Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: cabin13    04/11/2017    1 recensioni
|SoMa||TsuStar||KidLiz|
❤Rosso ~ Sangue:
"E poi il sangue rosso di Soul schizzò sul suo volto, sul pavimento, sulla spada demoniaca, ovunque..."
🔶Arancione ~ Maglietta:
"Gli dei non sono portati per le sorprese verso i comuni mortali, di solito sono loro quelli che dovrebbero farle alle divinità - dannati amici che gli avevano fatto venire l'idea."
💛Giallo ~ Girasole:
"Non c’era nessun allarme pronto a scattare, nessun sistema di sicurezza da eludere, nessuna necessità rubare per sopravvivere, nessuna sirena di polizia alle loro calcagna. [...] In compenso a tutte quelle migliorie c’era da sopportare uno shinigami con ossessioni davvero fastidiose."
💚Verde ~ Tè verde:
"Era una cosa solo sua e di Maka, che gli altri non potevano capire [...]. Era una loro piccola usanza che negli anni si era consolidata, uno dei rari impercettibili gesti affettuosi della bionda."
💙Azzurro - Stella e cielo:
"La ragazza si sentiva come una piccola stella che aveva imparato a brillare proprio grazie alla temuta notte nera [...]"
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tè verde

.

[SoMa]

Il risveglio non fu certamente dei migliori. Si stava placidamente rotolando nel letto – era sveglio, ma troppo impigrito per alzarsi definitivamente – quando a un certo punto il materasso sparì da sotto il suo corpo e lui, il cuscino e tutte le coperte si trovarono per terra.

Con un sospiro, Soul si rassegnò a tirarsi su. Ributtò sul letto il guanciale e le lenzuola e con passo strascicato si avviò verso il bagno.

Dopo che ebbe sbrigato tutti i suoi bisogni personali – alias fare la pipì e sciacquarsi il viso, di cavarsi il pigiama non se ne parlava neanche –, ciondolò fino in cucina.

Maka si era già alzata, aveva già fatto colazione, aveva rimesso a posto tutte le pentole ed era uscita. La sera precedente aveva accennato a una qualche gita per sole ragazze con le altre, ma l’albino non ne era certo.

Sul tavolo gli aveva lasciato un piatto in cui c’erano del bacon e un uovo strapazzato ormai freddi. Il ragazzo controllò l’ora sull’orologio appeso alla parete e constatò che forse, più che come colazione, li avrebbe potuti mangiare come antipasto del pranzo, dato che era quasi mezzogiorno.

Arricciò il naso e mosse i vari muscoli facciali per cercare di darsi una svegliata e di assumere anche un’espressione più cool di una da ebete appena svegliatosi, di sicuro Kid e Black*Star gli sarebbero piombati in casa entro mezz’ora. Tanto nemmeno loro si alzavano presto, quando Tsubaki e le gemelle se ne andavano a orari improponibili – a detta di Maka, erano improponibili solamente per loro tre.

Appena il tempo di formulare quel pensiero, che qualcuno bussò alla porta così forte da poterla quasi buttare giù.

– Soul, apri! – strillò da fuori la voce di Black*Star – Il grande me deve fare la sua entrata in scena!

L’albino soffocò uno sbadiglio e con calma si diresse verso l’uscio. I suoi migliori amici a volte ci si mettevano proprio di impegno per scocciarlo.

– Questo scemo stava per passare dalla finestra. Sono riuscito a fermarlo all’ultimo – gli disse Kid quando li fece entrare.

Il ragazzo gli rivolse un cenno di ringraziamento: il vetro e la sua vita erano salvi dalle furiose ire della sua maestra d’armi.

I tre andarono in cucina, dove il bacon era rimasto intoccato.

– Woah, ti tratti bene a colazione! – l’assassino dei suoi timpani in quel momento fissava fin troppo famelico il suo piatto.

Con uno scatto olimpico riuscì a sfilarlo da sotto il naso di Black*Star prima che questo riuscisse anche solo a sfiorare la forchetta. Il turchino era un pozzo senza fondo e ingurgitava qualsiasi cosa commestibile gli capitasse a tiro.

– Ehi, Soul, ma in questo bicchiere c’è del... tè verde? – ghignò Kid.

Non appena vide ciò che reggeva, il giovane si dimenticò totalmente della sua colazione e del predatore che ci sbavava dietro e si protese per prendere di mano il contenitore al piccolo shinigami.

– Santo me, non dirmi che ti bevi il tè verde come le signore! – sghignazzò il suo migliore amico.

– È Maka che lo prepara! Si ostina a lasciarmene sempre un po’... – borbottò l’albino fingendo un tono scocciato, tradito solo dall’impercettibile rossore delle sue orecchie.

I due maestri d’armi non sembrarono convinti della risposta ma lasciarono cadere l’argomento e spinsero l’amico ad andare a vestirsi.

***

Finché si cambiava, Soul era sollevato che gli amici non gli avessero rivolto ulteriori domande sulla questione tè verde.

Era una cosa solo sua e di Maka, che gli altri non potevano capire; non potevano sapere la motivazione che c’era dietro. Era una loro piccola usanza che negli anni si era consolidata, uno dei rari impercettibili gesti affettuosi della bionda.

All’albino piaceva tutto di quella bevanda: il profumo che sapeva di casa, il sapore forte e al contempo dolce e quel colore che racchiudeva tutte le sfumature del verde.

Quel tè rappresentava Maka.
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Hola gente
Eccomi con il quarto capitolo, che ho totalmente riscritto percé l'altro non mi piaceva per nulla!
Nemmeno questo mi convince al 100% soprattutto nel finale (che quando mai riesco a metter gù in maniera decente) , ma comunque mi sembra più sensato di quello precedente sulla menta.. lasciamo stare, che è meglio -_-
Ehh, niente, ho finito le cose da dire! XD
Spero vi piaccia, ringrazio chi recensirà e chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios
   
 
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