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Autore: Kaoruayame    06/10/2017    1 recensioni
Se anche voi avete amato Max Ligthwood e non volevate vederlo morto qui avete la possibilità di vederlo crescere e diventare uno dei più forti shadowhunters di tutto il mondo nascosto!
Intrighi, amore, passione, porteranno Max a compiere scelte difficili le quali comporteranno tradire l'ordine del clave.
Questa è la storia capovolta al contrario... buona lettura
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, James Herondale, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Zio Max- Max sentiva una voce chiamarlo ma non voleva abbandonare il tepore caldo del suo letto, anche se non lo dava a vedere era molto stanco. Il ragazzo si girò mugugnando un qualcosa simile ad "Ancora cinque minuti" -Zio Max! Avanti svegliati!- questa volta Max si sentì pizzicare le braccia scoperte. Qualcosa gli piombò a dosso privandolo delle lenzuola. -Zio Max è tardi! Zio Max!- Il piccolo Raphael saltellava sul letto di Max facendo un baccano assoluto. Il ragazzo nascose con una smorfia la testa sotto il cuscino. -Rafe basta strillare sono sveglio - Max sbadigliò tirandosi a sedere, i capelli gli ricaddero sul viso e sorrise prendendo al volo Il nipotino che stava saltando dalla testata del letto di Max. -Zio Max mi sei mancato!- urlò Raphael sprizzante di gioia, si strinse al collo del ragazzo e respirò il suo odore, a Rafe piaceva l'odore di suo zio sapeva di mirtillo e aghi di pino. -Anche tu mi sei mancato piccola peste- Max tenne stretto a se suo nipote -E tuo fratello? - chiese dopo un po' Max, notando che il piccolo Michael non era con lui. Solitamente quelle Due pesti giravano a braccetto. -È con papà Magnus e papà Alec, oggi ha la luna storta... sai cos'ha fatto Zio?- Max si ritrovò a sorridere e scosse il capo mentre gli occhi di Rafe si spalancarono -A colazione ha bruciato una ciocca di capelli di papà Magnus- Max si trattenne dal ridere, ma con scarsi risultati Raphael osservava lo zio e rise con lui -Zio, zio, zio, papà Alec mi ha detto che posso allenarmi con te!- il piccolo Rafe saltò giù dal letto e trotterellò felice per tutta la camera di Max. -prima però Rafe facciamo colazione - Max raccolse da terra la piccola furia e se lo mise sulle spalle. -In cucina!- aveva gridato Raphael indicando con il dito un punto lontano, così Max si era ritrovato a correre per i corridoi. il suono cristallino della risata da bambino di Rafe gli fece gonfiare il petto di gioia amava i suoi nipotini. E amava ancora di più il fatto che suo fratello Alec spendesse il suo tempo libero insieme alla sua famiglia e non rinchiuso in quell'ufficio dietro a delle scartoffie. -Quante volte ti ho detto che non devi bruciare le cose che ti capitano sotto mano Max Michael Bane? Quante!- Magnus era in cucina tutto infuriato. Il piccolo Michael gonfiò le guanciotte tonde e incrociò le braccia al petto - io non voglio questo brutto vestito - lagnò lui. - in effetti Magnus è un po' troppo pacchiano - disse Alec storcendo il naso -Ricorda un po' l'epoca vittoriana- aveva aggiunto in seguito prendendo Michael in braccio. -vuoi scherzare? Io non L ascerò che mio figlio si vesti come uno zotico qualunque, è uno stregone e come tale deve avere un abbigliamento consono tipico di uno stregone. come suo padre!- Alec alzò gli occhi al celo - Lo vuoi capire una volta per tutte che i tuoi figli vivono in un' epoca che bandisce certe cose, dai Magnus, il panciotto... dove si è mai visto- -Buongiorno!- esordì Max entrando in cucina, vide le facce stranite di Alec e Magnus, poi posò lo sguardo sul nipote e sbiancò - come lo avete conciato!- -Ci risiamo voi stupidi Shadowhunters non avete il ben che minimo senso della moda - Magnus sbuffò schioccando le dita e gli abiti di Michael cambiarono da abiti vittoriani ad abiti mondani in un battito di ciglia. Max vide il piccolo Michael battere le mani felice e tirare i capelli di Alec. Max sorrise a Magnus, da quando i suoi genitori erano morti Magnus per lui era diventato una figura simile a Robert Ligthwood, lo aveva accolto in casa sua come un figlio e lo trattava come tale. Max passò di fianco a Magnus imbronciato e gli scompigliò i capelli. Il ragazzo si preparò una ciotola di latte e cereali e si lasciò cadere sulle ginocchia di Magnus. -Comodo?- -mmmh- Annuì Max con la bocca piena. -Io voglio andare a spadaccinare zio!- Rafe tornò da suo zio mettendoli pressione. -Rafe, lascia finire di mangiare lo Zio Max da bravo - Alec aveva rimesso in riga lo scalpitante bambino che si sedette in mezzo le gambe di Magnus e aspettò paziente. -Anch'io spadacciare con loro!- Michael si era intromesso dopo un pò trotterellando verso il fratello. -ci manca più che prendi delle armi in mano a tre anni Michael- Disse in modo calmo Magnus, mentre accarezzava i capelli di Max e lo stringeva in un abbraccio. -Michael papà Magnus ti ha messo in punizione non puoi andare con loro- disse calmo Alec cullando la piccola peste. Michael si mise la manina in bocca e iniziò a mangiarsela poi piano piano si addormentò sul petto di Alexander. -Finalmente- aveva esordito Alec scivolando su una poltrona esausto con Michael in braccio. -Ci siamo riusciti finalmente - disse Magnus trionfante, erano due giorni che Michael aveva preso il brutto vizio di alzarsi nel cuore della notte per non riprendere più sonno. -Max c’è qualcosa che non va?- Alexander scrutò il fratello, aveva un’ aria stanca come di chi non dorme da mesi. Max scosse il capo -Va tutto bene Alec, non preoccuparti - Max sorrise e si alzò portando la ciotola nel lavandino. -Rafe andiamo- prese in braccio il nipote e salutando Alec e Magnus, Max e Raphael si avviarono verso la sala di addestramento. Livia scese di sotto per il suo allenamento mattutino, nella sala fuoriusciva un vociare concitato, strano pensò la ragazza, solitamente a quell’ora non c’era ancora nessuno, si affacciò trovando Max che si allenava con un bambino bellissimo. -Dai Rafe più veloce con i movimenti- Max si rivolgeva con dolcezza a quel bambino che gli trotterellava attorno, a Livia ricordava tanto il suo fratellino Tavvy. -Zio Max prendimi- il bambino di nome Rafe si lasciò cadere da un trapezio e atterrò sul petto di Max. - buongiorno- Livia entrò sorridendo al piccolo e a Max -Abbiamo un nuovo amico?- Livia si abbassò al livello di Rafe e gli accarezzò dolcemente una guanciotta tonda. -Ciao, io sono Raphael Ligthwood Bane- si presentò il piccolo. Livia rimase perplessa, allora era vero che Alexander e Magnus avevano adottato due bambini. -piacere di conoscerti Raphael, io sono Livia Blackthorn- Il bimbo parve pensarci un po’ su poi esordì con un :-Si lo so! Sei la ragazza dello zio!- Per poco Livia non cadde a terra. -Rafe ma che vai pensando!- gli disse Max -Lei è un’amica - Rafe guardò suo zio negli occhi e sorrise furbescamente. Livia scoppiò a ridere rimettendosi in piedi. -Oggi fai il baby-sitter?- chiese Livia prendendo le armi di plastica dura per allenarsi. -Si, dò una mano a mio fratello e a Magnus,sono due notti che non dormono per colpa di Michael il loro figlio più piccolo e poi stare in compagnia di Rafe mi piace, è sempre una gioia quando è qui in istituto- Max sorrise mentre si passava una mano fra i folti capelli color cioccolato. Si vedeva che Max era molto legato alla sua strampalata famiglia. A Livia Max ricordava tantissimo suo fratello Julian, sempre disponibile con tutti, doveva essere sincera con se stessa Julia, Tavvy, Dru, Emma, e lo stesso Julian li mancavano ogni giorno di più. Ogni tanto Livia pensava a cosa facessero i suoi fratelli a Los Angeles, chissà se Dru aveva smesso di guardare i film Horror, oppure Emma era diventata già abile con i coltellini da lancio? Aveva già lucidato Cortana? E Julian, aveva già iniziato a dipingere? Erano tutte domande che le affollavano la mente. -Non sei in carcere Livia, puoi tornare a casa tua Quando vuoi - Livia si era voltata verso Max, quel ragazzo pareva leggerli nella mente. -Ecco,io prima voglio diventare brava in qualcosa, voglio mostrare a mio fratello quanto sono migliorate,voglio che sia orgoglioso di me- aveva risposto lei tutto d’un fiato. -Io penso che tuo fratello sappia già quanto sei brava, e penso proprio che sia pure orgoglioso di te- Max prese in braccio il piccolo Rafe che si stava stropicciando gli occhietti, il bambino poggiò la testa sulla spalla di Max crollando in un sonno profondo. Il ragazzo si avvicinò verso Livia e le scompigliò con un gesto affettuoso i capelli. La ragazza provò un brivido di freddo... ancora non sapeva spiegarsi quelle sensazioni, Emma le avrebbe definite “farfalle nello stomaco” ma le sue non erano vere e proprie “farfalle” . Era qualcosa di più, riprese ad allenarsi mentre vide la perfetta schiena di Max allontanarsi. Avrebbe sicuramente dato un nome a quella sensazione di leggerezza, ma per il momento si tenne concentrata con gli allenamenti.
   
 
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