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Autore: AmortentiaLethifold    01/11/2017    0 recensioni
Dal testo:
Non so come diavolo io sia finita qui, e non so neanche il perché.
“Non è vero, il motivo lo so benissimo” mi rimprovero da sola.
Sono sull'ultimo gradino del numero 12 di Grimmauld Place ed è la prima volta, dopo che io, Harry e Ron siamo fuggiti per andare alla ricerca degli Horcrux, che ci metto piede.
La prima volta dopo otto anni.
Mi appoggio con quasi tutto il mio peso alla porta per cercare di aprirla, quando questa quasi cede con uno schianto. Stringo i denti, spero di non aver svegliato quell’orrida megera dipinta nel quadro...
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Sono passati sette anni dalla conclusione della II Guerra Magica, ma Hermione realizza solo adesso che i pericoli sono ben lungi dall'essere sepolti e le speranze sono tutt'altro che vanificate.
Genere: Introspettivo, Mistero, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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REMUS' POV
 
Appena si aprono le porte ed esco dall’ascensore, la vedo: è seduta su una panchina di fronte alla Fontana dei Magici Fratelli, a braccia incrociate. Mi dà le spalle ma sono certo che sia lei perché riconoscerei quei capelli e la postura rigida a prescindere.
Mi avvicino e mi siedo al suo fianco guardandola: è assorta, molto infastidita da quello che ha davanti a sé o quello che ha dentro sé.
<< Buongiorno >> è la mia voce ad attirarla così si gira e mi guarda sorpresa per un istante, poi mi riconosce e mi sorride.
Le sorrido di rimando e le chiedo se c’è qualcosa in particolare che la turba.
<< In effetti sì. È questa fontana. È tutto sbagliato, e sono arrivata alla conclusione che questa statua >> calca indicando con la mano aperta << sia la cosa più sbagliata con cui il Ministero inglese si possa presentare ai visitatori.
Guardale, quelle creature tutte adoranti verso due esseri umani, io davvero non lo accetto. Oltretutto la trovo incompleta >>.
<< Incompleta? E perché mai? >>
<< Non so, ma sento come se mancasse un tassello. Il nostro Ministero non è questo, il Regno Unito non è questo, e in genere il mondo magico non dovrebbe esserlo.
Ecco perché nonostante sia finita la Guerra ci sono ancora così tante disparità sociali: aboliamo leggi denigratorie ma non cambiamo l’immagine che diamo di noi stessi al popolo. Bisogna assolutamente trovare una soluzione, e ne parlerò con il Ministro appena mi sarà possibile >>.
Determinatissima, stringe le braccia al petto ed accavalla le gambe, come a voler chiudere la questione.
Mi viene da ridere e la guardo con occhi diversi: mi ricordo quando era una tredicenne incredibilmente arguta e sotto i miei occhi è cambiata e si è evoluta fino a diventare quella che è oggi. Però il gesto che ha appena fatto mi permette di rivedere in lei quella ragazzina, piuttosto che la donna che è ora.
Mi sistemo meglio contro lo schienale della panchina ed aspetto che parli di nuovo.
<< Comunque, come mai sei al Ministero? >> Mi guarda sottecchi, curiosa: sono due settimane circa che non mi faccio sentire, praticamente da quando le ho rifiutato l’invito a cena.
<< Sono venuto qui per ottenere – di nuovo – l’idoneità all’insegnamento. Mi è stata offerta ancora la cattedra ad Hogwarts ed ho intenzione di accettare >>
<< Scusa sai, ma non mi sembra che gli insegnanti debbano ricevere l’idoneità da Ministero. Anzi, lo so per certo: ho letto approfonditamente tutto della questione quando Neville è subentrato alla professoressa Sprite in Erbologia >> mi sta guardando contrariata e mi rendo conto di come, nonostante sia così diversa, è effettivamente molto simile a me - sotto alcuni aspetti.
<< Hai ragione, Hermione, ma io sono un lupo mannaro. Preferisco avere tutti i permessi necessari e le carte in regola, non vorrei trovarmi in mezzo a qualche… Problema. Voglio che sia tutto chiaro >>.
<< …Ah. Giustamente. >>
<< Ad essere totalmente onesti sono qui anche per recapitare un messaggio. L’altra settimana sono stato a casa di Harry, sai, e abbiamo parlato di alcune cose.
Gli ho chiesto qual è il vero motivo per cui vuole radere al suolo Grimmauld Place >>.
Vedo gli occhi di Hermione che si allargano mentre si prepara a recepire quel che le sto per dire
<< Vorrebbe che andassimo a casa sua, sai, per discuterne >>.
Si tormenta l’orlo della gonna che indossa, cercando di pulirla da pilucchi inesistenti mentre pensierosa mi spiega la ragione per cui dubita che sia una buona idea
<< Sai, Remus, io ed Harry abbiamo avuto un rapporto piuttosto… ballerino negli ultimi anni.
Non saprei davvero dirti il motivo, ma credo che sia un problema mio: Harry è felice con Ginny, ha già un meraviglioso bambino e sta per arrivare il secondo. La sua gioia è così diversa dalla mia. Io faccio fatica>>.
<< Fatica a fare cosa? A lasciarti tutto l’accaduto alle spalle o ad affrontare il futuro come se fossi circondata da un’aura intoccabile?
Hermione non sei l’unica ad arrancare, ma io credo che il motivo principale della tua infelicità latente sia perché… Sei repressa. Io credo che tu ti sia sobbarcata del dolore altrui. E fai male perché nonostante tutto, Harry ad esempio soffre ancora molto. Ma cerca di essere sereno, perché non ha senso fare altrimenti.
Dovresti provare anche tu >>.
Rimane immobile mentre fissa con ostentazione l’enorme statua di fronte noi, penso che se mi concentrassi potrei anche riuscire ad udire le rotelle del suo cervello in funzione. Sto sorridendo al pensiero quando lei si alza e si gira verso di me lisciandosi la mise: << Parole interessanti dette da un uomo che fino a quindici giorni fa mi sembrava più vicino alla depressione che al recupero emotivo. >>
<<.. No, scusa Remus, sono stata orribile. Ciò che ho detto è stato istintivo, non lo penso davvero, lo sai >> aggiunge quando mi vede stringere gli occhi, offeso. Capisco bene però che la risposta, detta con così tanta leggerezza, nascondeva il fatto che si era sentita toccata da quell’argomento.
Ci mettiamo d’accordo su quando vederci per andare da Harry e ci separiamo, ma mentre mi dirigo verso uno dei camini della metropolvere, la guardo da sopra la mia spalla: stava cercando di annodarsi i capelli in una treccia scoordinata che le arrivava fino alla zona lombare, mentre velocemente ripercorreva la strada che la portava al suo ufficio.
 
Nei giorni seguenti penso molto a Hermione, decisamente molto più di quanto sia lecito, ed ammetto di essere leggermente eccitato quando, la sera del mercoledì seguente, busso alla sua porta di casa.
<< Remus! Entra >> si mette di lato ed io faccio qualche passo nell’ingresso: vive in una casa piccola, ma che decisamente rispecchia la sua personalità. La sua impronta si scorge nelle piccole pile di libri appoggiate sul tavolino nell’ingresso di fianco al telefono, ai piedi del divano di fianco ai braccioli, sul tavolino in salotto, dove stanno aperti un po’ disordinatamente insieme a qualche pergamena fitta di scritte.
<< Sono pronta tra un secondo, lasciami il tempo di ordinare questo casino >> e frettolosamente comincia a accatastare quelle pergamene per poi sigillarle con un incantesimo e riporle nel mobile alle sue spalle.
Il sorriso dalle mie labbra si attenua un poco e la mia eccitazione si spegne quando mi accorgo di com’è vestita: un paio di jeans e una maglietta bianca a righe nere, e mentre si infila delle All Star rosse mi rendo conto della differenza tra l’età che dimostra adesso rispetto a quella che pare avere quando è abbigliata da ufficio.
Ed ovviamente la differenza di età che c’è effettivamente tra noi due.
<< Dio, come mi sembri afflitto. Sorridi, no? Stiamo andando a trovare la famigliola felice >> mi prende in giro.
<< Sì, scusa, pensavo al motivo per cui stiamo andando da loro. Non proprio felice, uh? >>
Mi guarda di traverso con un sopracciglio alzato ma non dice niente, anzi si limita ad afferrarmi la mano e insieme ci smaterializziamo.
 
oOo
 
<< Come sei venuta a sapere della mia intenzione di demolire Grimmauld Place? >> Harry guarda Hermione stranito, mentre lei giocherella con un accendino prima di accendersi una sigaretta.
Eravamo a casa Potter da circa quaranta minuti, e dopo qualche convenevole Ginny era andata al piano di sopra per dormire, decisamente provata dalla sua gravidanza in stato avanzato.
Questo ci aveva lasciato la possibilità di affrontare diversi argomenti non piacevolissimi, come la partenza di Ron (ed il suo non-ritorno) che affliggeva Hermione, e la questione di Grimmauld Place.
<< Effettivamente non dovrebbero essere affari miei >> si giustifica << circa un mese fa mi sono, diciamo, ehm, offerta di aiutare un mio collega con alcune pratiche e... Sono per caso incappata nella tua richiesta. Mi dispiace >> mi accorgo che arrossisce leggermente ma sostiene lo sguardo del suo amico, che piega la testa di lato.
<< Perché non me ne hai parlato? Avrei potuto spiegartelo prima, vedere se la questione poteva essere chiusa in fretta… Invece ne hai parlato con Remus >>.
Le mie sopracciglia spiccano verso l’altro quando, dal cantuccio vicino alla finestra della cucina in cui mi ero rifugiato, sento il mio nome che viene menzionato.
Hermione redarguisce Harry con uno sguardo duro << Remus lo sapeva già, e non ne abbiamo parlato. Abbiamo solamente accennato alla cosa quando ci siamo incontrati proprio a Gr… Al Ministero >>.
Harry ovviamente non sa che io ed Hermione ci siamo incontrati per la prima volta dopo anni proprio a Grimmauld Place.
Guardo il ragazzo che si rilassa, non essendosi accorto della defiance di Hermione, ed io mi concedo di ritornare con la mente a quel giorno.
 
Avevo deciso di ritornare in quella casa lugubre in preda alla nostalgia: Sirius mi mancava da morire, e alle volte la concretezza della sua assenza mi colpiva al cuore come una martellata. In quei momenti mi nascondevo agli occhi del mondo e facevo il resoconto della mia vita. Avevo contratto la licantropia quand’ero appena un bambino, ma la mia condizione era risultata più sopportabile durante gli anni ad Hogwarts. Poi un pezzo di gioia mi era stato portato via alla morte di James e della dolce Lily e da quel momento cominciavo a realizzare che la mia esistenza non sarebbe stata contornata da altro se non dal dolore. Avevo scoperto della presunta colpevolezza di Sirius quando mi avevano riferito che era lui il traditore e che aveva ucciso Peter qualche giorno dopo.
La speranza mi era ritornata molti anni più tardi, quando Sirius era fuggito da Azkaban e aveva provato di essere innocente, ma avevo temuto di non reggere il colpo quando mi ero trovato a fronteggiare un immondo Peter Minus pronto a servire – da sempre e per sempre – quell’Oscuro Signore che pareva un balsamo per la sua codardia.
La libertà di Sirius non era durata neanche due anni che venne ucciso, o meglio inglobato, da un orrido e quanto meno misterioso velo fluttuante che stava in mezzo alla sala dove l’Ordine della Fenice combatteva contro i mangiamorte, nella battaglia al Ministero.
Dopo appena altri due anni, morto il terzo membro dei Malandrini in preda ad un moto di pietà verso sé stesso, anche la mia amata Dora mi aveva lasciato.
Sembrava che ogni creatura con cui io legassi fosse destinata a morire nel giro di poco. Infinitamente triste, come dato di fatto.
<< …motivo per cui ho deciso di farlo è perché non voglio che quel luogo rimanga ancora in piedi. Per Sirius è sempre stata una prigione, per me non è altro che una casa pregna di ricordi di guerra. Guerra che, tra l’altro, mi ha portato via tutta la famiglia ed anche di più >>
<< …è simbolo di sofferenza, tutti gli abitanti erano legati alla magia oscura, alla fissa per la purezza del sangue… >>
<< …per non parlare dei cimeli oscuri che ci sono. Ho anche paura che possa essere usata come base per gente che si interessa alla magia nera.  Lo sai anche tu com’è la situazione e posso garantirti che dopo le mie ultime missioni in veste di Auror, ci sono dei focolai ancora accesi. So di alcuni pazzi che si stanno cimentando nelle pratiche più putride per emulare l’esempio di Voldemort. Ben lungi dall’avere successo, a quanto ne so, ma bisogna tenere gli occhi aperti.
Davvero, Hermione, quella casa mi fa salire la preoccupazione alle stelle, rappresenta una parte di storia del mondo magico che ritengo debba essere chiusa, superata. E la ragione per cui è stata necessaria una richiesta di demolizione è perché Grimmauld Place è una residenza storica di una delle famiglie più antiche di Gran Bretagna>>.
Colgo sprazzi di conversazione ma mi interesso solo all’ultimo chiarimento di Harry così decido di tornare lentamente al tavolo e sedermi accanto ad Hermione. Il suo viso ha un’espressione comprensiva e sconsolata insieme, ma mi sorride incoraggiante quando le sfioro l’avambraccio per rubarle una sigaretta e l’accendino che le stavano davanti.        
Non fumo da anni, non ho mai avuto soldi a sufficienza da sperperare in sigarette o tabacco, e sento sin dalla prima boccata che la nicotina fa il suo effetto: la tensione allo stomaco di rilassa, e anche i miei nervi si distendono un poco.
<< Harry ha ragione, e malgrado tutto sono d’accordo con le sue intenzioni, le comprendo, Hermione.
Tuttavia >> e mi focalizzo su Harry, che fissa gli occhi assurdamente verdi dentro ai miei << vorrei che aspettassi a demolire la casa. Non abbiamo ancora avuto modo di esplorare le sue potenzialità o di quantificarne l’apporto di magia >>.
Lui stringe le labbra e mentre fa finta di aggiustarsi i capelli si sfiora la cicatrice rosea quasi invisibile che gli taglia la fronte. Lei, invece, sorride apertamente: la vedo, è infervorata ed accetta con piacere l’idea di fare qualcosa di pratico, di studiarci sopra. Capisco che è stanca di lavorare ad una scrivania, e blandamente mi chiedo come abbia fatto a finirci.
Realizzo anche che, con Ronald lontano, tocca a me prendere il suo posto per formare quel trio che aveva salvato il mondo magico diversi anni fa. Nonostante la differenza d’età che ci separa, mi sento invadere da un calore inaspettato, che nasce proprio dalla consapevolezza di far parte di qualcosa che mi fa sentire un po’ più vivo.
Mentre spengo il mozzicone di sigaretta nel posacenere, sorrido ai ragazzi. 

 

Spazio personale:
Ciao lettori!
Approfitto del mio primo spazio personale per scusarmi del ritardo con cui ho aggiornato la storia. 
All'inizio di tutto non ho specificato con quale frequenza avrei caricato i nuovi capitoli della storia ma in ogni caso ho fatto passare più di un mese, un po' tanto anche per me.
Come vedete, si tratta di un capitolo piuttosto breve rispetto agli altri, soprattutto perché è più che altro un "raccordo", un momento di passaggio. 
Vediamo entrare in scena un "nuovo" personaggio, Harry, che veste i panni di Auror come secondo il canon. 
Abbiamo anche il primo intervento di Remus secondo la sua visuale. La cosa mi ha emozionato molto, l'ho trovata una sfida difficile: primo, perché Lupin è un personaggio poco approfondito; secondo, perché cercare di raccontare la storia di un uomo oltre i 40 anni la cui vita è costellata di dolori (ahimé triti e ritriti) non è mai facile.

Ultimo avvertimento: ho inserito nella storia una Ginny Weasley in Potter molto avanti con la gravidanza, dalla quale nascerà Albus. Ovviamente, essendo passati sette anni dalla fine della guerra (siamo nel 2005, ricordo a tutti,  Ginny dovrebbe aver dato alla luce da poco meno di un anno James Sirius, quindi il fatto che stia per nascere il secondo figlio non è canonicamente corretto.
Ma non me ne frega molto, quindi amen. 
Spazio note sta diventando un secondo capitolo a parte, quindi chiudo qui, dicendo che se trovate errori di ogni genere vi invito a scrivermi così correggo.

Fatemi sapere se er voi sto dilagando troppo.
Au revoir.
AL

 
  
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