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Autore: JeremyGender    27/10/2017    1 recensioni
Crocifissa è una ragazza di 16 anni che dalla vita tranquilla del paese si è ritrovata catapultata nel mondo magico.
Ma le cose diventano ancora più difficili quando ritrova in uno dei bagni della scuola di Kairawan, l'Arcaica Scuola Siciliana di Magia e Stregoneria, una ragazza ricoperta di sangue e un libro tanto antico quanto misterioso.
Chi è la Dama del Lignaggio e perché tra tutte ha scelto proprio lei?
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
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Capitolo 2. Dove basta lo sguardo di un Ovinnik per farti rabbrividire
 
Occhi azzurri, capelli biondi, sorriso perfetto; ecco come si presentava Geronimo Esperandio davanti gli occhi di un’ammutolita Crocifissa.
Qualcuno avrebbe definito quel viso angelico, ma Crocifissa sapeva, sapeva che quel ragazzo non aveva proprio nulla di angelico. In una lista che aveva compilato durante una lezione particolarmente noiosa di astrologia, Geronimo era stato posizionato al settimo posto dei peccatori peggiori della scuola. Perché lui era un deviato e non faceva proprio nulla né per guarire, né per nascondersi. E così a Crocifissa capitava spesso di vederlo camminare nei corridoi con quel belloccio idiota del suo fidanzato o di starnazzare come un asina giuliva con le sue amiche.
Crocifissa si morse il labro superiore. Stava giudicando una persona. Stava peccando!
Diede una fugace occhiata verso l’alto. Magari i Superiori non l’avevano vista. Doveva rimediare.
‘Che vuoi Esperandio?’ chiese in un tono che a lei sembrava gentile.
Lui allungò una gamba verso la panca e si mise a cavalcioni vicino a lei. Nel farlo la sua stupida testa bionda urtò impercettibilmente la sua spalla. Crocifissa si impegnò a non sembrare infastidita mentre arretrava.
‘Sono venuto per avvisarti che domani pomeriggio, alle 18 in aula riunioni, ci sarà l’incontro dei presidenti dei club insieme alla coordinatrice scolastica. Ti avevo scritto un bigliettino, ma forse non ti è arrivato.’
‘No. Non mi è arrivato niente.’ mentì Crocifissa che ricordava esattamente quando aveva strappato, senza neanche aprirla, la piccola lettera verde pastello che le era arrivata in camera qualche sera prima.
‘Bene, ora lo sai. Vieni in rappresentanza di Casti per il Signore. Magari quest’anno è la volta buona e raggiungete il numero di sei iscritti.’ disse Geronimo in tono beffardo.
Crocifissa trattenne l’impulso di colpire il suo stupido muso con la borsetta.
Casti per il Signore era un rispettabilissimo club che era stato fondato da lei l’anno prima. Trovare i membri non era stato difficile.
La prima ad entrare fù Anita Malachi, una ragazza con lunghi capelli rossi sempre raccolti in ordinate trecce e occhi color ghiaccio, compagna di stanza di Crocifissa che fu costretta, suo malgrado, ad unirsi al neo nato gruppo. Poi si unì Priscilla Aldeno, pallida studentessa che faceva parte di quasi, se non addirittura tutti, i club della scuola; dall’Unione Studenti Neri (anche se lei era bianca più che mai) a quello di calcio, passando per la tassidermia a quello per diventare costruttore di bacchette.
Trovare gli altri due per far accettare il club al consiglio scolastico non fù poi così difficile; erano bastati degli sguardi intimidatori e qualche velata minaccia per convincere un ragazzino del terzo anno e una ragazza del quinto a unirsi, controvoglia, al gruppo.
‘Magari potresti entrare tu. Non garantisco niente ma possiamo provare a recuperare quello squarcio di anima che ti è rimasta.’ rispose lei indispettita.
‘La mia anima è  come il cashmere, morbida e ben curata, ma grazie dell’invito. Ora devo andare. Buona colazione e a domani.’
Così dicendo si girò di scatto e svolazzò da i suoi amici.
‘Idiota.’ pensò Crocifissa addentando il cornetto.
 
Le prime ore, quelle di Trasfigurazione con la severa professoressa Brunilde Envie, passarono in fretta. Anche se non era tra le sue preferite, questa materia non le dispiaceva, al contrario invece di quella della terza ora, cura delle creature magiche.
Quando aveva deciso di frequentare questa materia, il professore di allora, Orazio Codavole, era sempre assente, impegnato alla ricerca di nuovi animali fantastici e Crocifissa usava le ore buche per studiare le altre materie; ma, quando l’imbecille aveva deciso di diventare lo spuntino di un vipertooth peruviano, il professore che lo sostituì cambio i piani.
E Crocifissa odiava chi cambiava i suoi piani.
E così, nella grande aula del primo piano dove si tenevano le lezioni di cura delle creature magiche, Crocifissa osservava il giovane professore Jeremiah Pule che gesticolava davanti la gabbia dove un Ovinnik, un grosso felino nero dagli occhi brillanti e con le orecchie a punta, era intento a leccarsi pigramente il pelo delle zampe.
‘Secondo un’antica tradizione, se si vuole sapere l’andamento del nuovo anno, alla vigilia di Capodanno si deve accarezzare un Ovinnik. Se l’animale è caldo quando lo si accarezza significava che sarà un anno fortunato, se invece è freddo significava, per chi l’ha toccato, che sarà un anno infelice.
Ma come vi dico sempre, diffidate da queste dicerie. Non esistono animali che portano sfortuna. Ogni essere può essere amato. Persino il vostro compagno Egidio Terranova che non ha fatto altro che dormire da quado ho iniziato a parlare.’
Tutti si girarono in direzione di Crocifissa, che si stava iniziando ad innervosire per via di questo strano comportamento, fino a quando non capì che gli sguardi non erano rivolti a lei, ma al suo vicino di posto.
Spalmato sul banco, con la bava che gli colava dalla bocca, un colosso dormiva beato.
Crocifissa, che non si era neanche accorta della sua presenza, conosceva la fama di Egidio, sesto posto dei peccatori peggiori della scuola. Capitano della squadra di quidditch Le Manticore Ruggenti, latin lover incallito e sogno romantico, o erotico, della maggior parte delle ragazze della scuola.
A Crocifissa sembrava solo uno scimmione muscoloso.
Visto che il rimprovero ad effetto del professor Pule non aveva avuto nessuno effetto e la situazione stava diventando imbarazzante Crocifissa decise di agire.
Afferrò borsetta e assesto un colpo preciso sul collo del malcapitato ragazzo.
Egidio sobbalzò di colpo dando una ginocchiata nel banco e generando un boato che riecheggiò per alcuni secondi nella stanza.
Si alzò in piedi ancora stordito e, con una mano poggiata sul collo, si rivolse a Crocifissa: ‘Ma cosa sei, un boia?’
‘Perché mi parli? Non ci provare con me, Terranova. Non sono come le altre galline della scuola. Non mi piaci.’ disse impettita lei guardando dalla direzione opposta rispetto al ragazzo ancora confuso.
Il mormorio delle altre ragazze presenti in sala fu zittito dal professor Pule.
‘E adesso che siamo tutti svegli, segnatevi che per la prossima lezione voglio una pergamena che spieghi, nel dettaglio, il ruolo che hanno avuto gli Ovinnik nella storia dei paesi slavi con particolare attenzione all’invasione dell’isola di Usedom. Per oggi è tutto. Potete andare.’
Crocifissa raccolse le sue cose e segui i compagni verso l’uscita dell’aula. Quando si trovò accanto la porta sentì un brivido risalirgli lungo la schiena. Si girò di scatto e notò che l’Ovinnik adesso era seduto immobile come una statua con i suoi brillanti occhi fissi su di lei.
Crocifissa rabbrividì.
‘Oh Gesù!’ disse facendosi il segno della croce e uscendo, il più velocemente possibile, dall’aula. 
   
 
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