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Autore: ThiefOfVoid    03/10/2017    0 recensioni
Scarlet Bonher, giovane assassina londinese, ma di grande esperienza e capacità, si ritrova a dover lasciare improvvisamente la patria diretta verso i Caraibi per evitare una tragedia annunciata ai danni della confraternita nel Nuovo Mondo. Non può però immaginare che un imprevisto cambierà completamente la sua vita, rendendola a tutti gli effetti parte integrante dell'età d'oro della pirateria. Attenzione: questa fanfiction è, come si intuisce, un unico gigantesco spoiler.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Kenway, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Nassau, settembre 1715

Dopo circa tre mesi quasi ininterrotti di navigazione arriviamo a Nassau. Seguo Edward e Adewale alla locanda, dove il nostro capitano incontra alcuni suoi vecchi amici: Benjamin Hornigold, Edward Thatch, meglio conosciuto come Barbanera, e James Kidd. Ho già un minimo parere su Hornigold, che stava esprimendo il suo parere sul ruolo di Adewale. Io e Ade andiamo molto d’accordo, siamo un po’ come fratello e sorella, dopo soli tre mesi, e mi da fastidio sentire certi commenti che scaturiscono dalle sue origini, anche se purtroppo sono molto frequenti. In momenti liberi abbiamo avuto importanti discorsi sulla libertà collettiva e individuale, argomento quasi impossibile da ignorare per un’assassina e per qualcuno che cercano di vendere continuamente come schiavo. Da Assassina e grande viaggiatrice quale sono non ho mai badato alla provenienza di una persona, come nemmeno Kenway a quanto pare. Almeno questo suo lato della personalità mi consola. Per il resto Hornigold sembra passabile, e devo dire che anche alla vista non guasta. Thatch ci informa che possiamo trovare facilmente dei marinai per la ciurma, ma che è arrivata una nave del re piena di soldati, che non si fanno molti scrupoli a creare guai. Io ed Edward ci dividiamo, e cerchiamo questi marinai, mentre Ade sarà sulla nave. Appena troviamo e liberiamo qualcuno, lo reindirizziamo alla Jackdaw, così che possano mettersi subito al lavoro, seguendo le indicazioni del nostro quartiermastro. Mi aggiro sui tetti, scandagliando la zona dall’alto. Dopo non molto tempo trovo quattro marinai prigionieri, che stanno per essere fucilati da due soldati. Salto giù dal tetto, servendomi delle lame celate per eseguire un’uccisione in volo. Libero i quattro nuovi membri della ciurma, che sembrano ignorare il fatto che sono una donna. Non è sempre facile essere una piratessa, è difficile convincere la propria ciurma e le altre che si ha valore a sufficienza per poter ricoprire un ruolo importante. Non che io punti ad un ruolo chissà quanto alto, o che io voglia diventare il capitano di una nave tutta mia, era solo una pura considerazione. Dopo pochi minuti di ricerche ho controllato tutta la mia zona di Nassau. Torno alla locanda, e inizia praticamente subito una discussione riguardo l’Osservatorio. Thatch e Hornigold sono scettici a riguardo, Kidd già un po’ meno, mentre io non posso fare a meno che sorridere leggermente divertita. L’Osservatorio esiste, e ha un grande potere, che permettere di estendere l’efficacia dei frutti dell’Eden. E come al solito, sia noi Assassini che i Templari, ce lo contendiamo. Per questo il mio caro capitano dovrà togliersi dalla testa l’idea di venderlo. Sarà costretto a cederlo a una delle due parti, se ci tiene alla pelle. E’ così da secoli ormai, minimo dal periodo delle prime crociate, quando Altair Ibn La Ahad era mentore a Masyaf, ma sto ancora cercando di documentarmi sulle vere origini della confraternita. Nascose un frutto dell’Eden nella sua biblioteca, e si dice che Ezio Auditore lo trovò, ma per il bene di tutti noi lo lasciò lì dove si trovava. Il povero Ezio cercava quella biblioteca sperando di trovare la saggezza di Altair, ma la saggezza in realtà risiedeva nel profondo della sua anima. Ci sono testi stesi dal grande mentore italiano e da chi gli è stato vicino che contribuiscono a trovare la saggezza. Ezio, da ragazzo abbastanza sconsiderato, diventò uno dei più grandi mentori, non solo per le sue capacità fisiche, ma anche per la sua infinita saggezza e determinazione. Un giorno vorrei essere capace anche io di abbandonare il desiderio di vendetta per trovare la mia saggezza. Quando ero ancora una novizia o poco più ho viaggiato molto in Italia. Da Venezia, a Firenze, fino a Roma. Tre mesi di permanenza in ognuna di queste città. Svolgevo importanti missioni per la confraternita all’estero, con l’obbiettivo di guadagnare rapidamente gradi, o almeno questa era la versione ufficiale. In realtà volevo solo avere accesso alla saggezza di Ezio Auditore, e vedere i luoghi che ha visto lui, dove ha compiuto alcune fra le sue gesta più importanti. L’Italia è un posto magnifico. Era da così tanto che non lasciavo l’Inghilterra, ma ora eccomi qui, nei Caraibi, e chissà per quanto tempo ci rimarrò. Il mio mentore mi ha concesso di restare qui, anche perché la mia missione principale è quella di controllare Edward Kenway e le sue azioni. Sono stata io a chiedergli di poter rimanere qui, usando la missione come scusa, perché sto amando questi luoghi, e a dire il vero non mi dispiace essere parte di una ciurma di pirati. In fondo non sto andando contro nessuna regola della confraternita. La lama deve essere tenuta lontano dagli innocenti, ma i soldati non lo sono affatto, non tutti almeno. E in ogni caso uccido solo se necessario, quindi non ci sono problemi. Per continuare la mia scalata verso il grado di Mentore inizierò a svolgere missioni meno importanti di quella principale, ma di una certa gravità, nelle varie città e isole dei Caraibi, quando la vita da pirata mi lascerà momenti per farlo. Non vedo lo svolgimento di missioni come un impegno gravoso, le prendo sul serio, ma per me sono come un buon modo per riempire il tempo libero diurno. Essere un’Assassina è sempre stato il mio scopo, e ora che lo sono voglio poter fare del mio meglio per sostenere la nostra causa. Comunque, non vorrei aver preso una svista, ma Kidd ha delle lame celate, con il simbolo della confraternita. Quindi, o anche lui le ha sottratte ad uno dei nostri, oppure è parte della confraternita. Chiederglielo ora che non ho nemmeno avuto occasione di parlarci è troppo rischioso. Domani Hornigold sarà con noi sulla Jackdaw, per dare ad Edward le indicazioni necessarie per gestire un abbordaggio in maniera efficiente. Anche se forse non mi servirà molto, anche io presterò molta attenzione ai suoi insegnamenti. Per quanto ne so io potrebbe venirmi utile. Passo la serata da sola alla taverna, riflettendo su quanto è accaduto oggi. Non bevo nulla di alcolico: non conosco a pieno la mia resistenza agli alcolici, e non voglio rischiare di non essere nello stato giusto per poter combattere. All’improvviso mi si para davanti James Kidd, che si unisce a me

“Tu sei Scarlet Bonher, la famosa Assassina di Londra, ho ragione?” dice, arrivando dritto al sodo

“Non credevo che il mio nome fosse giunto fin qui nei Caraibi”

“Non è da tutti arrivare all’ottavo rango in quattro anni, ad una così giovane età poi, è ovvio che nella confraternita si parli molto di te”

“Da quanto sei uno di noi?” dico, guardando le lame celate che porta con se

“Non da molto, sono ancora un novizio” passa un momento in cui nessuno di noi due dice una parola “E' vero quello che si dice? Sei sulle tracce di alcuni frutti dell’Eden”

“Non esattamente, ne conosco l’ubicazione, ma come Ezio Auditore credo che non sia ancora giunto il momento di entrare in contatto con quei manufatti. Per ora, insieme ad altri assassini, ho solo fatto in modo che rimanessero al sicuro nella loro ubicazione originale” lo saluto con un cenno “È meglio che torni alla Jackdaw, Kenway è una difficile missione principale, ma sappi che voglio vederti in azione il prima possibile. Ci vediamo, Kidd”

Nel sentirlo parlare ho avuto alcuni dubbi se devo essere sincera: per quanto particolare la sua voce mi sembrava più femminile che maschile. Ed è strano avere a che fare con un uomo o una donna che sia, della mia età, o forse poco più grande, che è un novizio, o una novizia. E’ più normale lui di me. Quando mai qualcuno entra a far parte della confraternita a soli 18 anni? Normalmente si entra intorno ai venti, venticinque anni. Bhe, Altair aveva pochi anni più di me, ed era già mentore…non che io voglia mettermi alla pari di Altair, era una semplice constatazione. Smetto di farneticare e torno alla Jackdaw. Prima di potermi riposare ho degli affari da sbrigare, mappe da consultare, missioni da organizzare, e voglio anche leggere almeno una piccola parte di un testo storico che potrebbe aiutarmi a capire quando è davvero nata la confraternita. Dopo, non so, un paio d'ore, la stanchezza prende il sopravvento, e senza rendermene bene conto, lentamente, finisco per addormentarmi.

Appena vedo la luce del mattino e sento le voci dei ragazzi della ciurma scatto in piedi, con la terribile paura di essere in ritardo per incontrare Hornigold e Thatch insieme ad Edward. Non so bene perché mi chieda spesso di seguirlo, non sono mica il suo vice capitano…in ogni caso è quello che mi è stato chiesto, e devo rispettare questa richiesta. Mi ricompongo un po’ e raggiungo il ponte, dove però smentisco i miei timori. Non c’è nessuna traccia del capitano, così posso raggiungere Hornigold e Thatch con un po’ più di calma. Dopo qualche minuto di attesa, Kenway fa la sua apparizione. Hornigold fa una considerazione in tono astioso sulla Jackdaw. Is it envy? Because mine’s bigger than yours? Se solo Edward avesse scelto parole differenti…riesco a trattenermi solo per un paio di secondi, ma poi, inesorabilmente, scoppio a ridere. A volte ho questi momenti un po’, diciamo strani. So benissimo che tutti e tre mi stanno fissando perplessi, ma non riesco a fermarmi.

“Tutto bene Scarlet?” mi chiede Edward dopo un momento

Mi calmo per un istante “Sì, sto bene” però alzando lo sguardo, e incrociando l’espressione perplessa di Edward, ripensando inesorabilmente alla sua frase, perdo di nuovo il controllo

Riflette per un momento “Adesso ho capito, hai fatto lavorare un po’ troppo la tua mente. Stavamo parlando delle navi” dice con un sorriso divertito sul viso

“Sì, lo so” cerco di dire fra una risata e l’altra. Anche Hornigold e Thatch capiscono a cosa mi riferivo, così, dopo essermi calmata in modo definitivo capisco che è il caso di uscire di scena per un momento “Forse è meglio che mi prepari per i saccheggi”

Così ho una scusa per dileguarmi, e mentre salto da un paletto all’altro del molo per tornare alla Jackdaw non posso fare a meno di risentire la sua voce nella mia testa. Dio, quanto amo il suo accento. Non mi importa niente se è Gallese e io sono Inglese, lo trovo dannatamente ammaliante e attraente. Non tutti direbbero una cosa del genere dell’accento gallese, ma ognuno ha i suoi gusti. E non mi importa niente se ha l’aria di uno troppo sicuro di se, un po’ sbruffone forse e interessato quasi esclusivamente al denaro, guardandolo in quei suoi occhi azzurro oceano non posso fare a meno di sentire che c’è del buono in lui. Non lo si direbbe mai vedendo come combatte, con quel espressione per niente rassicurante sul viso. Ma sento che nel profondo ha un buon cuore. E’ solo questione di tirar fuori quella sua parte di se. Ok, devo ammettere che forse sto perdendo un po’ la testa per Edward Kenway, ma come si può biasimarmi? E’ indubbiamente affascinante, anche se non in una maniera diciamo raffinata, e quel suo atteggiamento un po’ strafottente può dare sicuramente sui nervi, ma non si può negare che in un certo senso sia irresistibile. E poi, come ho detto prima, bisogna contare quel buon cuore celato che io non posso fare a meno di sentire. Di solito il mio istinto non sbaglia, ho vissuto gli ultimi quattro anni della mia vita in maniera molto attiva, ho visto persone di ogni genere, e con il tempo ho imparato a capirle velocemente, semplicemente guardandole negli occhi. Una capacità del genere è molto utile quando si è degli assassini. Tornata sulla Jackdaw carico le pistole e prendo le spade che ho comprato poco dopo essere arrivata a Nassau. Sistemo le munizioni e decido di non prendere le bombe fumogene. Ancora non so perché me le porto dietro, non le uso praticamente mai. Quando torno sul ponte Hornigold e Edward sono già a bordo, il capitano è al timone. Prendo il mio posto, per ora accanto ad Hornigold. Dopo non molto tempo troviamo una goletta con un carico abbastanza buono, e la neutralizziamo in fretta. Edward è al cannone rotante, mentre io, dalla mia posizione, neutralizzo qualche soldato con un fucile. In un batter d’occhio smettono di fare resistenza, e la nave è nostra. Per tutto il tempo ho sentito molti sguardi addosso a me. Non saprei dire se la cosa è positiva o negativa. Hornigold cerca di parlare ai soldati spagnoli, ma nessuno qui parla inglese a quanto pare

“Escucháis, quedará bien todo si no hacéis resistencia, sólo queremos vuestra carga, está claro?” dico, chiarendo a tutti la situazione

“Come avresti imparato lo spagnolo scusa?” per un attimo Hornigold sembra sospettoso, come se credesse che lavoro per il re di Spagna o qualcosa del genere

“Yo he viajado mucho, y yo he aprendido al español sin dificultad” ovviamente non ha capito una parola, ma questo era il mio intento iniziale “Ho già viaggiato molto nella mia vita, e ho imparato lo spagnolo senza difficoltà, mi è stato utile”

Con disinvoltura mi allontano da Hornigold, con la netta sensazione di avere lo sguardo di Kenway puntato addosso, e cerco di rendermi utile, dando una mano a trasportare il carico ottenuto sulla Jackdaw. Abbordiamo una seconda goletta, e poi facciamo vela per Salt Key, e non so minimamente quanto sia lontana da qui. Ancora ho qualche problema con la geografia del mare dei Caraibi, ma un giorno imparerò ad orientarmi come si deve in mare aperto. Per la prima volta da quando faccio parte della ciurma canto anche io insieme agli altri, che all’inizio sono un po’ stupiti, ma accolgono con positività la cosa. Arrivati a Salt Key Edward scende dalla nave per andare dal portuale, credo per prendere dei progetti di potenziamento della nave. Nel frattempo scambio due parole con Hornigold e Adéwale, i quali fanno entrambi osservazioni sulla mia condotta di oggi, su come sembravo disinvolta durante gli abbordaggi e tutto il resto, e ho la vaga sensazione che Hornigold ci stia provando con me. E così, quando anche Hornigold scende dalla nave per parlare con Edward e Thatch, mi prendo un momento per osservare l'oceano mentre ascolto la loro conversazione. Ripartiamo immediatamente, alla ricerca di metallo. Troviamo subito una nave con un grosso carico di metallo, un brigantino. La battaglia navale è un po' più laboriosa di quelle precedenti, ma per Edward non è nulla di impossibile. Il combattimento sulla nave, come al solito, è una bazzecola per noi

“Edward, mi hai privata di tutto il divertimento così, avresti potuto lasciarmene qualcuno invece di farli fuori con il cannone rotante” protesto io, scherzando

“Hai già abbondantemente dimostrato quanto vali, e avrai numerose occasioni per ribadirlo, ma se hai tanta voglia di combattere ti lascerò più libertà con la prossima nave. E comunque dovresti abituarti a chiamarmi capitano più spesso, o devo ricordarti che sei in debito con me?” dice con un sorriso un tantino diabolico-affascinante sul viso

“Ai suoi ordini, capitano Kenway

Avvisto un brigantino ancora prima che possa farlo Edward. Appena la nave viene neutralizzata dal mio capitano, colgo la prima occasione che ho di salire a bordo, e in un batter d'occhio la ciurma avversaria si arrende a causa mia, Edward ha a malapena avuto il tempo di salire a bordo. Non faccio tutto questo per mettermi in mostra, ma mi approfitto della giornata di saccheggi per allenare la tecnica di combattimento a due spade, che non avevo mai usato prima. Edward me l'ha spiegata e mostrata durante le pause di navigazione, quando stavamo raggiungendo Nassau. Insisteva nel dire che un pirata, per mostrare efficacemente le sue abilità, deve essere capace di usare due spade contemporaneamente. L'idea di essere parte della sua ciurma ancora non mi entusiasmava un granché, ma lasciai che mi insegnasse la sua tecnica, e ammetto che è molto efficace, e che mi ha allenata a dovere. Il tutto accadeva sotto gli occhi attenti dell'appena nata ciurma, che cominciava a farsi un'idea sul mio conto, mettendo da parte la superstizione dell'avere una donna a bordo in maniera costante. In quei tre mesi ho dato un assaggio delle mie abilità in combattimento, mentre io ho imparato tutto ciò che dovevo imparare per essere parte integrante della ciurma. Vedevo la cosa come una costrizione, ma se devo fare qualcosa la faccio come si deve. Saccheggiamo ancora alcune navi su indicazione di Hornigold, per poi attraccare al villaggio dei pescatori, dove issiamo finalmente la bandiera nera che contraddistingue ogni nave pirata, per poi caricare provviste e rum sufficienti sulla Jackdaw. Inutile dire che svolgo il mio lavoro come se nulla fosse, rifiutando gentilmente le poche proposte di alcuni membri della ciurma, che mi chiedono se voglio che ci pensino loro al posto mio. Riuscirò ad impormi fino a far capire a tutti loro e a tutti i marinai dei Caraibi che una donna non ha nulla di meno rispetto ad un uomo, e che può benissimo svolgere certi lavori da sola. Il problema è che le ragazze vengono cresciute con la convinzione che questi stereotipi su di noi siano veri, e questo non porta a nulla purtroppo. Mentre mi rendo utile sento una parte della conversazione fra Edward e Hornigold. Edward parla del fatto che lascerà i Caraibi quando sarà diventato abbastanza ricco da avere una buona posizione e situazione in patria, Hornigold cita il fatto che ci sia una donna che aspetta Edward in Galles, e poi continua, dicendo che dovrebbe lasciarla perdere, che tanto può avere qui tutte le donne che vuole e subito. A giudicare dalle parole di Edward è seccato da ciò che ha detto Hornigold, quasi indignato forse, e francamente lo capisco. Allora qualche uomo che pensa con il cervello e non con qualcosa d'altro esiste, penso fra me e me, per quanto i pregiudizzi non siano quacosa che amo particolarmente le mie non sempre positive interazioni con l'altro sesso mi rendono un tantino acida in certe occasioni. Una volta finito il mio lavoro faccio per avvicinarmi al timone, dove ora si trova Edward, che sta parlando con Adé, per mettere di nuovo in chiaro alcune questioni che mi riguardano. Hornigold però mi si avvicina, e qualcosa mi dice che finirò per essere alquanto acida nei suoi confronti


 

“Non ti sembra che il comportamento dei tuoi compagni sia stato poco appropriato?” lo guardo perplessa, chiedendo ulteriori spiegazioni con lo sguardo “Insomma, nessuno che ti abbia aiutato con quelle casse...avrebbero almeno potuto sfoderare un po' di galanteria, com'è giusto che sia”


 

Continuo a fissarlo per un momento, per poi scoppiare a ridere e sospirare pesantemente “Amico, sei davvero quel tipo di uomo da credere che ci siano lavori solo per uomini o solo per donne? Sei davvero uno dei tanti poveri idioti che crede a certi stereotipi? Per tua informazione sono stata io a chiedere ai ragazzi di essere trattata senza alcuna preferenza o agevolazione. Una donna può farcela benissimo da sola a svolgere mansioni che sono definite unicamente maschili, e questo perché fra noi e voi non c'è nessuna differenza, se non puramente fisica, e non mi riferisco alla forza, ma al fatto che voi avete qualcosa che noi non abbiamo e viceversa” dico, riferendomi chiaramente a due parti del corpo...di spicco “Per il resto non c'è nulla di diverso. Possiamo essere capaci, forti e intelligenti quanto voi, possiamo fare le stesse cose che fate voi e bene tanto quanto voi. Credo che tu ne abbia già avuto un'ampia dimostrazione con i saccheggi di oggi no? Parli tanto di libertà, ma non c'è libertà senza uguaglianza, e non c'è uguaglianza se ci sono certi stereotipi idioti” mi allontano, infastidita, senza badare troppo alle sue precisazioni e giustificazioni, per poi voltarmi di nuovo all'improvviso “Ah, dimenticavo, è inutile che ci provi con me. Non dire che non lo stavi facendo perché non sei credibile. Sai, non sopporto gli uomini che credono che la fedeltà in una relazione sia solo un accessorio, un optional, un di più. E' già tanto che diventi amica di uomini del genere” concludo con un sorriso beffardo sulle labbra, per poi lasciarlo lì imbambolato. Credo di essermi fortemente sbagliata sul suo conto, anche se potrebbe non essere il peggior uomo sulla terra, ma è tutto da vedere. 

  
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