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Autore: Fabb5000    01/11/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Mentre Ares e Atena si dirigevano alle loro tende per prepararsi, Zeus studiò un veloce itinerario.

-Dovrete fare in fretta- disse il re degli dei. -Purtroppo, dal lato in cui ci troviamo è difficile riuscire a raggiungere la caverna di Armagheddemon in poco tempo. Avreste bisogno di diversi giorni per raggiungere un punto su cui arrampicarvi sulle dure cime delle Rupi Frastagliate; persino noi dei, che possiamo volare e diventare incorporei, avremmo non poche difficoltà a muoverci in un territorio tanto insidioso-

-Non c'è una via più breve? Insomma, qualcosa che ci permetta di cavarcela in meno di un giorno?- chiese Anna.

Herobrine si fece avanti : -C'è, ma ... è molto pericolosa-

Notch scosse violentemente la testa : -No! È fuori discussione!-

-Potete spiegarci di che state parlando?- chiese Mario curioso, notando lo sguardo di paura di Notch.

Herobrine indicò un punto sulla mappa : -Potreste passare da qui, tagliando per le pianure, e raggiungereste l'altro lato delle Rupi Frastagliate in mezza giornata ... ma dovreste passare per Minas Morgul-

I ragazzi rabbrividirono : si erano aspettati qualcosa del genere, ma nessuno di loro aveva comunque molta voglia di andare a passeggiare accanto alla fortezza del loro più grande nemico.

-Se vi vedono vi fanno secchi in meno di un minito- disse Zeus. -Io mi opporrò-

-Nemmeno a noi va tanto a genio la cosa- disse Stefano. -Ma che altra scelta abbiamo? La Convergenza è vicina, il Pluriverso intero è sotto il giogo di Null e a breve lui inizierà la sua offensiva verso l'End. Non possiamo perdere tempo-

Notch scosse la testa : -È un suicidio. Non ve lo permetterò-

-Lo so- rispose Stefano con un sorrisetto. -Ecco perché non ti chiedo il permesso di andare, ma ci vado senza dirti niente-

Anna si fece avanti. -Ha ragione. In fondo, se ci manteniamo ai margini del territorio, nascosti fra le rocce, non dovremmo essere visti-

Zeus stava per ribattere, ma in quell'istante entrarono Atena e Ares. Quest'ultimo pareva esaltato : -Una missione suicida per noi? E chi si tira indietro? Ah ah! Non vedo l'ora!-

Atena pareva dosapprovarlo con tutto il cuore. Stefano uscì, battendo gli una pacca sulla spalla : -Bravo, dio della guerra. Ti aspetto fuori, partiamo per Minas Morgul-

Ares sorrise : -Ah ah! Ci sto! Aspetta ... per dove?!-


***************************************


Il gruppo si mise subito in marcia. In breve l'accampamento degli dei sparì dalle loro spalle e il terreno si fece pianeggiante.

Atena si era dimostrata subito cordiale, chiacchierando animatamente con Anna e Ahsoka e dando consigli sul maneggiare la spada. Ares, di canto suo, pur essendo ancora infuriato con Stefano per la storia del carro, legò subito con Mario e Stefano, e iniziò a narrargli delle sue leggendarie imprese.

-... era il mostro più grande che avessi mai visto!- raccontava il dio della guerra. -Era alto sette, no, settecento metri! E aveva quattro enormi corna, le più grandi che avessi visto prima d'ora, e dalla bocca gli usciva una specie di fuoco azzurro, che bruciava qualsiasi cosa. Sapevo che per vincere avrei dovuto mettercela tutta, più di quanto avessi mai fatto prima di allora, così sguainai la spada e ...-

-Sto ancora aspettando una prova per questa storia- gli disse Atena interrompendolo, facendo ridere tutti i presenti.

-E come dovrei fare, sentiamo? L'ho fatto a pezzi così piccoli da essere impossibili da ricomporre!- esclamò Ares adirato.

-Davvero?- chiese Atena con uno scintillio beffardo negli occhi. -E com'è che sulla tua spada non c'è alcuna traccia di sangue, e la tua armatura non è nemmeno ammaccata?-

Ares stava per esplodere : -Io sono il dio della guerra, e tratto la mia attrezzatura con un'attenzione che non puoi capire! Ho pulito la spada subito dopo il combattimento, per ben otto volte, così che non rimanesse nemmeno un milligrammo di sangue, e poi ho sistemato accuratamente la mia armatura, facendola tornare come nuova!-

-Certo, certo ...- mormorò Atena, segno che non credeva a una sola parola del fratello. Mario, Anna, Stefano e Ahsoka si rotolavano dalle risate, mentre Ares pareva sul punto di strangolarla.

-Adesso basta!- urlò il dio della guerra, sguainando la spada. -In guardia!-

La sorella non se lo fece ripetere due volte : -La metti così? E va bene, hai appena vinto una bella dose di calci nel sedere- disse afferrando l'elsa della sua arma.

Anna si frappose fra i due : -Alt! Mi piacerebbe molto vedere l'esito di questo duello, ma abbiamo una missione, e non mi pare opportuno perdere tempo con la vostra singolar tenzone-

I due dei riposero le armi, ma continuarono comunque a guardarsi in cagnesco. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, probabilmente sarebbero stramazzato al suolo a vicenda.

-Accidenti ... possiamo sapere il motivo di tanto astio?- chiese Mario.

-Oh, beh, questa è la classica storia lunghissima e molto poco interessante- disse Ares compiaciuto. -Sono felice che tu me l'abbia chiesta! Allora, tutto ebbe inizio circa dieci milioni di anni fa, subito dopo la sconfitta del Titano Crono. All'epoca io ero il neonato più bello dell'Olimpo, e a due mesi sapevo già camminare. Tutto andava bene, finché un giorno ...-

-Ok, basta, mi sono addormentato a "milioni"- disse Stefano. -Preferisco rimanere nell'ignoranza-

-Beh, in poche parole siamo assolutamente incopatibili- disse Atena. -Insomma, guardatevi : io intelligente, lui massiccio; io furba, lui scaltro; io gentile, lui dispettoso ...-

-Io dispettoso?- esclamò Ares. -Sei tu quella che una volta vi ha rasato i cani da guerra trasformandoli in barboncini!-

-Ti ho già detto che non sono stata io- rispose Atena.

-Avevi due forbici dietro la schiena quando ti ho beccata. Più chiaro di così ...- disse Ares. E meno male che Atena pretendeva prove ...

-Non dimostra comunque nulla- rispose la dea.

I due continuarono a raccontarsi a vicenda i propri dispetti (che diventarono sempre più cattivi), facendo ridere in continuazione Mario, Anna, Stefano e Ahsoka, che cominciavano a comprendere come mai Zeus fosse sempre così arcigno : se anche gli altri dei si comportavano come quei due, allora fare il re doveva essere estenuante.

Così, fra una risata e l'altra (e un paio di tirate di capelli tra Ares e Atena) lentamente gli alberi e l'erba svanirono, lasciando il posto ad una landa oscura e desolata. Anche la luce del sole svanì dietro una cappa di nubi temporalesche.

-Direi che siamo arrivati- mormorò Anna. -Da questo momento silenzio assoluto-

I sei iniziarono ad avventurarsi in quelle terre desolate. Più camminavano, più la luce pareva svanire e la terra farsi più orrida. Era come se l'aria avesse assunto una consistenza e li stesse schiacciando. Il tempo stesso pareva essersi fermato.

L'aria era satura di putridume e nemmeno Ares e Atena rimasero indifferenti di fronte a quell'atmosfera tossica. Era come se il veleno che aveva invaso i boschi del Nord si fosse moltiplicato di migliaia di volte. In breve i due dei furono costretti ad evocare una barriera che li proteggesse, o sarebbero tutti morti soffocati.

Ad un certo punto Mario parlò : -Non trovate che sia angosciante?- chiese.

-Che cosa?- chiese Anna.

-Il silenzio- rispose l'amico. -È ancora peggio che nei boschi del Nord. Niente uccelli, nessun animale ... nemmeno l'eco lontano di un fruscio di foglie. È come se la vita avesse ripudiato questo posto-

-Qui non è mai cresciuto niente- disse Ares. -La magia nera di Null è troppo potente. Qualsiasi forma di vita che si avventuri qui muore all'istante-

Mentre Ares parlava, un nero castello apparve in lontananza. -Non c'è dubbio su a chi appartiene ...- mormorò Anna.

La fortezza sembrava intrisa di male. Era come se un miasma l'avesse colpita e ora grondasse continuamente dalle sue finestre e dalle sua porte. Irradiava orrore puro, e sembrava quasi che la paura si fosse tramutata in un virus che colpiva qualsiasi cosa lo guardasse.

-Ci sono delle ombre- notò Atena, vedendo alcune veloci figure apparire e sparire tra le finestre del castello.

-Devono essere i guerrieri-mostro- mormorò Anna. -Se si accorgono che siamo qui siamo fregati. Probabilmente ce ne sono migliaia-

-Meglio andarcene allora- disse Atena. -Allontaniamoci da qui, prima che ...- ma non riuscì a terminare la frase.

Uno stormo di guerrieri-mostro si alzò in volo da chissà dove, volteggiando al di sopra della fortezza ed emmettendo stridule grida. Un freddo glaciale invase la zona, facendo accapponare la pelle a tutti, che si rifugiarono dietro le pietre.

-C-Ci hanno visto?- chiese Stefano mentre si nascondeva.

-No- disse Ares con uno sguardi che non prometteva niente di buono. -Quello nom è un richiamo, è una sorta di danza propiziatoria. Ed ha un unico scopo-

-Quale scopo?- chiese Mario.

Ares assottigliò gli occhi : -La guerra-

In quell'istante, su una rupe accanto alla fortezza, apparve Entity. Stava in groppa ad un guerriero-mostro gigantesco, grande quasi tre volte gli altri. Dietro di lui vi era Blazur, anche lui in groppa ad un gigante.

-Quelli devono essere i corpi di Dentifricio e Tyranno303- mormorò Stefano indicando i mostri. -Hanno trasformato anche loro!-

Entity emise un grugnito, poi afferrò un corno e suonò a gran fiato.

A quel suono, le porte di Minas Morgul si spalancarono e legioni di guerrieri-mostro si riversarono fuori, marciando ordinatamente in ampie file. Quelli volanti tornarono a terra e si unirono agli altri. Entity e Blazur si misero in testa all'esercito, il quale iniziò a marciare dietro di loro.

-Che diavolo è questa roba?- esclamò Mario.

Atena deglutì : -È l'esercito di Null- mormorò. -L'invasione dell'End è cominciata-

-Buon dio ...- mormorò Stefano. -Saranno almeno un milione ...-

-Ben più di un milione, se gli occhi non mi ingannano- mormorò Ares. -Venite. Andiamo via, subito- e strisciando fra le pietre fece loro segno di seguirlo.

Intanto Entity urlò a gran voce di accelerare il passo. Alla fine la guerra, quella vera, era iniziata.

Prima di lasciare la valle, Entity notò la grossa astronave di Death Lord scendere verso il castello.
   
 
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