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Autore: Elgul1    23/10/2017    2 recensioni
Questa storia è un What if di cosa sarebbe potuto accadere, secondo me, se invece di Shouyou, Gintoki avesse avuto come maestro Utsuro diventando il più temibile assassino a disposizione dei Naraku.
Gintoki ha sempre vissuto per servire e aiutare il suo maestro Utsuro che lo ha cresciuto come un figlio. Da anni commette crimini di ogni genere uccide coloro che infangano il buon nome dei Narakue chi rappresenta una minaccia per l'ordine imposto. La sua strada però, durante la sua missione più pericolosa, sarà costellata di numerosi incontri che riusciranno a portarlo verso la dritta via che sembra irragiungibile?
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gintoki Sakata, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Nei due piccoli furgoncini neri, posti nei due vicoli adiacenti l'ingresso al locale, tutti erano in trepida attesa. Okita e Kondo avevano deciso di portare solo una ventina dei loro più fidati membri all'interno di quella possibile tana del lupo. Nel caso poi, si fosse rivelata esatta avrebbero chiamato il resto delle squadre. " Ascoltatemi bene il posto che stiamo per colpire sembra un locale come un altro ma crediamo che sia una base dei joi. Perciò mantenete i nervi saldi chiunque estragga una spada è un possibile bersaglio state attenti a non colpire i civili." Annunciò Kondo che, indicando Okita, aggiunse " Okita tu sarai a capo della prima squadra e io della seconda mi raccomando se potete catturateli vivi e adesso andiamo ad affettare qualche rinnegato!" I due uomini accanto alla portiera spalacarono l'ingresso e, come uno sciame di vespe, entrarono nella struttura col disappunto della gente. 
 
 
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Da una palazzina vicina le due spade osservavano il punto da colpire. Il posto era un continuo via vai di gente allegri e spensierati avventori entravano per bersi una birra con amici oppure per passare una serata in allegria senza sapere cosa li stava per attendere. A un certo punto due furgoni neri arrivati da due stradine laterali spalancarono le porte e, due dozzine di uomini vestiti di nero e con delle spade iniziarono ad assaltare il posto gridando. 
 " Sarà un problema tutta quella folla?" Domandò Ureka seria. 
Shin sorrise divertito, sollevando la pesante spada che aveva tra le mani, mormoro:" Solo più teste da tagliare." 
Ureka rise divertita ed, estraendo delle piccole bombe dalle tasche, replico:" Andiamo a fare due salti vecchio mio?" 
" Ma certo che si mia giovane protetta." Rispose lui. I due, con un balzo, si precipitarono dentro l'edificio pronti a fare una vera carneficina.
 
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Quando Takasugi sentì le prime urla di lotta al piano del locale si era già alzato dal suo giaciglio con la spada in mano. 
" Che sta succedendo?" Domandò a un suo sottoposto che stava correndo da lui con una lunga ferita sulla spalla destra. " Loro sono qua comandante..." Mormoro lui preoccupato.
" Loro chi?" Chiese Takasugi mentre si avviava all'ingresso nascosto che dava alla parte superiore.
" Gli shinsengumi... Ci hanno trovato." Rispose lui senza più fiato. 
" Da l'ordine di evacuazione io e un gruppo copriremo la ritirata portate via quello che potete e distruggete quello che non possiamo portare via." Ordino lui e aggiungendo " Matako, Bansai andiamo..." Un uomo alto dal fisico massiccio e con un gilet blu uscì fuori dall'ombra sulla schiena portava una grossa chitarra alla cui cima però c'era una strana estremita.                              " D'accordo ma vediamo di muoverci!" Esclamò una ragazza con un top rosa e una minigonna che tolse la sicura alle due pistole che aveva tra le mani.
Una volta fuori dal nascondiglio segreto si ritrovarono immersi in un vero caos. Il locale era costellato da corpi fatti a pezzi dell'una e dell'altra parte i membri dei joi cercavano di opporre resistenza ma inutilmente vista la ferocia e l'ambiente ristretto che non favorivano il loro numero maggiore. " Basai tu va a sinistra e dai supporto ai nostri, falli retrocedere. Matako tu stai nelle retrovie dai fuoco di copertura se serve muoviamoci." Disse Takasugi gettandosi nella mischia. 
 
 
Bansai spicco un balzo mettendosi in mezzo alla lotta tra un compagno e due agenti a quello di destra sferro un potente calcio all'addome spedendolo a terra l'altro, accortosi di lui, cerco di colpirlo con un fendente dall alto ma, Bansai, giro a novanta gradi bloccando il colpo. stava per contrattacare  quando, una terza spada, fermo il suo attacco a pochi centimetri dal bersaglio.
" Ehi ehi... un pezzo importante come te mica può permettersi di uccidere misere pedine..." Bisbiglio Okita mantenendo la pressione per permettere al compagno di distanziarsi. " Giochiamo un'po insieme!" Esclamò ancora  cambiando traettoria alla spada e provando a colpire il joi che si allontano di qualche passo per evitare il colpo. Bansai cerco di colpire il fianco sinistro di Okita che, di rimando, devio l'attacco per poi cercare subito lo scontro frontale a cui Bansai contrappose la sua lama.

" Non te la cavi affatto male..." Bisbiglio stringendo i denti Bansai mentre continuava a spingere cercando di sfondare la difesa dell'avversario.
" Nemmeno tu sei affatto mal..." Prima che finisse di parlare un oggetto rotondo atterro in mezzo a loro quando capirono cosa fosse i due vennero sbalzati via dal onda d'urto dell' esplosione che annuncio l'arrivo di due nuovi contendendi.
 
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I due sconosciuti atterrarono proprio in mezzo alla sala, i joi e gli shinsengumi li intorno a loro li guardarono stupiti e intontiti a causa del trambusto. I più lontani dal punto d'impatto, invece, aspettavano ordini che non arrivavano. Ai piedi dei due Bansai e Okita erano ancora vivi ma completamente andati a causa dell esplosione che,  poco prima, li aveva quasi travolti.
" Che facciamo Shin?" Domandò Ureka estraendo due corte lame dai foderi posti sulla schiena. 
" Spazziamoli via poi ci occuperemo del resto." Replicò il vecchio con tranquillita. La ragazzan sorrise e, come un treno in corsa, si getto sui joi mentre, il vecchio,  rapido si infiltrò tra i ranghi degli agenti seminando strage Kondo tentò di contrastrarlo con un affondo ma, venne spazzato via come nulla fosse da una spallata di Shin finendo oltre il bancone. Un uomo però attirò l'attenzione di Shin era fermo immobile e lo stava osservando sin da quando era arrivato lì e, sul occhio destro, portava una vistosa benda bianca.
" Tu devi essere Takasugi Shinsuke sbaglio?" Domandò Shin che aveva appena ucciso un joi con un solo colpo di spada tagliandolo a metà.
 " Bhe direi che mi hai trovato..." Replicò estraendo la katana dal fodero di legno che getto poi a terra. " Ho alcune cose da chiederti e vedi di rispondermi subito e forse ti lascerò vivere." Mormorò il vecchio puntando la spada verso di lui che sorrise divertito Takasugi avverti un brivido lungo la schiena che non sentiva più da tanto tempo.  Intorno a loro i suoni della battaglia sembravano ovattati completamente. Takasugi aveva scelto il suo bersaglio aveva riconosciuto la divisa a differenza di altri, sapeva con chi aveva a che fare e Shin, di rimandò, conosceva bene le abilita di spadaccino del quercio. Un sorriso si formò sul  volto di entrambi e, all unisono, dissero:" Finalmente ci divertiamo." E partirono all'attacco. 
 
Le due spade cozzarono l'una contro l'altra in una marea di scintille il quercio si allontano di qualche passo per prendere la mira e tentare un affondo verso il ventre scoperto di Shin che, con un agilita spaventosa per la sua mole, evitò la lama  e cerco di far calare lo spadone sul suo avversario che, con un salto, si distanzio. Senza dargli tregua Shin si getto di nuovo su di lui provando con un fendente di colpirgli la testa nonostante avesse parato col piatto della spada il contraccolpo, dovuto alla forza di Shin, lo fece andare all'indietro colpendo il muro dietro di sè. La spada sorrise e carico un nuovo colpo ma, prima che potesse affettarlo, il joi estrasse una seconda lama dalla manica del kimono con cui tento di colpire la spalla sinistra dell assassino che fu costretto a retrocedere di qualche passo per evitare il danno.      
 
 - Se la cava molto bene...- Riflette Shin riprendendo fiato e notando che,,, pure il suo avversario, faceva altrettanto. Takasugi fece un lungo respiro e poi riparti all'attacco con entrambe le lame tra le mani. Con la spada di destra tento un affondo al fianco dell'avversario che, ruotando su se stesso, bloccò il colpo all'ultimo.
" Ci sei cascato vecchio!" Esclamò Takasugi mentre l'altra lama perforava la corazza leggera del vecchio. Shin sentì una fitta all'altezza dello stomaco e notò successivamente la spada conficcata lì. Con un calcio colpì l'addome di Takasugi distanziadolo di qualche metro. Si tocco la parte colpita da cui iniziava a sanguinare vistosamente.
" Era meglio se te ne fossi stato in una casa di riposo vecchio..." Mormorò ridacchiando Takasugi che si toccava la parte colpita dal calcio. 
" Sta zitto." Ringhio lui che con forza si estrasse la spada dalla parte colpita per poi tornare all'attacco con foga.
 " Non l'hai ancora capito? Sei già morto ormai." Lo ribecco il joi andando verso di lui. Shin tento un affondo al petto del suo avversario. Takasugi però scarto a sinistra e, con un solo fendente, trancio di netto la testa a Shin che volo sul pavimento. 
 
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" Sarà il caso che ti tolga di mezzo..." Mormoro con voce dura Ureka alla ragazza in rosa che si trovava davanti e che bloccava la sua visuale dello scontro del suo maestro. 
" Spiacente ma se vuoi un appuntamento col boss prima devi parlare con me..." Rispose Matako puntandogli le pistole contro.                            Ureka sorrise mostrando le lame e mormoro: " Si parliamo un 'po." Con un salto cercò subito di ferire la ragazza al volto Matako si sposto all'indietro sparando una raffica di proiettili che furono evitati della giovane e finirono per colpire alcuni uomini alle spalle. Ureka tentò un altro affondo Matako si abbasso per scansarlo perdendo alcune ciocche di capelli portate via dalla lama. Cerco di sparare di nuovo ma, prima che potesse farlo, Ureka la colpì con un calcio alla gamba destra facendola andare in ginocchio e, prima che potesse contrattacare, la disarmò. " E' stato divertente ma credo che ora possa parlare con lui." Disse con un sorriso maligno e pronta a infliggere il colpo di grazia ma una lama si frappose e la voce di un uomo disse:" Ohi una ragazza come te non dovrebbe certo usare armi simili." L'assassina si allontano mettendosi in posizione di guardia di fronte a Bansai che, ancora scosso dall'esplosione, tentennava visostamente. 
Ureka sorrise leccandosi le labbra quando mai le era successo di recente di trovare tipi così divertenti? " Sto arrivando bello..." Mormorò. Partì subito all'azione con un attacco combinato a cui il Joi si oppose deviando entrambi i colpi dei due pugnali gemelli e contrattacco con una stoccata che però, la ragazza evito scartando sulla sinistra e cercando di colpire il fianco di lui che, con un salto, si sposto per evitare l'attacco. - Fossi stato nel pieno delle forze l'avrei già accoppata...- Pensò Bansai mentre cercava di bloccare una nuova offensiva della ragazza che si faceva via via più veloce ogni istante che passava. Un tonfo gli fece voltare entrambi Ureka sbianco lì, al suolo, vide la gigantesca sagoma ormai senza vita di Shin la cui testa stava rotolando per il pavimento. Un grido disumano gli uscì dalla bocca fermando così la maggior parte degli scontri. Fisso con occhi pieni di rabbia Takasugi e si getto su di lui ma, prima che potesse vibrare il colpo, una figura vestita di nera discese dal buco che avevano provocato prima loro. Lei si  bloccò di botto con gli occhi che gli si riempivano di lacrime e Gintoki con una voce fredda come il marmo, ponendosi tra lei e il suo bersaglio mormoro:" Da qua in poi ci penso io Ureka..." 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi tornato col capitolo 11 grazie a tutti coloro che stanno continuando a leggere la mia fanfiction. Mi scuso per i grandi errori di questa parte non è facile scrivere tanti combattimenti in contemporaena vedrò di sistermalo appena possibile.
Ci vediamo più avanti :D 
   
 
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