tutto più naturale, non si sentiva assolutamente a disagio qui, con lei stretta tra le sue braccia, con la testa appoggiata sul suo petto. Quando riprese a respirare correttamente, cominciò a massaggiarle distrattamente il braccio e Belle sprofondò ulteriormente la testa sul suo petto, allungando un braccio per cingergli la vita ed aggrapparsi alla sua camicia.

La successiva ora la passarono a ridere e a commentare il film, con Neal che impazziva per le battute del genio e si voltava a condividerle con Belle, completamente impassibile al fatto che il padre fosse abbracciato ad una donna sul loro divano. Sembrava tutto così naturale che non si accorsero dell’orario fino a che Gold non si alzò per preparare la cena e chiese a Belle se voleva restare, Neal la guardò supplichevole e non le restò altro da fare che accettare.

Belle raggiunse Gold in cucina e lo osservò indaffarato ai fornelli. Quando pensava che non avrebbe mai trovato sexy un uomo in cucina, Robert smentì tutto alla grande. 

Sentendosi nuovamente osservato, si voltò per trovarla alla porta e le sorrise.

“Posso aiutarti a fare qualcosa?” Gli chiese.

Gold si guardò attorno e notò che era tutto sotto controllo, ma annuì lo stesso.

“Si, vieni qui, assaggia questo sugo e dimmi se va bene di sale”

Le tese un cucchiaio e glielo avvicinò alle labbra. Belle assaggiò e si fece scappare un rumore di consenso.

“Ok, diciamo che oltre ad il migliore the della città, sembra che tu sappia anche cucinare molto bene…”

Gold rise scuotendo la testa ed appoggiò nuovamente il cucchiaio sul tavolo. 

“Te l’avevo detto, o sbaglio?”

Belle annuì e gli si avvicinò, Robert la prese tra le braccia e le baciò la fronte.

“Robert Gold, c’è qualcosa che non sai fare?”

Il rombo della risata di Gold la fece ridere a sua volta. “Sono sicuro che troverai molte, moltissime cose che non so fare. Molte cose in cui non riesco proprio, altre con cui non perdo nemmeno tempo, mi dispiace deluderti Belle.”

Belle alzò le spalle. “Cucini, fai dell’ottimo the, leggi molti libri, lavori con oggetti d’antiquariato ed in tutto questo, cresci un figlio. Ci sarà qualcosa di poco attraente in te, la troverò.”

Gold rise di nuovo e le baciò nuovamente la tempia. Belle lo strinse ulteriormente, non lasciandosi scappare l’intimità di quel gesto, per poi allontanarsi nel caso esntrasse Neal.

Appena la cena fu pronta, i tre si misero in tavola e continuarono a chiacchierare allegramente di scuola, libri, biblioteca e per pochi secondi della piccola Emma.

Quando finirono di riordinare, Neal li salutò prima di andare a letto.

“Buonanotte Belle. Torna a trovarci presto, il mio papà non deve lasciarti andare via questa volta!”

Belle arrossì e gli augurò la buonanotte. Rimasero soli nella sala da pranzo.

Gold le si avvicinò e le prese la mano, portandola nuovamente in salotto.

“Ti va un goccio di whisky prima di andare?”

Belle annuì e Gold le preparò il suo bicchiere, poi il proprio e cominciarono a sorseggiare. 

“Grazie per la bellissima domenica trascorsa in vostra compagnia, Neal è davvero un ragazzino speciale, molto più di quello che credevo, tu sei un ottimo cuoco ed un padre affettuoso. E’ stato tutto speciale, grazie.”

Gold le sorrise affascinato. Quindi era piaciuto anche a lei il loro pomeriggio, forse tanto quanto era piaciuto a lui.

Finirono nuovamente seduti vicini sul divano a chiacchierare, non se ne accorsero subito, ma si ritrovarono nuovamente abbracciati e Gold non seppe resistere e le baciò nuovamente la fronte.

“Ho trovato una cosa che non sai fare.”

Gold rise. “Cioè?”

“Non sai evitare di farti problemi inutili, ma questo lo avevamo già capito, vero?”

Gold annuì. “E questa volta in cosa avrei sbagliato esattamente?”

“Smettila di pensare troppo, di fare il gentiluomo e baciami, Robert Gold.”

Gold aprì la bocca ad “o”, con un’ espressione ferita. “Io pensare troppo? Ma quando mai?”

Sorridendo, le prese il volto tra le mani e si avvicinò lentamente, assaporandone il momento. Erano a pochi millimetri ora, poteva sentire il respiro di Belle aumentare assieme al battito cardiaco, la pelle morbida sotto alle dita, il suo inconfondibile profumo. Le accarezzò una guancia con il pollice e la tirò dolcemente verso di lui qualche altro millimetro, fino ad appoggiare il fantasma di un bacio sulle sue labbra, prima di aprire leggermente gli occhi e notare la concentrazione e l’impazienza con la quale attendeva di essere baciata.

Decise di non resisterle più ed appoggiò pienamente le labbra alle sue. Le settimane di separazione non avevano apportato alcuna modifica all’elettricità che scorreva tra di loro ad ogni contatto, era ancora tutto lì.

Gold le carezzava la guancia, mentre con le sue labbra, lentamente esplorava quelle di Belle, che non seppe resistere e le aprì leggermente per approfondire il bacio. Gold stavolta non si fece scappare il suggerimento e seguì l’audacia di Belle, imitandola.

Tutto era così naturale, che presto le mani le abbandonarono il volto e cominciarono a carezzarla distrattamente lungo le braccia, lungo i fianchi. Belle inspirò rumorosamente al contatto e senza pensarci si protese verso Gold, premendolo contro il divano. La passione li prese all’improvviso e Belle scivolò le mani lungo i suoi capelli, che le erano mancati tanto.

Senza pensarci troppo, Gold la tirò ancora più vicina, sentendo che era in una posizione scomoda, la abbracciò ulteriormente. Belle prese l’invito come buono e gli si sedette sulle gambe, a cavalcioni. Gold emise un grugnito, dovuto alla nuova posizione e la tirò a se, facendo aderire perfettamente i corpi. In un attimo tutto si infiammò ulteriormente. Non l’aveva mai avuta così vicina, ne approfittò per accarezzarla ovunque, i fianchi, la schiena, le braccia, i capelli, fino ad abbracciarla stretta in modo da non permettere neanche ad un filo d’aria di passare tra i loro corpi. Nel frattempo, le loro labbra si dovettero staccare per permettersi di respirare. Gold le accarezzò il collo, spostandole verso indietro i capelli, agganciò lo sguardo al suo e Belle si morse le labbra.

“Credo… Credo di aver trovato qualcos’altro in cui sei bravo.” Commentò per dare un significato alla pausa che si erano appena presi.

Gold le sorrise e cominciò ad appoggiarle teneri baci sul collo, tenendola ferma contro di se’ con una mano aperta contro la schiena. A Belle cominciò a girare la testa, da quanto tempo era che qualcuno la baciava così? Era mai stata baciata così?

Gold continuava a baciarle il collo con sempre più passione, tracciando un sentiero fino a dietro l’orecchio, che scoprì essere un punto debole di Belle, dalla maniera in cui si inarcò ulteriormente contro di lui.

Questa cosa stava prendendo una piega seria, Gold non sarebbe riuscito a fermarsi di lì a poco e non voleva sembrare maleducato, ma una certa parte di lui, stava reagendo nell’avere Belle così a stretto contatto.

Appoggiando un ultimo bacio sul collo si staccò, per poi appoggiarle un altro bacio innocente sulle labbra. Belle sembrò capire la sua situazione e gli appoggiò la fonte contro la sua.

“Temo che…Temo che tra poco non sarò più in grado di fermarmi e… Non…” Gold scosse la testa, cercando di trovare le parole giuste, ma Belle gli mise una mano sulla guancia e gli alzò la testa per guardarlo nuovamente negli occhi.

“Credo che tu abbia ragione, credo che le cose ci siano sfuggite di mano, in maniera piacevole, non fraintendermi, ma si è fatto tardi e di sopra… Beh al piano di sopra c’è tu figlio e non mi sembra il caso, come sempre hai ragione.”

Gold annuì. “Credo che passerò anche questa sera e tutta domani, a chiedermi con che forza ti sto resistendo.”

Belle si fece scappare una risatina ed indicò verso il basso con il viso. “Credo che tu non stia facendo molto bene la tua parte Robert, nel resistermi intendo.”

Gold arrossì furiosamente, era già così evidente? Preso dall’imbarazzo, fece per allontanarla e si mise la testa fra le mani. “Oh Cielo, mi dispiace, non… Dannazione. Non era mia intenzione, davvero. Ora penserai che sono un maniaco o…”

Belle rise e lo fermò nuovamente, prendendogli il volto tra le mani. 

“A dire il vero, ne sono lusingata. Molto lusingata. Credo che se tu non avessi mai avuto tutta questa forza d’animo, io non mi sarei mai fermata. Così, per elencare un’altra delle tue doti, e non sembrava male nemmeno… Beh…Così, a sensazione.”

Gold non seppe trattenersi, rise, rise come non rideva da anni, dovette addirittura coprirsi il viso con le mani per soffocare le risate e non svegliare Neal. Si accorse che era già la seconda volta che Belle lo faceva ridere come non aveva mai riso in vita sua, lo trovava sicuramente affascinante.

“Cosa. Perché ridi. Sono seria.”

Gold cercò di tornare in se e si avvicinò a Belle per un altro bacio. “Grazie” le sussurrò a fior di labbra.

Belle scosse la testa e si alzò dal grembo di Robert, decisa a non approfondire il momento di imbarazzo. Raccolse le sue cose e Gold la accompagnò alla porta. 

“Aspetto un tuo messaggio quando sarai arrivata a casa, stai attenta, guida con prudenza” La ammonì Gold.

“Va bene, sarò una brava bambina fino a casa.” Gli sorrise Belle.

“Grazie Robert per la bellissima giornata, davvero.”

“Sono io che ti devo ringraziare, per aver portato un raggio di sole in più nel mio salotto, oltre a mio figlio, oggi pomeriggio.”

Belle si intenerì a quelle parole e lo prese per il colletto della camicia per avvicinarlo per un altro bacio, anche stavolta quando le loro labbra si incontrarono, fecero la magia, entro pochi secondi erano di nuovo appiccicati l’uno all’altra, incapaci di lasciarsi andare.

Gold grugnì qualcosa nel bacio e Belle si staccò ridendo. 

“Ma come siamo sensibili Robert Gold.”

Gold rise. “Ora vai, o sarò costretto a farti rientrare e a portarti nella tana della bestia.”

“Posso dire che non mi dispiacere….”

“Vai!” Gold rise, prima di tirarla nuovamente a se per un piccolo bacio sulle labbra.

Belle gli sorrise e si voltò per raggiungere la macchina. Gold la osservò fino a che non sparì nella notte, a bordo della sua macchina.

Già. Un quattordicenne alla prima cotta e con gli ormoni in subbuglio, di bene in meglio, Robert!

 

 

Salì in camera e si preparò per la notte. Solo quando ricevette un messaggio da Belle, che era tornata a casa sana e salva e lo ringraziava nuovamente, fu in grado di chiudere gli occhi ed addormentarsi.


 

   
 
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