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Autore: Ardespuffy    21/06/2009    4 recensioni
La caduta amletica di Messer Sirius Black nel baratro peloso dell'attrazione canide.
10. "Ho capito che, ovunque arriveremo, io avrei proprio bisogno di farlo insieme. Vorrei che fosse un posto pronto per noi due. Per accoglierci entrambi. Vorrei che fosse un posto di tuo gradimento, cosicché accetteresti di dividerlo con me."
[SB*RL]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Doggish (Fairy)tales.'
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Dondola le braccia come un gorilla ubriaco

Dondola le braccia come un gorilla ubriaco.

Scrolla la testa per liberare i capelli lunghi ai lati del viso.

Flette le ginocchia, espirando come un mantice.

Risale.

Geme.

Salta sul posto.

Perché diamine James lo fissa in quel modo?!

Sta impazzendo.

 

 

 

 

 

 

 

_ * _

 

 

 

 

Parte quintaWhat dreams may come.

 

 

 

 

 

 

“Sto impazzendo.”

Sirius, James considera, ha una propensione naturale per constatare l’ovvio.

“Ah – ah.”

La furia dei Black non esita ad abbattersi sulla sua persona. Precisamente, all’altezza del braccio che Padfoot strattona crudelmente.

“Non fare ‘ah – ah’ a me, cerbiatto del cavolo. Non capisci che dico sul serio? È una tragedia!”

Considerato il normale livello di tragico che c’è effettivamente in quanto Sirius ritiene tragico, il giovane Potter rifiuta a prescindere di preoccuparsi.

Sottovalutando, se non l’entità del problema, almeno l’eloquenza dell’afflitto.

“Se non riuscirò a dirglielo prima delle vacanze continuerò con questi maledetti capelli annodati e queste idee piene di treccine afro babbane fino all’anno nuovo, ed è un periodo maledettamente lungo in cui, oltre a sembrare impresentabile, mi nutrirò di scarafaggi sguazzando nell’autocommiserazione  e nell’odio per me stesso, con la sola compagnia delle tue occasionali visite cornute, quando mi porterai conforto e pudding in punta di zoccolo.” 

James non trova miglior risposta che una caustica scrollata di spalle.

“In fondo resti un ottimista. Pensi ancora che verrei a trovarti.”

Ora, Sirius potrebbe colpirlo. Potrebbe lanciare uno di quei gridi di battaglia che gli vengono su dalla gola così naturalmente, a testimoniare la purezza del suo puro, puro sangue, e mandarlo a sbattere contro il muro più vicino, ottenendo un delizioso Volo Acrobatico A Traiettoria Iperbolica dei fondi di bottiglia che ha sul naso. O potrebbe andare sul subdolo, e afferrargli gli stupidissimi capelli nelle due mani per poi tirare in sei diverse direzioni alla volta, ridendo volgarmente inebriato dalle strazianti urla di dolore che riempirebbero l’intero dormitorio. O ancora optare per il patetico, buttandosi sui Più Che Efficaci Insulti All’Incantevole Persona Di Lily Evans, acclarati come il più letale tra i Dodici Metodi Letali per farsi prendere a testate nello stomaco da un cervo in calore.  

L’ultima probabilmente non risolverebbe nulla in alcun caso, ma non è per questo che si ferma.

È che Remus sceglie proprio quell’istante per comparire sull’uscio, alle spalle di Prongs, con una battuta d’entrata da far rizzare i capelli sulla nuca – e i suoi capelli hanno già i loro problemi.

“Dire cosa a chi?”

Oh, per tutti gli accenti sulle e di cliché.

La prima cosa che realizza (dopo aver strabuzzato gli occhi come fosse sul punto di svenire ed essersi accasciato all’indietro sul letto, tentando invano di svenire sul serio) è che James ha tagliato la corda con la professionalità di uno borsaiolo incallito – il che è ben poco lontano dalla realtà, a ripensarci. Un’immagine piuttosto divertente di Remus vestito da donna che viene derubato della borsetta da un Potter in passamontagna con presa d’aria per capelli gli incolla sulla faccia un ghigno allucinato e perverso, con tempismo incredibilmente atroce, visto che Moony è proprio lì davanti – in quel modo che ha lui di essere proprio lì davanti.

Nnnhhhkkkggghrrffssah.”

Dice Sirius, e lo bacia.

Posto che non ha pensato affatto, non dovrebbe stupire che non abbia calcolato il dislivello d’altezza. Deve letteralmente arpionarsi al collo di Remus – privandolo nel mentre delle corde vocali – per mantenere le loro bocche in contatto, finendo col costringere la vittima a sovrastarlo, un ginocchio grottescamente poggiato sul letto e l’altra gamba pericolosamente inarcata in avanti.

Moony emette una specie di grugnito nel bacio, prima di staccarsi bruscamente.

Sirius ha gli occhi spalancati e l’espressione più genuinamente terrorizzata che abbia mai visto su volto umano. Non sa come prendere il fatto che, evidentemente, fa più paura come baciatore che come lupo mannaro.

“Q-Questo era, cosa? Mettere la lingua in posti sbagliati?”

“Non ancora.”

E Sirius lo bacia di nuovo, schiudendo le labbra per mostrargli esattamente uno dei posti dove la sua lingua desidera essere da mesi.

Quella di Moony, d’altro canto, non sembra dispiaciuta all’idea di trasferirsi per un po’, al punto che improvvisamente tutto diventa vero. Il bacio è vero, la saliva, i mugolii strozzati, e il respiro umido e caldo che cresce, e il cuore nel petto che detta il ritmo, e le mani stupide e goffe che non sanno dove né cosa, e lo scontrarsi dei nasi nel cambiare angolazione, e tutto – non importa, perché tutto è vero e tutto è grandioso. Incomparabile.

Remus si allontana di nuovo, e stavolta è Sirius a studiarlo.

Ha le guance arrossate e la bocca lucida, ancora socchiusa. Un ciuffo inizia ad arricciarsi sulla fronte per il sudore che la vela.

Tutto a un tratto Sirius vorrebbe ridere, e ridere, e ridere, perché quello che gli legge negli occhi in questo momento non può essere lì. Non può essere reale.

Ce ne hai messo di tempo.

Inizia a ridere sul serio, ma viene interrotto presto. Mentre la bocca di Moony torna sulla sua – oh, ciao alla bocca di Moony! – arretra lungo il materasso, in risposta alla pressione di una coscia inopportuna che si stringe al suo fianco sinistro, chiedendo spazio. Remus lecca le sue labbra con lentezza, costringendolo ad una specie di sbuffo isterico perché, davvero, questo sta diventando troppo, e intanto Sirius si allunga all’indietro, pregando – pregando sia la cosa giusta da fare, e non sembri, insomma, precipitare le cose, perché di precipitare le cose adesso proprio non gl’importa.

Remus geme d’assenso nella sua bocca e insinua un ginocchio ad allargargli le gambe, accompagnandolo nella caduta fra i guanciali. Poi si sdraia su di lui, e qualcosa tocca qualcosa, e SiriusSirius non vorrebbe quel dannato problema nei pantaloni da cui tutto è cominciato, ma il pensiero successivo è che potrebbe farne buon uso. Quindi non sa dire quanto istintivo sia in effetti l’istintivo aprire le gambe e allacciarle ai fianchi di Moony, inarcandosi verso l’alto. Però non riceve lamentele, se si esclude quel morso alla lingua.

Nnnhhttghoà.”

Il dialogo non è mai stato preoccupante, tra loro.

Poi è ancora bocca, avida e caldissima, eccitante oltre ogni limite di decenza imposto da non ricorda più che cosa, disgraziatamente, mentre l’oggetto di tutte le sue più recenti fantasie erotiche spinge contro il suo inguine interessato, ricacciandogli in gola con la lingua parola per parola.

Ugh, non una gran bella immagine.

Ansima, sentendosi disperatamente idiota – e Remus deve pensarla allo stesso modo, perché s’interrompe ancora una volta.

Sirius non vi bada. Gli intreccia le braccia dietro la schiena, trascinandolo di nuovo giù e mordendogli ferocemente un labbro quando i loro qualcosa cozzano pesantemente l’uno contro l’altro, facendogli venir voglia di – Remus azzarda uno strusciare lento di bacino – Sirius perde il filo.

Quando il movimento s’interrompe arrischia un’occhiata.

Visto dal basso, con il labbro inferiore macchiato di scarlatto per la sua veemenza, Moony è insostenibilmente bello.

Ed è bello il modo in cui parla, come se non riuscisse a racimolare il fiato per una frase intera e dovesse soffiar via ogni lettera.

“È il giorno dopo la luna. Ti avevo messo in guardia.”

Sirius si lascia sfuggire un ringhio canino. Non ha la forza d’impegnarsi in una discussione quando tutto ciò che sa di volere è strapparsi di dosso i pantaloni, ed è anche peggio perché questa conversazione gli serve, ed è altrettanto inevitabile, quindi non volerla è male e lo fa sentire in colpa.

Beh? I suoi pensieri non espirano mai.

Quando apre la bocca per dire qualcosa – senza una precisa idea di cosa – Remus osa di nuovo quel trucchetto del ruotare il bacino proprio lì, fra le sue cosce, e Sirius deve afferrare di scatto le lenzuola per restare ancorato alla Terra.

Vuoi… volevi dirmi qualcosa?”

Ah – ah, divertente. Come se avesse la facoltà di parola, al momento.

Poi però realizza che Moony è serio, e, diavolo, forse non sta neanche appositamente cercando di mandarlo in orbita con quel benedetto inguine affetto da ormoni lunari.

Oh, questa è un’idea.

“Sai se gli ormoni lunari hanno effetto anche sui grossi cani neri pieni di pulci?”

Non vuole neanche pensare al suo tono di voce, che suona disgraziatamente strozzato. Remus gli sorride, così vicino ma fuori portata di labbra da essere distruttivo.

“Non saprei. Quella delle pulci è una cosa che dovresti dire prima di metterti a pomiciare con qualcuno, comunque. Non è come l’herpes o una di quelle malattie veneree, però, sai.”

È così immensamente carino mentre lo dice, e Sirius prende fiato perché questa potrebbe essere l’unica occasione.

“Se non sei in grado di amare le mie pulci vuol dire che non puoi amare me, Messer Moony.”

Dopo si tratta solo di aspettare, trattenendo il respiro e tormentandosi un labbro, e torcendo le lenzuola fra le mani sudaticce – ugh, che schifo – e ignorare quello che succederà se non otterrà la risposta sperata.

Che arriva, un interminabile attimo più tardi.

“Poco male.”

Remus sorride appena, prima di chinarsi a elargire un bacio leggero.

“Ho sempre amato le tue pulci, Pads.”

 

 

 






















_ * _
















Buona domenica, miei fedeli :3
Spero che il capitolo della Dichiarazione (anche se la dichiarazione di Sirius qui è, letteralmente, "Nnnhhhkkkggghrrffssah") non vi abbia lasciate deluse. Come vedete ho persino azzardato una lime (ecco il perché del rating).
Nel caso ci fosse bisogno di Spiegazioni: dopo la quasi-chiacchierata dell'ultimo plenilunio, Sirius è ancora più impaziente di parlare con l'oggetto dei suoi desideri, visto che le vacanze estive li separeranno per mesi. La scena si svolge tutta nel dormitorio, per una volta; James, da bravo amico e borseggiatore incallito, leva frettolosamente le tende al sopraggiungere di Moony, lasciando i due canidi ai loro sordidi affari. Ciò che sconvolge davvero Sirius è la condiscendenza di Remus, il quale sembra addirittura sollevato dalla fine dell'attesa. E questo è per chi ha creduto che il lupacchiotto fosse ignaro di quello che gli succedeva intorno ;-)
Questo può considerarsi il capitolo conclusivo. Ci sarà un ultimo dialogo (avevo annunciato sin dal principio che ci sarebbero stati 10 post ^o^) con funzione di epilogo, ambientato con qualche mese di distacco.

Sklupin, chissà se avrai riso anche per i "Nnnhhhkkkggghrrffssah" di Sirius in questo capitolo? '^^ Il povero ragazzo ha seri problemi ad esprimersi, ma, come abbiamo appurato, non sa tenersi un - sai cosa - in bocca ù__ù. Grazie del commento *___*
Lady Patfood, i dialoghi sono effettivamente massacranti. Sono pensati per dare il mal di testa alle persone perbene :p. Grazie del commento!
Mizar, quando mi prenderanno a Zelig ti renderò la protagonista dei miei monologhi, tipo "Tatiaaana" o "Adrianaaaaaa" xD. Sei avvisata. Hai avuto la tua dichiarazione, contenta? :3 Ovviamente fanno tutto a modo loro, ahem. Poco verbale. Fammi sapere che ne pensi :3
Degel, avevo intuito il tuo fandom di provenienza a partire dal nick ^^. Posso dirti sin da subito che ti ringrazio anche per aver apprezzato *In Rainbows*? (Se hai spulciato il mio profilo dovresti aver letto che quella storia lì è in stallo, ahem.) IL VENTISETTESIMO CAPITOLO? CHI HA NOMINATO IL VENTISETTESIMO CAPITOLO??! *sgrana fucile con occhi iniettati di sangue e bava alla bocca* *espressione da tossico in astinenza* DOVEEEE?! =Q__________ Sono pronta ad incatenarmi con te in qualunque momento: avvisami qualche ora prima così prendo l'artiglieria pesante (vale a dre, mi armo di faccine cucciolose piangenti e supplici ç_____*). Puoi chiamarmi Brav'Uomo, ti spiace? SOGNO di guadagnarmi un Brav'Uomo alla James Potter <3 con un virile *pat-pat* sulla testa. Oh, delizioso. Già, non ho nemmeno letto HP - il tuo OMFG era di, A) shock; B) orrore; C) mi sento violentata da un marshmallow nel leggere questa storia? Quale opzione? :3 Oh, non dire mai più qualcosa come MAESTRO POLARETTO all'indirizzo di Camus. Ho riso per cent'anni, e stavo bevendo, quindi mi hai quasi ammazzata. E NON AVRESTI MAI AVUTO IL FINALE DI QUESTA STORIA, MUAHAHA. Altro che capitolo 27 - quello arriverà quando mi sarà cresciuta la barba come a Silente. Sono già sulla buona strada *liscia i lunghi capelli rossi*, devo solo aspettare che sbianchino ù__ù. Graziegraziegrazie del megagalattico commento *w* hai fatto di me un molesto cane scodinzolante.

Grazie ai Preferiti (*__*) e ai Seguiti (*___*). Vi citerò tutti alla fine del prossimo capitolo :3 (E' UNA MINACCIA, ESATTAMENTE!)
A prestissimo =D
  
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