CAPITOLO 2
Nei due
giorni di attesa recuperai le energie perse nel lungo viaggio, Dorian
mi spiegò
nei dettagli cosa avrebbe fatto di preciso. Era un incantesimo
complicato, che
avrebbe richiesto molto potere, dal mio DNA avrebbe ricostruito ossa,
legamenti, muscoli, nervi e pelle. L’operazione sarebbe
durata parecchio,
infatti non sarebbe stato da solo ad assistermi, ma aveva coinvolto
un’amica
fidata, che faceva parte del Magisterium con cui aveva formato il
gruppo dei
Lucerni per riscattare l’onore del Tevinter.
-Quindi
è
lei l’Inquisitore di cui mi parli sempre, è un
onore finalmente conoscerla-
-Lei
è
Maevaris Tilani, un Magister come me- la presentò Dorian
-L’onore
è
mio, ma chiamami pure Yen. Mi metto nelle vostre mani-
Tilani
sorrise -Faremo tutto il possibile, per riaverla tra noi-
-Bhe, dimmi
cosa devo fare- cercavo di rimanere tranquilla, ma iniziavo ad essere
un po’
nervosa.
-Andiamo
nella tua camera e siediti sul letto, abbiamo già sistemato
l’occorrente-
rispose Dorian, sentivo fisso il suo sguardo preoccupato sulla schiena.
Feci
quanto mi aveva detto, accomodandomi, mi ritrovai tra le mani un
bicchiere con
una sostanza azzurra, sembrava Lyrium liquido.
-Per
curiosità, questo sarebbe…?- domandai
-Bevilo e
poi sdraiati, ti farà perdere i sensi oltre a non sentire
dolore ed a evitare
infezioni, la ferita va riaperta…come ti avevo
già detto in passato Solas ha
fatto un ottimo lavoro, ha evitato che l’Ancora ti uccidesse,
ma che lo facesse
anche il tuo stesso corpo. Il braccio è stato suturato con
la magia alla
perfezione. Da quello che mi hai raccontato ha fatto tutto in pochi
minuti, ha
distrutto il marchio ed
evitato che
provassi dolore oltre al morire dissanguata…ci vuole una
quantità di mana
impressionante per fare tutto da soli. Sarò sincero,
l’operazione che stiamo
per fare ora verrebbe più semplice e veloce a lui che a noi,
visto che ha
conoscenze superiori a quelle di cui siamo al corrente-
spiegò serio, notai
anche un lieve nervosismo che stava cercando di nascondermi.
Non posso
più tirarmi indietro, non posso continuare ad aspettare, non
ho tempo. Sospirai
-Io continuo
a volerlo fare, sai il perché, non posso arrendermi
così, apprezzo tantissimo
l’aiuto che mi stai dando, ma ora io lo chiedo a te, vuoi
andare fino in fondo?-
notai Tilani, seguire attentamente la nostra conversazione
-Certo che
lo farò! Non intendo abbandonarti, ti ho proposto io questa
cosa e voglio che
ritorni a uccidere gente con la stessa agilità di prima, poi
se servirà anche a
picchiare quel bastardo, tanto meglio!-
Abbozzai un
sorriso e mi tolsi la maglia, rimanendo solo con i pantaloni e la fasciatura che
copriva il seno -Bene, ho
lasciato istruzioni a Cassandra nel caso…-
-Non dirlo
neanche!- venni interrotta dall’allarmismo di Dorian
-Lo
dirò
invece, ho scritto qualcosa a voi e una lettera in particolare per
Solas,
basterà farla trovare alle sue spie. Siamo stati attenti, sa
che sono in
Tevinter, ma non sa cosa stiamo per fare, sia che vada bene o male,
grazie a
tutti- fissai Tilani che mi fece un cenno del capo in risposta, e mi si
avvicinò -Posso?- chiese indicando il braccio che avrebbe
dovuto subire la
ricostruzione, assentii con un cenno del viso. Lo toccò
guardando affascinata
le cicatrici -È straordinario, l’ha già
detto Dorian, ma è stato usato un
incantesimo di guarigione notevole- infuse nel moncherino del potere
sondandolo
e divenne ancora più sorpresa -Questo…Solas,
giusto? Deve tenere moltissimo a
te-
Ero un
po’
imbarazzata -Da che cosa lo deduci?- chiesi curiosa
Sorrise -Bhe,
ti spiego, si sutura per fermare il sangue, ed è quello che
ha fatto lui, ma
buona parte dei nervi e muscoli viene distrutta, ma lui qui ha fatto in
modo
che potessi ricevere l’intervento che stiamo per fare ora.
C’è un sigillo
latente che ha protetto ogni componente del braccio, la ferita quando
andremo a
riaprirla non sembrerà vecchia di un anno, ma come se
l’avessi appena subita. È
una magia che si usa massimo per qualche ora, per esempio per spostarti
dal
campo di battaglia in una tenda. Qui è applicato da un anno,
io o Dorian non
siamo in grado di fare una cosa del genere-
-Capisco,
allora almeno per questo vi faciliterà il lavoro?-
-Sì,
non
dobbiamo revitalizzare nulla, che poi dopo un anno sarebbe stato
alquanto
difficile un esito positivo- la fissai sorpresa per poi abbassare lo
sguardo.
Mi stai proteggendo ancora? Stupido orgoglioso! Mi si
offuscò la vista per
delle lacrime che trattenni e ricacciai indietro -Grazie, per aver
chiarito
Tilani-
Bevvi quel
liquido color del cielo…un senso di nausea prese il
sopravvento, mi sdraiai -Potevi
avvisarmi che era disgustoso!- mi lamentai, udii Dorian ridere, ma come
se
fosse molto lontano, stava facendo effetto, divenne tutto completamente
buio.
Una fitta
atroce proveniva dalla spalla, penso fosse da quelle parti, volevo
urlare, ma
non ne avevo le forze, il cuore sembrava stesse per esplodere, di nuovo
un
senso di nausea, avrei vomitato dal dolore se fosse stato possibile,
percepivo
un bruciore intenso, non udivo nulla, le orecchie fischiavano,
ritornò di nuovo
tutto buio. Avevo sempre dolore, la spalla o il braccio, quello che
era,
pulsava, era quasi insopportabile, sembrava incandescente e diavolo se
faceva
male! Tenevo gli occhi chiusi e udivo delle voci, non capivo una
parola, faceva
freddo, avevo i brividi e la nausea, si fece di nuovo tutto buio.
Silenzio,
aprii gli occhi, non c'era nessuno, mi sentivo strana, confusa,
esausta, mi
colpii un tremendo mal di testa, di nuovo più nulla. Ripresi
i sensi, mi
sentivo normale, stavo bene? Ero ancora confusa, l’effetto
era identico a
quando mi ero presa la sbronza con Bull, mi sentivo normale, ma da
schifo. Un
tiepido calore sulla mano, voltai il viso per capire, accanto a me
Cassandra
che me la teneva tra la sue, le strinsi le mani sollevata, ero viva.
Era finita
anche questa. Si svegliò immediatamente e di colpo mi
abbracciò
-Sei viva!
Sei di nuovo tra noi!- esclamò con gioia
-Sono anche
io felice di rivederti Cassandra-
Aveva le
lacrime agli occhi, evento più unico che raro -Che giorno
è?- le domandai
-L'operazione
è durata due giorni, non so come mai, ma Dorian e la sua
amica sembravano
sconvolti, ma alla fine è andato tutto bene. I giorni
successivi hai avuto una
febbre molto alta, abbiamo rischiato di perderti, ma ti sei ripresa.
È passata
una settimana, grazie ad Andraste sei viva, se...se...- non
finì la frase e si
coprì il viso con una mano -Potrò finalmente
bruciare quelle lettere che mi hai
lasciato!- concluse con soddisfazione scaricando la tensione che
l’accompagnava
da giorni.
-Cassandra,
grazie- risposi con un sorriso -Dorian?-
-Dovrebbe
arrivare tra poco, passa due se non tre volte al giorno per
controllarti, e per
sua fortuna sei sveglia, se no lo ammazzavo!-
Sorrisi e mi
guardai intorno, alzai il braccio sinistro, lo guardai, toccai e piegai
le
dita, sembrava funzionare tutto correttamente ed era identico al mio
vero
braccio. Ci sarebbe voluto tempo per riprendere confidenza, soprattutto
a
tenere un pugnale.
Mi alzai un
po' -Aspetta! Sei ancora debole!- esclamò evidentemente
allarmata, come se da
un momento all’altro mi fossi rotta come un calice di vetro
-Tranquilla
Cassandra, voglio solo mettermi più comoda, per adesso di
alzarmi non se ne
parla- la rassicurai, mi sentivo bene, ma sfinita. Il mio corpo stava
ancora
subendo le conseguenze dell’operazione. Entrò
nella stanza Dorian, e il suo
sguardo si illuminò di gioia e sollievo
-Lo sapevo
che sei resistente!-
-Meno male
che lo sapevi tu Dorian!- sorrisi -Quindi, Cassandra mi ha fatto il
resoconto
di questa settimana e mi chiedo, perché eravate sconvolti?
Cosa è successo?-
Dorian mi
guardò titubante, prese una sedia e si mise di fianco al mio
letto.
-Allora
amica mia, diciamo che è successa una cosa, che non mi sarei
mai aspettato in
tutta la mia vita-
Iniziò
a
raccontarmi di come quando avessero quasi finito e la stanza fosse
intrisa di
una concentrazione magica così elevata, che il mio sangue ha
cominciato a
reagire, non so bene come spiegarlo, ma Dorian ha detto che
probabilmente il
mio sangue antico si è risvegliato. La cosa sbalorditiva
però non è stata più
di tanto questa, ma che il mio potere sopito, sembra infinito, ho un
energia
magica terrificante che farebbe invidia a qualunque Magister.
-È
strano
quello che ti è successo, se fossi stata una maga fin dalla
nascita da bambina
al tuo clan se ne sarebbero accorti…i tuoi
genitori…?-
Lo
interruppi -Ho dei genitori adottivi, Dorian, non ho mai conosciuto i
miei
genitori biologici, quindi tutto sarebbe possibile, ma come hai detto
tu non si
sarebbero risvegliati in età adulta-
Sospirò
-Bhe, è inutile discuterne ora. Quindi riposati il
più possibile, quando sarai
di nuovo in forma, metterò al tuo servizio il mio tempo
libero, non oso
immaginare che facce farebbero tutti quegli idioti dei miei colleghi,
se
venissero a sapere che il Magister Dorian Pavus ha come allieva, uno di
quegli
elfi che disprezzano tanto-
-Sarò
onorata di imparare dal migliore a controllare questo potere, ma prima
vorrei
imparare a fare le cose più semplici con questo nuovo
braccio-
Sorrise -Certo,
ci sentiamo tra po', riposati-
-Ah
Dorian…-
lo richiamai e si voltò -Tilani ha detto che c’era
un sigillo, Solas ha sentito
che è stato spezzato?-
-No, non
rimane un collegamento con chi l’ha lanciato, se non lo viene
a sapere dalle
sue spie, non sa ancora del braccio e come sai qui non può
entrare nessuno a
parte me-
-Bene,
ringrazia ancora Tilani da parte mia-
I giorni
passavano
lenti, le mie condizioni miglioravano. Finalmente potei abbandonare il
letto e
camminare un po', un bel bagno e mi sentivo come nuova, iniziai ad
esercitarmi
a tenere in mano il pugnale. La mano funzionava divinamente, dovevo
abituarmi a
sentirla come mia e non come un corpo estraneo, ma per quello ci voleva
tempo.
Tiravo
giù
vari libri dagli scaffali a caso, leggendo quello che trovavo mi
capitarono tra
le mani manoscritti sull'Oblio, argomentati in modo assai contrario e
diverso
di come lo avevo conosciuto con Solas.
Solas,
almeno una volta al giorno pensavo a lui, spero che stia bene e che non
stia
architettando qualche altra pazzia, almeno se lo deve fare lo voglio
ritrovare
prima. Mi manca, mi manca terribilmente. Sfogliai le pagine,
ritrovandomi
davanti un disegno di un demone dell’orgoglio, restai a
fissarlo e mi si parò
davanti il ricordo del viso di Solas furioso e poi profondamente
afflitto.
Saggezza. Lui sta resistendo anche senza il tuo aiuto, sono sicura che
gli sei
stata di supporto e conforto per molti anni. Quel giorno avrei tanto
voluto
riuscire a salvarti, solo per lui, magari mi avrebbe mostrato ancora
quel
sorriso che adoravo, invece mi hai fatto scoprire il suo odio e la sua
ira.
Alla fine non lo avevo fermato. Io non mi sarei fermata. Era stata
vendetta,
giustizia o entrambe?
Cominciai
con Dorian ad esercitarmi nei primi incantesimi, all'inizio non fu
facile
prendere confidenza con tutto quel potere. I sussurri del pozzo del
dolore mi
stavano aiutando come mai avevano fatto prima e per la gioia di Dorian
imparavo
in fretta, molto in fretta.
Ero seduta
su una poltrona di fronte al camino -Cassandra, qualche traccia?
Qualunque
cosa, che mi permetta di trovarlo, Leliana non ha trovato nulla? Lui
può
sparire così, ma non penso che gli elfi che ha al suo
servizio possano fare lo
stesso facilmente!- avevo detto quelle parole rassegnata, mi stavo
deprimendo,
non andava bene, mi sembrava di perdere tempo, ne avevo già
lasciato passare
fin troppo. Tra lo scioglimento dell’Inquisizione, la ripresa
delle nostre vite
perché sembrasse tutto normale e l’infiltrazione
delle nostre spie, che era
stata tutt’altro che semplice senza più alleanze
ufficiali, è già passato un
anno! Mi alzai e guardai fuori dalla finestra, arrabbiata, continuavo a
essere
arrabbiata. Perché? Perché non mi aveva portato
con lui? Era una mia scelta e
volevo aiutarlo a portare quel peso, non voglio che affronti tutto
questo da
solo! Stupido orgoglioso! Perché mi vuoi proteggere fino a
sparire dalla mia
vita? Pensi davvero che riuscirei a dimenticarti?
-Vado in
giardino ad esercitarmi, rischio di far esplodere qualcosa…-
mi diressi verso
la porta come una furia.
-Yen...mi
dispiace...- rispose triste
Mi voltai
verso di lei -Non è colpa vostra Cassandra, so che state
facendo il possibile,
perdona questi miei sfoghi- presi i pugnali, il mantello e mi misi il
cappuccio, avevo cambiato idea, avevo bisogno di camminare, dovevo
trovare un
posto dove stare da sola, volevo provare più seriamente il
potere che mi
sentivo scorrere nelle vene. Ne sentivo il bisogno, era come cercare di
domare
un drago e i sussurri incitavano questa mia sete di sapienza. Dorian
faceva
molto per me, ma i sussurri mi stavano insegnando a conoscere appieno
questo
potere, più imparavo più ormai li capivo
perfettamente. Mi capitava, anche
senza accorgermene di rispondere nell'Antica Lingua, stavo cambiando.