10. Don’t tell me if I’m dying [09:00 Rimboccarsi le maniche]
Giorni passati sulla moquette del pavimento ad annebbiarsi la mente con
l’alcol per non avere ricordi – reset
reset reset -,
ché era sicuro di non voler aver memoria, in futuro, di quello che era
successo. Un futuro a cui lui, adesso, proprio non riusciva a pensare.
Era come se tutto si fosse fermato, come se la fredda aria di dicembre avesse
ghiacciato tutto quanto – le parole sulle labbra, le lacrime sulle
ciglia, la rabbia in gola.
Sentiva a malapena il cellulare che squillava a vuoto, seppellito da qualche
parte tra bicchieri e bottiglie vuote. Aveva suonato per giorni, mentre
là fuori la vita continuava – senza di lui.
Aveva la netta sensazione che la sua si fosse bloccata dopo quella notte.
Bart ha avuto un incidente.
Aveva bevuto così tanto che vedeva il soffitto sgretolarsi – come lui -, ed era caduto in una sorta
di semi incoscienza: non era lui quello che si scopava le cameriere, non era lui
quello che barcollava sotto la doccia, ancora vestito. Non poteva essere lui.
E poi, era arrivata lei.
Ricordava solo che si era inginocchiata e gli aveva tolto di mano la bottiglia,
tra deboli proteste.
Si era rimboccata le maniche e l’aveva trascinato in bagno, aiutata da
quello che gli parve Nathaniel.
Non sentiva i dialoghi, il freddo dell’acqua sul viso, le sue mani che gli carezzavano i capelli.
Lo aveva aiutato ad infilarsi lo smoking steso sul letto e gli aveva fatto il
nodo alla cravatta, sistemandogli con cura il colletto della camicia.
E aveva pensato, solo per un momento, che forse a lei importava di lui. Forse lei valeva uno sforzo.
Ma era troppo sbronzo – disperato
lacerato – per formulare una frase di senso compiuto.
Si limitò a poggiarle pesantemente la fronte sulla spalla,
abbandonandosi contro di lei – così
piccola e forte.
Lei allacciò le braccia al suo collo, un po’ per sostenerlo, un
po’ per rispondere a quell’abbraccio così strano.
- Nate è già sceso. Ce la fai ad arrivare fino
all’ascensore o devo chiamarlo?
- Blair…
Ti amo.
- Devo pisciare.
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Ho disperatamente tentato di accorciare questa drabble. Ma le parole proprio non ne volevano sapere di
fermarsi. Ho provato e riprovato a tagliare, ma ho adorato talmente tanto
questa puntata e quello che rappresenta che m’è sembrata un’eresia accorciare tutte le sensazioni
che era capace di darmi e che dovevo esprimere, in qualche modo. E giuro che mi
sono anche trattenuta il più possibile. Diciamo che ho immaginato come
Blair e Nate fossero arrivati da Chuck e in che modo
l’hanno trascinato, ubriaco fradicio, a seppellire suo padre. Quindi, pre 2x13 ? Massì,
circa. E comunque, mi rifiuto di credere che il caro Mr. Bass non avesse voluto
dire quelle magiche paroline alla sua Blair… Solo che proprio no, non gli
sono uscite. Ma le ha pensate ;)
Parole per voi:
Mi sono trascinata al computer per postare la drabble,
e credo di essere anche in ritardo, ma sono in condizioni pietose. La
preparazione dell’esame mi sta lacerando e, come se non bastasse, ho quel
famoso male che chiamano colpo della
strega: alias, non riesco a stare seduta, non riesco a stare in piedi, non
riesco a camminare. Un mal di schiena così non lo auguro a nessuno, non
sotto esami almeno. Quindi perdonatemi gioie, vi adoro tutte quante come sempre. Anche chi segue la mia storia
senza darmi un parere ;D apprezzo comunque. See you next time,
vi bacio !