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Autore: 7vite    21/10/2017    1 recensioni
La vita di Doremi e le sue amiche è cambiata definitivamente da quando le sei apprendiste hanno deciso di rinunciare per sempre all'uso dei poteri magici, scegliendo di restare a vivere nel mondo degli esseri umani.
Le loro strade si sono divise, ognuna di loro ha intrapreso un cammino diverso, promettendosi però di restare amiche per sempre.
Ed è qui che le incontriamo nuovamente, alle prese con i problemi che affliggono tutte le adolescenti.
Riusciranno a gestire le nuove avversità senza l'aiuto della magia?
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-LA FESTA DI COMPLEANNO-
 
Doremi, Melody e Bibì percorrevano il lungo viale che costeggiava il fiume dirette verso il MaHo.
«Ne è passato di tempo dall’ultima volta, non trovate?»
Domandò Doremi con le braccia incrociate dietro la testa, abbandonandosi ai ricordi.
«È già trascorso un anno da allora.»
Confermò Melody, rivolgendo un sorriso nostalgico verso il cielo.
«Pensate che abbiano di nuovo bisogno del nostro aiuto? Che ci faranno tornare apprendiste?»
Domandò Bibì, incapace di nascondere una punta di speranza.
«E chi lo sa? Certo sarebbe buffo, anche se non porterebbe a nulla.»
Fu la breve risposta di Doremi. Le due ragazze tacquero, rivolgendole uno sguardo curioso.
«Sapete? Non ho cambiato idea in proposito. Sì, non nego che mi sia capitato di aver desiderato di utilizzare la magia ancora una volta, ma alla fine sono riuscita a spuntarla anche da sola, facendo affidamento sulle mie sole forze. Tornei volentieri ad essere un’apprendista, perché no? Ma per nessun motivo al mondo sceglierei di diventare una strega a tutti gli effetti e di andare via dal nostro mondo.»
Melody sorrise, lieta di sapere di non essere la sola a pensarla in quel modo. Bibì, che inizialmente la guardò con stupore, allungò le labbra e fissò la sorella con ammirazione.
«Se tornaste ad essere apprendiste, per cosa utilizzereste la magia?»
Domandò Bibì, rivolgendosi ad entrambe.
«Io la userei per andare a trovare Sinfony, Lullaby e Mindy.»
Si affrettò a rispondere Doremi, come se avesse già premeditato quella risposta.
«Anche io la userei per la stessa ragione. Se fossimo apprendiste, sarebbe persino più facile rivedere Hanna.»
Aggiunse Melody, mentre le sorelle Harukaze annuivano.
Senza nemmeno accorgersene, avevano accelerato il passo e presto si trovarono di fronte alla grande struttura in mattoni che conoscevano fin troppo bene. Non era cambiato affatto dall’ultima volta che ci avevano lavorato, solo che adesso il portone d’ingresso era decorato con due palloncini colorati.
«Che cosa significa? Non si tratterà mica di una nuova inaugurazione!»
Chiese Melody allarmata.
«Non può essere, altrimenti significherebbe che ci sono delle nuove apprendiste!»
 Bibì si agitò, spalancando i grandi occhi rosa. Le tre scesero velocemente le scale d’ingresso e spinsero leggermente i battenti del grande portone d’ingresso.  Dall’interno proveniva della musica.
Quando la porta si spalancò, le ragazze dovettero strabuzzare gli occhi per l’incredulità.
«Questa poi...»
Affermò Bibì, osservando le decorazioni festive e le stelle filanti che ricadevano sulle pareti.
Davanti a loro si stagliava una figura femminile di spalle. Aveva più o meno la loro stessa altezza e dei lunghi capelli biondo oro. Quando sentì il cigolio della porta si voltò a guardarle in faccia, socchiudendo un poco i brillanti occhi castani circondati da perfette ciglia nere.
«Guarda un po’ chi si rivede. Ne è passato di tempo dal giorno della cerimonia del diploma.»
Disse scrutando dall’alto verso il basso le tre e soffermandosi a lungo su Doremi. Si poggiò una mano sul fianco e si avvicinò alle ragazze ondeggiando i fianchi. Doremi strabuzzò gli occhi.
«Che cosa ci fai tu qui, Reika
La bionda le rivolse un’occhiata velenosa.
«Per tua informazione, sono stata invitata! Avevo pensato di restarmene a casa, ma poi mi sono detta “che festa sarà mai senza di me?” e ho pensato di venire a portare un po’ di allegria a questo mortorio.»
Reika si ravvivò i capelli con fare teatrale.
«Non mi sorprende affatto trovarvi qui, ma credevo che foste insieme ad Hanna. Lei dov’è? Mi sembra strano ed anche piuttosto maleducato che non si sia fatta trovare qui per accogliere gli ospiti.»
Era la stessa domanda che frullava nella testa di Doremi e le sue amiche. Aprirono la bocca per dire qualcosa, ma un urlo improvviso attirò la loro attenzione.
«CHE BELLO, SIETE GIÀ ARRIVATE!»
Hanna le guardava dal soppalco del piano superiore. Con una velocità straordinaria scese le scale e si buttò tra le braccia di Doremi.
«Ci rivediamo, Doremi, finalmente ci rivediamo! Non sei felice di vedermi? Su, di’ qualcosa, smetti di fare quella faccia buffa.»
Doremi era rimasta senza parole, non riusciva a credere che Hanna fosse lì in carne ed ossa tra le sue braccia. Contrariamente a quanto si era aspettata, aveva le sembianze di una ragazzina della sua età, e non quelle da bambina dell’asilo.
«Che cosa ti prende? Perché non dici nulla?»
I suoi grandi occhi castani ebbero un leggero tremore mentre la guardava come se fosse un cucciolo. Anche gli occhi rosa di Doremi vibrarono impercettibilmente, mentre teneva fra le braccia la creatura che aveva visto nascere e a cui aveva fatto da mamma insieme alle sue amiche.
«Hanna, sono contentissima di vederti!»
Doremi ricambiò l’abbraccio trattenendo a stento le lacrime. Per un intero anno non aveva più avuto sue notizie, sebbene pensasse a lei in continuazione. Sapeva che le regole del mondo delle Streghe erano molto severe a riguardo: umani e streghe non possono tenere contatti, per cui, seppur a malincuore, si era in qualche modo abituata all’idea di non rivedere la sua piccola per molto, molto altro tempo ancora, sino al giorno in cui la piccolina non fosse diventata la Regina delle streghe. E invece, contro ogni previsione, lei era proprio davanti ai suoi occhi, lì nel mondo degli umani.
«Pensavo che non ti avrei rivista per tantissimo altro tempo ancora.»
Piagnucolò la più anziana delle due, asciugandosi le lacrime col dorso della mano.
«Ma cosa dici? Pensavi davvero che non ti avrei invitata nel giorno del mio compleanno?»
A quelle parole Doremi si gelò.
«Compleanno?»
Anche Melody e Bibì si rivolsero un’occhiata dubbiosa.
«Quindi siamo qui solamente per  festeggiare il tuo compleanno?»
Domandò grattandosi la testa con gli occhi ridotti a due puntini. Hanna inclinò la testa di lato.
«Non dirmi che ve ne eravate dimenticate.»
«No, ma dai, cosa dici? Come ti viene in mente?»
Le tre si affrettarono ad agitare le mani, ma Hanna aveva già messo il broncio.
«COME AVETE POTUTO DIMENTICARVI IL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO? CHE RAZZA DI MAD…»
Doremi e Melody le tapparono la bocca con le loro mani, per evitare che si lasciasse sfuggire quella parola in presenza di Reika, che intanto osservava la scena con orrore.
«Ma vi sembra questo il modo di comportarvi? Siete delle studentesse delle medie o no, insomma?»
Le rimproverò, alzando un sopracciglio e scuotendo la testa.
Bibì colze la palla al balzo e si avvicinò alla biondina.
«È la stessa cosa che dico io a Doremi ogni giorno, è proprio incapace di comportarsi. Che ne dici di darmi alcune piccole lezioni? Visto che non posso contare sulla mia sorella maggiore…»
A Reika brillarono gli occhi per la gioia.
«Volentieri! Dev’essere frustrante per te, piccola stella, non poter affidarti ad un adulto, data la sorella che ti ritrovi, ma sarò ben lieta di aiutarti, in fondo ho la sfortuna di non avere sorelle minori a cui poter insegnare tutto quel che occorre per essere una signorina come si deve.»
Reika e Bibì fissarono Doremi con disgusto, mentre lei si rabbuiava.
«Bibì, ma che diamine ti viene in mente di dire?»
Bibì si voltò, afferrando la mano di Reika e trascinandosela dietro.
«Coraggio, accetta la verità senza offenderti, per una volta. Io andrò assieme a Reika a farmi dare delle lezioni, tu resta pure con Hanna e Melody.»
Mentre le due si allontanavano, a Doremi si accese finalmente la lampadina.
«Oh, ora sì che è tutto chiaro, certo che Bibì è piuttosto sveglia per essere così giovane.»
Disse tra sé, mentre le due sparivano nella stanza accanto.
«Sentite, non credo che questo sia il luogo migliore per parlare, presto arriveranno anche gli altri invitati, che ne direste invece di salire al piano di sopra?»
Suggerì Melody, ottenendo dei cenni di approvazione.
«Come ti viene in mente di invitarci così senza dire nulla? Ci hai fatte preoccupare!»
La sgridò Doremi mentre salivano le scale.
«Beh, forse se non vi foste dimenticate del mio compleanno, non vi sareste prese nessuna preoccupazione! Che razza di madri snaturate che siete, mi meraviglio di voi!»
Doremi sospirò profondamente, ammettendo le sue colpe.
«Hai ragione, abbiamo sbagliato, ma è stato così strano ricevere quella lettera che ci è proprio sfuggito di mente. Anzi, è il caso che scriva un messaggio a Sinfony, Lullaby e Mindy, saranno in pensiero.»
Doremi afferrò il cellulare, ma Hanna la bloccò poggiando la mano sul suo dispositivo.
«Non c’è alcun bisogno di contattarle.»
Le disse, facendole l’occhiolino.
«Magia della musica diffondi la generosità.»
Iniziò a recitare, mentre Melody e Doremi si scambiavano occhiate perplesse.
«Ehi, ma non puoi…»
Tentò di fermarla la castana, ma Hanna era già partita.
«Porta Sinfony, Lullaby e Mindy direttamente qua!»
A quelle parole seguì un lampo di luce giallo accecante, e un attimo dopo le ragazze apparvero magicamente di fronte a loro. Sinfony indossava i suoi abiti quotidiani, ma Lullaby aveva addosso un buffo abito di scena, mentre Mindy era in pigiama e si strofinava gli occhi ancora assonnati.
«Eh? What happened?»
Domandò in inglese, prima di accorgersi di dove fosse.
«Ahhh!»
Tutte e cinque emisero un urlo generale, additandosi a vicenda.
«Ma com’è possibile?»
Chiesero in coro, mentre Hanna sorrideva soddisfatta.
«Adesso sì che la festa può iniziare.»
Esclamò, battendo le mani.
«Sono stata brava, non è vero?»
«Festa?»
Chiese Sinfony grattandosi il capo.
«La festa di compleanno di Hanna.»
Le bisbigliò Doremi all’orecchio, cercando di risparmiarle l’ira della piccola.
«Eh? Allora è per questo che ci ha convocate tutte qui.»
Realizzò Lullaby, avvicinandosi ad Hanna per farle gli auguri di buon compleanno.
«Però a dirla tutta, io adesso dovrei essere a lavoro, ho un film da girare.»
La informò, indicando gli abiti che indossava.
«Non è affatto un problema, la magia che ho lanciato farà in modo che i vostri genitori non notino la vostra assenza, e potrete rimandare a domani tutto ciò che dovreste fare oggi. Ho pensato proprio a tutto questa volta, non temete.»
Scherzò, ridendo di cuore.
«Ehm Hanna, già che ci sei, che ne dici di darmi degli abiti più appropriati alla festa?»
La supplicò Mindy giungendo le mani, mentre una gocciolina pendeva dai capelli biondi disordinati.
«Mi aggiungo!»
Confermò Lullaby, piazzandosi di fianco all’amica.
«Certamente, lasciate fare a me. Magia della musica diffondi la generosità / Per Lullaby e Mindy un abito nuovo apparirà.»
Una nuvola di fumo inghiottì le due ragazze ed un attimo dopo stavano indossato i loro abiti giornalieri.
«Great! Sei diventata bravissima!»
Si complimentò Mindy, osservando la sua immagine riflessa allo specchio.
«Ma ti è permesso usare la magia nel nostro mondo?»
Chiese Melody con apprensione.
«Certamente! Dopotutto sono una strega a tutti gli effetti, e non dimenticate che in futuro diventerò la Regina!»
Scherzò Hanna, tirando fuori la lingua.
«Sì, questo lo sappiamo, ma c’è una cosa che non capisco: cosa ci fai nel mondo degli umani con queste sembianze?»
A dare voce ai dubbi di tutte quante fu la voce di Sinfony.
Hanna si era aspettata quella risposta, per cui cominciò brevemente a raccontare la serie di eventi che si erano susseguiti nel Mondo delle Streghe dal giorno della loro separazione.
«Vedete? Tutto è iniziato un paio di mesi fa. Ammetto che è stata dura dirvi addio, soprattutto perché possedevo la consapevolezza che non vi avrei più riviste fino a dopo l’incoronamento ufficiale. Nel mondo delle Streghe mi trovo molto a mio agio, Eufonia, Lalà, Alexander, Pao e le fatine si prendono cura di me, e poi ci sono anche le mie amiche d’infanzia a tenermi compagnia. Tuttavia, l’idea di non rivedervi più mi rendeva molto triste.»
Confessò, abbassando lo sguardo sul pavimento, mentre le altre cinque ascoltavano la sua storia con gli occhi lucidi.
«Così ho chiesto alla regina di concedermi un giorno nel mondo degli esseri umani, uno solo all’anno, ovvero il giorno del mio compleanno. Sebbene lei fosse favorevole alla cosa, le altre streghe del consiglio non si trovavano d’accordo. Alcune credevano che, senza una guida, avrei potuto causare qualche guaio. Altre reputavano che non fosse saggio mandarmi qui da sola, dal momento che non siete più delle apprendiste, e che quindi non siete più in grado di occuparvi di me. A sentir loro, gli esseri umani non sanno gestire le creature magiche.»
«Questa è una grossa sciocchezza!»
La interruppe Doremi aggrottando le sopracciglia.
«Non abbiamo bisogno dei poteri magici per starti accanto, il nostro rapporto va ben oltre la magia!»
Urlò Sinfony stringendo i pugni.
«Tu sei la nostra bambina, ti abbiamo cresciuta per un anno intero, e siamo state insieme anche l’anno scorso, con che coraggio possono dire che non sappiamo gestirti?»
Disse Melody con voce rotta dalla rabbia.
«Sure, nessuno ti conosce meglio di noi cinque.»
Annuì Mindy con fare solenne.
«Ma, se adesso sei qui, alla fine hanno ceduto, o mi sbaglio?»
Fu la saggia domanda di Lullaby, che si grattava il mento con espressione concentrata. Hanna annuì.
«Ma non so spiegarvi cosa abbia fatto cambiare loro idea. La regina in quel periodo ha tenuto diversi consigli, ha convocato Streghe e Maghi provenienti da ogni dove, altro non so.»
Socchiuse gli occhi con espressione mortificata. Avrebbe voluto chiarire i loro dubbi, ma purtroppo nemmeno lei conosceva i dettagli di quel piano.
«Ehi, aspetta un momento. Ha convocato dei Maghi
La voce di Melody ruppe il silenzio.
«Mh? Ah già, voi non lo sapete. Nell’ultimo periodo Streghe e Maghi stanno collaborando per una pacifica convivenza tra i due mondi. La Regina dice che è necessario tutto l’aiuto possibile.»
«Ma per cosa?»
Chiese Sinfony, corrucciata per non riuscire a cogliere il nocciolo della questione.
«Non lo so. Però non è affatto raro vedere dei maghi nel nostro mondo, non più almeno. La porta che separa i due mondi è stata aperta definitivamente ed allargata. Streghe e Maghi passano tranquillamente da un mondo all’altro.»
«Questa poi, chi l’avrebbe immaginato?»
Si lasciò sfuggire Doremi.
«È stato molto vantaggioso, sapete? Abbiamo importato ed esportato diversi tipi di piante e fiori e di altri materiali. Il giardino della Regina è diventato bellissimo. Adesso stanno cercando un accordo per consentire ai piccoli Streghe e Maghi di frequentare lo stesso asilo, in modo che le nuove generazioni imparino a cooperare sin dalla giovane età.»
«Credo sia un’ottima idea.»
Squittì Melody con tono lezioso.
«Ricordate che Fujio era solito prendere appunti sul mondo degli esseri umani?»
«È vero, e poi ora che ci penso, Alexander lavora già da tempo nel Mondo delle Streghe.»
Notò Lullaby.
«Sì, è stato un ottimo alleato della Regina durante le trattative col Mondo dei Maghi. Credo che la Regina voglia nominarlo Cavaliere ufficiale.»
Ricordò Hanna con un sorriso.
«Eheh, ve lo immaginate Alexander come cavaliere?»
Sghignazzò Doremi, causando una risata generale.
«Beh, vi ho detto tutto quello che so, che ne dite adesso di scendere al piano di sotto? Scommetto che tutti gli invitati sono già arrivati e non vorrei lasciarli aspettare.»
Hanna si diresse verso la porta, ma Doremi la trattenne per un polso.
«Aspetta, c’è un’ultima domanda che dovremmo rivolgerti.»
Le altre annuirono, come se sapessero già di cosa si trattasse.
«Dicci Hanna… Come sta Eufonia? Perché non è venuta con te?»
Hanna socchiuse gli occhi e rivolse loro un dolce sorriso.
«Anche lei ha parecchio lavoro da svolgere per il momento. Mi ha chiesto di salutarvi e di raccomandarvi di fare le brave. Le è dispiaciuto non poter esser presente, anche se sono sicura che lo negherebbe. Anche se non lo ammetterebbe mai, le mancate tantissimo. Lalà mi ha confessato che durante i colloqui con la Regina e le altre Streghe  ha preso le vostre parti, affermando che nessuno nel mondo degli umani sia più affidabile di voi, e che solamente un idiota completo non se ne renderebbe conto.»
Anche se quella parole causarono loro una spiacevole malinconia, le cinque ragazze non poterono fare a meno di sorridere. Era bello sapere che Eufonia pensasse a loro e che le proteggesse a loro insaputa da lontano.
«Beh, adesso è meglio scendere. Non è un vero compleanno senza la festeggiata.»
Sorrise infine Doremi, mentre le altre annuirono gioiosamente.
  
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