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Autore: esserre93    02/10/2017    1 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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I raggi di sole iniziarono a filtrare nella camera da letto di Arizona. La bionda dormiva serenamente, nonostante avverse trascorso una nottata inquieta. Al suo fianco c’era Amelia. Era sveglia e con le braccia incrociate sotto la testa guardava verso il soffitto. Mille pensieri si affollavano nella sua mente. La sera prima aveva discusso con la sua compagna e nonostante le avesse chiesto fiducia, in quel momento non sentiva di meritarla. Per Arizona avrebbe fatto di tutto, non credeva neanche di riuscire a provare un sentimento così forte verso un’altra persona, ma era tutto vero, era successo ed ora aveva paura.
Venne distolta dai suoi pensieri quando sentì delle labbra baciare il suo collo; la pelle reagì immediatamente a quel contatto e voltandosi verso Arizona le diede un bacio profondo sulle labbra. Un bacio carico di desiderio. Presto, le due donne, si trovarono a desiderarsi, a bramarsi. Si sfiorarono, si baciarono, si graffiarono, si amarono.
La bionda, come se avesse sentito i pensieri della mora, era riuscita a mettere a tacere tutti i suoi dubbi.
-Wow
- Ancora ti stupisci?
- Mi sembra tutto così troppo bello
- Amelia, tutti meritano un po’ di felicità, te compresa
Arizona si trovò di nuovo su Amelia e iniziarono una dolce danza. I loro corpi si mossero come onde, le loro dita incrociarono quelle dell’altra, i loro capelli si mossero a ritmo dei loro corpi. Erano perfette.

Un’ora dopo Arizona ed Amelia erano a preparare la colazione. I loro occhi continuavano a cercarsi, come i loro corpi, che venivano attratti l’uno all’altro non appena la distanza tra le due veniva meno.
- Ok forse è meglio se per stamattina stiamo un po’ lontane
- Hai paura eh?
- Non sai quanta
Arizona, nonostante avesse accolto la proposta di Amelia, prese di peso la sua compagna e la fece sedere sull’isola della cucina. Iniziò a baciarle il collo, i seni, le gambe, per poi risalire e posarsi sulle sue labbra.
Amelia sentiva le dita della bionda perlustrare il suo corpo, voleva di più e lo voleva in quel momento. La mora, così, scese dall’isola e fermò la sua compagna.
-Che stai facendo?
- Ti fermo 
- Perché?
- Sofia si sta svegliando
- Non credo, devo sempre svegliarla io
- Ti assicuro che è così, vai a vedere
Amelia non era certa di ciò che avesse detto ad Arizona, ma la sensazione che aveva sentito era forte, talmente forte da trovare il coraggio di fermare la sua compagna. Quando qualche minuto dopo Arizona tornò, aveva tra le braccia la bambina.
- Non so come tu abbia fatto
- Ringraziami
- Lo farò – Le due donne si scambiarono uno sguardo per niente ingenuo e si concentrarono sulla bambina
- Zia, hai dormito qui?
- Si piccola
- Insieme alla mamma?
- Insieme alla mamma
- Avevo ragione io?
- Si piccola, solo che io e la mamma vogliamo che tu sia felice e se per te questa cosa non va bene lo capiremo 
- Credo di si, però rimani zia Amelia
- Certo che rimango la tua zia
- Piccola, le cose non cambieranno. Tu starai con mamma Callie e quando vorrai verrai da me e la zia
- Mamma Callie sta male?
- Per cosa?
- Ora hai zia con te
- Presto anche mamma Callie troverà un’altra persona da amare. Le cose tra noi purtroppo non sono andate bene, ma siamo felici e lo è anche mamma Callie
- Va bene
Sofia sembrò accettare la nuova situazione e Amelia si tranquillizzò, anche se ciò che la preoccupava non era la bambina, bensì Callie. Non avrebbe concesso il divorzio ad Arizona e se non avesse cambiato idea sarebbero andate incontro ad una lotta, che avrebbe fatto soffrire più di una persona.
- Mi accompagni tu a scuola? – Amelia si voltò verso Sofia e capì che la bambina stesse parlando con lei
- Certo, finisci di mangiare e corri a prepararti, altrimenti facciamo tardi
Nel frattempo Amelia e Arizona andarono a prepararsi. Erano entrambe silenziose, nonostante la giornata fosse iniziata nel migliore dei modi. Amelia pensava ancora a Callie, mentre Arizona non aveva un pensiero ben definito, anche se quello che predominava nella sua testa e che aveva predominato per tutta la notte passata, era Robert. Sentiva che quell’uomo avrebbe fatto ancora parte della loro vita, non sapeva a che titolo, ma così sarebbe stato e l’idea non la faceva stare tranquilla.
-Amore, io e Sofia andiamo. Ci vediamo a pranzo?
- Vieni nel mio ufficio, non penso di potermi muovere molto oggi
- Va bene, a dopo allora – Amelia diede un bacio veloce ad Arizona e con Sofia uscì di casa. Sistemò la bambina in auto e mise in moto.
- Zia, hai i cd della mamma?
- No piccola, però se mi dici quale canzone vuoi sentire io la metto dal telefono
Per tutto il viaggio Sofia e Amelia cantarono, risero e si confidarono.
- Zia?
- Dimmi
- Non far piangere mai la mamma
- Piccola, non lo farei mai
- Anche mamma Callie lo diceva, ma io a volte la sentivo piangere e a me dispiaceva. Tu non farla piangere
- Te lo prometto
Amelia, dopo aver lasciato Sofia a scuola, si diresse verso la stanza degli strutturati dove trovò Meredith
- Buongiorno Mer
- Buongiorno Amelia, come va?
- Ho appena avuto una profonda conversazione con Sofia. Quella bambina mi stupisce ogni giorno
- Tutto bene?
- Penso di si. Nella mia vita non ho mai avuto una famiglia ed ora oltre che ad essere quasi moglie, sarò madre di una bambina stupenda. Mi spaventa un po’, è normale?
- Solo se sei sicura di ciò che provi per Arizona
- Lo sono, ma fino a qualche mese fa non pensavo neanche di poter amare una donna, ho un carattere altalenante ed ho appena promesso a Sofia che non avrei mai fatto piangere la sua mamma
- E tu hai intenzione di farlo?
- Certo che no, io amo Arizona
- E allora smettila di avere tutti questi dubbi e goditi questa felicità
- Devo parlare con Callie
- Perché?
- Non vuole concedere il divorzio ad Arizona e voglio cercare di convincerla
- Puoi farcela, buona giornata
- Anche a te 
Non appena finì di prepararsi, Amelia andò da Robert. Prima di entrare nella sua camera fece un grande respiro
- Arizona?
- No, sono Amelia
- Porti il suo profumo
- Ho dormito da lei, ho usato il suo bagnoschiuma. Come ti senti?
- Vivo 
- Chiamo l’infermiera e andiamo subito a fare una tac e nel pomeriggio proviamo a camminare
- Va bene
Quando qualche ora più tardi i risultati della tac furono pronti, Amelia poté tranquillizzarsi definitivamente. Era riuscita ad eliminare completamente il tumore e l’unica cosa da fare era trasferirlo in un altro ospedale. Nonostante avesse voluto seguire la sua convalescenza, Amelia sapeva che tenere Robert lì non le faceva bene, soprattutto alla storia con Arizona. Quell’uomo le provocava sempre delle strane sensazioni. 
- Robert, il tumore non c’è più. Il che è una grande notizia
- Sapevo che ce l’avresti fatta
- Ti farò trasferire
- E dove?
- In un ospedale più vicino a casa tua
- Ma a me non importa, posso rimanere qui, non ho una famiglia
- Sarebbe meglio trasferirti
- Qual è il problema?
-  Te l’ho detto. È meglio così
- Per chi? Per te forse
- Anche se fosse? Io devo pensare a me
- Vieni qui – Robert battette una mano sul letto per far sì che Amelia si sedesse accanto a lui. La donna, anche se titubante, accettò il suo invito – Cosa senti dentro di te?
- Io amo Arizona, ma se continui a comportarti così mi rendi le cose molto difficili. Ho promesso ad una persona molto importante di non farle del male e non lo farò, quindi te ne andrai da questo ospedale e continueremo con le nostre vite
- È ciò che vuoi?
- È ciò che voglio
Amelia si alzò dal letto ed uscì dalla stanza. Il peso che aveva avuto fino ad un attimo prima era scomparso. Aveva preso la giusta decisione. Rimaneva solo una cosa da fare.
-Wilson? Fa venire la Torres nel mio ufficio, è urgente
- Va bene Dott.ssa
L’unica cosa che le rimaneva da fare era convincere Callie a concedere il divorzio ad Arizona. Sapeva che sarebbe stata un’impresa difficile, se non impossibile, ma aveva intenzione di provarci.

-Amelia, mi hai chiamata? – Qualche minuto dopo Callie era nell’ufficio della neurochirurga. La mora si pentì subito di averla chiamata, ma prese coraggio. Ogni volta che si trovava di fronte a Callie si sentiva minuscola, a partire dalla loro evidente differenza di altezza.
- Si, avrei bisogno di parlarti
- Se è per ieri sera non ho nulla da dirti
- Io si invece
- Sarà Arizona a scegliere
- Non stiamo giocando e Arizona non è un oggetto che passa da una persona all’altra
- Certo che no, ma è stata con me per anni, perché mai dovrebbe scegliere una come te?
- Sai Callie? Ti reputavo più intelligente. Pensavo che riuscissi a capire quando sarebbe stato il momento di fare un passo indietro
- Credevo di averlo capito, invece la amo ancora
- Ma Arizona ama me ed Io amo lei. Mi dispiace che tu debba prenderla così, ma devi accettare la realtà dei fatti
- Quindi tu saresti il tipo di persona che si sposa? Che ha dei figli? Dedita alla famiglia?
- Arizona non vuole figli
- Te lo ha detto lei? Lo sai che prima di lasciarci stavamo pensando di averne un altro?
- Non era ancora capo di chirurgia. Il lavoro la assorbe totalmente
- Ripeto, te lo ha detto lei questo?
Amelia non riuscì a rispondere. Con Arizona non aveva mai parlato di figli, non ne aveva mai sentito il bisogno, perché lei non ne voleva. Non avevano mai affrontato l’argomento, perché era sicura che anche Arizona la pensasse come lei
-Ecco appunto, vuoi davvero sposare una donna che non conosci?
   
 
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