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Autore: Fabb5000    17/10/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Mario e Stefano continuarono a correre per una decina di minuti, poi si fermarono, ansimanti, privi di fiato.

-Dovremo avere guadagnato abbastanza terreno- mormorò Stefano guardando nella direzione da cui erano venuti.

-Bene. Non dobbiamo perdere un solo secondo- disse Mario iniziando a raccogliere della legna. -Dammi una mano. Dobbiamo costruirci un bunker alla svelta-

-Devo pure lavorare?! Ma sono stravolto! Come fai ad avere così tanta energia?- esclamò Stefano.

-Me la da il pensiero che siamo ancora inseguiti da quella specie di supersoldato. Possiamo restare qui ad aspettare che ci colpisca o farci trovare preparati. A te la scelta- rispose Mario.

È incredibile l'effetto che certe parole hanno sulle persone, perché dopo quel breve discorso Stefano dimenticò la stanchezza e iniziò anch'egli a raccogliere la legna. Ma non aveva neanche raccolto tre pezzi che Mario intravide un movimento alle sue spalle. -Attento!- urlò, e lanciò un ramo in quella direzione.

Ma fu troppo tardi. Veloce come un ghepardo, Lord Death spunto fuori dal nulla e corse in mezzo a loro mulinando le spade con un gesto fluido e rapido; un istante dopo era sparito, e Stefano era a terra.

-Oh, no!- esclamò Mario correndo accanto all'amico, per poi scoprire, con sollievo, che il colpo era stato smorzato dal ramo da lui tirato, e che il nemico lo aveva colpito solo alla spalla. Era comunque una ferita grave, ma non mortale.

"Non devo fargli capire che è ancora vivo ... devo attirarlo lontano. Di lui si occuperà Anna" pensò Mario, poi urlò ad alta voce : -Maledetto! Maledetto sia colui che ti ha ucciso, amico mio! Oh, ma non credere che lascerò la cosa impunita! Scoverò quel malnato, oh si, lo scoverò e lo ucciderò, dovessi setacciare tutto il Mondo Primordiale palmo a palmo!- e così dicendo si alzò, sperando che il nemico fosse caduto nel tranello.

Così dicendo ascoltò attentamente e capì che Lord Death, nonostante fosse corso nella direzione opposta, si trovava ora alle sue spalle. Decise di fare il suo gioco e, guardando nella direzione opposta, ma tenendo bene aperte le orecchie, urlò : -Mi hai sentito, maledetto? Sto venendo a prenderti!-

E si lanciò in una corsa rapida ma apparentemente goffa e irrazionale. Mise più volte i piedi in maniera assurda e inciampò due volte apposta, in modo da far credere al nemico che avesse davvero perso la ragione. Ma mentre faceva ciò, restava con i sensi vigili, pronto a scattare in qualsiasi momento.

Sapeva che Lord Death lo stava seguendo, ma non capiva perché non lo avesse ancora attaccato. Come mai indugiava? Decise che ci avrebbe pensato in seguito. Ora l'importante era approfittare della sua esitazione per condurlo in un posto più favorevole, con luoghi in cui nascondersi e punti per fuggire. Non avrebbe avuto infatti speranze di affrontarlo in campo aperto : lo avrebbe fatto secco in meno di un secondo.

Mario continuò a correre finché non giunse sulla cima di una piccola montagna sulla quale sorgeva una delle torri di Entity. Veloce, si arrampicò in cima e, giunto nello spiazzo posto sul tetto, attese.

Aspettò per pochi secondi, ma a lui parvero ore. Poi avvertì un movimento alle sue spalle e una voce : -Volevi affrontarmi, Mario?-

Mario si voltò. Dietro di lui, a tre metri di distanza ,torreggiava implacabile Lord Death. Da vicino era ancora più spaventoso che da lontano. I suoi occhi iniettati di sangue avrebbero fatto impallidire chiunque, eppure Mario si sentì tranquillo. Era come se avesse già visto quegli occhi ... come se in essi ci fosse qualcosa di familiare.

Il cyborg parve non accorgersene, perché continuò con voce calma : -Sei proprio uno sciocco. Non hai speranze di batteri da solo-

Mario strinse la presa sulla spada. -La speranza è l'ultima a morire, dovresti saperlo-

Lord Death rise malvagiamente : -Sei soltanto un illuso!- urlò, e si scagliò contro di lui con tutta la forza che aveva.

Ma Mario fu più rapido e parò il suo attacco, per poi portarsi dietro di lui e tentare un affondo. Ma Lord Death lo parò e lo allontanò con un calcio, spedendolo contro uno dei battenti della torre.

-Le rue capacità hanno fatto progressi- disse il cyborg. -Ma hai ancora molto da imparare- e così dicendo spiccò un balzo verso di lui. Mario si alzò appena in tempo e si scansò. Il colpo lo ferì alla spalla, facendolo gemere di dolore.

Ma Mario non era un tipo arrendevole. E, ripresa la spada, attaccò mulinandolo velocemente per aria. Lord Death arretrò di qualche passo, ma si ricompose presto e, stretta la presa sulle due spade, lo costrinse a spostarsi verso destra. Mario però non si accorse che il nemico gli stava tendendo un tranello : infatti, non appena fu distratto, Lord Death lo afferrò con uno dei suoi piedi a tenaglia e lo sbatté contro un contrafforte così violentemente che il ragazzo fece cadere la spada.

Il cyborg si avvicinò e spezzò la lama con un colpo secco; dopodiché, riposte le spade laser, afferrò Mario e lo sollevò sopra la testa, per poi lanciarlo con forza per terra. Il ragazzo sentì tre o quattro costole spezzarsi a quel colpo.

Tentò di allontanarsi, ma Lord Death fu più rapido e lo bloccò a terra salendogli sopra; dopodiché gli diede un forte pugno sulla schiena che lo rispedì a terra. "Maledizione! Ma quanto è forte?" pensò Mario mentre tentava di rimanere lucido.

Poi decise di tentare un approccio diverso : era chiaro che con la spada non avrebbe mai potuto battere il cyborg, e tantomeno in un corpo a corpo. "Vediamo se questo stronzo sa usare la Forza" pensò, e alzando la mano lanciò un'onda di energia contro l'avversario.

Ma Lord Death parve non sentirla minimamente; anzi, scoppiò a ridere. -Tutto qui?- chiese, e Mario si sentì travolgere da una quantità di Forza immensa che lo compresse a terra, tanto che nel tetto della torre si aprirono delle crepe. -Questo è un vero attacco!-

"Sa usare anche la Forza!" pensò Mario allarmato. "Oddio ... tentiamo con la magia" e con le sue ultime forze evocò una tempesta di fuoco. Ma il cyborg, ridendo, la parò con uno scudo di energia e gli rispedì contro una raffica di fulmini violacei che gli bruciarono il corpo fino quasi a ucciderlo.

Mario si accasciò contro uno dei contrafforti, cercando di rimettersi in piedi, ma le membra non gli rispondevano. Aveva sperato di essere più astuto di Lord Death, e invece aveva fatto la fine del topo che pensa si poter sfuggire al gatto. Anche perché in confronto a quel super-cyborg Entity, Herobrine, Baba Yaga e tutti gli altri loro nemici non erano altro che delle mezze calzette.

Lord Death si avvicinò e afferrò una delle spade laser. -Te l'avevo detto, non dovevi metterti sulla strada dell'Unico!- disse. -È un vero peccato ... sei un grande guerriero e, con un po' di incentivo e di allenamento, avresti potuto anche tenermi testa ... se ti fossi schierato con il mio padrone, saresti stato un buon acquisto. Vabbé, pazienza- e così dicendo gli puntò la spada alla gola, pronto ad infliggere il colpo fatale.

Mario chiuse gli occhi, aspettando la morte.

La spada non centrò mai il bersaglio; un secondo prima che raggiungesse la gola di Mario, un tentacolo di terra comparve nel terreno e colpì in pieno Lord Death, scagliandolo giù dalla torre.

A Mario occorse qualche secondo per capire che cosa era successo : -Anna! Ti avevo detto ...-

-Si, ma io ho fatto a non darti ascolto. E un grazie sarebbe il minimo- rispose la voce irritata della ragazza. -Ascoltami, ho trovato il modo di evitare la collisione con il sole, ma per farlo dovrò avvicinarsi il più possibile alla stella; ergo, la gravità del sole e del Mondo Primordiale si sovrapporà e le cose più alte del pianeta potrebbe cadere verso il fuoco. Stefano è già qui, Ahsoka lo ha recuperato, ma tu devi allontanarti da qualsiasi tipo di altura-

-Certo, che ci vuole? Non sono mica sopra una montagna- disse Mario sprezzante, facendo per scendere.

Ma prima che potesse fare un passo udì un movimento alle sue spalle e fece appena in tempo a scansarsi che Lord Death gli fu quasi addosso. -Non contarci, bello! Non mi hai sganciato!- disse il cyborg, che probabilmente si era arrampicato sopra la torre sfruttando le spade laser come un appiglio.

Mario afferrò immediatamente l'arco; non lo usava da anni, ma lo aveva sempre tenuto in caso di emergenza, e quella lo era di sicuro. Più rapidamente che poté, scoccò una decina di frecce, sorprendendosi di avere ancora un'ottima mira.

Ma Lord Death schivò facilmente i dardi con dei balzi così ginnici da fare invidia ad un equilibrista.

Mentre scoccava le ultime frecce, Mario udì un movimento sotto di sé e il caldo si fece improvvisamente più intenso; poi, come trascinata da una forza invisibile, la montagna si sollevò, separandosi dal resto del pianeta, così come molte altre, e volò verso il sole volteggiando come una trottola.

Mario dovette aggrapparsi ad un contrafforte per evitare di mettersi anche lui a volare nel vuoto. Improvvisamente, dal Mondo Primordiale emerse un'enorme mano di terra che afferrò la montagna tenendola stretta.

-Anna, per favore, dimentica quello che ho detto prima e non lasciare la presa!- esclamò Mario, conscio che la ragazza era l'unica cosa che separava lui dalla frittura. Ma non fu in grado di pensare ad altro che Lord Death gli fu addosso.

Mario parò i suoi fendenti con l'arco, usandolo a mo' di spada. Poi improvvisamente capì. Lui conosceva quella tecnica di combattimento ... conosceva quegli occhi ... in un lampo gli fu tutto chiaro.

Preso da un impeto di furia, urlò : -Io ti conosco!- e gli strappò la maschera dal volto. Poi si pietrificò.

Davanti a lui, con la faccia contratta in un'espressione di rabbia e odio, c'era Lyon.
   
 
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