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Autore: Fabb5000    03/11/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Anna smorzò l'attacco di Windqueen all'ultimo, evitando la sua spada ventosa.

La ragazza aveva tentato di attaccare l'Abominio in ogni modo, sfruttando ogni stratagemma che le veniva in mente, ma il mostro sembrava inarrestabile. Parava tutti i suoi attacchi e li respingeva con tenacia. Alla fine Anna aveva rinunciato e si era limitata ad una debole difesa.

All'improvviso però si udì il suono di un corno in lontananza. Gli Abomini si fermarono all'istante, poi Frostgirl e Fireminotaur si ritrasformarono in globi luminosi e schizzarono verso il cielo. Windqueen guardò con rabbia la sua preda, poi li seguì mutando in una sfera argentata.

Anna lasciò cadere la spada, esausta, così come Stefano, Ares e Atena, che crollarono a terra sfiniti. La battaglia era stata qualcosa di devastante.

Poi videro Mario e Ahsoka tornare verso di loro correndo. Anna si alzò e gli andò incontro : -Che è successo?-

-Ve lo spieghiamo dopo!- disse Mario. -Per ora i nemici sono fuori gioco, ma siamo un altro guaio-

-Null ci ha scoperti? Sta venendo qui?- chiese Ares.

-Non ancora, ma dopo il casino che abbiamo fatto è probabile che lo farà- disse Ahsoka. -Abbiamo un altro problema-

-Gli Abomini hanno chiamato i rinforzi?- chiese Atena preoccupata.

-No! Volete farmi parlare?- esclamò Mario. -Sto cercando di dirvi che c'è qualcos'altro là fuori, qualcosa di grosso e potenzialmente pericoloso-

Fra il gruppo calò un silenzio di tomba e Mario e Ahsoka ne approfittarono per riprendere fiato. Poi Anna si fece avanti : -Il suo esterno ... sembravano delle gemme? Di colore azzurro? Come dei diamanti?-

-Cosa? Si, ma tu come ...- mormorò Ahsoka confusa.

Ma Anna non rispose. -Quale forma ha assunto?- chiese invece. -Quella di un serpente?-

Mario era sbigottito : -Si, ma più grosso, molto più grosso-

Atena la guardò strabiliata : -Tu sapevi di questa bestia?!- le chiese stupita.

Ma Anna non ci badò : -Direi che abbiamo trovato il nostro uomo-

Il gruppo la guardò strabiliato. -Q-Quello era Armagheddemon?- chiese Ahsoka terrorizzata.

-È un mutaforma- spiegò Anna. -Talvolta è un serpente indistruttibile con squame di diamante, altre volte, quando ad esempio deve passare per cunicoli stretti, assume la forma di un omuncolo piccolo e gracile. Probabilmente può compiere altre trasformazioni, ma non é in mia facoltà dirvi quali. Diciamo che il serpente è quella che preferisce-

Stefano la guardò strabiliato : -Senti, ma ... siamo sicuri che Armagheddemon sia dei nostri? No, perché, insomma ...-

-Mai giudicare dalle apperenze- rispose Anna. -È neutrale. Non combatte né per Null né per noi, si limita a seguire il corso del destino. Ma è strano che sia uscito dalla sua caverna-

-Gli andiamo incontro?- chiese Ares.

Anna scosse la testa : -È imprevedibile, meglio di no. Già ha quasi ucciso me e Lyon nella caverna, non so come si comporterebbe qua fuori. Meglio raggiungere la caverna e aspettarlo. Tuttavia è mio dovere avvertirvi che, dal mio precedente colloquio, mi è parso di capire che non fa salti di gioia per gli dei-

Atena e Ares si scambiarono uno sguardo preoccupato. -Che scelta abbiamo?- chiese la dea della saggezza, venendo però interrotta da un terribile ruggito.

Anna sospirò : -Nessuna-


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Lord Death era a terra in ginocchio : -Maestro, so di avervi deluso- disse.

Null era infuriato. A ben donde. -Rush man doror! ("Li hai lasciati scappare!")- ringhio. -Luk tan, mashni guran! ("Ti ho dato le mie forze migliori, e tu gli hai lasciati andare come se niente fosse!")-

Lord Death percepì uno strano tono nella voce del suo maestro. Pareva sì arrabbiato, ma anche preoccupato. Era forse ... paura? -Mi rimetterò subito sulle loro tracce- disse.

-Sha! ("No!")- disse Null. -Luptan Mainas Morgullan. Golo volakki sin ("Torna subito a Minas Morgul. Mi servi qui")-

-Ma mio signore, io ...- mormorò Lord Death.

-Bosh! ("Non discutere!")- urlò Null. -Ruptein Entitian. Lif golo sank ("E mentre vieni qui ferma Entity. Mi serve anche lui")-

Lord Death si inchinò ancora di più. -Con tutto il rispetto, mio signore, io potrei ancora ...-

Null crebbe di dimensioni e il suo volto si fece rabbioso. Poi urlò : -Vieni subito qui. ORA!- e svanì.

Lord Death rimase basito. Era solo una sua impressione forse? O Null aveva davvero ... parlato nella sua lingua?

Non lo aveva mai fatto prima. Gli Abomini parlavano la lingua corrente; lui no. E invece ora lo aveva fatto. Il cervello del cyborg fu attraversato da un pensiero : stava forse diventando più potente?

Si incamminò verso la foresta, lasciando la truppa e gli Abomini all'accampamento. Non riusciva a togliersi dalla testa quella ragazza. Perché le era sembrata tanto familiare? Perché le era sembrata così ... cara, tanto da non poterla colpire?

Non comprendeva. Era come se il suo istinto omicida si fosse annacquato, evaporato come l'acqua di uno stagno. E improvvisamente si rese conto di non avere più voglia di uccidere né la ragazza, né Mario, né tutti gli altri. Perché?

Che avessero ragione? Quella realtà in cui lui viveva era falsa e quella vera era tutt'altra cosa? Che Null fosse davvero il nemico?

Si sentì esplodere la testa. Cadde in ginocchio, portandosi le mani alla nuca. La sua vista prese a turbinare, poi davanti a lui si mostrò ben altro paesaggio.

Ed su un mondo sconosciuto, troneggiano sui cadaveri di migliaia di mortali e divinità ... Frostgirl e Fireminotaur volteggiavano intorno a lui ... e il suo esercito era a terra. Eppure lui si sentiva inquieto ...

-Dov'è?- urlò. -Dove è andato?- era fuori di sé dalla rabbia.

Poi dal nulla comparve qualcuno. Un ragazzetto : non doveva avere più di vent'anni. -Sono qui!- urlò. Nella sua voce c'era grande determinazione. Poi fece mulinare la sua spada e colpì un soldato-mostro, vaporizzandolo.

-Come osi! Uccidetelo!- urlò lui, e l'esercito e gli Abomini si scagliarono sul ragazzetto, pronti a farlo a pezzi ...

Lord Death riaprì gli occhi. Era successo di nuovo.

Continuava ad avere queste visioni di continuo, come se nella sua testa fosse stato stillato il ricordo di un altro. Inoltre esse avevano un che di eroico ... di antico. Come una forza infinita.

Cosa potevano significare? Non lo sapeva.

Non sapeva niente a dire il vero. Non sapeva chi fosse, non sapeva cosa doveva fare ... non sapeva nemmeno che cosa voleva fare. Continuare a servire Null, o seguire il suo istinto, che gli consigliava di tornare da quel Mario e dai suoi compagni?

"La scelta è tua" disse una voce.

Lord Death si guardò intorno, scattando come una molla, ma non vide nessuno, malgrado la radura fosse sgombra. -Chi sei?- esclamò.

"Come chi sono?" rise la presenza. "Non riconosci la mia voce?"

Lord Death era confuso. -Io ... Io credo di sì ... ma non capisco chi sei- mormorò, continuando a guardarsi intorno.

La presenza parve ridere. "Smettila di scattare come una molla. Sono nella tua testa. Chiudi gli occhi e parlami con la voce della mente".

Lord Death era dubbioso, ma eseguì; chouse gli occhi e pensò intensamente : "Chi sei?"

"Tu lo sai già, Lyon" rispose la presenza.

"Io non mi chiamo così! Cioé ... si ... mi chiamo ... Cioé ... Non lo so!" pensò il cyborg, sempre più confuso.

"Il tuo cuore ora è di metallo, ma la tua indole è la stessa di un tempo" disse la presenza. "E tu sai chi sei veramente. Lo sai già da molto tempo. Devi solo accettarlo".

Lord Death notò che in quella voce c'era qualcosa che lo portava a fidarsi completamente di essa. Era come se la conoscesse da anni. "Quindi ... Quindi è vero. Tutto questo ... è solo un'illusione?"

"L'illusione è posta davanti ai tuoi occhi, come un velo. Toglilo e la realtà ti sarà rivelata in tutto il suo splendore. Hai già cominciato a tagliarlo via, ma ora devi compiere il grande passo. Non puoi più aspettare" rispose la presenza.

"Io ... Io sono confuso" ammise Lord Death. "Cosa devo fare?"

"Devi ricordare" rispose la presenza. "Lo hai già fatto davanti alla ragazza che ami. Ora fallo davanti a te stesso"

Lord Death ebbe paura : in realtà temeva di scoprire quale fosse la verità. Ma qualcosa nella presenza lo confortava. Così si concentrò, sforzandosi di scacciare la preoccupazione.

E lo vide.

Vide sé stesso, ancora umano, a giocare con Mario, Anna e Stefano; vide sé stesso compiere leggendarie imprese in loro compagnia; vide sé stesso mentre baciava Ahsoka. Ricordò i nomi di tutti coloro che prima ignorava; ricordò Ihsmael, Shadow, Notch e tutti gli altri. E poi il suo. "Lyon" pensò folgorato.

Rimase di sasso. L'aveva già capito, in realtà, quando si era ritrovato a dover colpire Ahsoka; ma non aveva voluto crederci. Invece ora si rendeva conto di essere stato per molto tempo vittima di un tremendo incantesimo.

"Visto? Non era poi così difficile" disse la presenza.

Lord Death, anzi Lyon, era spaventato : "Ma ... che cosa devo fare ora? Null mi ha trasformato in una macchina da guerra ... la malvagità scorre nelle mie vene come sangue, non mi lascerà mai?"

"Così mi deludi, ragazzo mio ..." disse la presenza.

Lyon non capì : "Cosa?" chiese.

"Non capisci che hai già in te la forza di salvare le persone che ami? Non capisci che tu puoi vincere la tua stessa crudeltà? Null può cambiare tutto di te, ma non il tuo cuore. Tu ascoltalo e ti dirà dove andare" rispose la presenza.

"Ma tu come fai a sapere tutte queste cose? Si può sapere chi sei?" chiese Lyon.

La presenza emise un risolino : "Ma come, non mi riconosci? Non ricordi che, appena una settimana fa, io e te eravamo sdraiati su quella torretta nella città degli Haranduin, e tu mi hai confidato i tuoi timori, mentre guardavamo lo scudo resistere all'impeto dei soldati del Nether?"

Lyon rimase strabiliato : "Per gli dei ... come è possibile?"

"Ormai dovresti averlo capito che nulla è impossibile, ragazzo mio ..." disse la presenza allontanandosi.

"Aspetta ... Dentifricio, aspetta ..." gridò quasi Lyon.

"Cosa?" chiese la presenza.

"Perché mi hai abbandonato? Perché CI hai abbandonato?" chiese Lyon.

La presenza rise : "Se così fosse ora non sarei qui a parlare con te ... va, ora ... ricordati di farti guidare dal cuore!" e così dicendo svanì.

Lyon non riuscì più a reggersi sulle gambe e cadde in ginocchio. Non poteva credere a quello che era successo.

Come poteva seguire il consiglio del suo vecchio amico? La malvagità ormai scorreva in lui, anche se aveva recuperato i suoi ricordi, e aveva intaccato ogni sua fibra, ogni suo osso, ogni sua cellula. Come poteva sottrarsene?

Poi decise. Se proprio doveva essere malvagio con qualcuno, nessuno gli impediva di scegliere con CHI essere malvagio. "Bene Null" pensò. "La scacchiera è pronta. Le pedine si muovono. La partita comincia ora".

Era deciso; lo avrebbe estirpato dal mondo. Ma lui era da solo; glo servivano alleati. Probabilmente i suoi vecchi amici sarebbero stati felici di seguirlo, ma non avrebbero potuto aiutarlo a Minas Morgul, poiché Null si sarebbe accorto di loro. Gli serviva qualcuno di più facilmente reperibile.

I suoi pensieri furono interrotti da un fruscio di ali. Un sorriso si dipinse sul volto, anche se non lo vide nessuno poiché celato dalla maschera : -Ma tu guarda!- disse. -Pensavo giusti agli alleati ed ecco che compari tu!-

Accanto a lui si posò un gigantesco uccello rapace. -Ho fatto quello che mi avevi chiesto- disse, per poi estrarre dalle sue ali tre pezzi di legno intagliati. -Lui- disse mostrandone uno raffigurante Entity -è in pessimi rapporti con il padrone. Lo odia con tutto sé stesso e potesse lo eliminerebbe. Non so dirti nulla riguardo al suo servo- e mostrò un'immagine del Blazur -ma è probabile che lo seguirà qualunque cosa scelga-

-Ottimo- disse Lyon compiaciuto. -E gli altri?-

Il rapace mostrò un'immagine di Crono : -Lui è più problematico. Odia il padrone, certo, ma gli è anche riconoscente per avergli permesso di prendersi la rivincita su suo figlio Zeus. Potrebbe essere un problema-

-A quello penserò io- disse Lyon. -Prosegui-

Il rapace scosse la testa : -Il resto te lo diranno ... oh, eccoli!- disse vedendo altri due rapaci, più piccoli, volare verso di loro.

-Siamo arrivati, papà- disse la più grossa, che era senza dubbio femmina. -Ecco quello che sappiamo. Lui- e mostrò un'immagine di Dart Sidious -sembra non essere pericoloso, ma è comunque molto vicino al padrone e ne gode di gran stima. Lui invece- e mostrò un'immagine di Thanos -è più malleabile. Muore dalla voglia di eliminarlo-

-Ottimo lavoro, ragazzi- disse Lyon. -Ma cos'è quella roba che porti a tracolla?- chiese al più piccolo, che aveva un grosso oggetto legato al collo.

Questi sembrò teso : -Ecco ... mentre venivamo qui abbiamo incrociato uno strano furetto ... mi ha consegnato questo coso e mi ha detto di darlo ad un certo Lyon. Io non volevo, ma lui mi pareva così spaventato che non ho saputo dire di no-

-"Spaventato"? Quand'é che cresci, fallito?- chiese il rapace grande, ma Lyon lo ignorò : -Puoi darlo a me. Sono curioso di sapere di che si tratta-

L'uccello glielo porse e Lyon lesse un biglietto attaccato sopra : "All'interno di questo coso c'é un messaggio per te da un tuo amico. Fanne buon uso. Buck".

Velocemente aprì quello strano oggetto, che pareva un bazooka ultratecnologico, che rivelò uno scomprtimento segreto. Al suo interno vi era una pietra incisa. La lesse velocemente e scoppiò a ridere : -Ma tu guarda ...- disse. -Stralone, vecchio mio ... sei veramente un genio ...-

Si rivolse quindi al rapace grande : -Le informazioni che mi avete dato sono state preziossissime, questa più di ogni altra. Ci saranno molto utili per il mio progetto-

-Cosa conti di fare?- chiese l'uccello.

-Eliminare Null- rispose Lyon sorridendo. -E ora grazie a Stralone abbiamo una possibilità. Una su mille, forse, ma ce l'abbiamo. Se portiamo dalla nostra parte anche gli altri, potremmo vincerlo. Senza più Null, il suo immenso esercito sarebbe nostro e noi potremmo conquistare il Pliriversi e spartircelo in parti eque-

-A me mi basta la testa di Stefano- rispose il rapace.

-L'avrai. Quando prenderemo il comando dell'esercito, Stefano non avrà più un posto in cui nascondersi- disse Lyon. -Non c'é dubbio ... ho fatto bene a tirarti fuori da quelle macerie, mio buon Gavin-
   
 
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