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Autore: Indelible93    20/06/2009    3 recensioni
Il tempo di crescere è ormai giunto. L'amnesia è un grande vuoto che, Kagome Higurashi, energica ragazza diciassettenne, desidera colmare. Il ricordo sbiadito di una ragazzo dai capelli argentei che la salva dalla minaccia di un demone malvagio la tormenta ormai da anni. Il fratello, Miroku, donnaiolo ormai diaciannovenne, sembra anch'egli non essere del tutto immune al dolore che affligge la ragazza. Le giornate sembrano scorrere placidamente per la nostra Kagome, ma un nuovo incontro potrebbe stravolgere totalmente la sua esistenza e portarla a porsi tante domande. E sarà lei, con il suo intuito e la sua tenacia, a tentare di far luce sui suoi ricordi e a dare un volto al suo misterioso protettore.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  5° C a p i t o l o

Con le dita massaggiò le tempie con una serie di movimenti circolari. Il dolore si era affievolito, ma era ancora piuttosto fastidioso e le impediva di prestare l'adeguata attenzione all'insegnante di filosofia, che si portava di quà e di là, con un libro stretto al petto e gli occhi puntati su pavimento. Nel frattempo, Ai Tocoichi, una delle migliori studentesse del quarto anno, dava chiara mostra di un'ottima padronanza di linguaggio. La signora Force annuì con vivace approvazione e con un gesto brusco della mano la interruppe. - Ottimo lavoro.- si complimentò, indossando gli occhiali che le penzolavano sul collo. Tornò a sedersi in cattedra, sfogliando le pagine del suo registro personale. Kagome nascose il viso tra le mani, lanciando un'occhiata spaventata verso Sango, che impallidì. - Non dirmi che non hai studiato. -
-Accidenti !- inveì la mora sottovoce, tamburellando nervosamente i polpastrelli sul suo libro di testo.
Kagome puntò lo sguardo sulla cattedra, osservando attentamente ogni singolo movimento della sua insegnante, che alzò lo sguardo su di lei, abbozzando un sorriso indecifrabile.- Signorina Higurashi.- disse, poggiando le mani curate sull'agenda. - Per questa volta purtroppo non arriverò ad interrogarla. Mi aspetto di vederla tra i volontari la prossima volta.-
Kagome annuì vivacemente, trattenendo a stento un sorriso di trionfo. - Senz'altro.-
L'aveva scampata ancora una volta.
Il mattino trascorse piuttosto lentamente. Kagome crollò il viso sulle braccia e sospirò. Passò ore ad osservare dal suo banco il sottile velo di pioggia che s' infrangeva delicatamente sull'asfalto. Inspirando il profumo di terra bagnata portato dal vento, afferrò una matita e la rigirò tra le sue mani. Gli occhi del ragazzo nuovo guizzarono improvvisamente sui suoi. Ancora una volta i suoi occhi si persero nel suo sguardo meravigliosamente intenso e indecifrabile. I suoi occhi immobili, eppure così vivi, sprigionavano tristezza e malinconia, vigore e moderazione… Non riusciva a decifrarlo né tanto meno abbandonarlo. Si sentiva disorientata. Avrebbe voluto entrare nella sua testa… sapere che cosa stesse pensando, immaginando, chiedendosi…
C'era qualcosa di incredibilmente inspiegabile che l'attraeva, ma nello stesso tempo, guardarlo, le suggeriva un campanellino d' allarme. Pericolo. 
Restarono a guardarsi per una serie incalcolabile di minuti. Fu Kagome a distogliere lo sguardo per prima. Arrossendo livemente, chinò di colpo la testa tra le mani, lasciando che la capigliatura corvina le nascondesse il viso.

                                                                                     *****

Kagome ripose distrattamente i libri in cartella e si diede un'occhiata in giro. Era sola. 
Nulla che riuscisse a distrarla, se non i rumori proveniente dall'esterno. Si accostò con gli avambracci alla finestra semiaperta e fu colta da un brivido improvviso. 
Faceva terribilmente freddo, quella mattina. Presto, prevedevano i meteroeologi, sarebbe arrivata la neve. Già, la neve. Kagome amava la neve, le ricordava i tempi dell’infanzia, quando rimaneva per ore in camera sua, poggiata sul davanzale della finestra ad ammirare la vegetazione che dormiva sotto una gelida coperta bianca. La lieve e tenace nevicata imbiacava le strade, gli alberi, i tetti e i berretti dei più piccoli, che trascorrevano ore e ore a godersi quello spettacolo. 
Era bello perdersi nei ricordi, ma ripiombare nel presente non lo era per niente. Eppure, i ricordi di quel periodo, anche se per poco, la rendevano felice. 
Ricordava, quando la madre canticchiava allegramente in cucina, tutta concentrata sulla sua cioccolata calda; Ricordava, quando fuori nevicava e, lei e Miroku, inguaribili giocherelloni, rincorrevano sulla neve i loro amici d'infanzia; Ricordava, quando tutti insieme, la sera, attendevano l'arrivo del loro padre.

                                                                Flashback

- Miroku.- esclamò la piccola, per attirare l'attenzione del fratello, che se ne stava raggomitolato sul divano, con il capo poggiato sul grembo della madre. - Sta nevicando, sta nevicando.-
- Davvero?-
I suoi occhi si illuminarono vivacemente e agli angoli della bocca comparve un sorriso. - Voglio vedere anche io.-                                        
                                                                  Flashback

-Kagome-chan!-
Kagome sussultò e si voltò di scatto nella direzione in cui aveva udito quella voce a lei familiare. Sorrise.- Sango!- esclamò, correndole incontro.- Credevo fossi già tornata a casa.-
Sango era sua amica da sempre. Lei la ascoltava e la rincuorava quando era triste e la faceva ridere di cuore quando andavano a far compere e la costringeva ad indossare gli abiti più strani. Era una ragazza dal gran cuore, ma allo stesso tempo aveva carattere da vendere. Era una ragazza veramente speciale.
- Sono andata a consegnare i libri che avevo preso in prestito. Faresti bene a farlo anche tu. Quella donna ha borbottato tutto il tempo parole del tipo "Quella ragazza è sempre la solita. Quante volte devo ripeterle che deve rispettare le scadenze della biblioteca." Cavolo! E' proprio di pessimo umore. Ed è acida, t'avverto.-
Kagome si limitò a sospirare, allargando le braccia in segno dire resa.- Ok. Mi hai convinta. -
- Lo sai che lo dico per te.- le ricordò, baciandola affettuosamente su una guancia. Seguirono in quel chiacchericcio quotidiano il corridoio inondato di studenti e professori, fermandosi appena sull'atrio. Il portone completamente aperto offriva una piccola visuale degli esterni. Lo sguardo delle due si soffermò contemporaneamente su Miroku. Quando si accorse di loro le salutò con un cenno del capo, concedendo un sorriso particolare a Sango, che arrossì e voltò il capo da lato opposto con aria stizzita. Miroku rimase a fissarla con un velo di delusione, sorbendosi tra l'altro l'occhiataccia di Kagome, che lo pregava silenziosamente di raggiungerle. Lui scrollò le spalle bruscamente e, afferrando il suo casco, salì in moto.
Sango sospirò, stringendo con forza le mani sulla propria cartella. Quando inontrò l'occhiata maliziosa di Kagome arrossì violentemente. - C-Che c'è?- balbettò.
- Sbaglio o hai dimenticato di raccontarmi qualcosa?-
- I-io? Ma di cosa parli?-
- Di te e di mio fratello. Ieri sera è tornato a casa con una cinquina sulla faccia. Dai, raccontami com'è andata. - la pregò.
-Bè lo sai com'è fatto. All'inizio si è comportato piuttosto bene. Siamo andati a mangiarci una pizza e abbiamo visto un bel film al cinema, ma poi.. -
-Poi ha allungato le mani ed ha rovinato tutto come al solito, eh? Tipico di mio fratello.-
Sango sospirò con un gemito, volgendo lo sguardo all'esterno. - E inoltre poi è arrivata quella lì e si è messo a fare il cascamorto con lei.-
Con un cenno brusco indicò una ragazza del quinto anno. - Dovevi vedere quanti complimenti le faceva, quello stupido!
- Sango, so che non mi crederai, ma credo che mio fratello tenga molto a te.- le disse, accarezzandole con affetto i capelli.
Sango si voltò di scatto nella sua direzione, con occhi colmi di tristezza. Kagome avvertì una morsa stringersi attorno al suo cuore. Le faceva male vedere la sua migliore amica soffrire così e l'ultima cosa al mondo che voleva fare era ferirla ed essere di parte.- Io invece credo che per Miroku non ci sia differenza tra me e un'altra. E' veramente difficile dargli fiducia.- s'interruppe un attimo, trattenendo a stento un groppo alla gola, poi riprese a parlare.- Kagome, tu non capisci. Tuo fratello finisce col ferirmi tutte le volte che c'incontriamo. Mi piacerebbe conoscerlo meglio, ma se continua così finirà col perdermi definitivamente.-

                                                              ___________________

In realtà avrei dovuto aggiornare tre giorni fa con un capitolo più lungo di questo, ma purtroppo il pc s'è spento all'improvviso e, non avendo salvato quello che avevo scritto, è andato perso tutto il resto. ç___ç
Comunque, non preoccupatevi, nel prossimo capitolo naturalmente ci sarà un passo avanti tra Inuyasha e Kagome, che fino ad ora si sono limitata a guardarsi e basta. xD
A presto. KIsS =)

 
  
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