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Autore: cdm05    04/11/2017    2 recensioni
Derek e Stiles non sono mai andati d'accordo, ma grazie ad una strana richiesta da parte del ragazzo il loro rapporto si evolverà in qualcosa di estremamente delicato e particolare. L'ironia di Stiles non mancherà e a volte metterà in difficoltà la pazienza di Derek altre volte lo farà semplicemente ridere.
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Spero che vi piaccia anche questa storia,
Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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-Derek? Perché sei qui?- chiese Scott mentre entrava in casa accompagnato da Isaac che stringeva insistentemente la sua mano.
-Ho appena finito di allenare Stiles ora se mi scusate vorrei andare a casa a farmi una doccia.-
-In realtà stavo per chiamarti, è meglio se rimani, dovrei avvisarvi di una cosa e mi farebbe piacere se ascoltassi anche tu.-
-Okay.- rispose Derek sedendosi accanto a Stiles che nel frattempo si era accomodato sul divano.
-Ciao amico.- disse Scott salutando il ragazzo. 
-Ehy.-
-Bene, devo dirvi una cosa. Isaac ieri sera si è sentito trascinare come in un vortice mentre dormiva e quando mi sono svegliato mi sono reso conto che tremava tra le mie braccia, aveva gli occhi completamente bianchi. Dopo qualche ora ancora non era cambiato nulla, non è riuscito a calmarsi però poi pian piano si è tranquillizzato e i suoi occhi si sono illuminati di giallo mostrando di nuovo le pupille ma poi non sono più tornate del solito colore. Così siamo andati da Deaton per capire se lui sapesse qualcosa di quello che era accaduto a Isaac e ci ha spiegato che quello che gli era successo era stata opera dell’Ani-ra cioè una creatura che si ciba delle anime pure. Isaac è stato capace di guarire perché è un licantropo e quindi l’Ani-ra ha preso solo la parte umana di lui ma non quella del lupo che gli ha permesso di guarire richiamando a se il pezzo mancante della sua anima poi gli ha iniettato una sostanza viola che è servita a riportare i suoi occhi al loro colore di origine. Se succedesse ad un umano quello rimarrebbe in vita solo per pochi giorni per poi morire se la sua anima non verrà restituita.- concluse Scott.
-Okay, scommetto che ci avete avvisati per chiederci un aiuto per scovare l’Ani-coso e distruggerlo per salvare Beacon Hills per la..quante volte abbiamo salvato questa citta? Ah si. Per salvare Beacon Hills per la settima volta, giusto?- esclamò Stiles facendo sogghignare Derek.
-In realtà volevamo chiedere a Derek di trasformarti per proteggerti da questa creatura e poi decidere se combatterla o no.- rispose Isaac al posto del suo ragazzo.
-Trasformari?! Ma voi siete impazziti!-
-Stiles calmati, non ho intenzione di trasformarti se non ce ne sarà seriamente bisogno.- cercò di calmarlo Derek.
-Derek, il punto è che non ce ne mai stato bisogno, fino ad adesso sono riuscito ad a sopravvivere e ad aiutarvi senza trasformarmi, perché dovrei farlo ora?- rispose Stiles voltandosi verso di lui.
Derek in un gesto automatico gli strinse la mano –Ehy, guardami.- iniziò a dire ma fù interrotto da Scott.
-Amico tu non hai idea di quello che ho sentito quando ho visto Isaac contorcersi dal dolore, non hai idea della paura che ho provato quando mi sono accorto che le pupille di quegli occhi che avevo tanto amato erano scomparse, non ne hai la più pallida idea. E non ho nessuna intenzione di vedere te morire in quel modo orribile, quindi ti prego fa si che Derek ti trasformi se ce ne sarà bisogno.- disse Scott tirando un sospiro.
Stiles cercò di stringere la mano di Derek ma con delusione si accorse che quella non era più sulla sua già da un po’. Così alzò lo sguardo verso il suo migliore amico, lesse la disperazione nei suoi occhi e semplicemente acconsentì.
-Va bene, ma solo se ce ne sarà bisogno.-
-Grazie Stiles.- rispose Scott - Okay, ora noi andiamo, ci sentiamo ciao ragazzi.-
E così dicendo i due ragazzi uscirono dalla casa lasciando da soli Derek e Stiles.

-Derek, senti ti dispiacerebbe dormire qui oggi, lo so che è una richiesta stupida ma ti prego, già normalmente non riesco a dormire da solo ma ora che so che c’è quella cosa che vuole mangiare la mia anima diciamo che non sto proprio tranquillo.- disse il più piccolo velocemente come faceva di solito quando era in ansia.
-Si rimango a dormire qui, ma dovrei prima passare a prendere delle cose a casa mia.-
-Okay, ti accompagno così finiamo la corsa.-
-Mmm, va bene, andiamo?-
-Si, prendo le chiavi e arrivo.-
Stiles entrò in casa, si diresse verso il tavolo della cucina e prese le chiavi di casa, poi si fermò mentre camminava verso la porta, si rigirò verso il tavolo e gli tornarono in mente i momenti di poco prima, quei momenti in cui veniva stretto tra le braccia di Derek, quei momenti in cui era al centro della sua attenzione, quei momenti che sapeva non significassero nulla per il licantropo, quei momenti che sapeva non avrebbero dovuto significare niente neanche per lui, ma un po’ gli faceva male, gli faceva male pensare che non avrebbe mai avuto qualcuno da amare, non avrebbe mai avuto qualcuno che lo avrebbe stretto tra le braccia mentre la sua anima veniva presa come Scott aveva fatto con Isaac. Ecco, era quello che gli mancava: lui non aveva qualcuno che lo amava come Scott amava Isaac ed era questo a fargli un po’ male.
-Stiles, Stiles, ci sei?- la voce di Derek lo riscosse dai pensieri.
-Si, sto arrivando.- rispose raggiungendo il licantropo fuori dalla porta.
-Tutto okay? Sembri turbato.-
-No, sto bene.- rispose Stiles mentendo spudoratamente e cercando di convincere anche se stesso del fatto che stesse bene.

Arrivati a casa di Derek il licantropo si diresse verso la sua camera per prendere quello che gli sarebbe servito la mattina seguente. Per poi tornare da Stiles che lo aspettava spaparanzato sul divano.
-Andiamo?-
-Si.-
E così dicendo si chiusero alle spalle la porta e camminarono in assoluto silenzio tornando di nuovo verso casa del minore.

Appena arrivati Stiles condusse Derek alla sua stanza per fargli lasciare il borsone che si era portato con i vestiti.
-Derek io vado a farmi una doccia, sistemati nel frattempo.-
-Okay.-
Il minore annuì e si diresse verso il bagno. Mentre il licantropo si guardava in torno, era solo così ne approfittò per dare un occhiata in giro e la prima cosa che lo colpì furono le foto situate su una mensola in corridoio. Derek si avvicinò, le prese in mano e le osservò. Nella maggior parte delle foto c’era Stiles da bambino, in alcune era in compagnia del padre ma solo in una i due erano insieme ad una donna che assomigliava molto al ragazzino. Derek si domandò se quella fosse la madre di Stiles, non gli era mai stato spiegato precisamente cosa fosse successo, il licantropo sapeva semplicemente che era morta quando era piccolo, voleva saperne di più, era curioso, ma sapeva come ci si sentiva quando ti vengono fatte domande su cose del genere. Derek non avrebbe mai voluto che Stiles si sentisse come si era sentito lui.
Quando il minore uscì dal bagno Derek era seduto sul letto della sua camera con la sua maglietta di lacrosse in mano.
-Sembra impossibile vero?- lo sorprese.
-Cosa?-
-Che uno come me possa giocare nella squadra di lacrosse della scuola.-
-Uno come te come?-
-Uno con un corpo così esile, uno sfigato come me, uno senza neanche il minimo accenno di muscoli, uno che non piace alle ragazze diciamo.-
Mentre il minore parlava Derek si era alzato e si era avvicinato a lui.
-Bhe, a me piace il tuo corpo.- sussurrò il licantropo all’orecchio del più piccolo accarezzandogli la pelle ancora umida dell’addome poco scolpito.
Stiles non rispose gemette soltanto, si lasciò accarezzare dalle mani calde di Derek quando il suo cellulare squillò interrompendoli. Il minore spostò il lupo e prese il telefono rispondendo a suo padre.
-Stiles posso andare anche io a farmi una doccia?- chiese Derek una volta che Stiles ebbe finito di parlare a telefono.
-Si vai io preparo la cena.-
-Okay.- rispose Derek prendendo un asciugamano dal suo borsone e avviandosi verso il bagno.
Stiles si vestì e andò in salone, mandò un messaggio a Scott per sapere come stesse Isaac e accese la televisione. Poco dopo si decise ad alzarsi dal divano e controllare cosa ci fosse in frigo da poter cucinare. Dopo aver appurato che non ci fosse nulla di commestibile Stiles andò verso il bagno per avvisare Derek ma prima che potesse bussare la porta si aprì mostrando una versione paradisiaca del licantropo. I capelli bagnati, le goccioline che gli scivolavano lungo il busto, solo un asciugamano a coprirlo: sarebbe potuto impazzire in quel preciso istante.
-Si?- disse il lupo sogghignando dopo aver notato lo sguardo incantato del minore su di lui.
-E’ che non c’è nulla da mangiare quindi pensavo di ordinare una pizza.-
-Va bene, vado a vestirmi.-
-Si certo.-
Stiles prese il telefono e chiamò in pizzeria per ordinare le pizze, poi aprì il cassetto sotto la televisione e si mise a scegliere un film da vedere.
-Che cosa cerchi?-
-Un film lupacchiotto.-
-Non ho voglia di vedere un film, voglio stare un po’ sul divano senza far nulla.- disse Derek.
-Okay lupacchiotto, come vuoi.-
Si sedettero entrambi sul divano e un silenzio imbarazzante si espanse per la stanza.
-Derek?- disse Stiles.
-Si?-
-Posso abbracciarti?-
-Cosa?- chiese il licantropo sbigottito.
-Ti prego, ho bisogno di coccole. Lo so che non mi sopporti ma ho tanta voglia di abbracci.-
-Ma sei impazzito?-
-No, per favore lupacchiotto.- disse Stiles facendo gli occhi dolci e il labbruccio.
-Stiles smettila sembri un bambino.-
-Non la smetto finché non mi abbracci.-
-Okay ma lo faccio solo perché non ce la farei a sopportarti neanche un secondo di più.-
-Ammetti che vorresti essere abbracciato anche tu.-
-Stiles smettila prima che cambi idea.-
-No no, la smetto.-
-Dai, vieni qui.- disse infine Derek aprendo le braccia e permettendo a Stiles di infilarsi in mezzo.
In effetti il licantropo lo doveva ammettere, gli piaceva stringere il più piccolo tra le proprie braccia. Con un braccio lo teneva vicino a se e con la mano libera gli accarezzava i capelli.
Stettero in quel esatta posizione fino a quando non arrivò il fattorino con la pizza e Stiles si alzò per andare ad aprire seguito da Derek. Il minore pagò e salutò educatamente il ragazzo che gli aveva portato il cibo.
-Ridicolo.- borbottò Derek mentre tornava a stendersi sul divano
-Cosa?-
- E’ stato ridicolo.-
-Ma chi?-
-Il ragazzo della pizza. Possibile che non te ne sia accorto?-
-Di cosa mi sarei dovuto accorgere scusa?-
- Dello sguardo che aveva mentre ti guardava. Sembrava volesse mangiarti con gli occhi.-
-Ma, non ci posso credere, sei geloso lupacchiotto?!- disse Stiles guardando Derek e ridendo.
-Io, geloso, di te poi. Ma figuriamoci.-
-Il mio lupacchiotto è geloso.-
-Non è vero! Io non sono geloso.- protestò il licantropo mostrando al minore un lato di lui che non aveva mai mostrato a nessuno, a Stiles faceva tenerezza il comportamento di Derek, sembrava un bambino che dopo aver fatto un guaio cerca di negare l’evidenza.
-Si certo, come no. Ora andiamo a mangiare che se no si fredda la pizza.-
- Va bene sta volta non ti contraddico perché sto morendo di fame visto che non abbiamo neanche pranzato.- Disse il lupo arrendendosi.
In effetti Derek era realmente geloso, non sopportava l’idea che qualcun altro potesse anche solo guardare Stiles con uno sguardo che non fosse di indifferenza, però il ragazzino non gli apparteneva in nessun modo quindi non c’era una motivazione per il quale Derek dovesse provare quella gelosia che invece provava.
Si sedettero sul divano con le rispettive pizze e tra una chiacchiera e l’altra passarono la serata. Nell’aria alleggiava una serenità che nessuno dei due ragazzi aveva mai assaporato prima, un senso di felicità ma non quella felicità che ti fa ridere incondizionatamente, no, quella felicità che ti fa sorridere, che ti tranquillizza, quella felicità che ti fa stare meravigliosamente bene.
Quando arrivò il momento di andare a letto Stiles si diresse verso Derek e lo abbracciò da dietro le spalle.
-Dormi con me.- gli sussurrò vicino al volto.
Il licantropo non rispose, semplicemente si avviò verso la camera del più piccolo lasciando che quest’ultimo lo seguisse. Silenzio, non c’era bisogno di parole, era cambiato qualcosa dalla scorsa mattina ed entrambi se ne erano accorti, era successo in poco tempo ma era stato un cambiamento radicale che avrebbe dato una svolta alle vite dei due ragazzi, il legame tra i due si era evoluto, era diventato più profondo da quella mattina o forse era sempre stato così ma nessuno dei due se ne era mai accorto. Silenzio, c’era solo il rumore dei loro pensieri che li cullava e a Derek e Stiles bastava, così si addormentarono l’uno stretto tra le braccia dell’altro, per la seconda volta entrambi dormirono tranquilli sentendosi finalmente completi.

 

   
 
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