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Autore: LorasWeasley    30/09/2017    10 recensioni
SEQUEL di "Mission" e "Ombra"
AU [Solangelo|Caleo|Percabeth|Frazel|Jasper]
"-Ho avvertito tutti, domani saranno qui.
Si rivolse alla ragazza.
-Le consiglio di iniziare a prepararsi, penso che vogliano sapere la verità, tutta la verità. Potrà allenarsi con il ragazzo al suo fianco, magari può iniziare dal raccontargli come mai gli ha sempre tenuto segreta l’esistenza di un fratello. Un fratello che ha giurato di uccidere tutti i suoi amici."
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CIA'
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ATTENZIONE: SEQUEL di "MISSION" e "Ombra" (il secondo è solo uno spin-off, non si deve leggere per forza, ma MISSION si)



Secrets


Prologo


La sua mira era migliorata tantissimo.
Si allenava circa tre ore al giorno solo nel lancio dei coltelli e con le pistole.
Immaginava che al posto del bersaglio ci fosse la sua faccia.
La ragazza fece una piccola pausa e si avvicinò alla sua bottiglietta d’acqua mentre si asciugava il sudore dalla fronte.
Mentre riprendeva fiato prese in mano il suo cellulare e lo sbloccò per vedere se ci fosse qualcosa di nuovo.
Nessun messaggio.
Molto probabilmente ci aveva rinunciato, visto che meno di tre settimane prima la cercava ogni 20 minuti.
Non sapeva se esserne felice o meno.
Si diede della stupida. Tanto a lei non importa più nulla di lui.
Stava per riprendere il duro allenamento quando il display si illuminò mostrando l’arrivo di una chiamata.
Si rese conto di aver mentito a se stessa, non poteva non importargli più se il suo cuore aveva perso un battito al solo pensiero che potesse essere davvero lui.
Ma il numero non era il suo.
Rispose e ascoltò attentamente ciò che le dissero fino a quando non conclusero che aveva un solo giorno per presentarsi da loro.
Non che avesse altre scelte.
Quando riposò il cellulare fissò per un po’ la pistola che ancora teneva in mano, facendosela roteare sul dito.
Fece quasi un sorrisetto, almeno avrebbe avuto modo di testare i suoi miglioramenti.
 
Il ragazzo era in fila per il cheek-in all’aeroporto.
Tamburellava un piede a terra ritmicamente, non voleva aspettare tutto quel tempo.
Non voleva neanche attendere tutte quelle ore di viaggio.
Fissò un’altra volta il nome della sua destinazione nel biglietto che teneva in mano.
Non aveva mai visitato quello stato e di sicuro non si sarebbe mai immaginato di visitarlo una prima volta per quel motivo.
Sbuffò sonoramente quando la fila procedette accorciandosi di massimo 10 centimetri.
E si ricordava di essere stato una persona molto paziente in passato.
Le note della sua suoneria si diffusero nell’aria e rispose praticamente subito, con la speranza che fosse qualcuno in particolare.
Speranze vane, ignorava le sue chiamate da giorni ormai, perché avrebbe dovuto richiamarlo?
Richiuse dopo aver risposto un semplice “Va bene”.
Guardò un’altra volta il suo biglietto, era decisamente il caso di cambiare quella destinazione con un’altra ben conosciuta.
 
I due ragazzi si erano presi una vacanza, avevano deciso di girare il mondo, in quel momento si trovavano in una camera di un lussuoso albergo a Parigi.
Dalla grande finestra a vetri potevano ammirare la Torre Eiffel illuminata.
Erano circa le otto di sera e loro avevano passato praticamente tutto il giorno a coccolarsi nel letto, sonnecchiando e chiedendo il servizio in camera per il pranzo.
Fu dopo un nuovo lungo bacio che la ragazza si staccò con gli occhi che le brillavano.
-Allora, che si fa questa sera?
-Io sto benissimo anche qui- commentò lui stringendola per i fianchi.
Lei si liberò e si mise seduta tra le coperte candide che la coprivano veramente poco, fece inoltre un adorabile broncio palesemente falso.
-Siamo a Parigi da due giorni e fino ad ora abbiamo visto solo le pareti di questa stanza.
-Va bene- acconsentì il ragazzo mettendosi seduto a sua volta, le si avvicinò e le mordicchiò un labbro mentre sussurrava – Possiamo andare in qualunque posto tu voglia.
La ragazza sorrise raggiante, ma tutto venne interrotto dalla musica che si diffuse dal suo cellulare.
Il ragazzo sbuffò e si lasciò ricadere sui morbidi cuscini, lei si protese verso il comodino.
Quando vide il numero divenne seria, cosa che fece scomparire il sorriso anche dalle labbra del suo ragazzo.
Rispose mettendo il vivavoce e annunciando che erano in ascolto entrambi.
La loro vacanza si era appena conclusa.
 
Il ragazzo ordinò un drink nella sua amata lingua, anche se era ancora leggermente arrugginito.
Mentre aspettava che glielo portassero si guardò intorno.
Erano circa le nove e il locale si stava riempiendo sempre di più.
Era all’aperto, il cielo completamente nero, sgombro da qualsiasi nuvola ma privo di stelle.
Era un bel locale, quasi interamente bianco, che dava sul mare scuro perfettamente in contrasto con il resto. C’erano principalmente coppie, ma anche gruppi di amici, tutti vestiti più o meno eleganti.
Anche lui ci aveva provato, ma il risultato era venuto un po’ strano, metà elegante e metà trasandato, non che si rendesse davvero conto di quanto questo lo rendesse ancora più attraente.
Venne infatti affiancato da una bella ragazza con uno strettissimo e attillato vestito viola, si chiese come facesse a respirare.
-E’ un peccato che un bel ragazzo come te sia qui tutto solo- commentò con una voce che doveva essere suadente, sicuramente di solito funzionava.
Il ragazzo però non batté ciglio.
-Sono già occupato.
La piantò in asso al bancone mentre afferrava il suo drink e si andava a sedere a un tavolo non troppo appariscente e con una perfetta vista dell’uomo che stava spiando.
Era un vecchio con un completo che sicuramente costava quanto la sua moto, voleva sembrare giovane, ma si vedeva benissimo che tutti i suoi sforzi erano inutili.
Si trovava insieme a una ragazza, bellissima e giovanissima.
Il ragazzo trattenne un conato di vomito quando l’uomo le posò una mano sulla coscia scoperta e la fece scorrere verso sopra.
Fu distratto dal suo cellulare che iniziò a vibrargli in tasca.
Quando chiuse la chiamata si rese conto che essere scappato per tutto quel tempo non era servito a nulla.
 
00.58
La ragazza tamburellava insistentemente le dita sul lavandino.
Stava iniziando ad odiarsi da sola, ma non riusciva a smettere per il troppo nervosismo.
01.32
Aveva mai vissuto dei minuti così lunghi?
Non ricordava, ma era certa che quelli fossero i due minuti più lunghi della sua vita.
01.47
Quasi non batteva ciglio mentre fissava il cronometro nel suo cellulare.
01.57
01.58
01.59
02.00
I due minuti erano scaduti.
Prese un lungo respiro e si girò a fissare il bastoncino che teneva in mano.
Gelò sul posto.
Si riscosse quando il suo ragazzo bussò alla porta del bagno chiamandola, ricordandole che erano già in ritardo.
Rispose quasi balbettando, ma lui non sembrò farci caso.
Il suo cellulare mostrava che erano passati altri 6 minuti visto che il cronometro che non aveva ancora fermato segnava “08.22”.
Ma lei era davvero sotto shock.
Aveva quasi vent’anni ed era riuscita a rimanere incinta per uno stupido errore.
E loro non erano neanche dei normali adolescenti.
Glielo doveva dire, subito.
Nascose il bastoncino che teneva ancora in mano dietro la schiena e aprì la porta del bagno, si appoggiò allo stipite della porta e fissò il suo ragazzo che gironzolava per la camera d’albergo in cerca di qualcosa.
Loro non erano in vacanza, ma semplicemente a lavoro, non che non si stessero divertendo.
La ragazza fece un colpo di tosse attirando la sua attenzione, stava per far uscire la prima parola del suo lungo monologo quando venne interrotta da un cellulare. Il suo cellulare.
Rispose e ascoltò tutto quello che le dissero senza una parola, annuì anche se non potevano vederla e rispose che avrebbe avvertito lei il ragazzo che aveva davanti.
-Scusa un secondo.
Si richiuse in bagno mentre il suo ragazzo sospirava e borbottava “donne”.
Non poteva, non avrebbe potuto dirglielo, non in quel momento, non con quello che aveva appena saputo.
Aprì la finestra del bagno e lanciò il test di gravidanza oltre il balcone, nel bel mezzo della foresta enorme, verde e bellissima che avevano come panorama.
Distruggendo per sempre la sua unica prova.
 
Il ragazzo si svegliò in un letto decisamente non suo.
Si congratulò con se stesso per essere almeno su un letto.
Aveva un atroce mal di testa e non ricordava nulla di quello che era successo la sera precedente.
Si rese conto che il suo cellulare stava suonando, ecco perché si era svegliato.
Lo trovò a tentoni e rispose biascicando un “pronto” più o meno udibile.
Gli dovettero ripetere due volte cosa doveva fare, ma alla fine il suo, ancora annebbiato dal sonno e dall’alcool, cervello riuscì a comprendere di doverli raggiungere entro il giorno dopo.
Quando chiuse fece un lungo sospiro passandosi una mano sugli occhi.
Sentì un mugolio al suo fianco e solo a quel punto si accorse della ragazza mezza nuda che dormiva nel letto con lui.
Quasi entrò nel panico, ma poi notò che lui indossava ancora i pantaloni nonostante la maglietta fosse ormai perduta in un posto non ben specificato.
Si rilassò, non aveva fatto nulla, non era riuscito a fare nulla, esattamente come tutte le altre notti.
Si concentrò alla sua nuova priorità: dover prendere un volo per oltrepassare mezzo paese entro quel pomeriggio, ma prima aveva assolutamente bisogno di una lunga doccia.
 
Era entrò nella stanza, i due ragazzi si stavano allenando.
Stavano anche ridendo e scherzando, ma tornarono subito seri non appena la videro.
Una donna di poche parole, ecco com’era sempre stata, precisa e concisa.
Lo fu anche in quel momento.
-Ho avvertito tutti, domani saranno qui.
Si rivolse alla ragazza.
-Le consiglio di iniziare a prepararsi, penso che vogliano sapere la verità, tutta la verità. Potrà allenarsi con il ragazzo al suo fianco, magari può iniziare dal raccontargli come mai gli ha sempre tenuto segreta l’esistenza di un fratello. Un fratello che ha giurato di uccidere tutti i suoi amici.


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Indovinate chi è tornata dopo un anno con il sequel che vi aveva promesso?
Allora, vorrei fare delle precisazioni su questa storia.
Sarà un pò diversa da "Mission" perchè qui voglio parlare più della loro parte umana, quindi soffermarmi più sulle relazioni e i legami che hanno stretto, ovviamente non mancherà la parte dei combattimenti, ma non sarà così frequente come nella storia precedente. Vi ho avvertiti, poi non venite a lamentarvi dopo.
Seconda cosa, in questa storia racconterò del passato di tutti loro, quello che in Mission avevano solo accennato, infatti ogni due capitoli ce ne sarà uno interamente dedicato a ognuno di loro, scoprirete chi e l'ordine in base alle circostanze.
I capitoli saranno della stessa lunghezza di quelli precedenti e sempre come prima aggiorno una volta a settimana, sempre o sabato o domenica. Salterò solo la prossima, lascio il prologo per due settimane così do più possibilità a tutti di vedere l'aggiornamento della storia, quindi ci risentiamo il 14 ;)
Ora ovviamente voglio sapere tutti i vostri pareri e, soprattutto, avete capito chi sono i vari personaggi nelle scene di sopra? Voglio i vosti pareri!
Alla prossima, felice di essere tornata, Deh

P.S. Non preoccupatevi, sono ancora una persona sadica :D
  
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