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Autore: Fabb5000    01/10/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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L'orda di soldati-mostro calò sui cultisti, i quali si ripararono negli affratti del Mondo Primordiale. Anna, Mario, Stefano e Yranib strisciarono dietro una roccia.

-Ok, gente- disse Mario a vice alta per sovrastare il rumore della battaglia. -Ecco come stanno le cose : siamo nel territorio più ostile di tutti, circondati da nemici, con un esercito di mostri che ci viene addosso e una nave spaziale che ci spara contro. Idee per uscire da questa situazione?-

Anna guardò le manette : -Yranib, non puoi fare niente per queste?- chiese.

-Mi dispiace, ma il metallo blocca i miei poteri. Non posso fare nulla- rispose il semidio.

Un colpo della nave spaziale atterrò proprio accanto a loro; i quattro si buttarono a terra e si parlarono le orecchie per sfuggire a quella assordante rumore. -Ma tu sei il figlio di un dio!- urlò Mario. -Come è possibile che queste manette blocchino anche te? Andiamo!-

-Non posso, ti ho detto!- esclamò Yranib. -L'elettroalgamatoliridio è il metallo più raro e potente di tutto il Pluriverso, originatosi all'interno di stelle semicollassate quasi tramutate in buchi neri in seguito all'esplosione di supernova. Se ne trova un grammo ogni diecimila anni luce, ed è l'unico in grado di bloccare anche un dio. Nemmeno la dea Gea in persona potrebbe sfuggirgli-

Mario annaspò per la rabbia : -Ma se è così raro, come fanno i cultisti ad averne tanto da fabbricare ben quattro manette?-

-Ma che ne so! L'avranno raccolto nel corso di milioni di anni mentre vagavano per l'universo!- rispose Yranib.

-Vi sembra il momento di parlare di queste cose?!- ringhio Stefano.

-Beh, scusa tanto se cerco di soddisfare la mia curiosità subito, dato che probabilmente fra cinque minuti saremo tutti secchi!- gli urlò contro Mario.

-Non pensavo che il tuo intento fosse la conoscenza, scusa se non l'ho compreso prima!- gli disse Stefano guardandolo male.

-Grazie! Vedi? È proprio di questo che parlavo!- gli rispose Mario.

Stefano roteò gli occhi : -Era una battuta sarcastica!-

-E perché non hai usato la voce sarcastica?! Mi fai sembrare idiota!- urlò Mario sovrastando il fragore di una nuova esplosione.

-Voi maschi avete dei problemi- mormorò Anna con voce esasperata.

-Beh, naturale che abbiamo problemi! Qui tra poco ci restiamo tutti secchi!- urlò Mario.

Un nuovo fragore si levò nell'aria e la roccia tremò per l'urto. I quattro si appiattirono su di essa. Fu allora che Anna se ne accorse : -Un momento! Dov'è Moorglon?-

I quattro si guardarono attorno e si accorsero che il cultista non era più fra loro : nello spiazzo dove erano prima riuniti vi era solo il corpo esanime di Woolioon, la cui tunica bianca era ormai sporca di sangue.

-Cavolo! Dov'è si è cacciato quello svitato?!- esclamò Mario, ma fu interrotto dal tintinnio di qualcosa di metallico.

Tutti si voltarono verso destra. Per terra vi era una chiave che pareva essere fatta dello stesso metallo delle manette, e accanto ad essa vi era un Maanootensyon malconcio, che li guardava con fare supplichevole.

-Se quello che io, Woolioon e Moorglon pensavamo di voi era vero, allora aiutateci- mormorò il tecnico.

-Perché? Poco fa ci stavate per sparare!- esclamò Mario con rabbia.

-Non vi avremmo mai ucciso- disse Maanootensyon. -Avevo manomesso le armi dei cultisti. Erano caricate parzialmente. Vi avrebbero solo tramortito il tempo sufficiente per mettervi su una ma vetta e rispedirvi a casa vostra. Woolioon voleva un'uccisione simulata-

-Ma ... perché?- chiese Stefano.

-Era un inganno per dare sfogo alla rabbia dei cultisti. Woolioon in realtà concordava con Moorglon, e io pure : non possiamo continuare a batterci per sempre, non nelle condizioni in cui siamo. E dato che a quanto sembra voi conoscete quelle creature, siete gli unici che possono aiutarci- gli rispose il tecnico tentando di rimanere lucido.

-Perché dovremmo crederti? Chi ci dice che non hai inventato la storia sul momento?- chiese Anna.

-Non l'ha fatto- Tutti si voltarono verso il luogo da cui era provenuta la voce e spalancarono la bocca : Woolioon si era rimesso in piedi e aveva usato parte del mantello bianco per fasciarsi la ferita. -Maanootensyon dice la verità. Non avevamo intenzione di nuocervi-

-Sergente! È ancora vivo!- esclamò Maanootensyon.

Woolioon raccolse un'arma da terra; nei suoi occhi brillava una cieca determinazione. Era pronto a morire se necessario. -Non chiamarmi sergente quanto combattiamo. È un ordine!- disse. -Raduna tutti i cultisti. Non cederemo il nostro pianeta così facilmente-

Maanootensyon annuì : -Si ... supremo Entity- e corse via.

Woolioon guardò i ragazzi : -Prendete le chiavi e liberatevi. Se volete andarvene fatelo, se volete combattere allora datevi da fare. In guerra non si prendono prigionieri né pause-

Anna rimase qualche secondo in silenzio, poi disse : -Devi colpirli al centro della fronte. È l'unico modo per ucciderli-

Woolioon annuì, poi saltò sopra la roccia e iniziò a sparare a raffica, urlando in continuazione parole che i ragazzi non riconobbero ma che erano certi fossero di incitamento. Sei o sette guerrieri-mostri caddero a terra polverizzati.

Mario si tolse le manette all'istante : -Bene!- urlò afferrando la spada. -Ho voglia di fare una strage!-

Mario, Stefano e Yranib corsero nella mischia inforcando le spade e tagliando teste a raffica. Incoraggiati dal loro coraggio e da quello di Woolioon e richiamati da Maanootensyon, i cultisti si fecero avanti.

Anna guardò la scena e notò che i cultisti feriti a morte si ritramutavano in uova e che i soldati-mostro non prendevano di mira i trasformati; anzi, gli passavano accanto senza nemmeno considerarli.

Poi comprese : i guerrieri-mostro semplicemente non li consideravano vivi. Poiché le funzioni vitali delle uova erano ridotte al minimo, i nemici non li riconoscevano!

Fu colta da un pensiero improvviso : -Moorglon, spero tu non faccia anche questa pazzia ...- mormorò.


*********************************


Moorglon correva freneticamente per i corridoi di una delle torri, finché non raggiunse il laboratorio di Maanootensyon.

Ivi si diresse verso la scrovania del tecnico e pigiò forte sul cassetto. Un istante dopo, il pavimento si aprì, rivelando un mucchio di oggetti dalla forma stranissima.

Moorglon scavò in mezzo a quell'ammasso di rottami, buttandone da tutte la parti, finché non trovò ciò che cercava : un minuscolo aggeggio rosso fuoco dalla forma di una saetta, con un singolo pulsante.

-Non c'è tempo per rifugiarmi nella camera stagna- mormorò. -Spero tanto che sia abbastanza potente da abbracciare l'intero pianeta-

E così dicendo pigiò il tasto. Un istante dopo, il congegno fremette ed emise un lampo di luce rossa. Non appena lo attraversò, Moorglon si sentì regredire, e un secondo dopo, avvolto nella sua ampia veste, stava un minuscolo uovo di cultista.

-Salva i miei simili ... ti prego- fu l'ultimo pensiero, e un istante prima di perdere conoscenza, vide il raggio rosso propagarsi in ogni dove.
   
 
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