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Autore: bustercall_9829    22/10/2017    0 recensioni
Salve a tutti! Ecco la mia prima FF fra una delle mie coppie preferite: MarronxTrunks. In amore si sa, non va mai tutto liscio. Spero vi piaccia! Buona lettura! :)
“Sono solo quattro giorni. Che vuoi che sia?” le aveva detto più volte quel pomeriggio. Ma per Marron quattro giorno sembravano eterni: si era da poco trasferita in un piccolo appartamento in città che divideva con una sua amica, compagna di studi. La vita in città non faceva per lei. Odiava il freddo e l’inverno, essendo cresciuta a ridosso del mare.
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Marron, Pan, Trunks | Coppie: Marron/Trunks
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Lei & Lui #WINTER (parte 1) Ormai le vacanze di Natale erano alle porte, le strade erano illuminate con abbaglianti decorazioni e nell’aria si respirava il profumo dei biscotti alla cannella. Il “Dalia” era uno di quei locali che lei e le sue compagne di corso all’università frequentavano più spesso: per studiare e bere una buona cioccolata, tutte insieme per sparlare un po’ come fanno tutte le donne. Quel giorno però, si sedette da sola al tavolo, tenendo il cellulare in mano, sperando che da un momento all’altro squillasse. “Ehilà, come stai? Di solito vieni qui con le tue amiche!” una voce calda ma allo stesso tempo squillante la distrasse dai suoi pensieri. Davanti a sé vide una Pan raggiante, con un nuovo taglio di capelli pronta a prendere l’ordinazione. La relazione con quel suo compagno di liceo stava andando a gonfie vele. “Ciao Pan! Che bel taglio, ti dona molto!” “Grazie, anche se ho sempre invidiato i tuoi capelli… lisci, lunghi e biondi. Alle volte mi sembra di avere una criniera al posto dei capelli!” disse ridendo “Allora che prendi?” “Una cioccolata doppia, con panna, caramello caldo, sciroppo al cioccolato e tanti granellini di quei cosetti colorati. Grazie” “Wow, pensavo che la bella Marron ci tenesse alla linea” disse Pan scherzando. Il fine settimana lavorava part time al “Dalia”. “Oggi mi concedo un lusso” sbuffò la ragazza. Il cellulare non vibrava. “Okay, arrivo!” Pan sgattaiolò da un tavolo all’altro, piena di energia come sempre. Forse la sua amica non aveva idea di quello che Marron stava passando quel pomeriggio di dicembre. Forse nemmeno le importava. Alle volte invidiava Pan, e la sua capacità di farsi adorare da tutti: era la classica ragazza della porta accanto, semplice e schietta. Per questo l’aveva sempre invidiata. Quando al tavolo arrivò la tazza rosa stracolma di panna, Marron rimase incantata, pensando a ciò che aveva una settimana prima e che ora aveva perso. - circa una settimana prima- “Sono solo quattro giorni. Che vuoi che sia?” le aveva detto più volte quel pomeriggio. Ma per Marron quattro giorno sembravano eterni: si era da poco trasferita in un piccolo appartamento in città che divideva con una sua amica, compagna di studi. La vita in città non faceva per lei. Odiava il freddo e l’inverno, essendo cresciuta a ridosso del mare. Ma se non si fosse trasferita in città, non avrebbe potuto stare con lui. “Trunks, ma davvero posso rimanere nel tuo appartamento finché sei via? Forse Sue si sentirà sola, non trovi?” era seduta nel grande salotto, arredato alla perfezione mentre beveva cioccolata calda. Più che calda era bollente! “Più che sicuro. Ti lascio sotto lo zerbino la copia delle chiavi. Davvero vuoi stare in quel buco?” le domandò mentre fece capolino dal bagno. Indossava un paio di vecchi jeans e una maglietta dell’università. Ovviamente lui aveva frequentato un’università privata e prestigiosa, mica una pubblica. I capelli erano ancora umidi e scompigliati. Quel pomeriggio era tornato dal lavoro prima del solito, proprio per preparare la valigia e rilassarsi prima del viaggio. “A me quel buco, come lo chiami te, non mi dispiace” disse Marron “però stare qui è tutta un’altra cosa” “Puoi dirlo forte. Quella è già la terza tazza?” sprofondò sul soffice divano, vicino a lei. Quanto le piaceva prenderla in giro. “Ah ah, divertente! Il tuo senso dell’umorismo mi sta facendo contorcere lo stomaco dalle risate” rispose Marron di ripicca. Lei non cedeva mai, doveva sempre avere una risposta pronta in serbo per contrattaccare. “Che acida! Non ti facevo così aggressiva… ah, stasera esco con Goten e gli altri, te che fai?” cominciò a passarle le dita fra i capelli biondi e sottili. Sapeva che quando usciva con i suoi amici, lei si univa a loro mal volentieri. “Sto qui e mi vedo un film. Non ho programmi” “Vuoi unirti a noi?” “Assolutamente no. Uno non voglio ubriacarmi, secondo… “Scusa l’interruzione, ma ti correggo. Andiamo a vedere una mostra di fotografia. Sai la nuova ragazza di Goten ha talento. Questa è la serata inaugurale. Sicura di non voler venire? A te piace l’arte, e a me che fa schifo” “E allora perché ci vai? Rimani a casa, no? E poi domani devi alzarti presto, fare le cose con calma… e inoltre sono quasi cinque giorni che non lo facciamo! Sfigata come sono ieri mi è arrivato il ciclo” sospirò Marron. Sempre puntale come un orologio svizzero. “Povera piccola, ecco perché ti consoli nei dolci” si guadagno una gomitata in mezzo alle costole. Tanto carina, tanto gentile, ma quando aveva i suoi cinque minuti Marron era letale. “Sei uno stronzo” “Ma no, tesoro. Che hai capito? Mica ti ho detto che mangiando dolci a volontà diventerai una balena!” si mise a ridere. “Tu lo fai apposta!” Marron si alzò di scatto e andò a posare la tazza in cucina “Fa’ come se non ti abbia detto niente. Ho un esame da preparare entro fino gennaio, e voglio prendere un bel voto. Quindi sloggia” “Sloggia a chi? Ma se è casa mia. Adiamo Mary Mary, cerca di ragionare” Trunks non poteva fare a meno di ridere. Mary Mary era il nomignolo che le aveva affibbiato Trunks e Goten quando ancora andava al parco giochi a passare i pomeriggi. “Come mi hai chiamata? Motivo in più per cui tu esca stasera, ciao” anche se lo vedeva ridere di gusto, Marron non sopportava quel nomignolo. Questo era troppo. “Okay, Mary Mary. E se recuperassimo i cinque giorni persi. Ti va come proposta, piccola Mary Mary…” quasi le face venire un mezzo colpo. La cinse da dietro e la prese in braccio, come faceva suo padre quando aveva tre anni “Io per stasera non ho programmi, e tu nemmeno”. “In verità dovrei studiare, e se non sbaglio, prima ti ho detto che ieri… ah, la scema sono io. Si usa il preservativo…” “Eh brava Mary Mary…” “Basta chiamarmi così, altrimenti…” ma non riuscì a continuare il discorso che si mise a ridere. Da lì a poco non avrebbero più parlato. Finalmente il cellulare squillò. Marron finì di fissare la cioccolata e fissò il display. “Pronto?” chiese quasi senza voce, ma dall’altro capo del telefono la voce proveniva forte e chiara. “Stavolta lo stronzo è stato lui. Sto arrivando”. Pochi minuti dopo, Bra entrò come un vulcano nel locale, salutando Pan con la mano, ma la sua priorità era un’altra. “Sta’ zitta, non parlare. Sono venuta fin qui pure se ho la febbre, pensa quanto ci tengo a te e quel cretino di mio fratello. Ho provato a chiamarlo ma ha il cellulare staccato. Si è allontanato perché sa di aver fatto una cazzata, e ci deve pensare su” parlò senza interrompersi. “Lo stai giustificando?” chiese Marron. Una lacrima cominciò a rigarle il viso. “No, assolutamente no. Solo che questa non è la vostra prima crisi, perciò sto cercando di analizzare la questione da ambo le parti”. “Hai ragione te, non è la prima volta. E credo che non ce ne saranno mai più” il viso dolce di Marron ora era ridotto a un colabrodo. Cercò di trattenere le lacrime, non voleva piangere davanti a tutti. “Che vuoi dire, Marron?” “Ieri ci siamo lasciati. Definitivamente stavolta”. NOTA DELL’AUTRICE: primo capitolo andato. Che cosa è successo per provocare una rottura definitiva? Scopritelo nel prossimo capitolo WINTER (parte 2) Che ci sia un’altra donna di mezzo? Chi ha tradito?
   
 
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