Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: DolceAmu    08/11/2017    0 recensioni
Shiro è una custode del Keyblade, ma quando il suo mondo cade nell'oscurità, dovrà affrontare il viaggio più importante della sua vita per salvare i mondi.
La storia è ambientata dopo gli avvenimenti di Kingdom Hearts 3.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shiro si immobilizzò. Si domandava di chi fosse quella voce. Non le era familiare, ma cosa in quel posto lo era? Si voltò piano intimorita da chi potesse essere, ma davanti a se si ritrovò un topo antropomorfo con delle enormi scarpe gialle.
“Scusa se ti ho spaventato, ma sei te la Custode del Keyblade?”
“Ehm... Custode del Keyblade?”
Chiese alquanto confusa, non solo non la conosceva, ma le chiedeva se era la custode di un qualche cosa. Il topo sospirò afflitto e le allungò la mano facendole un sorriso.
“Non era mia intenzione spaventarti. Io mi chiamo Topolino!”
Shiro sorride di rimando stringendogli la mano, in fondo era molto gentile con lei e non sembrava una cattiva persona, o topo.
“Piacere di conoscerti, io sono Shiro. Ma dimmi, sai che posto è questo?”
Topolino le lascio la presa cominciando a rispondere alle sue domande.
“Ci troviamo alla Città di Mezzo, non sei di qui vero? Come ci sei finita in questo luogo?”
“No mi dispiace, purtroppo non ricordo nulla a parte il mio nome. Ma che cos’è un keyblade?”
All’inizio il piccolo maestro non sapeva se diglielo oppure no, ma dal primo momento che la vide aveva intuito che anche lei in fondo sarebbe stata una custode, per ciò allungo la mano evocando la Catena Regale D, il keyblade che trovò nel Regno dell’Oscurità durante la battaglia contro Ansem. Shiro rimase stupita in un primo momento, ma quella forma e quel bagliore che si era formato le erano familiari, e decise anche lei di imitarlo. Allungò la mano cercando di immaginarsi anche lei una chiave gigante nella sua mano, ma non accadde nulla; chiuse gli occhi mettendosi una mano sul cuore concentrandosi, ripensando a quel luccichio e al calore che aveva provato per un istante. Fu allora che si materializzò il suo Keyblade, aprii gli occhi e lo vide nel suo completo splendore e le era sicuramente familiare.
“Fioritura notturna... “
disse in un sussurro, cosa che a Topolino non sfuggì.
“Cosa hai detto?”
“Fioritura notturna. È così che si chiama, non so se è la prima volta che lo impugno, ma so che si chiama così.”
La ragazza ammirava la fattura dell’arma, sembrava così delicata eppur era dura come l’acciaio, e risplendeva sotto la luce delle stelle, e quel luccichio le fece provare un’enorme tristezza. Quel nome doveva significare qualcosa per lei, ma non ricordava cosa.
“Scusami Shiro, ma ho bisogno che vieni con me. C’è un Maestro del Keyblade che può spiegarti la situazione in cui ci troviamo e perché abbiamo bisogno del tuo aiuto. E magari può aiutarti per la perdita della memoria, ti andrebbe di venire con me?”
La mora lo guardò sorpresa, per lei era uno sconosciuto e non doveva fidarsi, ma qualcosa in lui riusciva a farla stare bene e a darle conforto. Annuì guardando il topo che le fece un sorriso di rimando. Topolino estrasse dalla tasca il suo Frammento di Stella, utilizzato da ormai tantissimi anni ma che lo aveva accompagnato per molte avventure, e presa per mano la ragazza lo utilizzò per raggiungere la Torre Misteriosa.

***

Sora e Riku stavamo percorrendo la lunghissima scalinata della torre in cui risedeva il Maestro Yen Sid, erano arrivati da un paio di minuti, e Sora aveva un enorme sorriso a trentadue denti, cosa che all’argento non sfuggì.
“Era ora che ti dichiarassi a Kairi! Dovevi aspettare una nuova minaccia per farti avanti?”
“Ma certo che no! Aspettavo il momento giusto, ma non potevo sopportare di partire senza dirle nulla, se avesse rifiutato almeno non sarei riuscito a vederla per un po’ ma invece ricambia! Ci credi?”
“Certo Sora, te l’ho detto un miliardo di volte”.
Rispose il ragazzo ormai spazientito da quella storia, era da mesi che glielo ripeteva, e finalmente avrebbe smesso di ridirglielo. In fondo era contento per l’amico; è vero che ha avuto una cotta per Kairi quando era più giovane, prima che il loro mondo fosse inghiottito dall’oscurità, ma aveva visto quanto era già forte all’epoca il loro amore, e aveva deciso che per lui era meglio mettersi da parte.
Arrivarono alla cima della torre, dove si trovava una massiccia porta in legno, la aprirono insieme e si trovarono nel solito studio del Grande Maestro, dove avevano iniziato la loro ultima avventura insieme, e una nuova stava per iniziare. Paperino e Pippo si trovavano dietro la scrivania, e appena videro Sora lo salutarono con estremo entusiasmo, mentre Yen Sid era in piedi e stava ammirando le stelle fuori dalla finestra; si voltò verso i due ragazzi facendo un sorriso.
“Ben Arrivati, avete fratto presto.”
Disse raggiungendo la sua sedia e poi sedendosi.
“Come vi abbiamo accennato nella lettera, una nuova minaccia incombe sui mondi, ma ve ne parlerò quando Topolino sarà tornato insieme a un ospite, vi spiegherò quando sarete tutti presenti.”
Riku era molto nervoso, in quel momento molti mondi erano in pericolo, e lui non sapeva come rendersi utile e rimanere in attesa non era una soluzione. Non ci volle molto che la porta di legno si aprì vedendo entrare Topolino.
“Maestro Yen Sid, l’ho trovata.”
disse poi facendo entrare una ragazza dai lunghi capelli neri e dagli occhi grigi, Riku rimase per un attimo affascinato da quei occhi grigi come la tempesta, rimanendo incantato per qualche secondo, atteggiamento che la ragazza notò subito, ricambiò lo sguardo con un misto di imbarazzo e curiosità, non capendo il perché la stesse fissando. Fu Sora a far riprendere l’argento, mettendogli una mano sulla spalla.
“Riku! Ritorna tra noi!”
“Oh si, scusate.”
Disse cercando di rimporsi, non riusciva a spiegarsi il perché quei occhi grigi lo attirassero così tanto, ma anche se si era messa di fianco a lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Shiro si sentiva a disagio con quel ragazzo che la continuava a guardare come se venisse da un’altra pianeta, ma cercò di dargli poco conto a quelle occhiate, se no sarebbe esplosa dalla vergogna.
“Benvenuta mia cara, come ti chiami?”
Disse l’anziano cercando di interrompere quel momento di silenzio che si era creato. “Mi chiamo Shiro...”
Rispose la ragazza in completo imbarazzo. Trovarsi in mezzo a quei sconosciuti la rendeva molto nervosa.
“Da dove provieni?”
“Io... non ricordo, mi dispiace.”
Rispose abbassando il viso nascondendolo sotto i ciuffi che le ricadevano dal fronte. Quel piccolo gesto le era familiare, come se per lei era consuetudine farlo, e quell’ombra creata dai suoi capelli la faceva sentire al sicuro ma anche nostalgica, di momenti felici e tristi che non riusciva a ricordare. Fu Topolino a continuare la storia della ragazza.
“L’ho trovata dove mi ha detto lei Maestro, alla Città di Mezzo. Credo che sia una superstite dei mondi distrutti.”
Shiro alzò il volto incuriosita dalla facenda.
“Mondi distrutti?”
“Aspettavo il tuo arrivo e quello di Topolino per spiegare cosa stesse accadendo.”
Yen Sid si ricompose, preparandosi a spiegare ai giovani custodi tutto quello che sapeva, sia su Shiro sia sul nemico.
“È iniziato tutto qualche giorno fa, stavo controllando dalla mia finestra come stavano i mondi, fino a quando non ne vidi uno scomparire. Fu in quel momento che mi allarmai, e dopo aver indagato scoprii un nuovo nemico. Non siamo a conoscenza del suo obiettivo, ma usa gli heartless per uccidere le persone e rubare i cuori dei mondi. Fu mentre controllai dalla finestra se era scomparso qualche mondo che vidi una stella cadente dirigersi verso la Città di Mezzo, e la sua luce era diversa dalle persone normali, per questo ho intuito che doveva essere un Custode del Keyblade, e fu così che mandai poi Topolino a cercarti.”
disse riferendosi alla ragazza, che si ritrovò tutti gli occhi puntati su di lei. “Oh! Sei anche te una Custode? Dovevi dircelo subito!”
Le disse Sora, in preda all’euforia. Shiro sorrise al castano ed evocò il suo Keyblade stringendoselo poi al petto.
“Fino a qualche attimo fa, non sapevo neanche di essere in grado di evocarlo, ma stringerlo tra me mie dita mi da conforto, come se lo avessi da molto tempo...”
Disse facendo un attimo pausa chiudendo gli occhi, quell’attilo le sembrò di vedere una ragazza dai capelli color arancioni, ma appena si focalizzò sull’immagine non riuscì a ricordare niente, facendola sconfortare. “La prego, mi può aiutare a recuperare la memoria?”
Chiese Shiro a Yen Sid quasi come una supplica, ma l’anziano non poté far altro che scuotere la testa.
“Mi dispiace, non ho poteri di quel genere. Ma credo che andare in viaggio con Sora e Riku potrebbe aiutarti; non solo potresti trovare la tua casa, ma sarebbe un buon allenamento per saper maneggiare al meglio il Keyblade.” Shiro rimane un attimo sorpresa da quella proposta, doveva viaggiare per i mondi con due perfetti sconosciuti? Non ne era per niente sicura, perché non li conosceva per niente. Si voltò verso di loro che le sorrisero cercando di rassicurarla, avendo notato la sua preoccupazione. La ragazza sorride di rimando e accettò la proposta offertagli dall’anziano, anche se non li conosceva le sembravano persone buone e sincere.
Sora entusiasta come al suo solito, si mise tra Riku e Shiro abbracciandoli entrambi facendo passare il braccio intorno al loro collo.
“Vedrete sarà divertente!”
“Aspettate un momento.”
Disse Yen Sid attirando l’attenzione.
“Il nemico che stiamo affrontando è molto astuto, perché attacca il mondo direttamente, senza nessun preavviso, per cui quando farete visita dei vari mondi non troverete traccia di heartless. Sicuramente vi starete chiedendo come faremo a prevenire un suo attacco; osservando i mondi ho potuto notare che quelli che aveva attaccato avevano cominciato a formarsi l’oscurità e quando era sufficiente attaccava il mondo. Perciò ho tenuto sotto controllo i mondi e vi manderò in quelli dove ci sarà un prossimo attacco.”
Disse poi muovendo la mano facendo comparire un foglio davanti al moro che lo afferrò.
“In quel biglietto sono segnate le coordinate del primo mondo che dovrete salvare. State attenti e cercate di scoprire qualcosa sul nemico.”
Disse concludendo il discorso facendo congedare i ragazzi, che uscirono dalla stanza. Mentre percorrevano le scale Shiro era sia eccitata che preoccupata, non aveva mai fatto un’avventura del genere, o meglio non ricordava di averne fatta una, ma era preoccupata per la battaglia che dovevano affrontare. Riku notando che la ragazza stava qualche passo dietro di loro in completo silenzio decise di affiancarla.
“Tutto bene?”
La notava afflitta da qualche pensiero, come se fosse sul punto di spezzarsi e mettersi a piangere, come se avesse tanti pensieri pronti a uscire fuori. La ragazza lo guardò negli occhi, e l’argento non poté resistere a perdersi in quei occhi tempestosi, ricchi di ogni sfumatura di grigio, così energici e così pieni di dolore allo stesso tempo.
“Sto bene... Vorrei solo capire chi sono e da dove vengo...” Shiro non sapeva perché si stesse confidando con il ragazzo, parlare con lui era rassicurante, e voleva sentirsi meglio, aveva il bisogno di togliersi quel peso che sentiva nel cuore. Smise di scendere le scale e si strinse al petto il keyblade, che aveva tenuto con se da quando lo aveva evocato poco prima, e chiuse gli occhi cercando di ricordare la chioma arancione che si era immaginata prima.
“Questo Keyblade non ricordo di averlo visto prima di oggi, ma mi trasmette molte emozioni: felicità, tristezza, nostalgia di qualcuno... se chiudo gli occhi vedo una ragazza di schiena coi capelli rossi, non so chi sia, e questo mi rattrista molto...”
Riku si sentì amareggiato nel vedere Shiro così abbattuta, voleva farla sentir meglio in qualche modo, ma non sapeva come, non era pratico di ragazze e di sentimenti. Così appoggiò una mano sulla sua spalla facendola voltare e incrociare i suoi occhi azzurri acquamarina con il grigio di lei.
“Ti prometto che troveremo il tuo mondo e i tuoi ricordi, anche a costo di metterci una vita.”
Shiro fu quasi commossa da quelle parole sincere, si sentiva dal suo tono di voce che Riku era convinto di quello che diceva. Rimasero qualche secondo fermi e in silenzio guardandosi negli occhi, scambiando frasi solo con lo sguardo, finché non furono interrotti da Sora che saliva le scale, non essendosi accorto prima dell’assenza dei due.
“Che fate lì impalati voi due? Sbrigatevi! I mondi hanno bisogno di noi!” Concluse il moro scendendo nuovamente le scale. I due lo seguirono sorridendo, pronti a ogni evenienza e con una promessa nel cuore che li teneva uniti. Una volta usciti dalle grande torre i due custodi evocarono i loro keyblade puntandolo di fronte a loro creando un varco. Riku guardò Shiro che si era messa di fianco a lui ad osservare meravigliata quello che facevano i ragazzi.
“Fai come abbiamo fatto noi, evoca il keyblade e immagina nella tua mente di aprire una porta.”
Shiro ubbidì alle istruzioni facendo esattamente come le era stato detto. Una volta evocato il keyblade chiuse gli occhi cercando di metterci tutta se stessa a riuscire a creare un varco, sia per iniziare la sua ricerca, sia per non fare una brutta figura davanti a Riku, ma per sua fortuna e abilità riuscì ad aprilo senza problemi. Riku era molto soddisfatto dall’abilita della ragazza, anche se lei affermava che era la prima volta che impugnava il keyblade era più abile di quanto potesse immaginare. Depose delicatamente una mano sulla sua spalla, sentendo una piccola scarica percorrergli il braccio che gli fece battere il cuore più velocemente, e le sorrise con sincerità. Era attratto da lei, non solo per la sua abilità, ma anche per quei suoi occhi espressivi. La ragazza ricambiò il sorriso, seguendo poi Sora che si era lanciato nel portale, seguita poi da Riku.

***

Si sentivano solo risuonare dei passi. Un uomo con indosso un’armatura completamente nera e con il mantello dello stesso colore stava percorrendo un lungo corridoio completamente nel buio. Quel luogo gli ricordava il tuffo nel cuore, ma in questo caso non c’era una luce provenire dalla vetrata, l’unica luce che si poteva intravedere proveniva dagli occhi degli Shadow che si tenevano a debita distanza dal uomo, forse per rispetto o per paura, oppure per entrambi. L’uomo raggiunse la fine del corridoio, entrando in una stanza con una fioca luce viola proveniente dal soffitto e fermandosi esattamente al centro. Tra le sue mani teneva stretto un Cuore dei mondi che era appena riuscito ad ottenere, era una grande sfera luminosa, fatta di luce e oscurità, che si continuavano a mischiare creando una continua danza di sfumature, rappresentava l’equilibrio: ovvero che tutti i mondi sono fatti esattamente di luce e di oscurità, rimanendo sempre equilibrati. Il cavaliere si concentrò facendo sì che il cuore diventasse di completa oscurità, per poi liberarlo verso la luce, facendola diventare un pochino più luminosa. Più la luce si intensificava, più si sentiva diventare forte. Aveva bisogno di altri cuori per riuscire a completare il proprio obiettivo, ed essere entrato nello stesso varco della ragazzina lo aveva trasportato nel passato, dove i custodi del keyblade erano meno numerosi, per cui più facili da eliminare. Ritornò indietro nel corridoi raggiungendo le orde di heartless, e con un semplice schiocco delle dita, diede l’ordine di prepararsi ad attaccare un nuovo mondo, il loro nuovo obiettivo era Crepuscopoli.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: DolceAmu