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Autore: flavsxx    31/10/2017    2 recensioni
A causa di un errore Alison si troverà a convivere con tre ragazzi molto diversi tra loro.
Nell'appartamento 3A nasceranno nuove amicizie,ma soprattutto proprio lì,Alison conoscerà Alex,
un ragazzo difficile,che si ribella alla vita dopo aver perso la madre.
Lui dapprima non vuole la sua presenza nella casa,ma dopo non potrà più farne a meno.
A tal punto che quando lei deve andare via...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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CIAO A TUTTI!  Sì, I'M BACK.
DOPO L'ULTIMO CAPITOLO,HO RICEVUTO DIVERSI MESSAGGI CHE MI INCITAVANO A CONTINUARE LA STORIA NONOSTANTE TUTTO.
HO VERAMENTE APPREZZATO OGNI VOSTRA PAROLA E VI RINGRAZIO MOLTO.
HO PROVATO A CONTINUARE LA STORIA CENTINAIA DI VOLTE,NON è FACILE NON CADERE DEL BANALE, NON è FACILE ESTERNARE IN PAROLE LE PROPRIE SENSAZIONI. 
SPERO DI ESSERE STATA ALL'ALTEZZA. 
VI PREGO DI LASCIARE UNA RECENSIONE QUALORA LA STORIA VI PIACCIA E VOLETE IL SEGUITO.
PER ME è FONDAMENTALE.
UN BACIO GRANDE, F. :)


Ryan era di fronte a me, e avrei preferito scomparire piuttosto che vedere il suo viso amareggiato.
Affrontarlo era stato difficilissimo, ma era stata la decisione migliore.

 “Mi dispiace così tanto Ryan. Ma devo essere onesta,sei talmente un ragazzo d’oro che non potrei mai prenderti in giro. Tu non hai sbagliato niente ma…”

“Tranquilla, ti sei scusata abbastanza...” Sdrammatizzò lui.

“E poi non ce ne è bisogno… lo sai come si dice, no? Al cuore non si comanda. Ed io già lo sapevo. Si vede da come vi guardate... anche se mi dispiace perderti ancor prima di averci provato”
Sorrisi.

“Sono io la pazza a lasciar andare via un ragazzo come te, e forse me ne pentirò ma è quello che mi sento di fare in questo momento. Non avrebbe senso uscire con te e pensare ad un’altra persona”

“Hai ragione” Disse accostando la macchina fuori il cancello di casa.

“Posso comunque salutarti quando ti vedo all’università, vero?” Ironizzò.
Gli diedi un colpetto dietro la nuca, ridendo.

“Certo! Non dirlo neanche per scherzo! Anzi, voglio assolutamente il tuo saluto,se ne hai il piacere”
Ryan abbassò lo sguardo imbarazzato, poi mi guardò e sorrise dolcemente.

“Beh, buonanotte Ally”
“Buonanotte. E grazie. Di tutto. Per avermi ascoltata e compresa, per essere così come sei e per avermi trattata sempre benissimo. E ancora, mi dispiace” dissi sincera.

Lui si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia, poi aprì la portiera ed uscì dall’auto.

Guardai il portone di fronte ai miei occhi.
Avevo cercato di evitare il pensiero di Alex per tutta la serata.
Mi augurai che fosse salvo da quella corsa infernale e cominciai a pensare ai mille modi in cui avrei potuto affrontare la cosa.
 Mike era da Sarah e Derek avrebbe lavorato fino al mattino, e facendomi due calcoli capì che Alex sarebbe rientrato dopo poco.

Inchiavai. La porta si aprì e sussultai quando vidi Alex seduto sul bordo del divano.
Aveva il telefono fra le mani, e lo sguardo fisso nel vuoto. La sua gamba si muoveva freneticamente.
Quando si accorse di me sgranò gli occhi e mi si parò davanti, con espressione preoccupata.

“Ma dov’eri finita? Ti sto chiamando da ore!” Chiese, incapace di controllare il tono della voce.

“Il telefono è in borsa e non l’ho sentito squillare” Giustificai. “Cosa ci fai qui?”

“Non sono mai uscito, in realtà”
“Cosa?”
“Non ho gareggiato, Jen. Sono rimasto a casa per tutta la sera”

Lo guardai confusa, poi lui scosse la testa, ridendo nervosamente.

 “Non sarei mai riuscito a gareggiare sapendoti con quel coglione. Avrei pensato solo a te e non mi sarei concentrato abbastanza”
Lo ammonì con lo sguardo,quando in realtà dentro morivo di gioia.

 “E poi ti ho fatto una promessa, no?” il suo sguardo si addolcì quando posò gli occhi su di me.
Gli buttai le mani al collo e gli baciai una guancia. Lui mi cinse i fianchi mi sollevò da terra.
 Dopo qualche secondo mi posò delicatamente e guardandomi negli occhi, assunse un’espressione seria.

 “Com’è andata con lui?” il suo pomo d’Adamo si mosse.
“In realtà ho chiuso con lui”

Alex sgranò gli occhi.
“Cosa?” chiese senza nascondere l'eccitazione.

“E’ finita Alex. Non potevo più prenderlo in giro, e soprattutto non potevo più prendere in giro me stessa. E’ un ragazzo fantastico, ma non è quello che voglio”

Alex mi strinse a se e deglutì.
“E cosa vuoi tu?”

“Lo sai, a me piacciono le cose complicate…” Risi.
Alex sorrise, poi si accigliò.
"Che hai?" 
"Non so se sono all'altezza. Ho paura di non poterti dare quello che meriti. Lo sai,non mi sono mai trovato in una situazione del genere" Spiegò preoccupato.
Sorrisi.
"Neanche io"

Alex si avvicinò ancora qualche centimetro e mi bacio appassionatamente.
Passai i suoi capelli fra le mie dite e mi lasciai andare mentre nel mio stomaco sembrava esserci la terza guerra mondiale.
Alex percorse ogni centimetro del mio corpo con le sue mani. Mi toccò delicatamente ma con passione.
Mi stringeva a sè con la foga di un bambino che ha paura di perdere il suo gioco preferito per strada.

Dopo qualche secondo staccò le sue labbra dalle mie e respiro profondamente.
“Bimba?” Chiamò la mia attenzione.
“Sì?” Sorrisi.
“Ti amo” 
“Anche io. Da morire”

Cinsi la sua vita con le gambe, saltandogli in braccio.
Lui mi strinse a se, tenendomi le sue mani sul mio sedere.

“Spero che quel coglione non ti abbia mai toccata stasera”
"Zitto" 

Risi e continuai a baciarlo, mentre ormai eravamo sdraiati sul divano.


“Non immagini la voglia che ho di te” disse poggiando la sua fronte sulla mia.

Anche io avevo voglia di lui. Avevo voglia di sentirlo mio, di sentirmi sua, ma avevo paura.

Il fatto che a diciannove anni fossi ancora vergine non aiutava.
Certo,non me ne vergognavo. Davo un valore alle cose, e non mi sarei mai concessa al primo cretino che passava.
Di certo però la cosa mi creava imbarazzo.

“Alex …ho paura” gli confidai.
Lui si bloccò di fronte a me e mi fissò per qualche istante.

"Mi dispiace. Hai ragione, sto correndo troppo, ma non mi sembra vero averti tutta per me"

“Non è quello" 
Abbassai lo sguardo. 

"Che hai?" mi chiese.

"io...sono vergine"

  
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