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Autore: _viola02_    29/09/2017    4 recensioni
Dal testo:
"Leo Valdez guardò con odio il suo nuovo liceo. Era il quarto, ed era solo al secondo anno.
Sperava ardentemente di andarsene il prima possibile, ma pur di sfuggire a LEI preferiva sorbirsene un altro.
*************
L'edificio era in fiamme.
Leo guardava la sua casa bruciarsi, senza poter fare niente.
Perché sapeva di essere stato lui la causa dell'incendio"
Genere: Azione, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo Valdez, Nico di Angelo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7 - Momenti di stallo

AVVISO:
La storia ricomincia esattamente da dove l'avevo lasciata la scorsa volta, per cui è lunedì e Piper ed Hazel si sono appena parlate.
Buona lettura 😘

Nel capitolo precedente:

Però, prima di concentrarsi su Frank, doveva mettere una fine alla sua storia con Leo. Per poter essere libera del tutto e per poter essere felice.
Così, mentre le due ragazze si abbracciavano, Hazel decise che lo avrebbe affrontato faccia a faccia. E poi sarebbe passata oltre.


Piper, al contrario di ciò che le aveva detto Hazel, voleva aiutarla. Voleva sapere anche lei.
Così, dopo che si erano cambiate e scese a far colazione, si era allontanata con una scusa e adesso era alla ricerca di Leo.
Per prima cosa, era andata in camera sua (e non aveva trovato proprio nessuno: né Leo, né Jason, né Nico), poi era andata davanti alla porta del bagno, aspettando che uscisse qualcuno che le dicesse se Leo Valdez era all'interno.
Niente neanche lì.
Ma dove si era ficcato quello stupido per riuscire ad evitarli così??
Fu in quel momento (mentre stava guardando l'orologio e realizzando che aveva solo una decina di minuti prima dell'inizio delle lezioni) che lo sentì.
«Ma che volete?! Voglio stare da solo, non vi basta come risposta? E lo so, Jason, che siamo in stanza insieme e perciò non posso evitarvi, ma adesso non ho voglia di vedervi. Punto»
Piper si nascose dietro la prima porta che vide, lasciando uno spiraglio per vedere ciò che accadeva.
Leo, visibilmente scocciato (e, capì Piper, anche impaurito), stava a braccia incrociate davanti a Jason e Nico.
Per il nervosismo, continuava a muovere il piede, seguendo un ritmo strano ma costante:

Tac tac tac, taaac, taaac taaac taaac. Pausa. Taaac taaac, tac, taaac tac, taaac, tac, taaac tac, taaac tac tac, taaac taaac taaac.

«Leo, noi vogliamo solo capire come mai tu ci ignori in questo modo! Credevo fossimo amici!
Ci hai mentito su un sacco di cose! O, se preferisci, ci hai OMESSO un sacco di cose! Per esempio, non ti pare buona educazione dirci che parli spagnolo? O che hai gli inc---»
«Ehi, tu! Cosa stai guardando?»
Piper si girò di scatto. Aveva un'intera classe dietro di lei che la guardava ridendo.
"Merda! Proprio in una classe dovevo entrare? Mai che sia uno sgabuzzino o una stanza vuota!"
Cercando di rimediare al danno, fece un sorriso a mo' di "sognatrice" (lasciando intendere che era PIÙ CHE NORMALE entrare in una classe e spiare qualcuno dalla porta), dicendo: «Ho sbagliato classe»
Poi uscì istantaneamente, cominciando a correre e sperando di non beccare qualche arpia.
Arrivata abbastanza lontano, si fermò cercando di riprendere fiato.
Ovviamente, però, la sua sfortuna continuava: la campanella suonò, e Piper si trovava al terzo piano. E la sua classe era al primo.
Una volta seduta sulla sua sedia, però (il professore era in ritardo), ripensò a ciò che avevano detto i suoi amici.
Leo parlava spagnolo.
Perché lui non glielo aveva mai detto? Non c'era niente di male a essere bilingue, anzi Piper lo trovava piuttosto figo.
Eppure, poco prima di venire scoperta, aveva visto la faccia di Leo all'accusa di Jason: era piena di paura.

Leo, seduto sul suo banco, era MOLTO nervoso.
Troppo nervoso.
Non riusciva a stare fermo un secondo, e per colpa del rumore causato dal suo tamburellare aveva già rimediato due rimproveri.

Tac tac tac, taaac, taaac taaac taaac. Pausa. Taaac taaac, tac, taaac tac, taaac, tac, taaac tac, taaac tac tac, taaac taaac taaac.

Era tutta colpa dei suoi presunti amici. Mai che lo lasciassero in pace.
«Leo, siamo tuoi amici, non puoi evitarci» li scimmiottò a bassa voce.
Ma chi si credevano di essere??
Loro non avevano il diritto di sapere. Era un peso solo suo.
E poi, se l'avessero saputo, dopo si sarebbero disinteressati... E a quel punto lui sarebbe stato inesistente.
Ma non era proprio quello che voleva? Essere lasciato solo?
Leo non ne era più sicuro. Certo, era quello che si meritava, ma lui VOLEVA DAVVERO essere amico di quelle persone. Era un desiderio incontrollabile.
Scosse la testa. NO. NON POTEVA. PUNTO.
«Valdez, basta! La prossima volta è una nota!»
Leo tornò al mondo.
«Ehm... Cosa?»
La professoressa lo guardò esasperata.
«Ma non ti accorgi neanche di continuare a fare rumore?! Se vuoi proprio tamburellare, va' a farlo nel gruppo musicale della scuola. Capito?»
«Sì, professoressa, mi scusi» rispose infine lui, chiudendo il discorso.
Mentre si stava girando per prendere il vero quaderno di inglese (quello che aveva sul banco era di matematica), notò che Piper lo stava guardando. Aveva uno sguardo incuriosito e accusatorio allo stesso tempo, e a Leo non piaceva per niente.
Perché era curiosa?? Fino a qualche giorno prima lo guardava incazzata come se volesse togliergli la testa a morsi...
Che avesse cambiato anche lei opinione e volesse tornare sua amica?
Drinnnnnn!
Cosa?? La campanella??
Leo guardò il suo orologio. La quarta ora era finita. Si diede dell'idiota. Erano passate due ore (ripeto: DUE ORE!) e lui non aveva seguito niente.
"Ma bravo, così ti toccherà studiare il triplo, visto che tra due lezioni ci sarà la verifica!"
Ancora più nero e nervoso di prima, prese la sua cartella e si incamminò verso meccanica, la sua lezione preferita in assoluto, sperando che almeno quella materia lo tirasse un po' su di morale.
Mano a mano che si avvicinava alla classe, tuttavia, Leo si sentiva sempre più agitato.
C'era troppo silenzio.
Dovete sapere che quando Leo arrivava nell'aula della professoressa Kylard, si sentiva sempre (e sottolineo il SEMPRE) rumore, che fosse per dei robot in costruzione o per le chiacchere dei suoi compagni.
E allora perché c'era un silenzio di tomba??
La soluzione (scoprì Leo) era ATTACCATA alla porta dell'aula: un foglio giallo annunciava che le lezioni di meccanica erano sospese per un mese per riparazioni del laboratorio.
E venivano sostituite con Scienze della Terra. "No! Non può essere!! Era la mia materia preferita!! E per di più l'unica lezione senza Piper e Jason!!
Questa si chiama SFIGA!!"
«LEO!»
Il ragazzo, al sentir gridare il suo nome, si girò sorridendo: conosceva bene quella voce.
Era Iride.
L'amata bidella (di nuovo vestita con tutti i colori dell'arcobaleno come la prima volta che l'aveva incontrata) stava ansimando per la corsa.
Iride che correva?? Questa era nuova.
«Ciao Iride, come mai così di fretta? Posso capire me, che dovrei avere lezione tra neanche un minuto, ma te... È successo qualcosa?»
Iride, anche se con un po' di fatica, riuscì a dire: «Si tratta... Di Te! Jason... Mi ha detto... Di dirti... Che devi andare... A lezione... O lui... Ti ucciderà... Con le sue mani!»
Leo alzò gli occhi al cielo.
Jason era sempre così palchista! Chissà da chi aveva preso questa mania teatrale...
Ricordava bene le storie che l'amico aveva fatto quando doveva andare in bagno, o le sue "mitiche" entrate ad effetto che ti facevano morire d'infarto.
Aspetta... Aveva detto AMICO?
Leo scosse la testa, doveva tornare alla realtà.
«Iride, non importa, potevi anche evitare di correre... Tanto non ci vado a quella lezione»
A quelle parole, Iride si gonfiò tutta arrabbiata.
«E invece ci andrai, fosse l'ultima cosa che faccio.
Dovete fare pace! Vi vedo io (cosa credi, che essendo una "vecchia" non sappia queste cose?), e siete tutti e due tristi! Anzi, tutti e cinque!
Tu, Grace, Piper, Nico e anche la Levesque!! Quindi tu andrai a quella lezione, vi parlerete, e tornerete un gruppo. E niente storie!!»
E Leo, pur essendo un ragazzo che solitamente non si faceva sottomettere, davanti ad una Iride così incazzata non poté fare nulla.

Jason era preoccupato. Per Leo.
Certo, non quanto Piper (l'amica lo aveva tartassato per giorni, dicendo che Leo aveva bisogno di un amico e che Jason doveva muoversi a farlo tornare), ma comunque preoccupato.
Era sempre da solo, con un broncio che faceva paura, e in classe faceva sempre meno lo sbruffone: non era normale!!!
Aveva mantenuto solo un carattere del vecchio Leo: il tamburellare.
Anche in quel momento (Leo era accanto a lui, e ovviamente non seguiva un'acca di ciò che diceva il prof).

Tac tac tac, taaac, taaac taaac taaac. Pausa. Taaac taaac, tac, taaac tac, taaac, tac, taaac tac, taaac tac tac, taaac taaac taaac.

Ormai l'aveva imparato a memoria.
Era sempre lo stesso schema. E non cambiava mai. Jason aveva pure pensato si trattasse di codice Morse, ma era impossibile.
Insomma, chi è che sa il codice Morse?
No, probabilmente era un ritmo che gli era entrato in testa e basta. Sì, era sicuramente così.
«Ehi Leo» sussurrò «come si chiama la canzone?»
L'amico lo guardò stranito, come a dire "Ma di che cavolo stai parlando?".
Jason non capiva. Si era spiegato male?
«La canzone che stai tamburellando. Qual'è? È famosa?» ci riprovò.
Okay, adesso Jason non capiva veramente più niente. Leo era impallidito?? E perché d'improvviso era completamente immobile??
Dopo qualche minuto di silenzio (nei quali Jason dedusse che probabilmente Leo era alla ricerca disperata di una risposta decente) il ragazzo rispose con un bellissimo «Fatti gli affari tuoi, Grace»
«Ma dai, ti ho solo chiesto che canzone è! La conosco? È di una cantante famosa? O è vecchissima e la conosci grazie a tua madre?»
Appena finito di parlare, Jason si rese conto dello STUPIDISSIMO errore che aveva fatto: aveva nominato sua madre.
"Idiota!! Lo sai che ha problemi a casa, e te che fai??
Ma sì, nominiamo la sua famiglia a colazione pranzo e cena, che più Leo soffre meglio è!" «Ehm, scusa Leo... Non intendevo...»
«Non mi interessa. Ciao Grace»
Senza che Jason se ne accorgesse anche l'ultima campanella era suonata, e se n'erano andati tutti.
Tutti tranne lui.

«Ma sei coglione?? Leo aveva ripreso a parlarti, o almeno a NON evitarti, e adesso sei tornato al punto di partenza!! Jason, ma si può sapere che cos'hai nella zucca??»
Ecco, questo era il bellissimo saluto che ti rende di buonumore, quello che fa divenire la tua giornata migliore, non c'è dubbio.
Tu arrivi in mensa, ti siedi con i tuoi amici (meno uno), e la prima cosa che ti senti dire è «Sei un coglione».
Fantastico.
«Ciao Piper» salutò Jason, con aria mesta.
Lei si limitò a guardarlo furibonda, aspettando il resoconto di ciò che era successo, nonostante lo sapesse già (Jason ne era più che certo).
Appena finito (non che fosse lungo, intendiamoci) Piper prese un'aria incuriosita.
«Stava tamburellando un ritmo preciso?»
«Già, sempre lo stesso»
«Che fosse codice Morse?» chiese Frank, unendosi alla conversazione.
Lui non conosceva Leo (e sinceramente non gli interessava neanche), però aveva notato che a Hazel importava parecchio, e se la sua ragazza stava male per quel tipo, più ne sapeva meglio era.
«Ci ho già pensato io, e non mi sembra probabile» rispose Jason.
«Beh, al momento non è quello che ci interessa.
Jason, non è che devi dirci qualcosa? O anche tu Nico, uno vale l'altro» domandò retorica Piper, scoccando loro uno sguardo incazzato.
Jason sputò l'acqua che stava bevendo. Come faceva a saperlo??
«Pips, posso assicurarti che non l'ho baciata io! È stata lei, giuro! Reyna mi ha attaccato al muro, e...»
«COSA??»
Jason sgranò gli occhi.
«Non stavi parlando di quell... Oh! Ehm... Dimentica quello che ho detto, okay? Tanto non è successo niente...»
«Certo! Ovvio! A parte il fatto che ti ha baciato!! Come hai osato non dirmelo??»
«Beh... Non è che sei la mia ragazza, non devo dirti tutto»
«CHE COSA?? SEI UN CAFONE!! AVRESTI COMUNQUE DOVUTO DIRMELO!!!»
«Jason, Piper, stavamo parlando di Leo. I vostri discorsi fateveli in privato grazie»
La voce pacata di Nico riportò tutti al discorso reale, nonostante ci fosse una Piper decisamente più nera del solito.
«Giusto... Di cosa stavi parlando, mia-NON-ragazza?» chiese sfrontato Jason.
«Del fatto che sapete che Leo parla spagnolo. Perché non ce lo avete mai detto?» li accusò lei, ancora offesa.
Rispose Nico.
«Semplicemente perché non ce lo avete mai chiesto»
«Sapete anche di che nazionalità è?»
«No, ma scommetto che Hazel lo sa»
Con lentezza disumana, come se le parole di Nico fossero inconcepibili, tutti i presenti al tavolo si girarono verso la ragazza in questione.
«Co-come? I-io? Ma no... Io non conosco Leo! L'ho conosciuto per la prima volta all'aereoporto tre settimane fa!» esclamò balbettando Hazel.
«Certo, come no. Credi che non ci siamo accorti che Leo si comporta così da quando ti ha incontrata? E che il nostro gruppo si è sciolto il giorno del vostro progetto? Non siamo idioti, sorellina» commentò seccato Nico «E sappi che non mi interessa sapere come lo conoscevi e cosa è successo, a me interessa solo che Leo non sia solo. E adesso lo è. Quindi, che ti piaccia o meno, ci dirai cosa sta succedendo»
«Io... Io non posso. Devo prima parlare con lui» sussurrò di risposta lei, evitando lo sguardo di Frank.
«E allora parlaci, Hazel, perché sono più che sicuro che Leo non sopravvivrà a lungo continuando in questo modo»
E con questa nota felice, Nico chiuse l'argomento.



NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi!!!!!🎉🎉🎉
Spero che questo capitolo sia all'altezza delle vostre aspettative perché per me le ha pure superate (sì, mi dò delle aspettative da sola), ho ADORATO scriverlo.
Niente da dire, per me le parti migliori sono quelle di Piper😂😂
Mi spiace per fenris, che voleva scoprire un po' di più su di Leo (e invece ci sono solo altre domande), ma dal prossimo capitolo, teoricamente, si dovrebbe venire a scoprire qualcosa.
(Teoricamente perché spesso i capitoli si scrivono da soli, hai un'idea in mente e invece te ne viene fuori una completamente diversa😂😂)
Ringrazio chi ha recensito e chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite: siete fantastici!😘.
Spero che possiate recensire in tanti (e dirmi se anche a voi sia piaciuto tanto quanto a me) e vi sfido a capire cosa sia il ritmo che Leo continua a battere.
Alla prossima,
_viola02_
   
 
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