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Autore: TeamFreeWill    28/09/2017    8 recensioni
“Fanfiction partecipante al contest “ByeBoys&Girls Hellatus”
Storia ambiantata nella terra paralella. Si svolge subito dopo la 12*23. Attenzione spoiler.
Simili, ma diversi come guardare attraverso uno specchio. Questo sono gli abitanti di questa terra, dove l'apocalisse tra angeli e demoni, si svolge senza esclusioni di colpi. Mary ci si ritova in mezzo. :)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Mary Winchester
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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La donna si diresse verso quelle voci serene, ignare che quello che stavano vivendo era solo un sogno o una specie di paradiso personale creato per renderli prigionieri delle loro stesse menti.

Avanzò piano uscendo in giardino attraverso la porta sul retro. Poi li vide, i “suoi” ragazzi. Stavano chiacchierando e ridendo bevendo birra.

Le vennero gli occhi lucidi, ma non doveva permettere alle emozioni di prendere il sopravvento.

Scese i pochi gradini e li chiamò, ma loro non la sentivano e né la vedevano. Continuavano imperterriti a fare le loro cose, a ignorarla.

“Ragazzi….svegliatevi. Combatteteli.... reagite….!” Gridò Mary. Niente‼

“Dean…Sammy!” ritentò mettendo ora una mano sulla spalla di entrambi sperando che quel contatto servisse.

Qualcosa cambiò. I due iniziarono a guardarsi attorno, sentendo una presenza e una voce.

Mary incoraggiata da questa reazione continuò. “Ricordate ….ricordate di quando eravate inseparabili....voi vi volete bene…siete fratelli e siete speciali...siete parte di questo mondo anche se siete stati creati da Dio e Amara…Vi prego svegliatevi! Non fate da puttane a due arcangeli folli!”  disse ancora Mary, posando ora una carezza sul viso del biondo e subito dopo sul viso del moro.

I ragazzi a quel tocco parvero accorgersi della presenza di quella donna bionda dagli occhi verdi ma dolci, materni, gentili, amorevoli.

“Chi sei?” chiesero in coro i fratelli, poi Dean barcollò, ma venne prontamente sorretto da Sam per un braccio.

“Mi chiamo Mary, ragazzi …Non vengo da questo mondo…comunque diciamo che voi due, nel mio mondo, siete i miei figli…un pò contorto ma mi sento come se lo foste anche qui visto che siete stati creati in concomitanza della loro nascita…” spiegò la donna.

“Abbiamo quindi un legame di sangue?” domandò Sam, ricordando dolorosamente le parole che dissero i loro genitori adottivi quando li cacciarono.

“Non è questo il punto….La famiglia non è solo legame di sangue...Ma non c'è più tempo…là fuori, nel mondo vero…Michele e Lucifero vi stanno indossando come abiti al gran ballo… Espelleteli prima che si accorgano di…  ” ma una forza invisibile la scaraventò lontana dai due tramiti.

Sentì la grazia dei due arcangeli sollevarla di peso e ferirla in maniera abbastanza grave.
Se convinceva i fratelli ad espellerli era la fine per loro.

“Ragazzi! Vi prego…” Mary era allo stremo…stava soffrendo molto e questo si stava percuotendo anche sul suo corpo che iniziò a sanguinare e a sussultare a ogni colpo ricevuto.

Sarebbe morta di sicuro senza rivedere i suoi figli. Delle lacrime scesero rigandogli le guance. Stava fallendo.

I due fratelli la guardarono. Povera donna.  Potevano fermare tutto…Erano stati ingannati?

“Sammy..” sussurrò il maggiore.

I due fratelli si guardarono soltanto. Nessuna parola. Solo un accenno. Un sorriso. Fu come se niente fosse successo. Come se mai avessero litigato. Si erano ritrovati e capirono ogni cosa.
“Fuori dal mio corpo!” gridarono i due all’unisono.

Le grazie si voltarono verso di loro, ma non arrivarono mai a colpire i tramiti perché quello che dissero dopo con ancora più rabbia e convinzione fu: “Ho detto fuori dal mio corpo brutto figlio di puttana!” gridato da entrambi i fratelli.

E avvenne. Potente. Non appena gridarono quelle parole le grazie dei due arcangeli furono costrette a uscire dai tramiti.

I ragazzi si svegliarono di colpo e si spostarono dalle trappole costruite da Mary.

Osservarono disgustati le grazie che, invece, ne erano rimaste bloccate all’interno agitarsi e muoversi per cercare di uscire da lì. Ma era tutto vano.

Sam poi guardò Mary, ancora svenuta e poi guardò il fratello. Non seppe nemmeno lui perché lo fece. Era una cosa che gli veniva da dentro. Un istinto stillato in lui. Nel profondo.

Si avvicinò alla grazia di Lucifero e la toccò, trapassandola. Strinse le mani a pugno e avvenne. Potente come un’esplosione.

La luce che si sprigionò fu talmente potente da essere vista a chilometri di distanza, anche nel campo di ribelli dove la battaglia stava svolgendosi cruenta.

Si fermarono di colpo, umani, angeli e demoni. Furono scossi da quella visione. L’inferno tremò e molti demoni si accasciarono a terra. Il loro Signore era morto. Lo sentirono.

Il tempo parve congelarsi, ma poi si vide un’altra luce potente e stavolta fu il paradiso a tremare. Gli angeli gridarono. Seppero all’istante che Michele era stato ucciso.

Il Lucifero sconfitto da Mary era sgomento. Non era possibile. Era furioso vedendo gli angeli volare in cielo, mogi, sconfitti come pure i cavaliere e i principi infernali. Nel suo mondo una cosa del genere non sarebbe mai avvenuta.
“Codardi!” gridò, gesticolando. Poi si calmò sospirando.

Una luce invase il suo corpo. Stava per sferrare quello che nella sua Terra era considerato un attacco nucleare angelico.

Stava concentrando le energie quando qualcosa avvenne, che lo bloccò in quella posizione. Con le braccia allargate, la testa sollevata, gli occhi socchiusi.

“Ma cosa…?!” E guardò verso il centro del suo petto dove una lama d’arcangelo spuntava.

Allo straniero giunto lì gliela aveva lanciata Gabriele pochi istanti prima, appena erano giunti al campo dal portale aperto improvvisamente.

“Questo è per il mio migliore amico e per tutto quello che hai fatto passare al mio fratellino, figlio di puttana!” e affondò ancora di più la lama nel centro del petto.

Non poteva essere! Quel ragazzo non poteva essere li!

Dean Winchester estrasse la lama grondante sangue e negli stessi istanti di quel gran figlio di puttana infernale, non rimase altro che le ombre delle sue sei ali sul terreno, dopo che ne esplose la grazia.

“Dean andiamo! Gabe portaci da lei!” Gridò Sam Winchester e l’arcangelo annuì, poi entrambi i fratelli furono avvolti delle ali di Gabe e volarono via.

Sapeva dove fosse la donna: glielo aveva detto Charlie qualche ora prima quando era ritornato al campo, dopo essere stato cacciato da Mary dal rifugio di Rowena e Crowley.

Cass contemporaneamente volò in paradiso e liberò i suoi amici, Balthazar e Gadreel, dalle prigioni.

Nemmeno una guardia era presente. Tutto taceva. I tre si abbracciarono stretti appena le sbarre si aprirono, poi volarono nel campo per dare una mano con i feriti.

Rowena nel suo rifugio, tramite una proiezione astrale, assistette a ogni evento. Era soddisfatta per sé e per il figlio.

Crowley poteva ritornare a regnare e lei sarebbe di nuovo stata la regina madre.

Ora potevano raggiungere il campo e portare la pozione per liberare i tramiti bambini dai cherubini.
  
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