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Autore: egypta    19/06/2009    5 recensioni
"Ormai erano ore che camminavo per il bosco, con gli occhi consumati della lacrime che ancora adesso continuano a scendere, solcandomi le guance ormai arrossate e scheletriche.
Non mangiavo, non bevevo, mi limitavo solo a continuare a esistere, sperando che l’angelo della morte si accorga di quest’anima in pena e la porti con se, in un mondo fatto di felicità e spensieratezza, dove mi auguro possa essere più felice.
Ma ormai anche la felicità è voltata via, con il nome di Edward Cullen, che se l’è portata via con se. La mia vita, si è portato via con se. E ormai non c’è modo di riprendermela."
Una Bella consumata dalla perdita di Edward, si ritroverà nel filo di una parentela di vampiri molto speciali, che perfino i vampiri stessi credevano fossero leggenda, o solo un altro modo per identificare i Volturi... Ma forse le cose stavano diversamente...
Mia seconda ficcy su Twilight... Spero che vi possa piacere^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hunters


Mi lanciai dentro la fitta vegetazione del bosco, rapida e silenziosa.
Una volta completamente dentro, saltai fin sopra ad un ramo di una quercia e mi appiattii contro la sua corteccia, rimanendo immobile e senza emettere alcun rumore.
Cercai di incastrare alla meglio i lembi del vestito tra i rami, facendo sì che non si muovessero.
Anche l'ascia era ben nascosta, mimetizzata tra arbusti e rami vari.
Intorno a me vi era solo silenzio, nessun rumore, apparte il fogliame mosso dal vento che s'agitava.
Mi ero appostata poco distante da dove io e Alicia avevamo avvertito le loro presenze.
Scanzionai per bene tutto ciò che era intorno a me, senza tralasciare nulla.
Il terreno era gremito di foglie secche, inzetti, animali vari e rami caduti o spezzati.

Le chiome degli alberi erano verdeggianti, cosparzi di piccoli inzetti, uccelli e altri strani animaletti microscopici.
Filmai nella mia mente il movimento grazioso delle chiome mosse dal vento, e dell'erbetta verde smeraldo che si muoveva a ritmo di esso.
Anche quello delle foglie non era stato tralsciato, tantomeno quello dei suoi piccoli abitanti, che si guardavano attorno circospetti, avvertendo il pericolo che incombeva intorno a loro.
L'aria era cosparza da una fitta coltre di nubi, apparentemente ferma nella sua posizione. Ovviamente questo a occhio umano.
Io vedevo meglio di qualsiasi altra creatura terrestre, e potevo ben affermare che la nebbiolina che penetrava nella foresta si muoveva, lentissimamente, verso nord.
Filmai anche il movimento di quest'ultima, inzieme a quello delle nuvole che cospargevano il cielo sopra la mia testa.

Tutto questo, perchè i nostri nemici potevano benissimo trasformarsi in tutto quello che era attorno a me. E, in questo modo, avevo una speranza in più di scovarli, rimanendo allerta ad ogni minimo cambiamento della natura boschiva attorno a me.
Mi ero nascosta bene, così, loro, non vedenomi più in giro, potevano uscire allo scoperto, avvicinandosi, facendo sì che scoprissi la loro forma.
E dopo ciò, potevo uscire anche io allo scoperto, prendendoli di sorpresa e facendoli, in seguito, fuori.

Sorrisi, deliziata all'idea di tranciarli in due, e premetti di nuovo la lingua contro i denti.
Paziente, rimasi immobile com'ero per altri due minuti buoni, girando solo gli occhi, in modo da sorvegliare il posto.
Gli uccelli volavano, le piccole formiche erano cariche di piccoli oggetti, gli animali si muovevano, guardandosi intorno, per poi rimbucarsi dentro le loro tane.
Le foglie e le chiome degli alberi si muovevano seguendo il vento, e la fitta nebbia veniva trasportata lentamente verso la sua prossima destinazione.

Fin qui, non era cambiato nulla, ma potevo percepire, molto chiaramente, che qualcosa di non identificato si stava avvicinando alla mia zona sorvegliata.
Assottigliai gli occhi, e, molto lentamente, ripassai la zona.
A scatti, espanzi il mio scudo. E continuai a farlo, almeno fino a quando, venti abeti più in là, non avvertii qualcosa che lo fermava.
Erano quattro, due femmine e due maschi, all'apparenza.
Sorrisi, senza emettere suono, e attesi.

Un minuto dopo, cronometrato accuratamente dalla sottoscritta, da dietro un grosso ramo di quercia spezzato, vidi sbucare guardigne due volpi e due scoiattoli.
Le volpi erano un maschio e una femmina. La femmina era rossa, d'un rosso fuoco, con sulla pancia una strisciata di bianco. Il maschio, era di un rosso scuro, con la stessa striscia bianca della prima.
I due scoiattoli erano perfettamente uguali, solo le dimenzioni cambiavano: il maschio era il più grande, mentre la femmina la più piccola.
Erano due coppie di animali completamente diverse, ma c'era una sola cosa che l'accomunava tutti e quattro: il colore degli occhi.
Avevano... Un colore strano. Tra il grigio, l'azzurro e il rosso, ed erano colori completamente distinguibili, fatti a sfumature, inquietanti e magnetici.

Erano gli stessi occhi che incantavano umani e vampiri, ma non noi.

<< Hai detto stiamo >>
<< Intendo la mia famiglia e me >>

Spalancai di colpo gli occhi, fino all'inverosimile.
Era successo di nuovo, le visioni erano tornate.
Mugugniai sommessamente, stanca di questa situazione ormai fin troppo opprimente.
Ma quando vidi quegli occhietti vispi guizzare verso di me, mi pentii subito del mio grave errore.
Ero stata imprudente! Il loro udito era fino quanto quello dei vampiri,e emmettendo quel piccolo e flebile lamento mi ero fatta scoprire.

Dannazione!!

Sospirando, uscii allo scoperto, rivelandomi a loro.
Instintivamente, balzarono indietro, il più lontano possibile da me, congelandosi in una posizione difenziva, senza staccarmi gli occhi di dosso.
Alzai gli occhi al cielo, dandomi mentalmente della stupida.
Bene. E così potevo dire addio al mio piano di coglierli di sorpresa!
Mi ero lasciata sopraffarre dalle mie emozioni, cosa alquanto strana per me.
Di solito, quando si trattava di scontri ravvicinati ero sempre all'erta, ma chissà perchè, stavolta, era successo il contrario.

Sbuffai, irritata.
Almeno, la cosa positiva era che avrei potuto sfogarmi su qualcosa.
Guardai di sbieco le creature ripugnanti davanti a me, mentre ne frattempo, mi leccavo le labbra, accattivante.
Arretrarono, appiattellandosi ancora di più contro l'erbetta soffice del prato.
Sorrisi, il meno rassicurante possibile, immaginandomi mentre li stritolavo in una stretta ferrea. E l'immagine mentale mi piacque intenzamente.

Sorridendo, avanzai verso di loro, molto lentamente e con passi misurati, mentre loro erano congelati nelle loro posizioni.

<< Fossi stata in voi sarei rimasta dov'ero prima di arrivare fin qui >>, mormorai, accattivante, in modo pacato.

E mi fiondai su di loro, mentre il simbolo dei Crucis ardeva di potere sulla mia ascia.





Mi alzai molto lentamente, scuotendo al vento i capelli e pulendo sulle foglie la mia ascia dai resti di quegli esseri.
Sinceramente, mi aspettavo un combattimento un po' più movimentato.
Era bastato solo trasmettere un po' di potere psichico alla mia ascia e quelli erano già stecchiti.
Ma chi ci avevano mandato qua quegli stupidi esseri? Agnellini indifesi?
Qualunque cosa fossero stati erano comunque solo perdite di tempo. Neanche dieci munuti che erano già all'altro mondo. E questa volta per davvero.
Dritti, dritti all'inferno, come avevo previsto.

Sospirai e scossi il capo. Feci spallucce, e tornai sui miei passi, per vedere come se la cavava mia sorella.
Quando arrivai, Alicia stava accuratamente ripiegando il suo nastro, mentre i Mortem - o quello che ne rimaneva -, erano sparzi in qua e in là.
Ovviamente parliamo dei loro resti.

<< è stata una perdita di tempo. Un'ora di lezioni sprecata per questi maledetti esseri buoni a nulla! >>, esclamò adirata, continuando a darmi la schiena.

Sospirai, affiancandola. << Già, hai ragione. Non è stato per niente interessante! Inoltre erano lenti e deboli, non capisco perchè li abbiano mandati a morire da noi >>

Sciocche creature!

<< Non lo so, e non mi interessa saperlo! So solo che non mi piacciono queste cose! Ho saltato la mia lezione preferita per... Per.. Ooh, lasciamo perdere! >>, esclamò, gesticolando con la mano in un movimento nervoso, mentre scuoteva la chioma corvina elegantemente.

Ormai la giornata scolastica si era conclusa. Fra questo e quel'altro il tempo era volato molto velocemente.

Mentre si voltava verso di me, non potei fare a mno di farle notare il colore grigiastro delle sue labbra.

<< è meglio se vai a nutrirti... Le tue labbra stanno diventanto più chiare. >>, dissi, alludendo alla sua bocca.

Si portò una mano al labbro inferiore, sfiorandolo appena.

<< Si, hai ragione... è meglio se scarichi la mia negatività sulle prede... >>, e lanciò uno sguardo affamato ai ragazzi Cullen, poco distante da noi, che ci fissavano insistentemente, immobilizzandosi all'istante sul posto.

Anche in quel momento, notai Edward non togliermi gli occhi - estasiati, come se avesse appena visto la luce -, di dosso.
Sentii ad uno di essi mormorare:

<< E secondo loro quei cosi erano delle mezze calzette? Ma se erano forti almeno quanto un vampiro neonato! >>, esclamò, trà l'ammirato e il perplesso.

Ci voltammo verso di loro, giusto in tempo per vedere Alice tirare una rapida gomitata sulle costole a suo fratello Emmett.

<< Fa silenzio Emmett! >>, sussurrò, senza staccarci gli occhi di dosso.

Ed esso, con un mezzo broncetto, s'ammutolì di colpo.

Sorrisi, sinceramente divertita. Assomigliava in tutto e pertutto a Kellmett, sia nei gesti, sia di carattere.

*Bella?*

Voltai immediatamente lo sguardo su Alicia, e cominciammo a fissarci negli occhi, palrlando nel "nostro" modo.

*Dimmi*

*Ci pensi te ad accompagnarli a scuola?*

*Si*, annuì.

*Daccordo, io rimango ancora un'oretta fuori, a cacciare*

*Perfetto. Allora a dopo*

*Si. Ciao ciao sorellina*

*Ciao cucciola*

E dopo aver sorriso leggermente a me e ai Cullen, sparì, come nebbia, facendo volteggiare il lungo vestito nero, dirigendosi dalla parte opposta a quella che dovevo prendere io per tornare a scuola.
Mi stiracchiai, intrecciando le dita e stendendo le braccia sopra la testa, con tanto di arma in mano.
Finito di stirarmi, mi voltai verso i Cullen, piegando leggermente la testa di lato.
Sospirando, mi diressi verso di loro, scuotendo i capelli.
E nel mentre lo stavo facendo, il medaglione intorno al collo si illuminò di una luce nera, e i miei vestiti da Strega Benefica svanirono, lasciando spazio a quelli che mi ero messa per andare a scuola.
E così fecero anche i capelli e gli occhi, che tornarono entrambi castani.
Ma trattenni l'ascia.

Quando arrivai davanti a loro, - ormai bel che ritornata "normale" -, i ragazzi, tranne Edward, si misero istintivamente davanti a Rosalie e a Alice, come per proteggerle.
Mossa alquanto vana, vista la mia abilità di cacciatrice.
E comunque non volevo fargli del male, sennò glielo avrei già fatto. E questo loro dovevano ancora capirlo, purtroppo.

<< Adesso, voi tornerete a scuola con me, volenti o nolenti. Non ammetto obiezioni. Avete visto cosa sanno fare i Mortem.. E dovreste sapere quali pericoli correte a stare a zonzo per il bosco, visto che giorni fa vi spiegammo tutto di noi. Quindi, adesso, seguitemi >>, parlai con un tono autoritario, così autoritario che nemmeno la vipera Rosalie disse niente, e per questo mi congratulai mentalmente con me stessa, fiera di quanto detto.

Mi voltai, e con una leggera pressione sul terreno con la mia fedele ascia, cominciai a correre, con i Vegetariani al mio seguito, silenziosi, per chissà quale motivo.



Angolino...

Ehm... Lo so, sono in un ritardo tremendissimamente tremendo.. Ma sapete, sono in pieno esame di terza, e quindi mi tocca studiare, il quale lo stò facendo da dopo la fine della scuola... Che sseeeeeeccccaaaatttuurrraaaaaaa!!!
Comunque, tornando a noi, come vi sembra questo capitolo? Banale? Vi è piaciuto o no?
Dite dite^O^
Ringrazio come sempre chi recensice, chi l'ha messa nei seguiti o nei preferiti, e chi ha messo me tra gli autori preferiti... Grazie... Vi adorooooo^+^
Little Bites,
Egypta.
  
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