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Autore: cdm05    03/11/2017    1 recensioni
Derek e Stiles non sono mai andati d'accordo, ma grazie ad una strana richiesta da parte del ragazzo il loro rapporto si evolverà in qualcosa di estremamente delicato e particolare. L'ironia di Stiles non mancherà e a volte metterà in difficoltà la pazienza di Derek altre volte lo farà semplicemente ridere.
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Spero che vi piaccia anche questa storia,
Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Quando Stiles bussò alla porta gli venne ad aprire un Derek sudato, con il fiatone e per di più senza maglietta. Il ragazzo non riusciva a distogliere lo sguardo dal fisico scolpito del licantropo davanti a lui. Stiles aveva capito già da un po’ di essere bisex e quando lo aveva detto al resto del branco, nessuno ne era rimasto stupito, tutti lo avevano accettato per com’era ma quando si era girato per vedere anche la reazione di Derek aveva notato uno strano luccichio negli occhi. -Cosa vuoi?- disse il più grande con tono infastidito. -Voglio che mi alleni.- Il licantropo gli scoppiò a ridere in faccia. -Stai scherzando vero?- rispose continuando a ridere. - Derek sono serio, ti prego, sono stanco di starmene in disparte mentre voi rischiate la vita.- A quel punto Derek smise di ridere e si spostò dal uscio della porta per permettere a Stiles di entrare nel loft. -Non è così semplice Stiles, ti dovrai impegnare molto, non devi prendere questa cosa alla leggera, se accetto di allenarti devi essere consapevole che sarà dura e che i risultati non si vedranno subito. – - Okay.- rispose semplicemente Stiles accomodandosi sul bordo del letto disfatto dell’altro. -Bene incominciamo da domani, fatti trovare qui verso le 8:00.- -‪Alle 8:00‬?! Dai sono appena cominciate le vacanze…- iniziò ma venne prontamente bloccato da uno sguardo rude di Derek. -Okay, okay, ho capito. ‪Alle 8:00 di domani‬ sarò qui, puntuale come un orologio svizzero.- -Va bene ora vai via.- rispose il licantropo in modo brusco. -Ehm veramente mio padre è partito per fare delle commissioni e gli ho detto che sarei andato a dormire da Scott ma lui è da Isaac, quindi mi chiedevo se per caso tu avessi un posto libero dove farmi dormire. Anche a terra va bene.- disse Stiles troppo rapidamente cosa che fece arrabbiare ancora di più Derek. -Non ci credo, perché sempre a me devono capitare certe cose?- mormorò il maggiore tra se e se. -Ti prego, ti prego, ti pregoooo.- cercò di convincerlo Stiles facendo gli occhi da cucciolo. -Va bene, così domani ti potrai allenare di più.- -Lo sapevo che c’era il tranello.- sospirò Stiles sconfitto. -Ah c’è un’altra cosa, Derek.- -Cosa?- -Non ho nulla con me da mettere per dormire.- -Perché? Perché a me?- sussurrò Derek mentre saliva le scale. Quando scese aveva tra le mani una felpa e dei pantaloni che sicuramente non gli sarebbero stati perché troppo grandi per il docile corpo del ragazzino. -Tieni, starai sul divano, ora lasciami finire di allenare.- disse il licantropo lanciandogli i panni che Stiles afferrò al volo sorprendendosi di se stesso. Preferiva andare a cambiarsi più che rimanere a fissare come uno stoccafisso il corpo perfetto di Derek. Una volta cambiati i pantaloni Stiles scese di nuovo al piano inferiore senza maglia perché aveva dimenticato la felpa che gli aveva dato il licantropo sul divano. Così la cercò prese in mano ma non la indossò perché gli addominali di Derek lo avevano incantato. Stiles si sentiva a disagio: era senza maglia e con dei pantaloni che gli stavano su per miracolo e in confronto al licantropo si sentiva piccolo, gracile, ridicolo. Derek pensava tutt’altro, era sempre stato attratto da Stiles fisicamente anche se all’inizio non se ne spiegava il motivo. Ma ora che lo osservava meglio, con i capelli scompigliati per via della maglia appena tolta, il pantalone che essendo troppo largo gli scivolava sui fianchi lasciando intravedere leggermente il linguine, Derek credeva che fosse terribilmente bello e la voglia di baciarlo aumentava sempre di più ma non lo avrebbe fatto perché avrebbe rovinato tutto. -Cosa c’è?- chiese Stiles accorgendosi dello sguardo di Derek posato su di lui. -No niente, lascia stare.- disse il licantropo riprendendo ad allenarsi. Il ragazzino non poté fare a meno di sedersi e osservare Derek che si allenava senza sapere che stava regalando al più piccolo uno spettacolo meraviglioso. In realtà il maggiore era consapevole dello sguardo di Stiles su di lui e ne era estremamente felice, era palese che tra i due ci fosse attrazione fisica solo che entrambi erano troppo pieni di orgoglio per ammetterlo. -Okay, per oggi ho finito, mi vado a fare una doccia e poi vado a letto. Hai bisogno di altro?- -No.- rispose Stiles – Ah, Derek?- -Si?- -Grazie di tutto seriamente, toglierò il disturbo il prima possibile.- -Non preoccuparti, fai di tutto tranne che disturbarmi.- disse il licantropo scappando poi in bagno per andare a farsi una doccia come aveva detto prima. Stiles non sapeva cosa volesse dire Derek con quelle parole, decise di lasciar stare così si tolse la felpa, si stese sul divano e lasciò che la sua mente si spegnesse per quelle poche ore di pace sperando di non avere incubi almeno per quella notte. Derek aveva appena finito di rivestirsi con un pantalone quando udì delle urla dal piano di sotto e preoccupato che stesse accadendo qualcosa a Stiles si precipitò giù per le scale con ancora i capelli bagnati. Una volta arrivato al piano di sotto non vide nessuno tranne il ragazzino che si dibatteva sul divano urlano. Derek si avvicinò rapidamente al minore e iniziò a scuoterlo per le spalle cercando di svegliarlo. -Stiles, Stiles?- -Non è colpa mia.- -Stiles svegliati.- -Mamma non è colpa mia.- -Stiles, ti prego.- -Mamma perdonami, non volevo, rimani con me, non morire ti prego.- -STILES!- disse Derek con più convinzione facendo svegliare finalmente Stiles. Il minore preso alla sprovvista si fiondò tra le braccia del licantropo. -Derek, tu mi credi vero? Non è colpa mia.- disse Stiles in un sussurro ancora sotto shock. -Si, ti credo. Non pensarci, tranquillo.- rispose Derek che con un mano stringeva a se il più piccolo mentre con l’altra gli accarezzava i capelli. -Non mi lasciare, ti prego Derek rimani con me.- lo supplicò Stiles. -Okay, facciamo così, andiamo nel letto così stiamo più comodi mh?- cercò di convincerlo il licantropo. Non sapeva come comportarsi con Stiles, si vedeva che non era in se, e per di più Derek non sapeva di cosa stava blaterando il minore nel sonno. Così lo prese a modi sposa, salì le scale e infine lo adagiò cautamente sul suo letto, gli rimboccò le coperte e poi si mise a letto anche lui. *** La mattina seguente Stiles si svegliò inebriato dal odore del caffè così si alzò e andò verso la cucina dove trovò un Derek con la faccia ancora assonnata che si gustava il suo caffè appoggiato al bancone della cucina. -Buongiorno.- disse Stiles stropicciandosi gli occhi facendo sorridere il licantropo. -‘Giorno. Vuoi un po’?- chiese Derek indicando il caffè. -Si grazie. Derek mi volevo scusare per ieri sera io..n..non ero in me.- disse il minore. - No, figurati.- Era strano che i due non si urlassero in faccia o non si prendessero in giro a vicenda. -Okay, bevi il tuo caffè poi andiamo ad allenarci.- -Di già? Ma mi sono appena alzato e poi non ho la tuta o qualunque cosa di cui io necessito.- -Stiles, mi hai detto che avresti fatto sul serio. E poi nel tuo caso abbiamo un sacco di lavoro da fare. - disse Derek avvicinandosi al minore e bloccandolo contro il tavolo della cucina per incutergli un po' di timore. -Okay, okay lupacchiotto.- si arrese Stiles mettendo una mano sul torace del lupo per allontanarlo da se. -Come mi hai chiamato?- chiese Derek facendo resistenza in modo che Stiles non riuscisse ad allontanarlo. -Lupacchiotto.- -Bene non farlo più.- -Okay lupacchiotto.- disse Stiles ghignando. Cercava di restare indifferente al contatto del suo corpo con quello di Derek ma gli risultava molto difficile. -Stiles.-disse il licantropo con sguardo minaccioso premendosi contro il corpo del più piccolo. -S..si?- balbettò Stiles in risposta. -Non chiamarmi più così.- -Se no? Che fai?- cercò di infastidirlo Stiles anche se in realtà stava tremando per via della vicinanza con il corpo del lupo. -Ti faccio fare venti flessioni in più.- rispose Derek annullando in fine il contatto e tornando a bere il suo caffè. Stiles emise un sospiro e si sedette sullo sgabello vicino al tavolo bevendo il suo caffè caldo. Una volta finito Derek salì in camera, si cambiò e prese il pantalone più piccolo che aveva per prestarlo a Stiles. Quando il minore si presentò nella stanza dove si sarebbero allenati si stupì di trovare Derek già intento a fare degli addominali. -Oh finalmente.- sospirò il licantropo. -Dovevo prepararmi psicologicamente a quello che sarebbe accaduto.- rispose Stiles spiegando il motivo del suo ritardo. -Si, si, certo.- sbuffò Derek - Forza non perdiamo altro tempo, inizia a fare 50 flessioni.- -50 fles..ma sei pazzo?- -No, ora giù e fai 50 flessioni.- esclamò il più grande. -Okay lupacchiotto.- rispose Stiles mettendosi a terra ed iniziando a fare quello che Derek gli aveva detto. Il lupo osservava i pochi muscoli del più piccolo contrarsi e rilassarsi ritmicamente, non pensava che il più piccolo avesse molta resistenza, pensava che dopo le prime dieci flessioni si sarebbe lasciato cadere a terra implorando pietà, invece non fu così Stiles eseguì tutte le cinquanta flessioni senza esitare neanche un attimo. -Okay, ora 100 addominali.- Stiles non fiatò e fece come gli era stato detto, si stese a terra iniziando a fare gli addominali. Dopo poco il ragazzino aveva finito anche di eseguire quelli. -Okay 100 dorsali, poi andiamo a farci una corsetta nel bosco.- -No, anche la corsetta?- -Si, anche la corsetta.- -Poi se muoio per la stanchezza è colpa tua.- -Si, ora muoviti a fare i dorsali.- -Va bene, agli ordini capo. Ah no, volevo dire lupacchiotto, scusa.- rispose in fine Stiles per far innervosire di più Derek. Quando finalmente Stilinski finì di fare anche i dorsali, il lupo andò sopra per prendere una felpa sia per se che per il ragazzino che lo aspettava al piano inferiore. Derek porse la felpa a Stiles e indossò la sua per poi prendere le chiavi di casa ed aspettare che il più piccolo finisse di sistemarsi. Una volta pronti uscirono e si chiusero la porta alle spalle. -Derek ti dispiacerebbe se passassimo da casa mia per vedere se mio padre ha lasciato le chiavi si riserva sotto il tappeto come fa di solito?- -Cioè, tu sapevi che tuo padre, forse, avrebbe lasciato le chiavi di casa tua sotto il tappeto e non me lo hai detto prima?- sbottò Derek arrabbiato. -Forse.- rispose Stiles intimorito -Forse?! Forse?! Inizia a corre prima che ti ammazzo.- gli urlò contro il licantropo iniziando a correre. In mezz'ora arrivarono a casa del più piccolo, Stiles controllò se le chiavi fossero realmente sotto il tappetino e quando finalmente le trovò le sventolò in faccia a Derek facendolo scoppiare a ridere. -Non posso credere che uno sceriffo nasconda le chiavi di casa propria sotto il tappetino.- disse il lupo. -Bhe, credici.- rispose Stiles aprendo la porta per entrate in casa facendo segno a Derek di entrare con lui. -Credo di non aver lasciato nulla a casa tua quindi non c’è bisogno che torni lì con te creandoti altro disturbo lupacchiotto.- affermò il più piccolo facendo voltare il licantropo verso di lui. -Ti ho detto di non chiamarmi più così.- rispose Derek alzandosi dal divano e andando vicino a Stiles bloccandolo nuovamente contro il tavolo della cucina come era già successo qualche ora prima.- E ti ho anche detto che fai di tutto tranne che disturbarmi.- Il più piccolo sentiva il corpo del licantropo che premeva contro di lui, proprio come quella mattina aveva la tentazione di toccarlo e sta volta decise di non trattenersi quindi appoggiò le mani sui fianchi del maggiore accarezzandoli con lentezza e delicatezza. A quel punto Derek abbassò lo sguardo verso di lui e i loro occhi si incontrarono. Era già successo più volte in passato ma ora era diverso, era tutto amplificato, era più profondo rispetto al solito, era più duraturo, più significativo e soprattutto questa volta trasmetteva passione, amore e non astio verso l’altro. Il tutto fu però bloccato da Derek che nel frattempo aveva portato lo sguardo a terra mentre sollevava Stiles appoggiandolo sul tavolo della sala da pranzo in modo da posizionarsi poi in mezzo alle sue gambe. Le mani del licantropo si infilarono sotto la maglietta del più piccolo accarezzando l’esile corpo che si nascondeva dietro quel pezzo di stoffa azzurra. Il respiro di Stiles si fece più affannoso, il tocco di Derek bruciava sulla sua pelle provocandogli piacere, voleva sentirlo più vicino così allacciò le braccia dietro al collo del lupo e lo avvicinò a se. Le mani di Derek scivolarono sulle cosce di Stiles invitandolo ad agganciarle al suo bacino, il più piccolo comprese subito il gesto e fece come silenziosamente gli era stato ordinato facendo scontrare i loro bacini provocando un gemito da parte di entrambi. Derek prese a baciare il collo di Stiles facendolo gemere ancora. Il licantropo iniziava ad amare quel suono roco e strozzato che usciva dalla gola del minore e sentì il bisogno di alzare lo sguardo per incrociare quello di Stiles, si fissarono di nuovo negli occhi, questa volta però erano più vicini, le loro labbra erano sul punto di scontrarsi in un bacio passionale ma il suono del campanello li fece staccare di botto. Stiles si sistemò la maglietta e i capelli mentre Derek andò ad aprire la porta facendo entrare Scott e Isaac in casa.
   
 
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