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Autore: JeremyGender    04/11/2017    1 recensioni
Crocifissa è una ragazza di 16 anni che dalla vita tranquilla del paese si è ritrovata catapultata nel mondo magico.
Ma le cose diventano ancora più difficili quando ritrova in uno dei bagni della scuola di Kairawan, l'Arcaica Scuola Siciliana di Magia e Stregoneria, una ragazza ricoperta di sangue e un libro tanto antico quanto misterioso.
Chi è la Dama del Lignaggio e perché tra tutte ha scelto proprio lei?
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
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Capitolo 5. Dove le mattinate sono movimentate
 
In realtà il libro c’era ed era ben conservato in fondo al baule della stanza di Crocifissa.
Le sere in cui Anita sgattaiolava fuori dalla stanza per vedersi con quel babbeo del suo fidanzato Herman Spiro, detto Mano D’Oro per via di un incidente successo i primi anni durante una lezione di alchimia e che era costato quasi il posto al Professor Ermete Pamopoli, Crocifissa si immergeva nella lettura di quello che aveva scoperto essere un diario dove, la misteriosa Dama del Lignaggio, vissuta durante Belle Époque, raccontava la sua vita e dispensava consigli su come gestire la magione e il rispetto dei suoi sottoposti.
I racconti della Dama la appassionavano così tanto che, di tanto in tanto, quando Crocifissa si sentiva in colpa, chiudeva il pesante tomo per aprire la Bibbia.
Ma neanche il racconto di Giacobbe e Rachele, che era il suo preferito in assoluto, riusciva a toglierle dalla testa la vita sfarzosa della Dama che aveva una schiera di Elfi domestici (persino le sue due scimmie volanti Merlino e Morgana ne avevano uno personale a testa) che ogni sera organizzavano per lei spettacoli teatrali o circensi.
Inoltre in alcune notazioni nei bordi delle pagine erano segnati incantesimi che Crocifissa non aveva mai sentito nominare.
Era così affascinata da quella donna…
 
La mattina dopo Crocifissa si era alzata di buon ora per recarsi verso la cappella per recitare la sua preghiera mattutina. 
Passata la Moschea si affaccio nella cappella e, con suo disappunto, vide che seduta nella seconda fila qualcuno era assorto in preghiera. E dall’abbigliamento Crocifissa capì che si trattava dell’insegnate di Storia della Magia.
Suor Clotilde Martha Tuccida Osiris, col suo carattere solare e il suo modo di fare materno, era amata e rispettata da, quasi, tutti gli alunni di Kairawan.
Una parte di Crocifissa era felice che in mezzo a quella bolgia ci fosse una figura religiosa di riferimento come una suora ma un’altra parte sentiva il peso della competizione.
Annunciò la sua presenza schiarendosi la voce poi, una volta che la suora si girò, Crocifissa abbassò gli occhi, fece il segno della croce e si diresse spedita verso il suo solito posto.
Si inginocchiò, giunse le mani e strizzò gli occhi prima di rivolgersi alla Vergine.
‘Maria Madre di Grazia proteggimi e guidami in questa nuova giornata, aiuta i miei compagni a non essere così insopportabili e tienimi lontana dagli scocciatori. Amen.’
Dopo aver fatto il segno della croce Crocifissa scattò in pieni e lanciò uno sguardo furente alla Professoressa Osiris che ricambio con un sorriso perplesso.
 
Andando verso l’Aula Magna Crocifissa notò che c’era uno strano movimento.
Ragazzi e ragazze si muovevano inquieti per i corridoi.
Staranno ancora festeggiando per quella stupida partita di ieri? O magari, il ragazzo che ieri si era ferito oggi è morto. Pensò Crocifissa.
Chissà se era cattolico…
Con la borsetta bloccò il passaggio di un ragazzino biondo con dei grandi e pesanti occhiali da vista. ‘Che succede nanetto?’ chiese con tono lievemente minaccioso.
‘Il fantasma, il fantasma sta distruggendo la biblioteca.’
Ritenendo di aver ricevuto abbastanza informazioni, Crocifissa spostò la borsetta e il bambino continuò la sua corsa.
Più si avvicinava all’entrata della biblioteca, che occupava per intero il piano 0 di tutto il castello, più la massa si faceva densa. Facendosi spazio a gomitate e borsettate Crocifissa riuscì a conquistare la prima fila.
Protetta da una barriera invisibile che separava gli studenti dall’ingresso della biblioteca, Crocifissa notò che la situazione era abbastanza critica.
L’Emiro Dahlia Von Grable, fasciata in un tubino nero luccicante, e il Professor Espettro, di Difesa Contro le Arti Oscure, tenevano le bacchette spianate contro una figura incorporea di colore azzurrino. Intorno a loro libri e fogli vorticavano per tutta la stanza.
‘Buongiorno studenti di Kairawan e un benvenuti ad un edizione speciale de Lo Stridio Pomeridiano la vostra radio amica. Siamo davanti l’entrata della biblioteca dove, a quanto pare, il misterioso Fantasma degli Archivi, che per anni ha pacificamente convissuto nella parte nord della biblioteca, ha deciso di ribellarsi e sta distruggendo tutto. Non vi affrettate per arrivare puntuali a lezione; a giudicare dall’impegno che ci stanno mettendo l’Emiro e il Professor Espettro ne avranno ancora per un bel po.’
Crocifissa alzò gli occhi al cielo quando capì che quella voce così fastidiosa apparteneva proprio a Geronimo Esperandio che gestiva la stupida radio scolastica che trasmetteva tutti i giorni dalle 16 alle 18.
Ovviamente lei non l’ascoltava; non aveva tempo per queste stupidaggini, ma era capitato a volte, quando era di buon umore, che aveva permesso ad Anita di ascoltarla in camera a volume molto basso.
Geronimo gracchiava di cose superficiali, gli studenti mandavano messaggi dove si lamentavano dei professori o dei problemi di cuore, si facevano i riassunti di tutti gli eventi e i programmi del giorno e il giovedì si votava per il menù.
Stupidaggini.
‘Oh guarda chi c’è. Ti ha chiamato l’Emiro per spaventare il fantasma?’ chiese Geronimo notando Crocifissa.
‘Esperandio stai attento a te. La furia di quell’ammasso di ectoplasma non è niente in confronto alla mia.
Quindi oggi il fantasma si è svegliato e ha deciso di riordinare i libri?’
Crocifissa abbozzò un sorriso. Aveva fatto una battuta. Quella era la sua terza battuta dall’inizio dell’anno.
‘Amedeo mi ha detto che gli hanno rubato il suo libro. Erano secoli, penso, che lo leggeva. Dopo aver letto le ultime parole, tornava alla prima pagina e iniziava da capo. Pensavo che la notizia più interessante di oggi fosse che La Bugiarda era riuscita a rubare il compito di Trasfigurazione.’
Non aveva capito la battuta. Idiota.
L’Amedeo di cui parlava Geronimo era Amedeo Ornice, direttore del giornalino scolastico L’Eco dei Giovani Maliardi che frequentava Mineralogia insieme a Crocifissa. Lei lo trovava abbastanza piacevole; parlava poco e, nei progetti di coppia che avevano fatto insieme, avevano sempre preso voti alti. Era sicuramente meglio di quel Geronimo, che non aveva portato niente di utile nella vita di Crocifissa.
‘Hey ragazzi che…’
‘Non sei nelle condizioni di fare domande. Esci la cioccolata prima.’
 ‘…succede?’
La frase di Ranavalona Abel le morì in bocca. Dovette accantonare la curiosità e frugare nella sua borsa.
Incartata in una confezione rosa con un grosso fiocco celeste pastello, una confezione di Pralimizie passò dalle mani di Ranavalona a quella avide di Crocifissa.
‘Il fantasma è impazzito perché qualcuno ha rubato il suo libro e l’Emiro e il Professor SignorinaMusacchianonpuòevocareSantaRosaliaperscacciareunMolliccio‘ lo canzonò Crocifissa, ‘stanno giocando a fare i ghostbuster.’
Hey! Già due battute brillanti in poche ore, oggi era proprio la sua giornata.
I compagni però non sembrarono apprezzare allora Crocifissa si girò di scatto e se ne andò offesa verso l’Aula Magna, non prima di avergli assestato un colpo di borsetta in testa a entrambi.
   
 
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