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Autore: Kaoruayame    06/11/2017    1 recensioni
Se anche voi avete amato Max Ligthwood e non volevate vederlo morto qui avete la possibilità di vederlo crescere e diventare uno dei più forti shadowhunters di tutto il mondo nascosto!
Intrighi, amore, passione, porteranno Max a compiere scelte difficili le quali comporteranno tradire l'ordine del clave.
Questa è la storia capovolta al contrario... buona lettura
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, James Herondale, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Li avevano esiliati, quei maledetti Shadowhunters si erano accaniti contro la sua famiglia, Lucifer Valentine Morgenstern si muoveva freneticamente nella libreria di proprietà della corte seelie. Mai avrebbe potuto dimenticare la faccia della madre in lacrime mentre Max Ligthwood con un colpo secco di spada le aveva reciso la testa. Lucifer aveva solo tre anni quando si vide portare via quello a cui teneva di più, la sua famiglia. Le fate si erano prese cura di lui, lo avevano nascosto e protetto come avrebbe voluto sua madre. Ma il rancore e la rabbia che Lucifer si portava dentro era tale da non poterla controllare. Aveva studiato arti illusorie così profondamente da riuscire a distorcere la mente altrui nutrendosi delle loro paure più recondite. Era tempo di riemergere dalle viscere come la più silenziosa tra le viverne. Avrebbe piegato tutti ai suoi piedi, avrebbe vinto là dove suo padre non era riuscito, avrebbe ucciso Max e la sua cara zietta Clarissa Fairchild. Avrebbe dato giustizia alla morte insensata dei suoi genitori e sarebbe salito al trono dominando tutto il regno nascosto eliminando per sempre la razza Shadowhunters. Con un ghigno spaventoso Lucifer si avvicinò alla possente gabbia scavata nella roccia e vi infilò dentro una mano. Un suono partorito dalla viscere della terra fece tremare tutta la parete di roccia, Sulla faccia di Lucifer si disegnò un sorriso macabro mentre la sua viverna si avvicinò con il muso alla mano del ragazzo, il grido stridulo e metallico dell'animale avrebbe ferito le orecchie di chiunque ma non quelle del ragazzo. -È ora di aprire le danze - Lucifer aprì la gabbia ed in un attimo la viverna prese il volo. Meliorn si precipitò dentro la biblioteca, ma ormai era troppo tardi quello stupido ragazzino aveva rovinato tutto gli si avvicinò con passo deciso spintonandolo lontano -Si può sapere perché l'hai fatto? Adesso sapranno che esisti stupido ragazzino- Lucifer si issò su guardando di sbieco Merliorn i suoi occhi gialli si ridussero a due fessure il nero delle sue pupille si dilatò e sulla bocca si disegnò uno squarcio di sorriso minaccioso, si pulì il sangue all'angolo della bocca e si mosse verso la fata. -Non avresti dovuto toccarmi schifoso essere - Lucifer si spinse in avanti sguainando la spada, Meliorn si mise sulla difensiva, ci fu un cozzare concitato di spade poi più il nulla. Meliorn era riverso a terra con la spada di Lucifer piantata nel cuore. Il ragazzo tirò indietro la testa e iniziò a ridere sguaiatamente mentre fuori la pioggia cadeva incessante a terra. Tutto sarebbe cambiato. Magnus si tirò su dal letto con il cuore in gola, aveva percepito qualcosa di anomalo qualcosa che avrebbe da lì a poco messo in pericolo la vita di molti. Si voltò, Alec dormiva profondamente abbracciato ai suoi figli, Magnus si alzò dal letto piano senza far rumore e scese in cucina. Quel pensiero di paura non lo lasciava in pace un secondo, sorseggiò il suo caffè amaro davanti all'immensa vetrata del salone e scrutò il paesaggio ma non vi trovò nulla di anomalo. Lo stregone si passò una mano fra i capelli lasciandosi scivolare sul divano, forse si stava preoccupando per nulla. -Ehi Magnus va tutto bene?- la voce di Alec riempì subito la stanza, Magnus si voltò e sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori e annuì. Alec si stiracchiò -Ti sei svegliato presto- disse lo Shadowhunter sbadigliando. -Non avevo più sonno scusami Alexander se ti ho lasciato da solo- Magnus si alzò avvicinandosi ad Alec allacciandolo a se per la vita. Lo stregone si piegò in avanti e in un attimo Alec rispose al bacio, le loro lingue danzavano esplorando l'una la bocca dell'altro. Magnus aveva bisogno di Alec e viceversa. Alec infilò le mani sotto la maglietta dello stregone e seguì le curve dei suoi addominali marcati, non sapeva come ma Magnus per Alec era come ossigeno... indispensabile ogni loro bacio pensò Alec era carico di promesse silenziose che solo loro sapevano coglierne il significato profondo. -Puoi dirmi cosa sta succedendo- chiese Alec dopo un po' staccandosi dalle labbra dello stregone -Magnus lo so che c'è qualcosa che ti turba... parlamene - Magnus strinse a se lo Shadowhunter, il suo Shadowhunter -Qualcosa si è risvegliato, sento dei campi di energia oscura avvolgere tutto il mondo nascosto qualcuno ha risvegliato qualcosa di grosso, con l'aiuto di mio padre... sento la sua puzza- Alec si irrigidì di colpo -Tuo padre ha aiutato qualcuno a liberare un demone?- -Io non lo so Alexander, so solo che in qualche modo sta manipolando qualcosa di grosso e io temo per la tua vita e quella dei bambini- ammise Magnus lasciandosi cadere sulla poltrona. -Ne abbiamo affrontante tante... riusciremo a proteggere tutti - disse Alec sedendosi sulle ginocchia di Magnus. -Alec so che non è il momento, ma quando tutto questo sarà finito vorrei chiederti una cosa molto importante, vorrei chiederti di sposarmi - Alec saltò su e guardò lo stregone con occhi sgranati -Sei sicuro che ti vada bene?- chiese Alec con voce roca -Quando tutto questo sarà finito Magnus Bane sarò ben lieto di diventare tuo marito- Magnus si alzò strinse Alec forte a sé e lo baciò finché non si ritrovarono in un groviglio di coperte. Fuori albeggiava il pericolo ma in quel momento non era così tanto importante. Ty corse per i corridoi dell’istituto, aveva scoperto qualcosa di grosso, aveva analizzato i campioni di sangue che gli erano stati portati e in più campioni risultava il sangue dei Morgenstern doveva avvisare Jace e Clary. Si fermò dinnanzi la porta dell’ufficio dei ragazzi e bussò. -Ty? Hai scoperto qualcosa- disse Jace alzando un sopracciglio vedendo il ragazzo tutto trafelato. -Sebastian ha avuto un figlio, è lui l’artefice degli omicidi, nei campioni analizzati ho trovato il DNA corrispondente a quello di Sebastian - Jace si fece serio -Quel bastardo!- -C’è di più ho trovato mescolato anche sangue di fata... io credo che la regina prima di morire ha dato alla luce il figlio di Sebastian- Jace consultò le ricerche di Ty con Clary -Ty ti ringrazio per il momento continueremo noi - Livia si era ritrovata per caso nel corridoio che conduceva all’ufficio di Jace, non avrebbe voluto ascoltare nulla di tutto quello che Ty le aveva detto, voleva vivere nella sua illusione, voleva sperare che quel Sebastian fosse morto per sempre. Si voltò e iniziò a correre a ritroso aveva bisogno di allenarsi di sentire il suo corpo urlare di dolore per non piangere, non voleva farlo... piangere per lei avrebbe significato darla vinta ai Morgenstern, urtò qualcosa con la spalla e si fermò voltandosi. Max guardò Livia e le sorrise, aveva scorto qualcosa che non andava in lei. -Liv?- le si avvicinò cauto toccandole una spalla, ma lei gli si gettò tra le braccia stringendolo forte. Max rimase sorpreso, solitamente Livia tendeva ad evitare il contatto fisico con chiunque. -Max, Rook aveva ragione tutti quanti voi avevate ragione, i Morgenstern non moriranno mai!- la voce di Livia era rotta dal pianto e il suo corpo tremava di rabbia. Max in quel momento capì quanto fragile era quella piccola guerriera che stringeva tra le sue braccia. -Liv so che per te può essere difficile, so quello che Sebastian ha fatto ai tuoi genitori, comprendo la tua sofferenza ma vedi loro non vinceranno mai, e sai perché? Con noi abbiamo Raziel che ci protegge - Max strinse ancora di più Livia a se. -E poi tu non sei sola, tu hai me, e io non permetterò che ti accada nulla, è una promessa- Max e Livia restarono in quell’abbraccia finché la ragazza non si addormentò. Max avrebbe protetto Livia a qualsiasi costo, perché in fondo al suo cuore sapeva di provare qualcosa di forte per lei. Qualcosa che ancora Max non sapeva dare nome, ma che ben presto si sarebbe tramutato in amore.
   
 
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