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Autore: jarmione    06/11/2017    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Nuovo capitolo! Ciao

 

 

Amy lesse quello che, secondo il libro, era il primo capitolo.

Parlava del sindaco.

Chi era, come aveva fatto ad arrivare lì e perché.

Parlava persino di Sally.

“Oh mio Dio” fu l’unica cosa che riuscì a dire una volta finito il capitolo.

Faceva accenno anche a Madeline e suo padre, con tanto di illustrazioni molto fedeli.

Per quanto riguarda il papà si Maddy si aspettava qualcosa di diverso e non un vecchio con la barba lunga e una camicia da notte blu.

Il libro le cadde di mano, più per lo stupore che lo spavento.

Il sindaco era il re di una città chiamata Goblin City ed era a capo di un labirinto che cambiava in base alle sue esigenze e a quelle dei giocatori.

Il nome reale era Jareth.

E Sally era stata una sua giocatrice, il cui vero nome sembrerebbe essere Sarah Williams.

“Vuoi che mi beva questa roba?”

“Non intendo mentirti...si, devi crederci”

“Questa risposta non mi piace”

“E pensi che a me piaccia?” Ribattè “guarda che ci sono dentro anche io”

“E allora perché tu ricordi? E stessa cosa KITT” quest’ultimo se ne stava seduto vicino alla porta a fare la guardia.

“Te l’ho detto, io sono Loki un Dio” rispose quasi scocciato “e gli Dei sono più potenti di un elfo magico dai capelli e dal cervello fulminato”

Amy restó seria “E KITT?”

“Magia e scienza sono due cose differenti, KITT è un opera scientifica, tecnologia avanzata. La magia non può intaccarla e te, che eri al suo interno hai mantenuto la tua memoria”

Amy si voltò verso KITT che, non potendo parlare, si limitò ad annuire lievemente.

Il suo cuore si fermò per un istante, un po’ per la notizia appena ricevuta e un po’ perché non poteva sentire la voce del suo migliore amico.

Quella voce calma e profonda che le dava un senso di tranquillità ogni volta che la ascoltava.

Ne aveva passate parecchie, ormai avrebbe creduto anche agli asini che volavano se glielo dicevano, quindi credere che una maledizione li aveva colpiti poteva anche essere normale.

Dopotutto la nube viola non l’aveva sognata.

“Che cosa dovrei fare?”

A Loki spuntò un altro piccolo sorriso, ma tornò serio quasi subito “Se vuoi che i tuoi genitori ricordano e che tutti abbiano il lieto fine che meritano…dovrai aiutarli a ricongiungersi”

“Non ho pieno potere decisionale…sono minorenne”

“Questo è vero ma hai dalla tua parte un arma ben superiore”

“Cioè?”

“I ricordi, il sapere e KITT” indicò il lupo

“Tu mi aiuterai?”

“Se sarà necessario si, anche l’uomo che ti ha portato qui è disposto ad aiutare” si riferiva a Sean Hale.

Non sapeva né come né da dove cominciare.

Forse era meglio se leggeva tutto il libro, almeno avrebbe avuto un idea di ciò che l’attendeva.

I gradi di parentela e di amicizia.

Poi ragionò meglio.

Sarebbe stato più giusto far credere al sindaco che lei sapeva, o aveva scoperto, il suo segreto e, lentamente, aiutare le persone a ricongiungersi a sua insaputa.

Nel leggere la storia del sindaco immaginò che non c’era da aspettarsi nulla di buono.

Le avrebbe messo i bastoni fra le ruote in ogni modo pur di non aiutare chi era stato maledetto.

In quel momento si rese conto che nella storia di questo re di Goblin e di Sarah non si faceva cenno alla maledizione.

Parlava solo della loro storia e di chi erano prima di Storybrooke.

Aveva molto lavoro da fare.

Si alzò in piedi con l’intenzione di uscire.

Barcollò un attimo, era stanca ma voleva mettersi subito in moto.

“Dove pensi di andare?”

“A fare il mio lavoro” rispose “prima comincio prima la finiamo”

“Hai bisogno di riposo, devi recuperare le forze” Loki si alzò a sua volta e la raggiunse

“Sto bene” fece per salire le scale ma ebbe un lieve capogiro.

Loki la sorresse “Non ti reggi in piedi ragazzina”

“Non sono una ragazzina”

“Fino a prova contraria si” la riportò sul divano “sono ore che leggi e hai già avuto abbastanza problemi da quando sei qui”

“E chi me lo dice che tu non me ne creerai?”

Loki rise “Se avessi voluto darti problemi, te li avrei già dati” e, dopo essersi assicurato che dal divano non si sarebbe mossa, la superò uscendo e senza dire una parola.

La porta si richiuse e lei rimase sola con KITT.

Sbuffò sonoramente e si sdraiò.

In effetti aveva ragione, era meglio dormire e riordinare le idee.

KITT si mise sdraiato al suo fianco, con il muso sul divano.

“Mi sento stupida KITT” mormorò Amy “ho creato tanti casini che non so come rimediare”

Lui ascoltava ma non poteva rispondere

“Come vorrei che tu potessi parlare…come vorrei tornare a casa”

KITT emise un uggiolio, segno evidente che le dava tutto il suo appoggio

“Ho visto papà…non si ricorda di me…mi manca KITT…ho bisogno di lui” sospirò “e dello zio Devon…voglio anche la mamma, ma non l’ho trovata, tu sai dove si trova?”

KITT annuì “Mi ci porterai?” annuì ancora.

Amy sorrise appena e accarezzò il muso di KITT, dandogli un leggero bacio

“Ti voglio bene KITT” e lui rispose con una leccata, che la fece ridere “non mi dispiaci in questa versione”

Lui sbuffò.

Avrebbe preferito essere una macchina indistruttibile invece che un animale peloso che deve mangiare e bere per nutrirsi e se sparano può anche morire.

Il vantaggio, per lui, era che finalmente poteva provare dei sentimenti.

Capire cosa le persone sentono e…un cuore che batte.

Se avesse potuto, avrebbe risposto “Ti voglio bene anche io” ad Amy, perché sapeva che cosa significava voler bene a qualcuno in maniera più…umana e non tecnologica.

Sentire i profumo, capire come si muovo gli animali.

Poco dopo si addormentarono entrambi, volto contro volto.

Un leggero sorriso sulle labbra di Amy fece intendere che con KITT si sentiva sicura.

Si sentiva più a casa.

***************

Quando si risvegliò, era ancora nella stessa stanza.

Un leggero profumo di the ai frutti di bosco aleggiava tutto in torno e...non c’era nessuno.

Spalancò bene gli occhi e si tirò su di scatto.

Ci vollero alcuni secondi per riprendersi e...per accorgersi che aveva una coperta.

Doveva avergliela messa Loki.

“Loki?” Ma non ottenne risposta “KITT?”

Ancora nulla.

Sospiró e si alzò, notando che sul tavolino c’era una tazza con un liquido rosso scuro.

Il the.

Accanto c’era un biglietto

-Ti aspetto fuori-

Sospiró ancora e infine si mise a bere.

Ci voleva proprio qualcosa di caldo.

Piegó la coperta, rimettendola sul divano ed uscì.

Fuori c’era un filo di nebbia che stava ben salda al terreno, dando al cimitero un aspetto più tetro.

Faceva freddo ma il cielo sembrava promettere bene.

Fuori c’era KITT.

“Buongiorno KITT” sorrise avvicinandosi a lui e dandogli un bacio sul muso, venendo ricambiata a sua volta.

“Ti stavo aspettando da trenta minuti” fu il buongiorno che, invece, ottenne da Loki.

Come inizio non c’era male.

“Buongiorno anche a te” disse con fare sarcastico

“Hai gradito il the?”

Amy annuì “Grazie e...grazie anche per la coperta”

“Dovere” la serietà glaciale di quell’uomo era il fredda della nebbia sul terreno.

“Che ore sono?”

“Le sette e trentacinque minuti”

Amy sgranó gli occhi.

“Ho dormito fino a quest’ora!?” Loki non capì la sua reazione “io ho un compito da svolgere!”

“Guarda che non sono scadute le ventiquattro ore” precisò Loki “hai tempo fino alle due del pomeriggio e comunque l’ufficio del sindaco apre tra mezz’ora”

Amy sbuffó e si passò una mano sul volto.

“E comune mi sono permesso di organizzarmi per te” ottenne l’attenzione della ragazza e...anche quella di KITT “di certo non posso farti arrivare lì con il tuo...coso peloso, desteresti il panico per le strade” specificò “quindi ho pensato che potresti andare la portando qualcosa che confermi la cattura o, comunque, la tua vittoria” si avvicinò a KITT e gli tolse la bandana dal collo, porgendole ad Amy.

“Certo” confermó lei “e direi che l’ho ucciso tranquillamente per un colpo di fortuna”

“Veramente ho pensato anche a quello” si guardò con KITT, che distolse lo sguardo.

Non sembrava d’accordo su questa parte di piano.

Loki sospiró e si avvicinò a KITT, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.

Lui ringhiò per un istante ed infine cedette.

“Che gli hai detto?”

“Nulla che ti riguardi”

“Mi riguarda eccome” Ribattè Amy “che cosa gli hai detto?”

Loki non rispose.

“RISPONDIMI!” Esclamò a voce alta, tanto che l’avrebbero sentita fino all’altro capo della città.

“Che se non ti colpisce non è veritiero” rispose pacato Loki, ottenendo un altro ringhio da parte di KITT.

“Colpirmi?”

“Deve risultare che hai combattuto” disse “ti colpirà in punti non vitali, in modo da simulare una lotta”

KITT si ritrasse di un passo.

Amy, dal canto suo, non era d’accordo ma che altra scelta aveva?

Loki non aveva tutti i torti e poi, se non era per lui, non avrebbe scoperto molte cose sul sindaco.

Si avvicinò al suo amico e lo strinse

“Fallo” gli sussurrò all’orecchio “fallo KITT”

Lui scosse la testa, in cuor suo sapeva che doveva preservare la vita umana e non danneggiarla.

“Fallo per me KITT”

KITT esitò ma capì anche lui che non aveva scelta.

Con una musata si scusò e poco dopo i suoi occhi divennero rossi.

Iniziò a colpire con gli artigli Amy.

La sentiva gemere ma non poteva fermarsi.

Persino Loki si stava rendendo conto dell’esagerazione del lupo.

“Ok basta, fermati!” Si paró davanti ad Amy, impedendo a KITT di proseguire.

Il lupo scosse la testa e si riprese, uggiolando per il male provocato ad Amy, che tentò di rimettersi in piedi.

“Forza” Loki le diede una mano, sorreggendola.

KITT l’aveva colpita alla spalla, alla schiena, al petto e al volto, quest’ultimo per fortuna di striscio.

Essendo caduta sotto al primo colpo, i jeans erano strappati alle ginocchia e il resto dei vestiti a brandelli.

KITT non osava guardarla.

“Ottimo...ottimo lavoro KITT” gli sorrise Amy.

Non era arrabbiata con lui, era l’unica soluzione e poi era stata lei stessa a dirgli di farlo.

KITT scosse la testa e, con un altro uggiolio, corse via, andando verso la foresta.

“KITT!”

“Lascialo andare” la fermò Loki “tornerà” la tranquillizzó “riesci a stare in piedi?”

Amy annuì “Vieni con me” la sua risultava una richiesta e assomigliava quasi ad un implorazione.

Loki non seppe cosa dire.

“Per favore” 

Sbuffó “Va bene”

La sorresse e l’aiutó a camminare.

La bandana rossa di KITT ancora ben salda in mano.

Avrebbe voluto seguirlo, voleva abbracciarlo e dimostrargli che non era arrabbiata e che era giusto ciò che aveva fatto.

Ma come?

Dove?

Loki la portò fino al retro del municipio

“Vieni con me”

“Non posso venire fino a dentro” tagliò corto “va dentro”

Amy voleva implorarlo ma quello che aveva fatto fino a quel momento era stato anche troppo.

Si staccò e andò verso il municipio.

Mentre si mostrava in pubblico, i volti della gente la osservavano scioccati, terrorizzati.

Alcuni commentavano e vedevano la banda a che teneva in mano.

Si sentiva il nome di Dracula provenire dalle loro labbra.

Dracula...il suo KITT.

Chiuse gli occhi.

L’avrebbe cercato, appena tutto finiva avrebbe trovato il suo amico e gli avrebbe detto quanto gli voleva bene e quanto fosse stato coraggioso.

Entrò a fatica nell’ufficio del sindaco.

L’uomo fu sorpreso di vederla, anche lui aveva un stia mista al terrore.

I suoi occhi lasciavano trapelare un solo pensiero “Come diavolo ha fatto?”

Amy sentiva le ferite bruciare e un dolore lancinante al petto e alla schiena.

Gettó la bandana sul tavolo.

Sotto suggerimento di Loki l’aveva impregnata di sangue, per dare un senso di realistico.

Il sindaco la guardò schifato e poi posò gli occhi su Amy

“Posso avere...i miei documenti?”

Il sindaco sorrise appena

“Vedo che hai portato a termine il tuo compito ragazzina” si alzò e iniziò a girarle intorno “hai mantenuto la parola data e ti sei dimostrata coraggiosa”

Amy teneva lo sguardo basso.

La voglia di tirargli un pugno in faccia era tale da farle dimenticare il dolore.

“Tuttavia...” proseguì “poco fa avrei giurato di aver visto una figura pelosa e nera correre per la foresta”

Amy deglutì 

“Era molto grande, quasi quanto un essere umano” specificò “e avrei giurato che fosse proprio il nostro caro Dracula”

Amy iniziò a tremare

“Posso avere i miei documenti”

L’uomo rise “Consideralo un no mia cara, le bugie hanno le gambe corte”

“Oppure il naso lungo” aggiunse Amy, facendolo bloccare “non è vero? Jareth...re di Goblin”

Il sindaco iniziò a tremare.

Aveva colto nel segno.

Amy sapeva solo la sua storia assieme a Sally, cioè Sarah, non conosceva altro.

Ma vederlo tremare per qualcosa che solo lui è convinto di spere era una soddisfazione.

“Come fai...?”

“Non sono cose ti riguardano” tagliò corto Amy “e adesso Posso avere i miei documenti?”

Sapeva che il re di Goblin aveva il potere di manipolare le persone, ma lei non ci sarebbe cascata.

“Tu ragazzina....”

“Non ti avvicinare!” Esclamò “e adesso dammi ciò che mi spetta”

“Non puoi costringermi”

“Nemmeno tu re di Goblin” Amy emise un gemito di dolore, dovuto alle ferite riportate “tu non hai nessun potere su di me”

Jareth ebbe un tuffo al cuore.

  
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