Dopo tutti questi anni lo lascia ancora a bocca aperta.
Il modo in cui si guarda davanti allo specchio, a momenti poco convinto
ed in altri quasi entusiasta, il modo in cui si formano le righe sotto
agli occhi mentre sorride, o come passa la lingua sui denti come se
cercasse l’ispirazione per una qualche soluzione ai problemi
del mondo.
Lo osserva silenzioso, come ha imparato a fare nel tempo. Il
più grande nemmeno se ne accorge, attento
com’è a farsi il nodo alla cravatta. Lo osserva
come solo un marito orgoglioso può fare. A volte si ferma a
pensare a tutto quello che hanno passato insieme, quando da piccoli e
incuranti delle regole del mondo hanno sfidato la sorte. Decide che non
sarebbe potuta andargli meglio. Nonostante le difficoltà
incontrate, le crisi attraversate, le parole urlate e i pugni contro i
muri degli hotel sparsi in qualche parte del mondo, non cambierebbe la
loro storia, il suo uomo con nessun altro. Sente gli occhi riempirsi di
gioia e il cuore mancare un battito. Si accosta ancora di
più contro il muro, quasi a sparirvi dentro. Rimarrebbe in
questo istante per sempre. Potrebbe anche passare il resto della sua
vita solo ad ammirarlo.
E gliel’hanno sempre fatto notare, i ragazzi, la famiglia,
perfino i conoscenti.
“Lo guardi come se fossi pronto a prenderti un proiettile per
lui.”
Che è esattamente quello che farebbe. Ha rinunciato a molte
cose della sua età per lui, ne è cosciente: la
spensieratezza, la leggerezza, le poche responsabilità che
si hanno da giovani. Ma rifarebbe tutto. Fin dall’inizio.
È la cosa migliore che potesse capitargli. Migliore dei
Coldplay, della neve a Natale, del sole al mattino, della panna sulla
cioccolata e di tutte quelle playlist indie che ascolta solo lui su
tutta la Terra. Potrebbe rinunciare a tutto questo, se significasse
passare il resto della sua vita con Louis. Non ci pensa neanche a come
potrebbe essere altrimenti. Non riesce a pensarci.
Son in momenti come questi che si rende conto della fortuna che ha tra
le mani.
“Stai benissimo amore” è quello che
sussurra quasi sottovoce, pensando di non essere notato. Impossibile,
Louis riconoscerebbe la sua voce tra quelle di mille.
“Diciamo che chi ha scelto i vestiti aveva gusto.”
Facendo un occhiolino al più piccolo.
“Diciamo che il mio
completo ti dona.” Facendo un fischio che fa scoppiare a
ridere Louis.
Si ferma ancora un momento ad ammirarlo, seguendo con gli occhi le
forme del corpo ben fasciato dal tessuto del completo. E pensare che
nemmeno voleva acquistarlo. Inutile dire che dal momento in cui Louis
l’ha visto addosso ad Harry non ha potuto fare a meno di
appropriarsene.
“Sta meglio a me che a te!” ha esordito alzando le
spalle, e chi è Harry per dirgli di no?
Non potendo fare a meno di acconsentire il più piccolo ha
ceduto il completo all’altro, e non potendo fare a meno
nemmeno di ammirarlo.
La giacca con le paillettes riflette il blu dei suoi occhi, rendendolo
incredibilmente più acceso ed i pantaloni fasciano
perfettamente le sue gambe, sembrano modellarle.
Harry sorride e nega con la testa, guardando in basso.
“Beh che hai da ridere?” chiede Louis, quasi
curioso.
“Nulla, mi sento bene, dopo tanto tempo.”
Louis annuisce, sa di che parla. Le liti, le incomprensioni, le
distanze, ora sembrano solo un lontano ricordo. Sono tornati a stare
bene. Insieme.
“Pronto?” chiede avvicinandosi al più
grande e sistemandogli il nodo alla cravatta.
Lo sguardo pieno di ammirazione di Louis su di lui.
“Andiamo” sorride, lasciandogli un bacio prima in
fronte, poi sul naso.
“Buon anniversario, amore.”