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Autore: Reika76    21/06/2009    4 recensioni
La mia versione della conclusione,scritta molto prima del termine del fumetto. Rin e Sesshomaru alle prese con le conseguenze delle loro scelte.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: Inuyasha, Sesshomaru, Rin e gli altri personaggi sono  di proprietà di Rumiko Takahashi.

La seguente fanfict è stata scritta per puro divertimento e senza fini di lucro, pertanto non si intende alcuna violazione del copyrigh.

NC17

Avvertenze:Questa storia si colloca 10 anni dopo la fine del fumetto.

Muonne: spiriti femminili senza volto,si vedono sia nel fumetto che in uno dei primi episodi dell’anime.

Obi: alta cintura che tiene chiuso il Kimono e si allaccia a formare un complesso nodo a cuscino sulla schiena.

 

Per commenti  su quello che state per leggere non esitate a scrivere a

 REIKA relli76@tiscali.it

 

 

L’odore del sangue

 

 

Sono passati almeno dieci anni dalla fine di tutto, ma  lo ricordi come fosse ieri.

Lacera, ferita e sanguinante, ti ha messo tra le braccia di Kaede dicendole:

”Vecchia , te la affido”.

Hai iniziato a gridare , cercando di eludere la presa ferrea delle braccia di Kaede ma non c’è stato nulla da fare.

“Noo, non mi lasciare, portami con te…”

Hai visto il suo volto per pochi secondi , e hai sperato di leggervi una muta promessa, ma lui no, non è più tornato da te.

Sei diventata una donna, la tua luna rossa è fiorita per la prima volta, ma ciò non ti ha certo impedito di continuare a sperare nella sua venuta.

Lo hai atteso a lungo :giorno dopo giorno,mese dopo mese,anno dopo anno,spiando l’orizzonte dall’albero sulla collina.

 

Mentre i ricordi scorrono veloci , ordini alle tue mani  di continuare a scavare, non importa se dolgono e sanguinano.

Devi portare a termine il tuo compito prima che scenda la notte.

Ammucchi un sasso dopo l’altro a formare un piccolo tumulo rialzato sul terreno.

Sotto quei sassi riposa l’urna con le ceneri dell’unica madre che tu abbia conosciuto,

Non riesci più a frenare le lacrime e gridi con tutto il fiato che hai in gola.

“Perché , perché…. Vecchia Kaede sei morta, e mi hai lasciato sola?”

Anche l’ultimo legame è stato spezzato, posi ancora una pietra sulla cima del monticello, giungi le mani in una silenziosa preghiera e ti allontani.

Nulla ti impone di rimanere più a lungo al villaggio, volgi per un attimo lo sguardo al tumulo e ti allontani.

 

Temi la foresta, è così da quando sei bambina, non dimenticherai i lupi e l’odore del sangue, il tuo, che scorre via rapido dalle ferite insieme alla tua giovane vita.

Così come mai scorderai chi ti ha salvato restituendoti alla luce del sole.

 

Devi smetterla di ricordare, è solo una perdita di tempo, e non ne hai da sprecare, l’oscurità sta calando rapidamente, mentre una bruma uggiosa sale dal terreno ogni minuto più fitta.

Le ultime parole di Kaede ti rimbombano nelle orecchie:”A nord, cercalo a nord,anche Inuyasha è venuto da lì”.

Gli alberi,mossi dal vento,si fanno sempre più minacciosi, i loro rami intralciano  il passo.

I rovi ti hanno lasciato un decoro di sangue sulle gambe,non ci presti attenzione.

L’oscurità si addensa formando una impenetrabile coltre.

Inutile procedere ancora, meglio fermarsi.

Anche se il tuo istinto ti grida tutt’altro.

“Maledizione! Avrei dovuto già essere fuori da qui, ora dovrò trovare un riparo ed anche alla svelta!”Accompagni la tua esclamazione con un pugno scagliato in aria.

Non te ne sei neppure resa conto ma tra le mani stringi ancora un sasso della tomba.

 

Dal cespuglio davanti a te viene un ringhio sommesso, vorresti arretrare ma non puoi bloccata dalla paura,resti impietrita.

E poi lo vedi, è come nei tuoi incubi:un grosso lupo grigio ti fissa con i suoi occhi gialli.

Sai benissimo che questa volta non ci sarà nessuno a salvarti,  e dove c’è un lupo, ce ne sono altri….

 

Indietreggiare, non puoi fare altro, mentre il ringhio aumenta di intensità, ti volti e inizi a correre, la tua è la corsa per la vita.

Disgraziatamente il lupo è più veloce di te, dopo pochi metri ti raggiunge e ti azzanna una spalla.

La radura inizia a girarti vorticosamente intorno, non puoi cedere o sarà la fine.

Ignori il dolore, e cerchi di scrollartelo di dosso.

Dannazione se solo avessi un’arma…. Il sasso, ma certo il sasso  del tumulo è ancora chiuso nella tua mano, lo brandisci come strumento di offesa e colpisci il capo del lupo con tutta la forza che hai.

Lo senti uggiolare mentre lascia la presa.

Ma non hai il tempo di congratularti con te stessa: il rumore che viene dalla foresta è spaventosamente chiaro, il resto del branco vi ha sentiti e sta venendo in suo aiuto.

 

Svelta , non devi sprecare altro tempo, conosci bene la radura, è quella dove tanti anni prima hai trovato Sesshomaru, poco oltre c’è una parete rocciosa, il costone non è difficile da scalare, lassù sarai al sicuro dai lupi.

Per quanta distanza ti sforzi di mettere tra te e loro li senti sempre più vicini,la spalla perde molto sangue, non hai modo di nascondere le tue tracce e sei ormai senza fiato.

I ringhi sono sempre alle tue spalle, quando ecco che la vegetazione si apre permettendoti di vedere la grigia parete di roccia.

 

Cerchi di salire, ma sebbene la scalata non sia impegnativa, la spalla ferita ti impedisce di usare il braccio destro.

Ad un tratto le tue ginocchia cedono, e senza volerlo resti seduta con la schiena al muro, lacrime di dolore e frustrazione ti solcano il volto, questa volta è davvero finita….

I lupi , ti accerchiano di nuovo, prima di sferrare il loro attacco, proprio come tanti anni prima.

Il rumore dei ringhi ti assorda.

 Che sarà una cosa rapida, questo lo sai già, i lupi per uccidere azzannano alla gola.

Sei già morta una volta.

Chiudi gli occhi ,presto sarà tutto finito.

Il lupo alla tua destra spicca il balzo per primo,il suo urlo di dolore ti esplode nella testa.

Apri gli occhi e lui è lì.

 

Uccide i lupi con pochi colpi dei potenti artigli.

“Sesshomaru” Non riesci a dire altro, le lacrime sul tuo viso sono lacrime di gioia.

“Rin, sei ferita.. Ho sentito l’odore del tuo sangue”Si avvicina e ti aiuta a sollevarti da terra.

Non è invecchiato di neppure un giorno, è rimasto identico a come era.

 

Non presti attenzione alle sue parole, sei troppo impegnata a guardare nei suoi occhi d’ambra, quando svieni tutto intorno a te si fa di quel colore caldo e intenso.

 

La stanza non ti è familiare ma riconosceresti tra mille la figura che sonnecchia al tuo fianco

“Jaken , sei ancora vivo!”Cerchi di abbracciarlo ma il dolore acuto ti mozza il fiato.

Il piccolo Kappa sussulta alla tua esclamazione.

“Rin, il Signore Sesshomaru sarà felice di sapere che ti sei svegliata, mi ha ordinato di vegliare sul tuo sonno”.

Vorresti fargli almeno un migliaio di domande ma non sai da dove iniziare.

“Jaken, Sesshomaru è qui?”

“No, Rin , il signore non c’è ma non sta mai via a lungo”

“Dove siamo,non ho mai visto questo posto”

Mentre ti parla Jaken si è alzato sulle sue corte zampette

“Bè, questo è il castello dove viveva il padre di Sesshomaru e Inuyasha”

“Ora è meglio che vada a cercare il padrone, tornerò più tardi Muonna si occuperà di te. “

 

Non temi i demoni, li conosci infondo da quando eri bambina.

La giovane donna senza volto che si occupa di te è delicata e gentile.

 

 

Non puoi fare a meno di guardarti intorno,la stanza è grande e soleggiata, il tuo futon è posto davanti alle porte scorrevoli che danno sull’esterno, un paravento dipinto, una cassapanca e un basso tavolino costituiscono il resto dell’arredamento.

Indossi una veste da letto, la tua spalla è stata sapientemente fasciata e sei sicura che presto lui verrà da te.

E mentre fiduciosa aspetti, il tuo giovane corpo cede alle lusinghe  del sonno.

 

 

La piccola umana, Rin.

Non avresti mai pensato di rivederla, invece è lì sotto i tuoi occhi, non puoi certo ignorarla.

L’avresti riconosciuta?

No è troppo cambiata, hai lasciato a Kaede una bambina e davanti a te ora c’è una giovane donna.

Ma l’odore del suo sangue quello no, non lo scorderai mai, imbeve le bende che coprono la ferita, così come impregnava il povero corpo straziato trovato tra i boschi.

Distogli rapido lo sguardo dai tuoi artigli serrati, lo fai scivolare lentamente su di lei.

E’ alta , cerea e sottile, allunghi la mano e afferri tra le dita una ciocca dei suoi capelli.

Sono morbidi e hanno un buon odore, ti ricordano quelli della madre di Inuyasha.

Rin si muove appena ed apre gli occhi.

“Sesshomaru, sei qui….”le lacrime scendono copiose dalle sue scure gemme.

Ti sfiora il volto con una mano, glielo permetti e non ti ritrai al suo tocco.

“Non sei invecchiato neppure di un giorno, ho sperato tanto di poterti rivedere….Ma tu non sei mai tornato a prendermi”

Le lacrime si trasformano in singhiozzi, e qualcosa dentro di te si rompe per sempre, la barriera che da anni hai eretto intorno ai tuoi sentimenti.

“Rin…”Sussurri lieve

L’abbracci e la stringi forte contro il petto, lei ti appoggia la testa nell’incavo della spalla.

Restate così a lungo.

Per quelli come voi non servono le parole.

 

 

 

Hai disprezzato Inuyasha e persino tuo padre per i loro amori “terreni”.

E sei rimasto prigioniero di una bimba, che ti ha saputo mostrare più affetto e tenerezza di quanto te ne abbia mai rivolto la tua vera madre.

L’odore del sangue, è stato quello a dare alla tua vita un’improbabile svolta.

 

 

Sei rimasta al castello,fragile umana, signora di demoni.

Non l’avresti mai creduto possibile.

Attendi il tuo signore, non importa quanto dovrai aspettare..

Lui,torna sempre da te.

Siedi nel patio che dà sul giardino.

I raggi del sole al tramonto giocano con i ricami dorati del tuo obi.

Ti proteggi gli occhi con una mano, cerchi di guardare oltre i riflessi.

Per un attimo tutto intorno a te si tinge di un rosa irreale.

Sorridi felice come la bambina che non sei più.

Sesshomaru è comparso all’orizzonte e viene verso di te

Il sorriso che ti rivolge è il suo dono più bello.

 

Ti alzi a fatica, sorreggendo il ventre sporgente con una mano.

 

Quale frutto insperato cela il tuo seno, non sei in grado di dirlo.

Che lo amerai con tutta te stessa potresti invece gridarlo.

Perché il vostro amore è nato sotto l’odore del sangue.

Ed il sangue non mente mai…

 

  
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