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Autore: angyblu    28/10/2017    1 recensioni
Sequel di Ti amo...ma non posso 2.
Prima di leggere la seguente storia consiglio la lettura dei precedenti libri
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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HOPE

Il lunedì arrivo in ospedale con dieci minuti di ritardo.
Un record rispetto ai miei quarto d'ora o mezz'ora.
Ma ho fatto male i conti, perché vedo il mio professore/tutor incazzato più che mai, che mi aspetta con il mio camice in mano.

"Infilalo e oggi sei al pronto soccorso"

"Ma dottore"

"Ti avevo avvisato, vai al pronto soccorso ti aspettano"

Scendo al piano inferiore e chiedo a un'infermiera di chi devo chiedere.

"Signorina lei è con il dottor Sevil, in questo momento lo trova in sala 2"

Annuisco e mi dirigo dal medico.

"Ah tu sei la ragazza che mi manda il primario di neuro. Hope giusto? Posso darti del tu vero?"

"Certo dottore"

"Bene allora ecco qui occupati dei numeri 34, 36, 40, 45 , quanto concludi torna da me"

Annuisco e noto che sono codici verdi.
Infatti il primo paziente è un ragazzino che si è tagliato superficialmente alla mano.

Dopo un turno estenuante il medico mi dice di visitare un ultima paziente e poi di andare via, vado in sala tre e e vedo una bambina dolcissima che piange abbracciata a una signora

"Dottoressa lei è mia nipote Charlotte, ha la febbre molto alta e si lamenta in continuazione"

"Può aspettare fuori signora ci penso io"

Leggo che la bambina ha 4 anni.
Sorrido alla piccola e le do una caramella.

"Allora piccolina io sono Hope. Prometto che non ti faccio nulla."

Le misuro la febbre e vedo che è abbastanza alta.
Le controllo la gola e la respirazione infine decido di metterle una supposta per abbassare la febbre e segno tutto sulla cartella.

Non faccio in tempo a finire che sento gridare la bambina "papà, papà"

Mi giro e vedo colui che dovrebbe essere il padre, Marcus.
Marcus è il padre di Charlotte.
Marcus la stessa persona con cui sono andata a letto, è padre.

"Tu?"

Marcus prende imbraccio Charlotte, senza rispondere alla mia domanda ma sopratutto guardandomi con uno sguardo glaciale.

"Cosa ha mia figlia?"

"Influenza, qui è tutto segnato puoi andare in farmacia a prendere questi medicinali"

"Puoi indicarmi un pediatra da cui farla visitare"

"Non ti fidi di me?"

"Sei una ragazzina scommetto alle prime armi, quindi posso permettermi di avere dei dubbi. Poi si tratta della salute di una bambina. Mia figlia oltretutto "

"Come diavolo ti permetti dopo aver..."

Veniamo interrotti nel momento in cui entra il professore.
Che diavolo ci fa qui?
Ci manca solo una sua strigliata.
Il medico prende la piccola imbraccio

"Marcus le do io una controllata saliamo al mio piano. "

"Dottore è semplice influenza, la febbre è dovuta all'arrossamento della gola"

"Hope vuoi mettere in discussione le mie parole.?Visiterò io la bambina e vedrò se è un influenza. Quando finisci sali sopra nel mio studio a firmare"

"Certo dottore"

Lancio un occhiata di fuoco a Marcus e vado a togliermi il camice.
Il primario di neurochirurgia vuole visitare una bambina per un influenza.
Non posso crederci nemmeno lui si fida di me
"Tu sei la migliore del mio corso Hope"
Certo tanto brava da non fidarsi di me che ammetto che la piccola ha solo un influenza.

Dopo essermi calmata e aver preso un caffè,vado sopra e mi raggiunge Alyssa.

"Non sai chi ho visto Hope"

"Chi?"

"Marcus con una bambina che ho scoperto che è sua figlia. Il professore è lo zio di Marcus. Marcus mi ha riconosciuto"

"Lo so Aly gli ho incontrati al pronto soccorso"

Racconto tutta la vicenda a Alyssa che mi guarda sotto shock

"Che stronzo dopo che ti ha scopato. Il professore poi dopo che ti loda"

"Lascia perdere voglio solo firmare quei dannati fogli e tornarmene a casa. Altre 50 ore e ho concluso questo maledetto tirocinio. Mi prenderò questa benedetta laurea e andrò avanti per la mia strada e non di certo qui"

"Hope lui è ancora dentro"

"Meglio"

"Hope non combinare guai"

Rido e vado nello studio del professore.
Busso e mi fa entrare.
Quando entro vedo la bambina sul lettino a giocare con lo stetoscopio e il professore che scrive con Marcus che lo guarda.

Nessuno alza lo sguardo quindi con un colpo di tosse dico "Professore devo firmare"

"Si firma questi fogli"

Firmo i fogli con  le ore di tirocinio della settimana scorsa eseguite nel suo reparto e noto che la prossima settimana mi ha sposato in ginecologia.

"Che significa?"

"La prossima settimana farai le tue ore con il dottor ***"

"Perché?"

"Perché non puoi stare sempre qui nel mio reparto non sei una specializzanda"

"Eh non sarò mai una sua specializzanda. La piccola ha l'influenza giusto?"

"Signorina calmati."

Prendo un respiro profondo, recupero la mia borsa e mi dirigo alla porta.

Ma prima di uscire mi giro con un sorriso sadico, guardo Marcus e il professore e dico: "Ah professore. Chieda a suo nipote con chi ha passato la notte lo scorso di weekend e perché non si è fidato della mia diagnosi sulla bambina"

Apro la porta e la sbatto con violenza, non prima di aver dato un occhiata alle loro espressioni.
Vedo Alyssa che mi guarda spaventata

"Che hai combinato?"

"Oh ora anche il professore sa con chi sono andata a letto"

"Hope ma che diavolo, ti giochi il tirocinio così e addio laurea"

"Vaffanculo a tutti Alyssa"

Esco dall'ospedale e mi infilo nella mia auto, ma non faccio in tempo,che vedo che Joshua mi blocca la portiera dell'auto
Pure lui ci mancava in questa giornata di merda!

"Ti ho trovato finalmente"

"Cosa vuoi?"

"Vuoi smetterla di evitarmi"

"Noi due non abbiamo nulla da dirci"

"Invece noi due abbiamo molte cose da dirci Hope"

"Senti Joshua sono stanca e non ho voglia di parlare con te"

"Hope chiariamo per favore"

"Cosa cazzo dobbiamo chiarire eh? Me lo dici tu?"

"Mi dispiace"

"Cosa ti dispiace? Il fatto che ti avevo confessato di amarti   e tu mi ricambi tradendomi e andatone per un anno. Sei un bambino, non dovevo mettermi con uno più piccolo"

"L'età tutto sull'età conta"

"Tu non mi hai trovato con un altro a fare sesso, invece io si, e ringrazia che i nostri non sapevano nulla della nostra relazione"

"Non mi ami più?"

"No non ti avrei aspettato un anno. Mi sono rifatta una vita e ora lasciami in pace"

"Non mi arrendo Hope"

"Non me ne frega un cazzo. E ora lasciami, e fai in modo che questo discorso non capiti con i nostri genitori intorno"

Lo vedo andare via e mi chiudo in auto e inizio a battere la testa contro il volante.

"Maledetto non dovevo più piangere per te"

Mi asciugo le lacrime e metto in moto l'auto.

Spingo il piede sull'acceleratore 40,50,100,120,140......

"Vaffanculo Joshua, vaffanculo Marcus. Siete degli stronzi"


 
   
 
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