Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Alexis Laufeyson    01/10/2017    2 recensioni
[Versione francese "Roméo et Juliette- Les enfants de Verone"]
Dicono che, se vai a Verona, c'è una zingarella che il futuro te lo legge nelle carte e che, se glielo chiedi con gentilezza, della Tragedia ti sa raccontare ogni dettaglio -perché lei se l'è vista scorrere sotto agli occhi, e con i Re del Mondo ci ha vissuto per davvero.
Se le dai una moneta, poi, può persino cantarti una canzone.
Tuttavia c'è qualcosa che non dice mai, perché le fa troppo male ricordare: non dice che la Bianca, in quell'anno del Signore 1303, s'era presa anche il suo, di amore, e che lei ora dorme sulle scalinate del Duomo perché vorrebbe ancora sentire il suo profumo.
Nessuno sa il suo nome, forse neanche ce l'ha, eppure lei Mercuzio Dalla Scala lo ha amato lo stesso e sa che, se chiude gli occhi, sulla labbra può sentire ancora il suo sapore.
__________
Tutti voi, chi più chi meno, sarete sempre comparse. Per i sentimenti degli altri non c'è mai spazio nelle grandi storie.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mercuzio Della Scala, Sorpresa
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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L'Angelo 1
 
 
"Vivre,
Vivre c'est se battre,
La vie n'est pas un théâtre." 2
 
 
 
La prima volta che hai viso Mercuzio avevi otto anni. Credi, almeno, in realtà non sai quando sei nata, e la tua età è sempre stata una stima approssimativa, qualcosa di appreso per sentito dire.
Aveva il volto in ombra ma di lui ricordi bene i ricci corvini, più corti, certo, ma sempre lucidi e puliti; ricordi l'odore di buono che mal si adattava al vicoletto buio dove l'avevi sorpreso ad amoreggiare con un giovane di rosso vestito, uno che vedevi spesso camminare come un gatto per Piazza Bra e che avresti poi imparato a riconoscere e odiare.
Non uno dei due ti aveva vista, né quella notte, né la volta successiva, anni dopo, quando con gli zingari eri tornata a Verona per il Carnevale, e nella folla avevi rubato a entrambi una borsa d'oro. Eri stata una ladra e una bugiarda, una volta, ed erano ricordi che non volevi rivivere, quelli, non nel bel mezzo di una faida, non se chi amavi stava rischiando tutto per… cosa?
Perché stava rischiando? Cosa c'era in gioco di così importante?
Pazzo, pazzo, pazzo dove ci porteranno i tuoi incubi?
"Ti ammazzerò" era stata la sua promessa a Tebaldo, allo spirito di un ragazzo che forse aveva amato davvero come solo i matti amano, come tu amavi lui senza volere nulla in cambio se non un sorriso. Dopo anni di silenzio era il dolore di un amore che non sarebbe mai stato a spingerlo a tanto?
Che consapevolezza dolorosa, eppure credevi che avesse dimenticato…
  Dalle scale avevi un'ampia prospettiva della piazza: vedevi le case, l'Arena, l'ombra dell'angolo dove un Martedì Grasso qualsiasi avevi deciso di restare per una carta rubata; vedevi il cielo terso,  e una chioma selvaggia che si agitava nella lotta; vedevi persone ammantate di blu allontanarla senza successo e tu non potevi fare nulla, perché una Capuleti fin troppo sicura di sé aveva deciso che saresti stata una preda facile.
Alle tue orecchie la voce di Romeo giungeva distante mentre cercava di far ragionare quelle stesse fazioni che stavano combattendo a causa sua: "Non fate questo sbaglio, non con la morte che vi attende".
Oh, povero Montecchi che non sapeva parlare ai matti… non l'avrebbero ascoltato, come non ascoltavano i tarocchi, eppure lui ci aveva provato lo stesso.
"Mi odia da così tanto, Romeo!" Aveva gridato Mercuzio, una voce così mesta che avevi dovuto ricacciare indietro le lacrime per non lasciare che l'immagine del Duomo ti portasse via.
Sai di aver spinto a terra la stupida ragazzina rossa, di averla lasciata boccheggiante sul lastricato, perché più in là c'era tutto quello che avevi, e Benvolio lo stava trattenendo dal farsi ammazzare, senza badare a se stesso, la schiena scoperta che gridava "colpitemi".
Avevi sorriso e chiuso gli occhi per un istante. Una distrazione, un solo minuto di pace, e quando avevi guardato di nuovo, il pugnale di Tebaldo grondava sangue.
Dicono che hai urlato, ma non ne sei sicura. È solo un'altra cosa appresa per sentito dire.
 
 
 
1"Nei tarocchi L'Angelo predice un cambiamento dato dall'arrivo della resa dei conti, dei nodi che vengono al pettine, un cambiamento che non si può rifiutare o posticipare. Se rovesciato, la resa dei conti sarà sfavorevole."
2"Vivi/ Vivi, questa è una battaglia/ la vita non è un teatro"

 
 
 
*Angolo autrice* Questo è un capitolo un po' diverso rispetto agli altri in quanto a stile, ma spero che vi piaccia lo stesso, anche perché siamo quasi arrivati alla fine e non è che Mab abbia più molto da dire… i suoi pensieri li abbiamo già ampiamente esplorati, e, comunque, non c'è molto da pensare ormai.
Ammetto che, inizialmente, la ship Tebaldo-Mercuzio  non era prevista (anche perché sono la prima a non shipparli), ma, riguardando le interpretazioni di John Eyzen e Tom Ross, ho pensato che sarebbe stata anche abbastanza plausibile, anche nello spiegare l'eccessiva rabbia di Mercuzio che, alla fine, vede sempre tutto come un gioco.
Mancano ormai due capitoli alla fine… riuscirete a sopportami ancora per un po'?
 
-Alexis
 
 
 
   
 
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