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Autore: SophLandd    17/10/2017    1 recensioni
«Derek, promettimi che troverai qualcosa per non mollare.
Promettimi che troverai qualcuno da amare. Promettimelo.»
Gli scongiura Stiles, sull'orlo delle lacrime.
Derek aumenta la stretta, sorpreso dalle sue parole.
Non si volevano sucidare dopo tutto questo?
E adesso lo sta pregando di vivere?
«Io...te lo prometto, Stiles. Ma solo se tu farai altrettanto.» Sospira.
Le loro mani si illuminano di rosso, e Stiles sorride tristemente, annuendo.
«Te lo prometto anch'io, Derek.»
E scioglie le loro mani, alzandosi di botto, e scappando da quel posto, dopo essersi infilato velocemente la maglia. Derek non riesce a dire nulla, e pensa che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto quel ragazzino.
Oh, quanto si sbagliava.
// Tratto dal Capitolo 2.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Derek spara a sua volta, quando viene spinto via. Sbatte a terra, e osserva impotente Stiles che viene colpito dal proiettile. Il ragazzino casca all'indietro, con gli occhi spalancati.

"STILES!" Urla Derek, alzandosi e correndo verso il suo corpo.

Intanto anche la Blake è a terra, colpita dal proiettile di Derek. 
Ha un buco proprio sulla fronte.

Stiles si porta una mano sul torace, dove il proiettile ha perforato la sua pelle, e comincia a sentire un sapore amaro in bocca. 
Allora apre la bocca, e percepisce di star sputando sangue.

Derek gli porta una mano sul volto, con la bocca dischiusa, accarezzandogli la guancia.

«Stiles, Stiles, resisti...io..io chiamo l'ambulanza...» Mormora, con tono disperato, afferrando subito il telefono, e digitando con mani tremanti il numero. Dà velocemente l'indirizzo della scuola, per poi riattaccare. 
Stringe i pugni.

«Perchè mi hai spinto via! Cazzo!» Grida, mentre Stiles accenna un sorriso, con la bocca sporca di sangue. I suoi occhi guardano il ragazzo.

«N-non voglio vedere altre persone m-morte a causa mia, Derek...»
Sussurra, con le poche forze che ha. Fa poi una smorfia, dal dolore. 
Derek dà un pugno a terra, facendosi solo male. 
Ma al momento non sente nulla.

«Non dovevi salvarmi la vita, Stiles!» Esclama, arrabbiato più che mai. 
Non può vedere il ragazzino in queste condizioni.

Stiles allunga la mano verso quella di Derek, con molta fatica, e cerca di stringerla nella sua. 
Derek non gliela lascia andare, e respira pesantemente con la bocca.

«È-è stato sempre il mio sogno, Derek...quando ero piccolo...salvarti la vita...„ Gli confida, e Derek vacilla con lo sguardo.

«Tu..tu ti ricordi?» Chiede, sconvolto. 
Lo Sceriffo gli aveva raccontato di quel suo blocco mentale, dopo che Derek se ne era andato via da Beacon. 
Stiles increspa le sue labbra in un sorriso forzato.

«Sì, Derek, e prima che...volevo dirti che...»

Derek volta la testa da un'altra parte.

«Tu non morirai, Stiles! Non morirai, cazzo!» Urla, stringendogli ancora di più la mano. Stiles lo guarda, e allo stesso tempo lo trapassa con lo sguardo.

«Non puoi lasciarmi anche tu...» Aggiunge Derek, chiudendo gli occhi dal dolore. Non è un dolore fisico, è qualcosa di molto peggio. 
Poi osserva la donna, che giace morta a terra. L'ennesima prova che non si deve fidare proprio di nessuno.

«A-almeno come u-ultimo ricordò avrò t-te, Derek...» Parla Stiles, flebilmente. Derek scuote la testa, più volte, sperando di risvegliarsi. 
Sembra proprio di essere in un suo incubo, ma questa volta è tutto reale.

«Ehi-ehi, guardami, Stiles. L'ambulanza sta arrivando, resisti! Resta con me!» Replica, accarezzandogli i capelli, non potendo neanche immaginare cosa farebbe se quel ragazzino logorroico non ce la facesse.

---

Lo Sceriffo cammina lungo il corridoio spoglio, frettoloso, arrivando anche lui in sala d'attesa. Osserva Derek, Scott e Lydia seduti sulle sedie rosse.

«Dov'è mio figlio?!» Urla, e Derek si alza, con uno sguardo vuoto e spento.

«Lo stanno operando, ancora non si sa nulla.« Sussurra, evitando lo sguardo di John. L'ha chiamato subito, raccontandogli brevemente cos'era successo.

«Non capisco, perchè qualcuno lo vorrebbe morto? È ancora per la storia di tre anni fa?» Chiede agitato, camminando avanti e indietro, con una brutta cera.

Lydia e Scott si guardono, mentre Derek non ci sta capendo nulla.

«Stiles ha ricevuto una lettera di minaccia due mesi fa, ma non le ha detto nulla per non mettere in mezzo la polizia e per non farla spaventare. Crediamo c'entri Crage...» Parla Lydia, rivolgendosi a John, con gli occhi tutti rossi. Appena ha saputo di Stiles è venuta qui di corsa, insieme a Scott.

John strabuzza gli occhi, scuotendo la testa.

«Credevo...credevo fosse tutto finito...» Mormora, mentre Derek guarda i tre incrociando le braccia al petto.

«Ho sentito il nome Crage dalla bocca della Blake, ma scusatemi se non sto capendo quello che dite.» Afferma il ragazzo, mentre John si siede su una delle sedie. Derek si risiede a sua volta.

«È iniziato tutto tre anni fa, Derek. Crage a quei tempi era uno dei serial killer più pericolosi, e qui a Beacon tutti avevano paura semplicemente di uscire di casa, per causa sua...»
Inizia a raccontare John, mentre Scott abbraccia Lydia, la quale ha ricominciato improvvisamente a piangere. Derek ascolta in silenzio, con il capo basso.

«... Aveva una moglie. Una bella donna.
Selena Green. Crage era irraggiungibile, e non riuscivamo a trovarlo da nessuna parte. 
Mentre sua moglie invece aveva una casetta poco lontano da qui, in mezzo alla natura, dove viveva per la maggior parte del tempo da sola. 
Non si era capito come lei riuscisse a stare con un serial killer come Crage, ma evidentemente l'amava. 
E fu questa la sua sfortuna, l'amarlo troppo. Ero io a capo del caso, e i miei colleghi mi suggerirono di portare via la moglie per estorcerle dell'informazioni sul marito. Approvai la proposta, ero pronto a tutto pur di far tornare la pace nella mia cittadina...»

Alcuni medici passano accanto a loro, e Derek si distrae un attimo a guardarli, sperando forse siano venuti a dargli informazioni su Stiles.

«...Una sera quindi andammo a casa sua, e contro la sua volontà la portammo in centrale. 
Era sequestro di persona, lo sapevamo, ma era l'unica strada che avevamo per trovare Crage. 
La chiudemmo nello scantinato della centrale, dove c'erano anche strumenti di tortura. C'erano in caso di interrogatori a criminali pericolosi, nei quali c'erano in gioco vite di persone. In realtà non li avevamo mai usati, quelli erano più metodi da FBI, ma quella volta qualcosa andò storto. 
La donna non voleva parlare, continuava a dire che non sapeva nulla di dove fosse Crage, che non ci avrebbe detto comunque niente. 
I miei colleghi erano furiosi, uno di loro aveva perso la madre a causa di Crage...quindi inizió a perdere il controllo, e minacciare la donna. 
La Green insisteva che non avrebbe mai parlato, e l'atmosfera cominciò a scaldarsi in poco tempo. 
D'un tratto la Green parlò che Crage ci avrebbe uccisi tutti, e così i nostri familiari, se non l'avessimo lasciata andare. Un poliziotto d'impulso prese un trasmettitore di scosse, e lo premette sulla pelle della donna. 
La Green urlò dal dolore, ma continuò a non volerci dire dove Crage si trovasse. L'amava, l'amava tanto. 
Così un altro poliziotto prese un coltello, e le procurò un taglio profondo sul braccio. Non li fermai....non feci nulla. La stavano torturando.
Tutto quello che volevo era catturare quell'assasino, e credevo che prima o poi la Green avrebbe parlato, stanca di soffrire....» Si blocca un attimo, respirando pesantemente. 
Derek alza lo sguardo su di lui.

«Com'è finita?» Osa chiedere, avendo giá intuito la fine della storia.

Lo Sceriffo ha gli occhi lucidi.

«La Green morì per troppo dolore, anche se non era nostra intenzione ucciderla. Crage lo venne a sapere, e da quel momento minacciò tutti noi, che facevamo parte del caso. 
Era furioso, l'avevamo solo provocato ancora di più. Come venetta uccise tutti i figli dei poliziotti che facevano parte del caso, uno ad uno, torturandoli, e rapì anche Stiles...tre anni fa..."

Derek corruccia lo sguardo, interrompendolo.

«Perchè uccidere i vostri figli e non voi? Non capisco.»

John lo guarda negli occhi.

«La Green era incinta. Nessuno di noi lo sapeva.»

Derek ammutolisce, rabbrividendo, mentre Lydia scoppia a piangere ancora di più.

«Aveva portato Stiles nella casa della Green, che ora è abbandonata. 
In realtà trovammo delle presunte tracce che Crage non stava facendo tutto da solo, ma erano solo supposizioni.
Insomma, Crage non si sarebbe mai immaginato che l'avremmo fermato in tempo. 
Fu tutto merito di Lydia, Allison, Scott, Aiden, Ethan e Malia. Scoprirono dove l'aveva portato, grazie al localizzatore sul telefono di Stiles. Crage era intelligente, credeva che non avremmo mai pensato l'avesse portato proprio in quella casa. In effetti se Stiles non avesse avuto il telefono con lui avremmo cercato altrove, dando quello scenario per scontato. 
Perchè spesso sono proprio le cose scontate che ci fregano. 
I sei, senza avvertire me o la polizia, andarono a fermare Crage prima che la tortura iniziasse, con delle pistole che Scott aveva preso da suo padre. Ma non tutto andò come previsto...» Continua a raccontare suo padre, e a quel punto Lydia decide di concludere lei il racconto, ripresasi leggermente. Derek comincia a capire molte cose.

"...Eravamo in quella casa, pronti a salvare la vita a Stiles. Lui era legato ad una sedia, imbavagliato, e nudo. 
Non trovavamo Crage da nessuna parte, non sapevamo che ci stava aspettando. Non sapevamo che aveva avvertito la nostra presenza, già da quando stavamo arrivando qua fuori... liberammo Stiles, e facemmo per andarcene, quando trovammo la porta di casa chiusa...» La rossa é sul punto di piangere di nuovo, e Scott le stringe una mano, per darle forza.

«...Crage spuntò dal nulla, con una pistola che era il doppio di quelle che avevano Scott, Ethan e Aiden. 
Ci furono diversi colpi, ma i nostri amici ovviamente non sapevano sparare, non erano bravi come lui... Scott lo colpì ad una gamba, neutralizzandolo. C'era una confusione incredibile, nessuno ci stava capendo nulla, e pensavamo fosse tutto finito. 
Poi Stiles urlò...»

Delle lacrime rigano il volto della rossa.

«...Crage aveva colpito Allison e Aiden. E Stiles era l'unico che li aveva visti cadere a terra, che aveva visto i loro volti realizzare che stavano per morire... Allison morì praticamente subito, era la sua migliore amica, insieme a me, mentre Aiden resistette qualche altro minuto... Ethan, che era suo gemello, lasciò subito Beacon... Stiles era rimasto immobilizzato, seduto a terra, come se fosse in un altro modo... ci vollero giorni prima che tornasse anche solo a parlare, e la prima cosa che fece fu urlare. 
Urlò talmente forte che dovemmo tutti tapparci le orecchie. Si vedeva dal suo sguardo, si vedeva che non sarebbe stato mai più lo stesso...»

Derek si passa una mano sul volto, sentendosi davvero male. 
Male per tutto quello che è successo al ragazzino. 
Eadesso capisce perchè l'ha salvato. Non voleva vedere altre persone morire a causa sua, come gli aveva detto.

Ora Derek capisce fin troppe cose di lui, o su alcune affermazioni che aveva fatto in precedenza. 
Quando si volevano suicidare insieme Stiles aveva ammesso di aver causato la morte di alcune persone... e quando la notte si svegliava gridando il nome della ragazza e del suo amico... 
Ora era tutto tremendamente chiaro.

«Allison prima di morire sussurró che era contenta di aver sacrificato la sua vita per il suo migliore amico...» Conclude Lydia, con il volto trasformato in una maschera di dolore, e con la voce spezzata.

«Gli arrivò un biglietto con una minaccia, mi sembra la sera di Natale. Lo costringemmo a dirci cos'era che non andasse, visto che si comportava poi in modo molto strano, e cercava di evitarci...» parla a quel punto Scott. Derek lo guarda.

«Un momento, è in quel periodo che mi ha detto che non potevamo più vederci...» Mormora Derek, e Scott annuisce.

«L'ha fatto per salvarti, Derek. 
Crage era venuto a conoscenza che Stiles ti frequentava, e lui non voleva tu ti facessi del male. 
Non voleva morissi per stargli accanto, nè che soffrissi per una sua eventuale morte. Ha chiuso con te solo per evitare tutto ciò, nonostante ci stesse davvero male...» Gli spiega Scott, abbassando lo sguardo.

Derek chiude le mani a pugno.

«Doveva parlarmene! Ha sbagliato a decidere anche per me!» Esclama, incazzato.

«Ma tu gli saresti rimasto accanto.» Gli fa notare la rossa.

Derek la guarda, corrucciando lo sguardo.

«Certo, chi ama resta.» Dice semplicemente, come se non fosse abbastanza ovvio. Nessuno fiata.

«Ho discusso pesantemente con lui l'ultima volta che l'ho visto... se avessi saputo, io...» Piange lo Sceriffo, coprendosi il volto con le mani. 
Non voleva dire quelle cose a Stiles, ma dopo quella lettera aveva pensato di averlo perso definitivamente.
E non poteva perdere anche lui, dopo Claudia.

A quel punto si avvicina un medico, guardando i quattro con uno sguardo fin troppo serio.

Si alzano tutti, accerchiandolo.

«Come sta Stiles?» Domanda Derek, mentre Scott e Lydia si sostengono a vicenda.

Il medico guarda la sua cartellina.

«Mi dispiace...» Parla poi, con tono distaccato.

Derek scuote la testa, indietreggiando. Lydia apre la bocca, senza emettere parola.

«Il proiettile era andato troppo in profondità, mi dispiace...»
Spiega, mentre Scott si accascia a terra. John scoppia in un pianto isterico.

Derek scuote la testa, non è possibile. Deve essere uno scherzo. 
Stiles non può essere morto. 
È l'unico motivo per cui si trova ancora qui, e non può non esserci più! 
È l'unico che amava, e che mai riuscirà ad amare.

E adesso come fa, senza di lui? 
Era l'unico che gli era rimasto, l'unico che lo faceva resistere. 
Il suo corpo non ce la fa a resistere con tutto questo dolore.

Possibile che la sua vita sia destinata a continue e sole sofferenze?

Così Derek prende la pistola che aveva riposto nei jeans, e se la punta alla testa.

«Derek!» Esclama lo Sceriffo, tentando di fermarlo. Derek sorride.

«Arrivo, Stiles.» E preme il grilletto.

FINE

 

NO OKAY

 

MI SENTO TROPPO STRONZA

 

PIACIUTO LO SCHERZETTO??


 

NON UCCIDETEMI PLEASE!!!!!!!!!!!

 

Il medico si avvicina ai quattro, con un'espressione rilassata. 
Si alzano tutti in piedi.

«Come sta Stiles?» Chiede subito Derek. Il medico guarda la sua cartellina.

«L'intervento è riuscito, ma ha bisogno di riposo. Temiamo dovrà restare in ospedale per parecchi giorni.»
Parla il medico, e tutti si rilassano. Scott e Lydia si abbracciano forte, mentre Derek si rimette seduto, ringraziando tutte le divinità di questo mondo. 
Se Stiles fosse morto non sa quello che avrebbe fatto. 
Non sa proprio come avrebbe reagito. Lo Sceriffo sorride.

«Quando lo possiamo vedere?» Chiede la rossa.

«Tra qualche ora, anche se non dovete stressarlo troppo. Lo stress potrebbe fargli male.» Risponde, per poi andarsene.

«Derek, grazie per esserci stato. 
Senza di te, sarebbe morto sicuro.» Parla John, abbracciando goffamente il ragazzo. In effetti Derek ha neutralizzato la Blake, nonostante poi Stiles si sia messo in mezzo.

D'un tratto arriva un ragazzo correndo, preoccupato. È Theo.

«Ho saputo cos'è successo a Stiles. Sta bene?» Domanda, con il fiatone. Derek lo guarda corrucciando lo sguardo.

«Raeken, cosa ci fai tu qui?»

Theo alza lo sguardo su Derek, sorridendo.

«Sono il suo ragazzo.»

   
 
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