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Autore: Fabb5000    03/11/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Nonostante il gruppo fosse ormai lontano da Minas Morgul il rumore dell'esercito in marcia, un misto di clangori di spade e tintinnii di armature, risuonava ancora nell'aria.

Solo quando sul terreno ricominciarono ad apparire erba e piante e la cappa di nubi scomparve alle loro spalle che il suono scomparve. Tutti tirarono un sospiro di sollievo nel sentire finalmente l'aria pura entrare nei polmoni.

-Non attraverserà mai più quel postaccio in vita mia- so ripromise Stefano annaspando.

-Tsk! Novellini! Non siete avezzi alla fatica come questo vecchio guerriero!- disse Ares spavaldo, che pareva essersi ripreso in modo incredibilmente veloce.

Anna sorrise : -Guardate!- urlò, indicando le montagne apparse davanti a loro. -Ce l'abbiamo fatta! Le Rupi Frastagliate sono di fronte a noi! E ne riconosco il paesaggio, lì è dove siamo fuggiti dal Re Scheletro!-

-Già, è vero!- disse Mario, riconoscendo anch'egli la zona, per poi scoccate un'occhiataccia a Stefano : -Questa volta vedi di non inimicarti la fauna locale! Ne ho già avuto abbastanza con quei tre rapaci!-

-Ehi! Non l'ho fatto apposta, ok?- disse Stefano risentito.

Atena guardò il cielo scuro : -È ormai scesa la notte- disse. -Ma siamo vicini, non è il caso di fermarci. E il profilo delle montagne si nota anche al buio, quindi non perderemo la strada-

-Allora proseguiamo- esclamò Ares iniziando ad incamminarsi.

Il gruppo si mise in marcia e proseguì senza fermarsi. Erano arrivati a metà strada quando Mario vide qualcosa nel cielo.

Pareva una stella cadente, ma molto più luminosa; emanava un caldo colore giallo-oro e pareva essere ferma del cielo. Inoltre sembrava ingrossarsi man mano che il tempo passava.

In un lampo, Mario comprese di cosa si trattava : -Tutti a terra!- urlò.

Un istante dopo, il globo infuocato piombò sul gruppo, muovendosi a velocità fulminea, e si diresse velocemente verso Mario. Il ragazzo tentò di scansarsi, ma questo lo afferrò e lo trascinò via.

-Oh, no! Fireminotaur!- urlò Anna. -Gli Abomini sono qui!-

Altri due globi, uno azzurro e uno grigio, scesero dal cielo. Ahsoka impugnò la spada : -Voi fermateli, io vado a riprendere Mario!- e schizzò via fra gli alberi, seguendo la scia dorata.

-Ferma! Non puoi farcela da sola!- urlò Anna, ma il nuovo Abominio, che sembrava una ragazza fatta d'aria e con le corna, si parò di fronte a lei, scoppiando a ridere : -Dove credi di andare?- le chiese inforcando un arco.

Anna tentò di colpirla, ma la spada la trapassò da parte a parte senza che le facesse nulla; la ragazza pareva di fili di fumo. Il mostro rise ancora : -Cosa credi di fare? Non puoi opporti al potere dell'Unico! Io sono Windqueen, la sua ultima creazione, e gli porterò la tua testa!-


********************************************


Fireminotaur depositò Lyon in una piccola radura fra gli alberi, poi si allontanò, tornando a dare manforte agli altri Abomini.

Mario si alzò. Aveva compreso fin troppo bene, fin da quando lo portava in volo, il motivo per cui l'aveva lasciato lì. Se avessero voluto ucciderlo, l'avrebbero fatto già da tempo. Loro lo volevano consegnare.

E infatti, a poca distanza da lui, udì il tipico rumore metallico che contraddistingueva i piedi a falce di Lord Death. Mario alzò lo sguardo e lo vide lì, arcigno, che lo fissava con sguardo infuocato e le braccia incrociate sul petto.

-Niente spade stavolta?- gli chiese rialzandosi.

-Non subito- disse Lord Death. -Prima voglio capire-

Mario lo guardò sorpreso : -Capire cosa?-

-Capire perché tu riesci sempre a convincermi a non eliminarti- rispose il cyborg. -Perché? Perché non riesco mai a darti il colpo fatale? Ci siamo scontrati due volte e in entrambi i casi sei riuscito a battermi solo con le tue parole-

Mario spalancò gli occhi : era la sua occasione! Non poteva perderla! -Non sono le mie parole a frenarti- disse. -È ciò che loro esprimono. E loro esprimono verità : la verità nascosta che i tuoi occhi si rifiutano di vedere-

Lord Death parve non capire. -Mi hai sempre chiamato con il nome di Lyon, e nel nostro ultimo scontro ai detto che questa realtà è solo un'illusione. È vero?-

Mario annuì : -Si. Sono felice che tu mi abbia dato ascolto. Questa non è la vera realtà. O meglio, lo è, ma non attraverso i tuoi occhi. Il tuo nome non è Lord Death, ma Lyon; e noi non siamo tuoi nemici, ma i tuoi fidati amici. E non importa cosa Null farà a te, io non ti ucciderò mai e mai ti odierò, a costo della mia stessa vita-

Lord Death parve sorpreso : -Ma se questa realtà non è vera ... chi è davvero l'Unico?-

Mario cercò di scuoterlo : -Null è il nostro nemico mortale, e presto ci distruggerà tutti. Tu devi impedirgli di farlo-

-Perché dovrei fermare il mio maestro?- chiese il cyborg.

-Perché se non lo farai Null spazzerà via ogni cosa in tutto il Pluriverso- rispose Mario. -E io so che tu non gli permetterai di farlo. Il Lyon che conosco non avrebbe mai permesso che un malvagio facesse del male ad altri, il Lyon che conosco non permetterebbe la morte dei suoi cari, il Lyon che conosco non dimenticherebbe chi è, nemmeno se gli scagliassi contro un miliardo di incantesimi-

Il cyborg parve sconcertato. -Io ...- mormorò, poi si ammutolì; i suoi occhi, già rossi, parvero bruciare dal fuoco e, malgrado fosse coperto da una maschera, Mario poté vedere il suo volto contrarsi in un'espressione di rabbia.

Il ragazzo ricordò con orrore le parole di Stefano : "Qualunque cosa noi facessimo, Null potrebbe annullarla in qualsiasi momento". Sguainò la spada, conscio di ciò che stava per accadere, ma Lord Death fu più rapodo e lo spedì contro un albero.

Mario sentì le costole spezzarsi all'impatto, ma quello che più ne risentì fu il suo cuore : aveva fallito di nuovo, Null aveva ripreso nuovamente il controllo. Tentò di afferrare la spada nel vedere il cyborg avvicinarsi, ma le braccia non gli rispondevano.

Ma prima che Lord Death sferrasse il colpo fatale Ahsoka piombò nella mischia e parò il fendente con la sua spada dorata. Il cyborg parve sorpreso, ma si riprese in fretta.

I due ingaggiarono uno spietato combattimento. Ahsoka era brava a combattere e riusciva a difendersi egregiamente, ma non era comumque al livello dell'avversario. Resistette molto più di Mario, ma quando Lord Death attivò le braccia supplementari non poté nulla contro quattro spade consecutive e con un salto si portò via dalla sua stretta.

Ahsoka e Lord Death si squadrarono. La ragazza ansiamava per lo sforzo, a differenza del cyborg che non pareva nemmeno affaticato. Questi aveva un'espressione di fuoco dipinta negli occhi, mentre quelli della ragazza brillavano di una cieca determinazione.

Ma poi la ragazza abbassò la guardia e mise la spada a terra. Il cyborg la fissò sorpreso, ma Ahsoka gli disse : -Lyon, io non so se dentro quello scafandro di metallo ci sei ancora tu o no, e non so perché stai facendo tutto questo, ma non voglio nemmeno saperlo. Io non ti combatterò ancora. Non lotterò contro di te, e non voglio vivere in un mondo dove tu sei mio nemico. Fai quello che devi fare, se vuoi farlo- e così dicendo lo guardò con un'espressione seria.

Lord Death parve scuotersi, come se gli avessero tirato un ceffone; alzò le spade, ma dopo un istante le mani gli cedettero e le armi cadero ai suoi piedi. Per un attimo, Ahsoka vide il rosso dei suoi occhi svanire, sostituito da un blu celeste. Il colore degli occhi di Lyon.

Poi il cyborg, come risvegliato, afferrò le armi e corse via, svanendo nella boscaglia. Ahsoka si avvicinò a Mario per aiutarlo a rialzarsi : -Ma che è successo?- gli chiese.

-Non è evidente?- disse Mario al settimo cielo. -Ce l'hai fatta, Ahsoka. Sei riuscita a ricordargli chi è. È tornato sé stesso-

Ahsoka parve sconcertata : -Ma allora ... perché è scappato?- chiese. -E poi ... Null non doveva controllargli la mente?-

Mario si appoggiò alla sua spada per non cadere : -Non so perché se ne è andato, ma so che Null non potrà mai controllarlo. Può prendere possesso della sua mente, ma non del suo cuore. E il suo cuore e 100% eroico-

I due salirono su una collinetta, ammirando la battaglia che si stava svolgendo sotto di loro. -Meglio muoverci- disse Mario. -Avranno bisogno di una mano- ma poi si ammutolì.

Ahsoka lo afferrò per una spalla e lo trascinò per terra, dietro ad una grossa pietra. Su una collina vicina, infatti, stava una bestia mostruosa. Aveva la forma di un serpente, ma gigantesco; la pelle pareva coperta da quelli che sembravano diamanti disposti a mò di scaglie, e i denti erano affilati come pugnali e parevano essere scaglie di acciaio.

-Meglio filare da qui- mormorò Mario. -Non so cosa sia quel coso, ma non pare amichevole- Lui e Ahsoka si allontanarono verso gli altri, cercando di non farsi vedere.

Il serpente spalancò le fauci ed emise un ruggito che risuonò per tutta la valle. -Il tempo è giunto, finalmente- sibilò. -Sssssono arrivati-
   
 
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