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Autore: samv_s    15/10/2017    1 recensioni
Jimin continuò ad osservarlo con sguardo scettico: uno come Yoongi non era solito aiutare le persone, eppure in quel momento gli stava offrendo una mano per conquistare il rosso.
"Accetto." Disse, quindi. Tentar non nuoce, no?
Vmin//Yoonmin. Accenni Namjin
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati minuti o forse ore da quando si erano abbracciati, ma nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi. Regnava il silenzio, rotto solo dai respiri dei due ragazzi ancora stretti fra di loro.
Fosse stato possibile, Namjoon avrebbe passato il resto della sua vita abbracciato a Seokjin.
“Andiamo.” Gli sussurrò lievemente il biondo all’orecchio, facendo alzare il capo al minore che prese ad osservarlo con cipiglio interrogativo.
“Ma io voglio stare qui con te.” Aveva biascicato, lamentandosi come un bambino. Jin gli sorrise prima di afferrargli la mano.
“Dobbiamo parlare.” Aveva detto con calma, e Namjoon non aveva osato aggiungere altro.
Lasciarono così i bagni di quel piano, scesero le scale e si affrettarono lungo i corridoi gremiti di studenti del piano terra: lì c’erano la palestra ed i laboratori, ovvero il cuore di quella settimana dello sport.
Namjoon lasciò che il maggiore lo guidasse, non capendo però perché li avesse condotti lì: se avevano bisogno di parlare, dovevano farlo in un posto più silenzioso no?
Nonostante i suoi pensieri, il minore non disse nulla e lasciò che il biondo lo guidasse in uno dei tanti laboratori riorganizzati per poter ospitare piccole rappresentazioni e studenti. Si ritrovò così ad osservare delle ragazze avvolte in leggings e body dai color sgargianti ad eseguire una coreografia ricca di passi difficili e che lui mai avrebbe avuto il coraggio di ripetere.
“Questa è...?” Chiese mentre le osservava ipnotizzate: i loro movimenti erano così fluidi.
“Ginnastica artistica. Lo spazio è limitato, ma ne è uscita fuori una bella coreografia.” Una voce femminile si intromise, rispondendo al posto di Seokjin. La giovane aveva lunghi capelli color mogano ed indossava anche lei l’uniforme sportiva della scuola.
“Eunmi! Stavo cercando proprio te.” Esclamò Seokjin, avvicinandosi alla ragazza e sorridendole.
“Dimmi tutto Jin oppa, qualcosa che non va?” Chiese Eunmi, già pronta ad aprire la cartellina arancio che teneva stretta al petto.
“Volevo chiederti se potevi prendere il mio posto per un po', il mio amico qui non si sente molto bene e vorrei accompagnarlo in infermeria.” Spiegò il maggiore richiamando su di sé l’attenzione degli altri due. Namjoon si trattenne a stento dal non sorridere come un ebete, comprendendo quella farsa.
Eunmi annuì rassicurandoli entrambi che non c’era alcun problema. I due ragazzi si congedarono ringraziandola ancora una volta, prima di ritornare sui loro passi e dirigersi verso l’infermeria della scuola.

“Di cosa vuoi parlare?” Chiese Namjoon appena i due videro la signora Choi lasciarli soli (le conoscenze di Seokjin stavano risultando davvero molto utili quel giorno).
"Voglio parlare della nostra situazione. Di me e te.” Asserì il biondo incatenando il suo sguardo con quello del minore. Namjoon si chiese dove fosse finita tutta l’insicurezza e l’imbarazzo che il maggiore aveva avuto nei bagni.
“Non lo so cosa mi prende, ma so che pensare costantemente al tuo viso non rientri nelle cose che due migliori amici fanno. Non posso dirti di ricambiare i tuoi sentimenti Nam, ma allo stesso tempo so di non poter affermare il contrario. Provo sentimenti troppo confusi, e forse l’unica cosa di cui sono certo in questo momento e che vorrei baciarti nuovamente.” Concluse Seokjin, prendendosi a torturare le mani. Aveva raggruppato tutto il coraggio che aveva in corpo per poter dire quelle cose. Era fondamentale che Namjoon comprendesse i suoi sentimenti.
Era fondamentale che non ci fossero più segreti fra di loro.
Namjoon rimase in silenzio, assimilando lentamente le parole del biondo. Se ripensava a tutto ciò che era accaduto fra loro due e che li aveva fatti finire così, poteva affermare con sicurezza che l’avrebbe rifatto altre mille e mille volte.
Al diavolo il loro bacio da ubriachi, al diavolo i momenti decisamente poco opportuni, al diavolo il loro esser stati lontani per troppo tempo.
Avevano ripreso i loro rapporti ed ora era consapevole che Seokjin si trovava sulla buona strada per poter ricambiare i suoi sentimenti.
“Non avrei potuto chiedere di meglio.” Diede voce ai suoi pensieri e si avvicinò maggiormente al maggiore, cingendogli i fianchi con le sue dita affusolate.
“Ci lavoreremo assieme.” Aggiunse poco dopo, e Seokjin gli sorrise prima che l’altro annullasse le distanze facendo coincidere le loro labbra in un bacio.

 
***

 
“Kookie!” La voce di Taehyung, al suo fianco, richiamò l’attenzione del minore che si voltò e sorrise sornione ai due ragazzi. Il rosso gli si avvicinò buttandoglisi completamente addosso.
“Sei stato davvero molto bravo, complimenti!” Esclamò Taehyung, ritornando in posizione eretta e stringendo le guance del castano. Jimin, rimasto dietro, sorrise a quella scena.
“Si, davvero bravo Jungkookie. I tuoi hyung sono fieri di te.” Una seconda voce si intromise, facendo voltare i tre ragazzi. Ad aver parlato era stato Hoseok, al suo fianco vi era la figura di Yoongi.
“Grazie mille, a tutti!” Rispose il più giovane del gruppo, prima di essere strattonato da un Taehyung fin troppo entusiasta. I due, assieme a Jimin, si diressero verso gli altri stand per vedere le numerose esibizioni. Dietro di loro, li seguivano i due più grandi.
Da quando aveva messo piede nell’edificio scolastico, quella era la prima volta che Yoongi vedeva il corvino: aveva smesso di respirare nell’esatto momento in cui i suoi occhi si erano posati sulla figura del minore.
Patetico.
“Quando avrai intenzione di parlare a quei due? Sai che non potrai evitarli a vita.” La voce dell’amico al suo fianco lo risvegliò al suo stato di trance. Yoongi deglutì annuendo piano con la testa: sapeva fin troppo bene che non avrebbe potuto reggere quella situazione ancora per molto, ma come poteva fare una cosa del genere? Non aveva il coraggio di rovinare la giornata ad entrambi, erano entrambi troppo contenti.
“Devo solo trovare il momento giusto, glielo dirò tranquillo.” A quelle sue parole, Hoseok sbuffò e roteò gli occhi consapevole di quante quelle parole fosse false.
Entrambi sapevano che Min Yoongi avrebbe temporeggiato e rimandato quel momento, peggiorando maggiormente la situazione.

Il grigio si ritrovò, nel pomeriggio, a vagare fra i corridoi ancora gremiti di studenti: la seconda parte della giornata era quasi al termine, eppure vi era ancora moltissima gente.
Si passò una mano fra i capelli e ripensò agli avvenimenti della pausa pranzo.
Per tutto il tempo, aveva osservato Taehyung e Jimin ed il loro modo spudorato di flirtare davanti a tutti. Chiunque avrebbe pensato che ci fosse del tenero tra i due.
Hoseok, costantemente al suo fianco, lo aveva più volte osservato facendogli segno di non dire e di non fare nulla: aveva perfettamente compreso che se non ci fossero state altre persone a quel tavolo, avrebbe di sicuro agito in malo modo dando il via al caos. Con l’aiuto dell’arancio, però, Yoongi si era trattenuto rimandando giù quella voglia matta di alzarsi e portare Jimin via da lì.
Jimin.
Lo stesso Jimin che aveva preferito ignorare, peggiorando maggiormente la loro situazione. Stava davvero rovinando tutto.
Sbuffò nuovamente, alzando il capo e rendendosi conto di trovarsi dall’altra parte del piano terra. Lì dove erano situate le classi.
Di tanto in tanto, passava qualche studente, ma per il resto non vi era anima viva.
Meglio, pensò Yoongi.
Fece ancora qualche passo, prima di spalancare una porta e rifugiarsi nel silenzio di una delle aule.
“Finalmente solo.” Si disse e poi si voltò in direzione dei banchi. Fu in quel momento che si accorse dell’altra figura seduta su di una sedia.
Jimin.
“Che ci fai qui?” Chiese cercando di camuffare la paura che gli aveva attanagliato lo stomaco, risultando di conseguenza infastidito dalla presenza del minore.
“Ero stufo di tutto quel trambusto.” Spiegò brevemente Jimin. Yoongi annuì e prese anche lui posto su di una sedia. Un silenzio imbarazzante calò nella stanza, ma nessuno dei due osava prendere parola.
Poi Jimin sbuffò ed esclamò la frase che scatenò Yoongi.
“Come siamo arrivati a questo punto hyung?” Aveva semplicemente chiesto il minore, ma Yoongi era scattato come una molla.
“Ci siamo arrivati per colpa tua Jimin, tu e la tua stupida cotta per Taehyung. E ci siamo arrivati anche per la mia di colpa, quel giorno non mi sarei dovuto avvicinare e non avrei mai dovuto offrirti il mio aiuto.” Iniziò, sbattendo con forza il pugno sul banco. Jimin sussultò, non capendo di cosa diamine stesse parlando.
“Il piano era quello di usarti come burattino nelle mie mani, sembravi così tanto innocente e docile che il gioco sarebbe stato facile. Ma non era affatto vero, dentro di te c’è una forza immensa e ne ho avuto dimostrazione quando hai osato rispondermi in malo modo dopo il bacio con quel cameriere. Posso dirti che mi spiazzasti quel giorno, davvero non mi aspettavo una reazione del genere. E nonostante la sorpresa iniziale, avevo già pensato a come poter sfruttare questo tuo lato a mio favore: in pochissimo tempo, Hoseok sarebbe stato mio e Taehyung tuo.
Ero un calcolatore Jimin, aveva costruito una corazza affinché non provassi senso di colpa per te. Ma tutto si è lentamente frantumato, sotto i miei occhi ed io non ho fatto assolutamente nulla per poterlo evitare. Anzi, ho buttato benzina sul fuoco.
Mi sono lasciato andare. Ti ho dato il permesso di disintegrare tutte le mie barriere, ti ho concesso di far parte della mia vita.
Ti ho dato la possibilità di manipolarmi e devo dire, che non me ne pento affatto Jimin perché tu mi piaci.
Mi piaci da impazzire, ma tu hai occhi solo per Taehyung.” Il corvino mandò giù il groppo formatosi in gola, rendendosi conto di aver trattenuto il fiato per tutto quel tempo.
Solo in quel momento, si accorse di come i loro visi fossero vicini e di quanto Min Yoongi fosse più bello del solito.
“Io…io…” Provò a biascicare, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
Yoongi gli aveva appena confessato i suoi sentimenti, e lui sentiva di nuovo quella sensazione che solo il maggiore era in grado di provocargli.
Perché ogni volta mi sento così?
Ma non ebbe tempo di pensare a nient’altro poiché Yoongi azzerò le distanze baciandolo con trasporto. Jimin dischiuse le labbra sin da subito, lasciandosi completamente andare.
Ciò che i due non notarono, fu la figura dai capelli rossi che li aveva spiati da dietro la porta per tutto quel tempo.






 
​Ebbene si, non sono dispersa chissà dove!
​Dovete perdonarmi, ma oggi ci sono stati festeggiamenti in famiglia ed ho avuto la possibilità di prendere il computer solo adesso.
​Non so se questo capitolo mi piace o meno (ovviamente scusatemi per eventuali errori), ma lascerò a voi l'arduo compito di commentarlo.
​Un bacione, 
​Sam.
   
 
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