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Autore: sticky2012    18/10/2017    5 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 31

Innocente o colpevole? 2^ parte.



 
Cammino con Irina al mio fianco, a passo sostenuto, mentre cerco di tirarmi giù il cappuccio del mantello per non farmi riconoscere dalle persone che camminano nei vicoli, intorno a noi.
Irina ed io proseguiamo per la nostra strada, in un egregio silenzio; sappiamo benissimo cosa dobbiamo fare. E’ illegale ma va fatto! Devo sapere la verità!
Quando arriviamo davanti alla sua porta,  mi scambio un veloce sguardo d’intesa con Irina e mi vado a nascondere a qualche metro di distanza, dove non posso essere vista! In questo momento, mi servirebbe il mantello dell’invisibilità di Harry.
Irina aspetta il mio segnale  e, appena tiro fuori la mia bacchetta, lei bussa alla porta.
Non sembra ci sia nessuno in casa, Irina ribussa e, quando sto per essere presa dal panico perché il mio piano fallirà, la sento, di là dalla porta.
-Chi è?- urla da dietro lo stipite della porta. Sapevo che non avrebbe più aperto tanto facilmente, se non fosse stata sicura che non ero io a farle un’altra visita.
-Sono Irina!- le risponde ed è così brava a fare la sua parte che, per un momento, ho quasi il dubbio che stia piangendo davvero.
-Cosa vuoi, lurida pezzente?- ho quasi l’istinto di saltare fuori e bombardarle la porta in faccia per la sua sfrontata cattiveria ma mi trattengo. Lo sto facendo per una giusta causa!
-Mi scusi signorina Parkinson! Mi ha mandato la signora Malfoy!-.
Come prevedibile sento la Parkinson togliere il gancio dalla porta.
-Mi ha mandato a chiamarla! Vuole vederla con una certa urgenza! Ha ottenuto una visita ad Azkaban! Ha bisogno di parlare con lei. Riguarda questioni ereditarie lasciate in sospeso. Il signorino Malfoy sta … per lasciarci e … -.
Irina, come concordato, scoppia in un pianto disperato e sono così presa dalla sua interpretazione che, quasi non mi rendo conto, Pansy mi da le spalle ed è completamente disarmata.
-Muoviti a parlare! Non ho tempo da perdere con te!- sbraita contro Irina.
-Sarò velocissima … -.
Prima che Irina possa aggiungere una sola parola, scatto in avanti e punto la bacchetta contro Pansy.
-INCARCERAMUS!- Pansy si rende conto di quello che sta per succedere ma non fa in tempo a reagire perché due pesanti corde nere la imprigionano. Sta per cadere a terra ma Irina riesce ad afferrarla, prima che tocchi il pavimento. Pansy prova a divincolarsi ma è completamente immobilizzata.
Salgo i gradini due alla volta, afferro Pansy da una parte e aiuto Irina a trascinarla in casa. Chiudo la porta con un calcio e tiro le tende a tutte le finestre della casa.
Intanto, Irina trascina per i piedi Pansy fino al salotto.
-Fai piano Irina! Non voglio problemi al bambino!-.
Arrivate in salotto, la solleviamo entrambe e la facciamo sedere su una poltrona. Le allento un po’ una corda che mi sembra stia comprimendo troppo il pancione.
-Ora ti liberiamo la bocca. Se osi strillare o anche solo insultarci, ti renderemo le cose ancora più spiacevoli! E ti assicuro che ti pentirai di non aver fatto come ti ho detto!!-.
Pansy mi fissa con gli occhi sbarrati e pieni di odio. Ma non solo. Ha paura.
Prendo il pugnale dalla tasca e le strappo la corda che le blocca la gola e la bocca. La corda nera ricresce immediatamente attorno alle spalle e alla poltrona, bloccandola completamente.
-Maledette!!Siete pazze!! Sono una donna incinta e voi mi volete torturare!! Siete delle bestie!!- prova a sputarmi ma non ci riesce perché prima che possa farlo le tiro una sberla.
-Ti avevo avvertita!! Niente cattiverie!- le punto il dito contro mentre Irina mi guarda orgogliosa –Comunque sei fortunata! Nessuno vuole torturarti! Vogliamo solo parlare della verità!!-.
Appena pronuncio la parola d’ordine, Irina, da dietro, le tappa il naso mentre io afferro la minuscola provetta nella tasca dei miei pantaloni.
Pansy si rende conto di tutto e inizia a divincolarsi.
-NOOOO!! NON LO FARE!! PENSA AL BAMBINO!!- la sua voce è quasi al limite della supplica; peccato che i suoi occhi sprizzino menzogna e vigliaccheria da ogni parte.
-Il bambino non corre nessun pericolo! Questa ci aiuterà solo a parlare un po’ con te, di come sono andate le cose!- le dico con tono freddo.
- Cos’è??- sembra si stia calmando.
-Veritaserum! Le tue bugie stanno per finire!- prendo una sedia e la metto davanti a lei. Voglio guardarla dritto negli occhi.
-No!!!! Ti prego! Sii ragionevole!! – Faccio segno a Irina di toglierle la mano dal naso.
-Allora dimmi come sono andate le cose!! Chi ha attaccato Riley?- le chiedo con calma. Ultima possibilità.
-Non lo so! Io non c’ero! Non so nulla!- non è quello che volevo sentirmi dire.
-Chi è B.? Chi ha scritto la lettera che ho letto oggi?-.
Sia io che Irina la fissiamo in attesa che lei parli. E’ evidentemente in difficoltà; vedo benissimo che sta pensando a qualcosa per potersela cavare.
-Stiamo aspettando … - dico con impazienza.
-Fidati! Nemmeno a te conviene sapere nulla!- è sull’orlo di una crisi di nervi. Credo sia sul punto di piangere.
-Basta! Stiamo perdendo tempo! Irina procediamo!-.
Apro la fialetta.
-NOOO!!- urla senza fiato –Ti prego! Non umiliarmi così! Non voglio confessarti tutta la mia vita!-.
E’ quasi divertente la cosa.
-Troppo tardi! Le persone come te non meritano … -.
-E’ stato Bill! Tuo fratello!-.
Tutti i miei muscoli si pietrificano; noto Irina che si volta impercettibilmente a guardarmi. E’ sconvolta tanto quanto me?
Bill.
No! Non può essere!
Crollo sulla sedia e la mia mente comincia a viaggiare a ritroso nel tempo.
Bill.
No! Sta mentendo! E’ mio fratello! Lui non le fa queste cose! Non lo farebbe mai!
Mentre continuo a negare, mi tornano in mente tutti i biglietti di auguri scritti da lui. La calligrafia!
Mi era così familiare!E’ la sua?
No!!! Si assomigliano!
-Stai mentendo!! Mio fratello non farebbe mai una cosa del genere!!- alzo la voce.
-Tuo fratello odia Malfoy! Tutta la tua famiglia odia Malfoy!-.
No! Non ne sarebbe capace! Vuole solo insinuare il dubbio in me!
-IRINA!! Tappale il naso!!- sono accecata dalla rabbia.
Per fortuna Irina esegue subito il mio ordine; stacco il tappo dalla fialetta, la afferro per le guance e verso il liquido dentro la sua bocca. Mi assicuro che lo butti giù tutto ma, quando il suo corpo smette di ribellarsi, capisco che la pozione sta facendo il suo effetto.
Irina lascia la presa e, anch’ io, mi allontano da Pansy.
Ha gli occhi che sembrano privi di vita ma il suo viso è calmo e rilassato.
-Da dove cominciamo?- mi chiede Irina.
Lo so benissimo da dove voglio cominciare.
-Chi ha lanciato la cruciatus contro Riley??-.
-Edward Thompson!- risponde tranquilla. Irina si volta a guardarmi; è raggiante.
Anche io , tiro un respiro di sollievo. Lo sapevo!! E’ solo una lurida bugiarda! Dopo Draco voleva dare la colpa a Bill.
C’è qualcosa, però, che mi suona nella testa. Qualcosa che continua a non tornarmi.
Edward Thompson. E chi è allora B.?
-Chi è?- le chiede Irina mentre mi limito ad ascoltare.
-Un delinquentello. Ha commesso sempre piccoli crimini. Furti, cose così. Entra ed esce dal ministero in continuazione ma niente di così grave da sbatterlo ad Azkaban - risponde Pansy fissando un punto lontano della stanza.
-Era tutto organizzato per incolpare il mio padroncino?- le chiede Irina avvicinandosi.
-Sì!- risponde schietta.
-Perché?- le chiedo. Non ho il coraggio di andare dritta al punto.
-Eravamo tutti d’accordo! L’idea l’hanno avuta loro e mi han chiesto di aiutarli a incastrarlo! Ho detto sì!- alza le spalle impassibile.
-Perché? Malfoy è il padre di tuo figlio! Lo aveva accettato! Si stava prendendo cura di voi!-.
-E tu quello lo chiami prendersi cura di noi, sudicia elfa? Mi teneva rilegata qui, in questa casa, lontana da tutto! Mi dava solo qualche galeone per tenermi buona ma non era quello che volevo! Io volevo essere la signora Malfoy. Lui non mi avrebbe mai sposato. Mi avrebbe comprato solo una casa più grande, dato dei soldi tutti mesi, avrebbe cresciuto il bambino ma non saremmo mai diventati una famiglia! Io lo disgusto!-.
-Chissà perché!- commenta ironica Irina al mio orecchio. Forse, in un altro momento,m i sarei messa a ridere ma ora la cosa mi sembra agghiacciante. I rapporti si erano freddati così tanto da far pensare a Pansy che l’unico modo per essere felice era far fuori Draco?
-E non potendo diventare la signora Malfoy hai pensato di diventare l’unica erede del patrimonio dei Malfoy, eliminando Draco - il ragionamento torna.
-Sì! Narcissa avrebbe capito! Avrebbe cresciuto suo nipote con me! Non avevo più bisogno di Draco! Questo bambino ci avrebbe ricompensato da tutte le delusioni che ci ha dato Draco!-.
-Questo Thomson lo avete ricattato??- le chiedo per arrivare al punto.
-NO!- risponde quasi offesa –Lo abbiamo pagato!-.
-Chi l’ha pagato?- insiste Irina.
-Io!- risponde Pansy –Con i soldi di Draco!!-.
Scoppia a ridere e lo fa così forte che avrei voglia di picchiarla solo per farla smettere.
-Coi soldi di Draco!!- ripeto le sue ultime parole, disgustata. Mi viene da vomitare da tanto disprezzo che provo, in questo momento, per lei.
-Sì! Lui me li dava! Io gli dicevo che avevo bisogno di un po’ di soldi per qualcosa che m’inventavo sul momento e lui me li dava. Tanto non mi ascoltava mai. Potevo chiedergli qualsiasi cosa … a lui non importava! Io prendevo i soldi e li giravo a Thompson. Ha voluto sette mila galeoni d’oro, per fare questo lavoretto!!-.
-Sette mila galeoni d’oro!- questa volta è Irina a ripetere le parole di Pansy –E meno male che Draco le dava “solo qualche galeone”!-.
-Perché lo hai pagato tu?- non voglio perdere tempo a commentare.
-E chi altri poteva pagarlo? Loro non avevano quella cifra! Solo io potevo recuperarla così velocemente!-.
Guardo Irina per farmi coraggio ma lei non sembra notarmi. Forse anche lei, ha capito che c’è qualcosa che non torna.
-Chi sono questi loro?- chiedo guardandola in faccia. Lei mi sorride come una bambina che ha appena ricevuto un bel regalo.
-Riley e … Bill! Bill Weasley!-.
Se non fossi seduta, sarei già caduta a terra. Cerco di razionalizzare l’informazione appena avuta ma le mani mi tremano che mi è impossibile anche solo pensare. Forse, ho l’inizio di un attacco di panico.
No … non è vero! Lui non può aver fatto una cosa del genere! Non può avermi fatto questo!
Arriverebbe a tanto?
So già la risposta.
Mi accorgo che Irina mi sta accarezzando delicatamente il ginocchio; le lacrime mi rigano il volto ma sono troppo sconvolta anche solo per asciugarle.
-Perché?- sento chiedere. Irina ha fatto la domanda che avrei voluto fare io se solo riuscissi a parlare.
-Volevano incastrare Draco – risponde Pansy che non si è nemmeno accorta in che stato sono – Riley ha sempre voluto far finire tutti i Malfoy ad Azkaban, gli mancava solo Draco. E Bill lo voleva il più lontano possibile da sua sorella! Avrebbe fatto qualsiasi cosa! E l’ha fatta … è sceso a patti con me!-.
Capisco, da come parla, che la pozione è così devastante da averle distrutto qualsiasi freno inibitore; la sorella di cui parla ce l’ha di fronte, eppure lei non sembra rendersene conto.
Oramai i singhiozzi che escono dalla mia gola, m’impediscono quasi di respirare.
Perché?
Se è arrivato a fare questo, forse, l’errore più grave l’ho fatto io; ho sottovalutato troppo l’odio che la mia famiglia prova per Draco. Pensavo fosse gestibile … mi sbagliavo!
Ho sbagliato! Ho gestito male tutto! Ho le stesse colpe di Riley, Pansy e … Bill.
C’è qualcuno però che non ha colpe e che merita l’ultimo mio briciolo di lucidità.
-Irina … - provo a respirare - … trasfigurati! Vai a chiamare Kingsley e portalo qui!!-.
-Ma, signorina, non posso lasciarla qui … - prova a ribattere.
-Devi andare! L’effetto della pozione, tra poco, svanirà e il ministro deve sentire con le sue orecchie … - non possiamo perdere questa possibilità.
-Ma è illegale, quello che abbiamo fatto! E’ … -.
-NON IMPORTA!!- urlo. Sono sull’orlo di una crisi di nervi.
Irina mi guarda preoccupata mentre Pansy non sembra neanche essersene accorta.
-Irina … - abbasso la voce - … Kingsley deve sentire Pansy confessare! Non ci sono alternative! Al resto, penseremo dopo! Troveremo una soluzione!-.
-Ok!- dice Irina sconfitta.
-Devi sbrigarti!!-. Abbiamo poco tempo e io non so, per quanto tempo ancora, riuscirò a restare lucida.
-Scusa Ginny, se mi permetto … ma … se discolpiamo Draco, i veri colpevoli … -.
Irina è impaurita; ha paura anche a parlare. So cosa sta cercando di dirmi. Mi è stato chiaro fin da subito.
Draco innocente, Bill colpevole.
-Liberiamo Draco. Al resto, pensiamo dopo! Non riesco a ragionare, adesso!-.
-Suo fratello finirà nei guai!- mi sussurra.
-Mio fratello è già nei guai!-.

 


 
Mentre aspetto Irina, guardo Pansy. Ho paura che l’effetto del veritaserum possa svanire e  che, tutto quello che abbiamo fatto, sarà stato tutto inutile.
Ho mille domande che mi frullano nella testa e nessuna risposta.
Che cosa farò quando uscirò da questa casa? Dovrò andare da Bill! La mia famiglia? Anche loro, lo sapevano?
-Gli altri Weasley erano a conoscenza del vostro piano?- chiedo di getto a Pansy spezzando il silenzio.
-Non lo so!- risponde Pansy senza esitazioni.
-E … - ho bisogno di sapere che, almeno lui, è fuori da questa storia - … Harry Potter?-.
-No!- risponde schifata –Potter ci serviva per distrarti! E’ stato Riley ad avere l’idea del matrimonio! Era il movente perfetto! Tu e Potter che vi sposate e Draco che va fuori di testa! Il piano era semplice ma geniale e Draco ci è cascato come un fesso!-.
Non so se tirare un sospiro di sollievo o angosciarmi ancora di più.
Aveva ragione Draco! Avevano calcolato tutto! Farlo arrivare al ministero, lasciarlo da solo nell’ufficio di Riley così che potesse trovare le promesse del matrimonio. Tutto. Hanno studiato le sue debolezze per, poi, usarle contro di lui.
-E la bacchetta di Draco? Avete usato quella? -.
-Quando Draco ci ha consegnato la bacchetta, Thompson ha lanciato la maledizione cruciatus contro un prigioniero che era lì nei sotterranei del Ministero. Dopo di chè, Riley è risalito nel suo ufficio e l’ha riconsegnata a Draco!-.
Ecco spiegato il mistero. La bacchetta di Draco non ha mai colpito Riley ma un terzo estraneo, così da poter far tornare Riley a riconsegnare la bacchetta a Draco.
Avevano già incastrato Malfoy, ancora prima che lui uscisse dal Ministero.
Che piano diabolico!
-E Riley? Perché aggredirlo inutilmente?-.
Non potevano fermarsi?
-Maledire un uomo del ministero avrebbe fatto più scalpore. Malfoy aveva già una condanna assicurata! Riley si è offerto volontario e Thompson lo ha colpito!-.
-E Bill, in tutto questo, cos’ha fatto?-.
-Nulla! Dopo aver organizzato tutto nei minimi dettagli, ha lasciato fare il lavoro sporco a noi cattivi!!-.
Anche furbo, oltre che crudele. Così non sarebbero mai potuti risalire a lui!
Basta! Ho ascoltato fin troppo! Non voglio sentire più niente!
Quanto ci mette Irina, ad arrivare! Voglio uscire da questa stanza ma, allo stesso tempo, ho paura. Paura per quello che verrà dopo.
Mi cade lo sguardo sul pancione di Pansy. E’ bello grosso, visto da così vicino.
-Pansy … - perché non approfittare della situazione - … Il bambino è di Draco?-.
Non risponde subito e il mio cuore comincia a battere così forte … non sono pronta ad altri shock!
-Sì!- rilasso le spalle. Una parte di me, si aspettava ancora che quel bambino non fosse suo. Adesso, l’unico dubbio minuscolo che avevo, è sparito.
-Sai … a volte, sono quasi dispiaciuta per te!- ricomincia a parlare – In fondo, c’è qualcosa che abbiamo in comune! Non avremo mai il lieto fine con la persona che amiamo!-.
Sto quasi per ridere. Devo anche ascoltare Pansy che ha pena per me.
Vorrei dirle che ha torto e che non sa di cosa sta parlando ma, una parte di me, sa che ha ragione.
Ci sono cose che, per la loro stessa natura, non potranno mai finire bene.
Un Malfoy e una Weasley, per esempio.

 


 
-Sei impazzita??- mi urla Kingsley –Hai rubato una pozione facendo smaterializzare un’elfa dentro Hogwarts! Hai aggredito e legato la Parkinson! Le hai fatto bere il Veritaserum! Ti rendi conto che è illegale?-.
Kingsley è furioso ma poco m’importa. Irina ci guarda preoccupata mentre cerca di far bere dell’acqua a Pansy, ormai slegata.
Ho costretto Pansy a raccontare di nuovo tutto a Kingsley, senza farle tralasciare nessun dettaglio. Kingsley all’inizio era preoccupato dal vedere la Parkinson legata a una poltrona ma poi, ascoltando la storia, è passato dall’essere sconvolto al furioso, quando ha capito che avevo usato il Veritaserum.
-E quello che hanno fatto loro??- mi alzo in piedi –Non è illegale anche quello?? Io, almeno, l’ho fatto per una buona causa!!-.
-Hai anche il coraggio di voler avere ragione!!-. Perché è così difficile da capire?
-Non ho ragione ma ho fatto l’unica cosa che andava fatta!! Se il ministero avesse indagato o anche solo ascoltato, non avrei dovuto fare questo!!- indico Pansy ancora inerme sulla poltrona.
-Sei impazzita! Dovevi venire da me, prima di fare di testa tua!-.
Kingsley comincia a camminare, avanti e indietro, per la stanza.
-Bene! Arrestami e portami ad Azkaban! Sono pronta!- lo sfido –Ma fai il tuo dovere! Hai le prove che Malfoy è innocente! Tiralo fuori da lì!!!-.
Sono fuori di me. La verità è che, il ministero, avrebbe dovuto fare meglio il suo lavoro.
-Ho la prova che Malfoy è innocente ma, ora, ho anche la prova che Bill è colpevole! Vuoi che vada ad arrestarlo? E’ questo che vuoi?- mi urla contro.
-No!- non posso volere questo per mio fratello ma, se ha sbagliato, è lui che deve pagare e nessun altro – Io voglio solo che chi è innocente non paghi per colpe che non ha commesso! Per il resto, decidi tu!! Sei tu il Primo Ministro. Arrestali, lasciali liberi, fai finta di nulla … non m’interessa!!-.
Non voglio mio fratello ad Azkaban ma non voglio che a pagare sia Draco.
-Dobbiamo riflettere!- si calma – Liberiamo Malfoy ma, se diciamo la verità, verrà fuori uno scandalo! Forse, possiamo trovare un accordo … -.
Ho smesso di ascoltarlo da quando ha parlato di accordo.
-Libera Draco!-sbatto una mano sul muro. Se risulterò pazza, me ne farò una ragione ma ora,  liberarlo, è la priorità.

 


 
E’ mezz’ora che sono qui fuori. Non ce la faccio più! Di cosa staranno parlando lì dentro?
Quando è finito l’effetto del Veritaserum, l’ho capito dalle urla che ho sentito provenire, al di là della porta! A parte gli insulti nei miei confronti e le minacce di rovinarmi, dopo dieci minuti, ha smesso di strillare.
Kingsley ha deciso di portarci tutte e due al Ministero, e ha voluto parlare, da solo, con la Parkinson. Non ho la più pallida idea di cosa si stiano dicendo; vorrei buttare giù la porta o, peggio, mettermi ad origliare.
Sto per tirare un calcio a una sedia, quando sento la porta, finalmente, aprirsi.
Kingsley entra seguito da un altro ragazzo che non ho mai visto prima; dalla cartellina, che ha tra le mani, deduco sia un uomo fidato di Kingsley che lavora al Ministero.
-Ha confermato tutto!- mi dice quasi rattristato e non capisco perché: io vorrei solo saltare dalla gioia.
-Bene!! E’ una buona notizia, no??- dallo sguardo di Kingsley e del suo segretario, ho paura che non siano tanto d’accordo con me.
-Ha detto che è stata minacciata da Riley e tuo fratello: sono loro che l’hanno costretta a mentire e a rubare i soldi a Malfoy!!- mi spiega Kingsley.
Brutta bastarda impenitente!
-Ginevra, è incinta! Non possiamo farla finire ad Azkaban e, se apriamo un processo, Riley e Bill passeranno guai … guai seri!-.
Capisco. Capisco fin troppo bene ma non so cosa dire.
Mi piacerebbe vedere Pansy e Riley ad Azkaban ma, questo, vorrebbe dire, farci finire anche Bill! E’ questo, quello che voglio? Distruggere una famiglia? La mia, per di più. E il bambino? Che fine farebbe?
-Quindi … cosa proponi?- so che ha qualcosa in mente.
-Rilasciamo Malfoy e lasciamo impuniti tutti e tre!- dice tutto d’un fiato.
-Che cosa???- non ci credo – La passano liscia tutti??-.
-Nessuno si è fatto male! Riley si è, praticamente, cruciato da solo! Era consenziente!! E, se portiamo nel fango, Riley, lui trascinerà con sé anche Bill e Pansy!-.
-Non è giusto!!- gli punto il dito contro –La verità è che, se salta fuori questa storia, sarà il Ministero a finire nel fango!! La gente crederà che sia stato Malfoy ma che è riuscito a farla franca!! –.
Kingsley mi guarda offeso; l’ho punto sul vivo.
Poi mi viene un lampo di genio. Non siamo noi che siamo stati colpiti. L’ingiustizia è stata fatta a una sola persona.
-Parliamo con Draco! Deciderà lui cosa fare!-.

 


 
Ci è voluto un po’, per convincere Kingsley a rilasciare Draco  subito ma, alla fine, l’ho avuta vinta io. Sono quasi le cinque del mattino e sono letteralmente sfinita, fisicamente e psicologicamente.
Quando, questa sera, sono andata a Hogwarts a rubare il Veritaserum, speravo di poter risolvere le cose ma non avevo la minima idea che sarebbe saltato fuori tutto questo!
Bill.
Cosa devo fare con lui? Dovrò tornare a casa e affrontarlo. Dovrò parlare con tutta la mia famiglia. Si staranno chiedendo, dove sono finita. E Harry!! Sarà furibondo quando saprà tutto quello che ho fatto.
Non posso pensare a tutto, adesso. Una cosa alla volta.
Kingsley mi ha fatto entrare in questa stanza e mi ha detti di aspettarlo qui ma, qui dentro, si muore dal freddo. La stanza è completamente vuota, come tutte quelle che ci sono nei sotterranei del Ministero. C’è solo un piccolo tavolo e due sgabelli.
Sono qui da quasi un’ora e la stanchezza sta prendendo il sopravvento su di me.
Sento aprire la porta e, pensando sia Kingsley, non mi giro neanche a guardarlo ma aspetto che si venga a sedere di fronte a me!
-Weasley … -.
No, non è Kingsley. E’ la sua voce.
Kingsley mi aveva detto che sarebbe andato a parlare con lui ma non credevo che lo avrebbero portato qui, adesso.
Sperando di non essere così stanca da aver avuto un’allucinazione, mi giro e … è lui.
-Malfoy … -.
L’ho visto solo ieri, eppure, mi sembra ancora più stanco e dimagrito di come lo ricordavo.
Rimaniamo fermi a guardarci; lui abbozza un sorriso mentre io, nella mia testa, penso a cosa dirgli.
-Vi lascio soli … - dice Kingsley dietro a Malfoy. Non mi ero nemmeno accorta di lui.
Malfoy lo fulmina con lo sguardo.
-Gli ho accennato qualcosa … - dice Kingsley rivolgendosi a me.
-Se ne vada … - gli intima Malfoy e Kingsley, stranamente, per la prima volta da quando lo conosco, acconsente senza rimproverare i modi di Malfoy.
Quando la porta si chiude dietro al primo ministro, mi arrabatto cercando qualcosa da dire ma non ho la più pallida idea da che parte cominciare.
Sono così contenta di vederlo e sapere che, tra poco, sarà libero però non riesco a togliermi di dosso il pensiero di quello che ha fatto Bill. Se non avessi scoperto tutto, Draco …
-E’ colpa mia … - abbasso lo sguardo e mi risiedo.
-Cosa stai dicendo, Weasley? – mi chiede Draco.
-Kingsley non ti ha detto nulla? Sono … -.
-So chi è stato! Me l’ha detto!- lo guardo sorpresa cercando di leggere nel suo volto qualche segnale di rabbia o tristezza ma nulla.
-Perché non sembri sorpreso?- gli chiedo confusa. M’immaginavo che avrebbe urlato, insultato Bill o la Parkinson …
-Volevano farmi fuori e, ognuno di loro, aveva un motivo per farlo. Sarei stato sconvolto se, a farlo, ci fosse stato qualcuno che ci teneva a me ma, per fortuna, non ce ne sono molte!-.
-Se è un modo per costringermi a dirti che io ci tengo a te, non è il momento. Lo sai già che è così!- mi strappa un sorriso.
-E’ esattamente quello che volevo fare!!- si avvicina e s’ inginocchia vicino a me; mi accarezza le gambe e, come se fosse la cosa più normale del mondo, io gli passo una mano tra i capelli. Non mi ricordo l’ultima volta che l’ho visto così trasandato.
-Cosa farai con Pansy?- gli chiedo curiosa di sapere quello che ha in mente.
-Non lo so!- appoggia le labbra sul mio ginocchio –Devo riflettere!-.
-Come fai a essere così tranquillo! Pensavo che avresti gridato e sbraitato! Invece … nulla!-.
-Fino a un’ora fa pensavo che mi avrebbero condannato al bacio dei dissennatori. Ora, sono libero. Volevano liberarsi di me ma gli è andata male. Sono ancora qui-.
Mi guarda così intensamente che sembra quasi mi stia leggendo la mente. Per spezzare il contatto, mi avvicino e gli do un bacio sulla fronte. Malfoy mi afferra da dietro la testa e mi trattiene lì; siamo così vicini.
-Cosa c’è che non va, Weasley?- mi sussurra.
-Tutto- gli rispondo di getto –Bill. La mia famiglia. Pansy. Tu. Harry. Tutto quello che scrivono e scriveranno i giornali. Devo andare avanti?-.
-Dovresti essere felice che sono libero. Tutto il resto, lo risolveremo.-  scatto in piedi e mi allontano da lui.
-Noi non risolveremo nulla!! Non siamo destinati a stare uniti, lo hai capito?? Liberarti era la priorità. Ma adesso?- Draco si solleva da terra –Ti rendi conto di quello che poteva succederti!!! Ti rendi conto che, dietro a tutta questa storia, c’è mio fratello!! Mio fratello! Non ho mai capito fino a che punto la mia famiglia ti odiasse ma adesso lo so. L’ho capito molto bene!! E’ tutta colpa mia … -.
Scoppio a piangere. Le lacrime presto si trasformano in singhiozzi e sono incontenibili.
L’ansia, le preoccupazioni, la rabbia, la delusione … tutto scivola via.
-Basta!!- Malfoy mi afferra e mi costringe a togliermi le mani dal viso. Non volevo farmi vedere così da lui ma non riesco a smettere.
-Non è colpa tua, hai capito Weasley?- mi afferra la mandibola con uno sguardo così duro –Pensavi davvero che la tua famiglia si sarebbe limitata solo a non parlarti più per qualche mese? Fidati di quello che ti dico! Fin troppo poco hanno fatto! Se ci fosse stato mio padre … tu avresti passato guai peggiori!-.
-E questo mi dovrebbe consolare??- scoppio a ridere tra le lacrime e lui allenta la presa –Secondo te, Bill che si mette ai livelli di tuo padre, mi dovrebbe far stare meglio??-.
-C’è del marcio in tutte le persone! Chi più e chi meno!- mi accarezza la guancia.
No. Non esiste. Nessuno dovrebbe fare una cosa del genere.
-Siamo maledetti Malfoy!- dico con la morte nel cuore.
-Stai scherzando?- Malfoy prova a riafferrarmi un braccio ma mi ritraggo.
-Pensaci! Guarda tutto quello che ci è successo! Ci sono capitate solo cose brutte … ci è andato sempre tutto storto!-.
-Lo sapevamo fin dall’inizio che non sarebbe stato facile!- dice ferito –Ma siamo ancora qui, no?-.
-Siamo ancora qui ma guarda in che condizioni siamo! Non abbiamo possibilità! Ce l’hanno bruciate tutte … o forse lo abbiamo fatto noi. - una lacrima mi riga la guancia – Siamo completamente da soli! Non arriveremo da nessuna parte! Non abbiamo mai avuto una possibilità … eravamo condannati sin dall’inizio!-.
-Sei tu il problema!- sussurra Draco e, per un momento, penso di aver sentito male.
-Che cosa?- chiedo ma Draco ha cambiato espressione. Della persona dolce che, prima, stava inginocchiata davanti a me, non c’è più niente.
-Hai capito! Il problema non sono gli altri … sei tu! Tu hai permesso a tutti di mettersi tra di noi. Tu hai dato sempre precedenza a tutti gli altri prima di me - per fortuna non sta ancora urlando!
-Ricominci con gli insulti?- gli chiedo, sperando che non decida di cominciare uno dei suoi show.
-No! Ho imparato la lezione, fin troppo bene! Poi me ne pento sempre – mi guarda con sfida – Se siamo in queste condizioni, la colpa, prima di tutto, è tua. Tu non mi hai mai voluto mettere al primo posto perché tu, per prima, non sei mai stata convinta di me! Mai! Io costruivo e tu distruggi!-.
-Stai scherzando? Ti devo ricordare chi ha messo incinta … -.
-Pansy? SI!! L’ho messa incinta!! Si, ci sono andato a letto! E’ vero. Ma sai perché?- mi fronteggia col dito puntato –Perché tu hai deciso di non darmi un minimo di fiducia. Hai deciso di andartene da Hogwarts riempiendomi di palle! Hai dato retta a Potter! Se ti fossi fidata di me, non sarebbe successo nulla!! Io non sarei andato da Pansy, tu non saresti andata dall’altra parte dello Stato, non sarei stato tanto accecato dalla rabbia da fiondarmi a casa tua e insultare tutta la tua famiglia! Le cose non si sarebbero messe così male se avessimo preso qualche decisione insieme!!!-.
-Io l’ho fatto per te!-.
-NON E’ VERO!!! Era la scelta più comoda! Perché non hai avuto le palle per andare contro a Potter!!-.
-Pensi questo?- incrocio le braccia sul petto.
-Sì!! Se tu avessi capito me, se mi avessi voluto veramente per tutto quello che sono, con pregi e difetti, tutto questo casino non sarebbe successo!!-.
Mi limito a guardarlo. Non ho più parole. Mi sembra di ascoltare lo stesso discorso che mi fece Luna, pochi giorni fa.
-E non fare la vittima! Non guardarmi così! Sai che ho ragione! Io ti ho sempre messa al primo posto. Ho fatto tutto in funzione tua. Tutto. Tu? Mi hai cacciato, non mi hai mai capito fino in fondo - Se avessi fatto capire alla tua famiglia che loro non potevano in nessun modo mettersi tra di noi, Bill non avrebbe fatto questo!!-.
-Ti ricordo che non ho parlato con la mia famiglia per mesi! E Bill non si sarebbe comunque fermato!- balbetto ma con convinzione.
-Forse! Ma di sicuro non avrei fatto quella scenata ad Hogwarts! Di certo non me la sarei presa con Riley perché ho scoperto che ti sposavi con Potter! E, sicuramente, non sarei qui a fare l’ennesimo tira e molla con te!! Sono stanco e stufo di pregarti sempre. Non vuoi me? Basta! Vai a sposarti con Potter! Ho combattuto per troppo tempo, anche quando tu non te lo immagini neanche! Ora basta! E, anche le mie scuse, sono finite!-.
Lo guardo per qualche secondo. Non credo di averlo mai visto così. Arrabbiato ma lucido. Di solito, è così palesemente fuori di sé che non mi ha mai colpito così tanto.
-Non hai nulla da dire? – mi punzecchia come se non fosse abbastanza quello che ho già detto.
-No! Sono successe troppe cose e non ho nemmeno … -.
-Non hai tempo per me, vero? E’ quello che volevi dire! Ora hai da preoccuparti per Bill, per Potter che sarà arrabbiato, per la tua famiglia, i giornali, la tua squadra. Ed io?? Io dove sono classificato? Quando è il mio turno??-.
Ora basta!
-Se tu sei qui, libero, è solo grazie a me! Io ho avvelenato Pansy! Io ho rubato il Veritaserum! Io ho convinto Kingsley! Forse ti fa comodo vederlo ma tutto il mio tempo lo spendo PER TE!!! Questo è il tuo ringraziamento!- lo spintono indietro.
-E per questo dovrei stare zitto e accettare sempre di ricevere solo i tuoi scarti? Sono esausto! Ormai, sono anni che ti rincorro . Quanti giorni avremo passato insieme, in totale? Forse, un mese? E il resto? Io che ti inseguo e tu che mi riempi di palle! Sono dovuto finire in carcere perché tu mi raccontassi la verità!!-.
-Pensavo che dessi di matto … - provo a spiegargli ma non vuole ascoltarmi.
-TU … mi fai andare fuori di testa!! TU!!! Perché non mi rendi partecipe di niente! Prendi tu tutte le decisioni! Tu non mi hai mai scelto veramente perché se lo avessi fatto mi avresti reso partecipe di tutto!!-.
-Cosa dovrei fare, dimmelo tu!!- vuole prendere decisioni e che allora lo faccia.
-Fai pace col cervello! Metti ordine in te! Non verrò a pregarti! Farò solo quello che è giusto per me!-.
Lo guardo dritta negli occhi. Come fa a non capire che brutto momento è questo, per me? Sapere che Bill ha cospirato contro di me, per lui non ha alcuna importanza?
Non ho nulla da dire; mi sento solo svuotata e stanca. Mi avvicino alla sedia e afferro la mia giacca.
-Te ne vai via così?- mi si para davanti Malfoy.
-Ho capito perfettamente quello che mi hai detto. Farò pace con me stessa ma, adesso, mi scoppia la testa. Ho un miliardo di cose da pensare e tu non mi faciliti niente, come al solito!-.
-Non verrò a bussare alla tua porta!- dice quasi in tono intimidatorio.
-HO CAPITO!!! Ho capito perfettamente quanto siano profondi i tuoi sentimenti per me!!- non voglio più ascoltarlo.
Lui cambia espressione e, se prima era arrabbiato, ora sembra sul punto di scoppiare a ridere.
-Di tutto il mio discorso tu hai capito questo??- si gratta il mente –Non capisci proprio un cazzo, Weasley!-.
-Stammi bene Malfoy!- lo spintono con una spalla e mi dirigo verso l’uscita.
-I miei sentimenti sono solidi come una roccia! Cerca di pensare ai tuoi! Se vuoi tornare da me, torna solo a una condizione: farmi diventare parte integrante della tua vita, in tutto e per tutto! Io ho voglia di superare tutti gli ostacoli che ci sono ma lo voglio fare con te! Da solo, non ce la faccio più! Da soli, ci distruggono. Insieme, possiamo farcela! Se non sei di questa idea, restatene dove sei!-.
Vorrei rispondere ma non sapendo bene cosa dire, afferro la maniglia ed esco, lasciandolo lì dentro da solo.
Una parte di me, vorrebbe tornare indietro e dirgli che anche i miei sentimenti sono solidi ma, in fondo, so che nelle sue parole un minimo di verità c’è.
Ma io cosa posso fare? Mi sento come se fossi in un labirinto e non trovo più la strada giusta per uscire.

 


 
La strada verso casa non mi è mai sembrata così lunga. Il sole che ormai sta sorgendo, mi da le spalle. Sono così stanca che ogni passo che faccio, mi costa una fatica indescrivibile.
In fondo al viottolo vedo la Tana e questo significa solo una cosa. E’ arrivato il momento di affrontarli, il momento di parlare con Bill.
Faccio gli ultimi metri che mi portano a casa, ripetendo nella mia testa le parole di Draco. Forse ha ragione, il problema sono io. Un’altra ragazza, forse, avrebbe gestito tutto diversamente, commettendo meno errori dei miei. Quanti errori ho commesso? Sono io la miccia che fa esplodere tutto?
-Ginny!!- mi chiama mia madre da dietro il vetro della cucina –Ti abbiamo dato per dispersa!-.
Mia madre esce in giardino e mi corre incontro, con il suo broncio arrabbiato.
-Si può sapere dove sei stata? Stavamo per chiamare il Ministero per cercarti!!Passare la notte fuori … senza dirci nulla-.
-Ero al Ministero!- taglio corto –Ho passato la notte lì!-.
-Posso sapere cosa diavolo ci facevi al Ministero, di notte??- mi guarda scioccata.
Visto che devo dire la verità, tanto vale raccontarla una volta a tutti.
-Sveglia tutti! Dobbiamo parlare!-.
Mia madre stranamente non ribatte; deve aver capito, dal mio tono di voce, che ci sono cattive notizie in arrivo ed è inutile contraddirmi.
In poco meno di dieci minuti, vedo sfilare davanti a me tutti i miei fratelli, mio padre, Hermione che deve essere tornata dal weekend con i suoi genitori  e, per ultimo, Harry.
Dalle occhiaie che ha ed essendo l’unico a non a fare nemmeno uno sbadiglio, penso che Harry sia l’unico che non stesse dormendo quando mia mamma lo ha chiamato.
Evito di guardare Bill, che nel frattempo si è seduto a capotavola, e mi perdo a guardare Ron ed Hermione mentre si tengono per mano. Sprizzano felicità da tutti i pori.
-Allora, tua mamma ha detto che ci dovevi parlare urgentemente!-  incomincia mio padre –Prima vorrei sapere, cortesemente, dove sei stata da ieri!-.
Noto Harry appoggiarsi al bancone della cucina e massaggiarsi le tempie; sta evitando di guardarmi. Non so se è più arrabbiato o più preoccupato. Mi è difficile, in questo momento, interpretarlo.
-Sono stata al Ministero. Ieri sera, Pansy Parkinson ha confessato!- tutti alzano la testa guardandomi con aria interrogativa. Tutti tranne Bill che resta immobile.
-Non ho capito!- dice George cercando di trattenere uno sbadiglio.
-Malfoy, come previsto, è innocente! Pansy ha ammesso che dietro all’attacco a Riley non c’era Malfoy ma lei, lo stesso Riley e … -.
Mi fermo aspettando che Bill alzi la testa e mi dia qualche segnale di panico ma, invece, nulla. Anzi! Mi guarda con un’aria di sfida che mi fa andare il sangue al cervello.
-E … ?- mi chiede Harmione.
-Ce lo dice Bill chi è il terzo!- lo fulmino con lo sguardo. All’improvviso tutti, compreso Harry, si voltano a guardare Bill.
-Andava fatto!- si limita a dire Bill. Resto sconvolta dalla tranquillità con cui lo dice.
-Che cosa?- gli chiede Ron mentre mi accorgo che Hermione sembra l’unica ad aver capito già tutto.
-Non sto capendo nulla!- urla mia mamma guardando prima me e poi Bill.
-Diglielo tu!- mi rivolgo a Bill –Assumiti le tue responsabilità!-.
Lo guardo con quella sua aria spavalda e mi rendo conto di non sentire assolutamente nulla, se non rabbia. Dov’è finito il fratello mite e tranquillo, buono e onesto che conoscevo?
-Sì è vero! L’Ho fatto!- mi guarda Bill.
-Fatto cosa?- gli si avvicina papà.
-Ho organizzato tutto io! Con Riley e con la Parkinson! Volevamo tutti liberarci di Malfoy! Abbiamo pagato uno  che mettesse fuori gioco Riley per far ricadere tutta la colpa su Malfoy!-.
In tutta la sala, cala il gelo. Tutti restano impietriti, tranne io che sapendo già tutto, mi limito a fissarmi i piedi.
-Sei sceso a compromessi con Pansy Parkinson!- affermo a voce alta –Ti rendi conto?-.
-Senti chi parla! Tu ti sei fatta incantare da Malfoy! Non bastava esserti fatta manipolare da Voldemort!- mi urla –Volevo fermare questa tua predilezione per la magia oscura! Mettiamola così!-.
-NON TI PERMETTERE!!- scatto verso di lui e tiro un pugno sul tavolo –Non mettermi in mezzo! Nessuno stava più avendo contatti con Malfoy! Eravamo finalmente tutti in pace! Hai scelto tu di metterti nei guai! Non lo hai fatto per me! Non osare dirlo!-.
-Ginny … - mi chiama Hermione dall’altra parte del tavolo ma resto ferma a fissare Bill.
-Noi non possiamo correre i rischi di avere a che fare con quel mangiamorte! Ce ne siamo liberati … -.
-Mi dispiace deluderti ma Kingsley, dopo la confessione di Pansy, ha rilasciato Draco!- Bill scatta in piedi –E’ libero! Prega, in ginocchio, che non ti voglia denunciare! Sei nei guai, lo capisci questo?-.
-Sei stata tu vero? C’entri tu con la sua liberazione? Pansy non avrebbe mai confessato di sua spontaneità?-.
-Ginny … - interviene Harry e, questa volta, mi volto a guardarlo.
-Andava fatto!- ripeto le esatte parole di Bill –Gli innocenti devono restare innocenti!-.
-Così hai scelto lui e non tuo fratello?- chiede Bill –Preferisci che ad Adzakaban ci finisca io e non lui!-.
-Non finirai ad Azkaban! Non fare la vittima, lo sai benissimo! Non sei un ex detenuto ed ex mangiamorte! Ciò non toglie che, qualunque conseguenza ci sarà, sei tu che lo hai deciso! La colpa è solo tua!!-.
-Ma vi rendete conto?- scoppia a ridere Bill –Ha tirato fuori un mangiamorte quando potevamo liberarcene una volta per tutte. Lui meritava di stare lì! Forse non ha colpito Riley ma tu ti stai dimenticando tutti i crimini che ha commesso senza mai scontare le sue colpe!!!-.
-Ce ne eravamo già liberati!!- lo spingo facendo spaventare tutti che scattano in piedi, allarmati.
-Ah sì? Perché non lo hai lasciato lì a marcire?? Perché??- mi urla Bill da dietro la spalla di George.
-Non siamo giustizieri! Noi siamo quelli buoni, te lo ricordi? Noi non le facciamo certe cose!!- gli punto il dito mentre sento Harry afferrarmi per un braccio.
-Tu hai fatto di peggio!!- mi urla Bill –Tu ci hai disonorati! Ci hai fatto vergognare di essere la tua famiglia!! Qualcuno doveva intervenire! Non sei più tornata in te da quando lo conosci!!-.
-Bill … - provano ad ammonirlo sia Harry sia mio padre.
-Non te ne frega niente né di noi né di Harry! Sei solo un’egoista! Hai scelto di difendere lui e non tuo fratello! Il tuo sangue!-.
-Pensi di essere migliore di Malfoy??- gli chiedo cercando di avvicinarmi –No! Sei diventato come lui! Anzi, tu sei peggio!!-.
-Non ti azzardare!- mi urla Bill che sembra voglia veramente colpirmi.
-Dai picchiami!! Buttami a terra come hai già fatto!!- lo aspetto a braccia aperte.
-CHE COSA HAI FATTO TU?-gli urla mia madre.
-Te lo meritavi! Qualcuno doveva farti tornare in te! Non ci sono riuscito! Lo sai la vergogna che proviamo … !-.
-Schieratevi!!!!- urlo alla mia famiglia –O me o lui! Adesso!! Se scegliete lui, non mi rivedrete mai più!-.
-Ginny … - mi chiamano mio padre e Ron all’unisono –E’ tuo fratello!-.
-Ma non la vedete cosa è diventata?- mi provoca Bill.
-Ho cercato di capirvi tutti! E’ stato uno shock per voi, lo so ma ora basta! Non ho ucciso nessuno e non mi merito tutto questo!-.
-E’ sangue del tuo sangue, Ginny!- mi dice dolce Hermione.
-LUI NON E’ PIU’ MIO FRATELLO!!- gli urlo in faccia, facendolo trasalire. Questa volta, sembra veramente scosso da quello che ho appena detto.
-Ti ha fatto il lavaggio del cervello … - prova a rispondere Bill.
-NO! SONO STUFA DI ESSERE INSULTATA DA TE! Sei diventato cattivo e disumano! Non sei più il Bill di una volta e questo Bill mi fa schifo! -.
-Ginny ragioniamo … - cerca di calmarmi mio padre.
-No Basta! Non ho fatto niente di male! O capite me o capite lui! Non ho mai tolto nulla a voi! Ho solo voluto bene a una persona che voi non meritate degne nemmeno di esistere! Ma io non ho mai tolto un briciolo di affetto a nessuno di voi- guardo tutti uno per uno, compreso Harry –Vi ho messo sempre al primo posto. Ora però basta! O me o lui!-.
Mia mamma comincia a piangere e si accovaccia sulla sedia. Vedendola, respiro e provo a calmarmi. Non mi piace farle questo ma non è nemmeno  giusto che io debba subire questo.
-Se non ti rimetti in riga, tu ed io non ci rivediamo mai più!- dico a Bill –In quanto a tutti voi, vi facilito la scelta. Tenetevi lui che non vi fa vergognare! Se riuscite a farlo ragionare o volete ragionare con me, io torno dalle ragazze! Casa mia è sempre aperta, per chiunque voglia fare un dialogo civile e mettere via i dissapori! Mamma, tu puoi venire da me tutte le volte che vuoi!-.
-Te ne vai con Malfoy?- mi punzecchia Bill.
-Bill, piantala!- lo ammonisce George.
-Bill … fottiti!- gli dico in faccia.
Poi, senza aggiungere altro o guardare nessuno, esco dalla porta in cucina sbattendola. Comincio a correre e più metri faccio, più mi sento delusa da loro. Pensavo che Bill mi avrebbe chiesto scusa o che almeno qualcuno provasse a trattenermi.
Quando resto senza fiato, mi fermo e inizio a guardare il cielo per trattenere le lacrime.
-Ehi!- mi sento tirare per un braccio –Vai via senza di me?-.
Mi giro e vedo Harry.
Guardandolo così affannato, scoppio a piangere. Pensavo fosse arrabbiato e che non mi avrebbe mai capito. Allora, non sono sola. Nonostante tutto, lui è ancora qui. E’ questo il vero amore? Accettare una persona con i suoi pregi e suoi difetti.
-Credevo che tu non mi volessi più vedere!- sussurro.
-Io ho ancora voglia di ascoltarti!!- mi risponde Harry.
Per calmarmi dai singhiozzi, Harry mi cattura in un abbraccio e restiamo così per quella che sembra un’eternità.
Tutto è così difficile. Perché?

 


 
3 GIORNI DOPO

ARTHUR WEASLEY.
 
Provo a concentrarmi sulle pergamene che ho sulla scrivania ma il pensiero mi corre sempre ai miei figli e a Molly. Non è un gran bel momento. Forse, dovrei chiedere un periodo di pausa dal lavoro, per poter stare più vicino alla mia famiglia!
Ripenso a tutto quello che è successo; sono passati tre giorni ma mi sembrano un’eternità. Continuo a ripensare a Ginny e a Bill che quasi si mettono le mani addosso. Quando è che ci è sfuggita la situazione dalle mani? Dovevamo, forse, stare più vicino sia a Bill sia a Ginny.
Sono così sovrappensiero che, quando sento bussare alla porta, faccio un salto sulla sedia.
-Entra Clarke!- convinto che si tratti del collega che ha lo studio accanto al mio e che tutte le mattine mi viene a bussare, per commentare insieme qualche strana notizia letta sulla Gazzetta del Profeta.
-Prendiamo un succo di zucca?- chiedo a Clarke finendo di firmare l’ultima pergamena.
-Preferisco un Whisky!-.
Sentendo la voce, faccio cadere la piuma per terra.
Alzo lo sguardo e mi ritrovo, di fronte a me, niente di meno che Draco Malfoy.
Lo guardo qualche secondo per essere certo che non sia un’allucinazione. No! Non lo è! E’ proprio lui, in carne ed ossa, in uno dei suoi completi scuri e con una cravatta perfettamente annodata.
-Cosa ci fai qui?- cerco di non far trasparire il mio stupore.
-Volevo parlarle, signore!- mi risponde calmo Malfoy.
-Non ho nessuna intenzione di stare ad ascoltarti!- mi alzo in piedi.
-Le ruberò poco tempo!-. Malfoy resta immobile, al centro della sua stanza. Conosco questo ragazzo da un po’ di tempo ma è la prima volta che lo vedo essere così composto. Non ha ancora detto nulla di spiacevole. Sono sorpreso, soprattutto, perché è la prima volta che lo sento chiamarmi signore.
-Sei venuto per vantarti con me? Per dirmi che hai denunciato mio figlio?- figurati se uno come lui non coglie quest’occasione al volo.
-No!- risponde calmo – Tutt’altro!-.
Gli faccio segno di andare avanti! Già che è qui per non vantarsi, è già una sorpresa.
-Credo che, l’ultima volta, a casa vostra io abbia esagerato! Sono stato maleducato e su molte cose, anche bugiardo! Volevo che lei porgesse alla sua famiglia, le mie scuse!-.
Mi risiedo sulla mia poltrona. Resto a bocca aperta a guardare la persona che ho davanti. Sta facendo una parte o parla sul serio???
-Hai bevuto?- gli chiedo di getto.
-No! Sono serio come non mai. E’ da un po’ di tempo che volevo venire da lei!-.
-Draco Malfoy che chiede scusa a noi Weasley! E io che pensavo di averle viste tutte nella vita! Forse, questo, è il segnale che è arrivata la mia ora di lasciare questo mondo?-.
-Probabilmente, se continuo così, lei vivrà molto più a lungo di me. I rapporti non miglioreranno se qualcuno non fa il primo passo! Ho deciso di farlo per primo. Ora, sta a voi!- si gira per andarsene.
-Aspetta!- lo richiamo – Tu ci tieni ad avere rapporti con noi?-.
-No!- risponde sincero –Vorrei però ci fosse quel minimo di civiltà che mi consenta di non dover stare sempre all’erta per difendermi da voi! Io rispetto voi e voi … provateci-.
-Hai denunciato mio figlio?- gli chiedo curioso di sapere cosa abbia fatto in questi tre giorni. Li ho letti i giornali e so che è uscito il giorno stesso in cui, in casa mia, è scoppiato il finimondo.
-E a cosa servirebbe? L’importante è essere uscito da Azkaban! Non cerco vendetta!- mi risponde guardandomi dritto negli occhi.
-Allora, se stanno così le cose, ti chiedo io scusa per il comportamento di mio figlio! Non è così che l’ho educato!- mi alzo in piedi, faccio il giro della scrivania e mi avvicino a lui.
-Non è stato nulla di così sconvolgente per me! Ci sono molte persone che mi odiano! Mi basta essere libero!-.
-Per un figlio che ti ha fatto finire dentro, ho un altro figlio che ti ha aiutato a uscire!- provo a estorcergli qualche informazione di più –Sai, quando ti ho visto, per un momento, ho pensato che fossi venuto qui per comunicarmi che tu e mia figlia scapperete via insieme!-.
-Io non voglio scappare da nessuna parte!- dice serio -Lo sa che ha una figlia straordinaria, vero?- sussurra.
-Se è riuscita a colpire persino Draco Malfoy … penso che sia la cosa che mi è venuta meglio nella vita!- la mia Ginny! – Spero solo che qualcuno non me la rovini!-.
Malfoy fa un mezzo sorriso.
-Se non ci sono riuscito in tutto questo tempo a portarla sula via della perdizione, credo che lei, signor Weasley, possa dormire sonni sereni!-.
Non so se essere contento o iniziare a preoccuparmi.
-Che intenzioni hai con lei?- sono così curioso. Voglio capirlo! C’è qualcosa in lui di diverso. Qualcosa che, forse, non ho mai visto. Sta recitando? Questo non lo so ma qualcosa mi spinge a continuare ad ascoltarlo.
Malfoy alza le spalle ma io resto in attesa di una risposta.
-Aspettare … che le cose si mettano a posto! Non sono mai stato una persona molto paziente ma adesso lo devo essere. Nel mentre, provo a mettere a posto la mia coscienza!-.
Senza aggiungere altro, abbassa la maniglia ed esce dalla porta, lasciandomi da solo, in mezzo alla stanza, a chiedermi che fine ha fatto il Malfoy che conoscevo.
-Buona fortuna!- mi sfugge involontariamente
 
 
 
 
 
 
 


 
Eccomi!!
So che direte che sono in ritardo! Avete ragione ma, questa volta, oltre al nuovo capitolo, ho riletto di nuovo tutta la storia.
Avendo cominciato molti anni fa a scriverla, mi sono accorta di molti errori sia grammaticali sia lessicali.
Tenendoci molto, sto pian piano revisionando i vari capitoli. Ovviamente, nessun cambiamento a livello di trama!! Solo grammatica e punteggiatura!! Giuro!!
Pian piano correggerò tutta la storia! Per ora, ho corretto i primi tre capitoli ma, giorno per giorno, seguiranno anche gli altri.
Quindi, chiunque sia interessato, consiglio di buttare un occhio ogni tanto alla storia e chi ne abbia voglia di ricominciare a leggerla. Vi assicuro che sarà più piacevole anche per voi rileggerla con un italiano corretto!
Passando a questo capitolo, la verità è saltata fuori ma le cose non si sono molto risolte per la nostra Ginny.
Mi piace il fatto di aver scritto di un Draco molto più maturo e meno istintivo.
Mi ha emozionato immaginare anche Harry che, nonostante tutto, sia ancora vicino a Ginny.
Parlando della nostra protagonista, cosa ne pensate? Tiene il piede in due scarpe, è confusa o ha solo paura??
Ditemi la vostra!!!
Nel prossimo capitolo, rivedremo tutte le compagne di squadra e vi anticipo che Ginevra sarà costretta, per motivi che scoprirete, a rilasciare un’intervista alla Gazzetta del Profeta.
Ne vedremo delle belle!!!
A presto!!!
Fatemi sapere e ancora grazie a tutti quelli che seguono la storia e mi scrivono (anche privatamente).
Non vi abbandono!!!
  
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