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Autore: hikari_kudo    22/06/2009    2 recensioni
In un passato remoto, ormai dimenticato da troppi, oltre il portale dimensionale, al di la della notte, nacque l’ultimo re dei vampiri.
La leggenda diffusa sulla terra…tutte smielate menzogne.
Vuoi conoscere la vera leggenda? Vuoi sapere di quali pene si è macchiato quel regno?
La leggenda del regno della notte, del suo re, del suo amore, della sua ricerca che dura da mille anni.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Sorpresa
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La Leggenda del vampiro

Prologo : Il tempo dimenticato

Prov : Rosalie

In un passato remoto, ormai dimenticato da troppi, oltre il portale dimensionale, al di la della notte, nacque l’ultimo re dei vampiri.

La leggenda diffusa sulla terra…tutte smielate menzogne.

Vuoi conoscere la vera leggenda? Vuoi sapere di quali pene si è macchiato quel regno?

Allora, lascia che ti racconti la vera leggenda del regno della notte.

La leggenda del suo ultimo re.

Io sono nata li, nel regno della notte. Io, figlia del re e di una sua concubina umana. Io, la mezzosangue, inconfutabilmente riconosciuta come unica figlia del re. Non avevo fratelli, ne sorelle, ero l’unica di successione al trono ma… non potevo comnque diventare regina. Ero potente, molto potente. Il mio sangue era denso, e questo alimentava il mio potere. Il mio potere generato dal sangue umano di mia madre, quel sangue che non porterà mai ad diventare sovrana, che non mi permetterà mai di avere figli. Già, perché più è denso il sangue, più è improbabile che il vampiro procrei. Le mie possibilità si avere figli erano pari a zero… e questo non giocava a favore della mia successione.

Però a quel tempo ero convinta che, nonostante tutto, sarei diventata la sovrana del regno della notte. Tutti mi lodavano per le mie capacità, per la mia bellezza, per la mia intelligenza. Io ero così immersa nel mio idillio da non accorgermi della realtà.

Ero decisamente troppo vanitosa per accorgermi di quello che mi stava intorno, ma un vampiro sangue puro nasce nel regno della notte ogni mille anni. Il vampiro sangue puro più giovane presente nel nostro mondo aveva sessant’anni, e per questo ero fermamente convinta che avrei succeduto a mio padre.

Certo, quel vampiro era molto potente, aveva già fatto molta strada nell’esercito del regno della notte, tanto da diventarne il più giovane comandante. Il suo nome era Edward Cullen.

Ma, quando avevo dieci anni, avvenne un miracolo, nacque una sangue pura, figlia del re : Elizabeth

La vera erede al trono.

E fù lì che venne deciso il mio allontanamento dal palazzo.

Quella cosa era per me inaudita : come potevano sfrattarmi da casa mia?

E per cosa? Per una neonata che non sapeva neanche parlare?!

Purtroppo per me era davvero così. E fù li che riconsiderai la mia opinione di “vita”, nel mio primo incontro con lui.

Il giorno ero d’umore nero. Non avevo fatto altro che piangere, e piangere, fino allo svenimento. Le lacrime mi scendevano lungo le guance, immobili e silenziose, come piccole gocce di rugiada, accompagnate dalle mie urla disperate.

Urla che nessuno ascoltava.

Venne deciso il mio affidamento . Sarei andata ad abitare con il vampiro più promettente del regno della notte, nonché futuro marito di Elizabeth : Edward Cullen.

<< No mi puoi portare via! >> urlavo, con la faccia china sulla scrivania. Lui fece qualche passo davanti a me, facendo scricchiolare sotto i suoi piedi i frammenti di specchio. Sorrise dolcemente. Sembrava un angelo, ma questo non bastava.

<< Penso tu conosca la storia. Io mi chiamo Edward Cullen e da oggi sei stata affidata a me. Ho solo sessant'anni, ma sono un vampiro nobile. Capisco come ti senti....tu sei più bella di Elise, più forte, e probabilmente più intelligente, ma è proprio questo il problema.... >> la sua voce soave rimbombava in tutta la stanza vuota << ... tua sorella verrebbe sempre paragonata a te. E il popolo potrebbe fare domande, Perché lei non sarà mai alla tua altezza. Per questo il re ti ha affidata a me, per evitare malintesi. Lo capisci ? >>

No, non capivo. Se ero migliore io, perché preferivano quella?

Perché rinnegavano me? Solo perché ero mezzosangue?

<< NON CAPISCO! >>  urlai con tutto il fiato che avevo in gola, in piena disperazione << non mi porterai via di qui! >>

Avevo gli occhi gonfi, e arrossati. Non avevo un bell’aspetto. Ma in quel momento non m’importava. Ero stanca, molto stanca. Stanca di piangere, di urlare…Stanca.

Afferrai le mie spade e mi misi in posizione d’attacco.

Se voleva portarmi via , doveva farlo con la forza.

Lui sbuffò sorridendo,mentre incrociava le braccia.

<< come vuoi >> mormorò.

In quel momento non lo vidi più. In un attimo era scoparso.

<< allora? >> disse alle mie spalle.

Mi girai sorpresa. Era li, dietro di me, e mi aveva pure disarmato. Io non me n’ero neanche accorta.

Alla fine cedetti.

E da li iniziò la mia nuova vita. Iniziai anche l’addestramento per entrare nelle truppe della notte, e con Edward come maestro divenni ben presto abbastanza brava da poterlo affiancare sul campo di battaglia.

Lui era una persona magnifica, eccezionale. Riuscì anche a farmi dimenticare l’astio che avevo nei confronti di Elizabeth.

Ma lo vedevo spesso assente. Lui sorrideva, ma non col cuore. Io volevo che fosse felice, ma sapevo che li mancava qualcosa. Qualcosa impossibile da colmare. Lui viveva per il suo popolo, sapeva ce doveva diventare re e si comportava di conseguenza… ma era davvero quello che voleva? Era davvero li la sua felicità?

Non penso.

Lui per me era come un padre, ed io ci soffrivo a vederlo così.

D’altra parte, mia sorella Elizabeth , finchè il re non se lo lasciò sfuggire, non sapeva neanche di avere una sorella.

Ma nonostante questo, nei miei ricordi lei è sempre apparsa come la mia sorellina.

<< Rosalie, sorella mia! >> diceva adorante, quando veniva a trovarmi.

Io sorridevo. Ero felice quando la vedevo, ma comunque, io ero una mezzosangue e lei la principessa. Nulla di più nulla di meno,

<< Prinicipessa! Sapete che non mi dovete chiamare così! >> l’ammonii

Lei mise il broncio << capisco in pubblico, ma finchè siamo fra di noi… >> disse triste

Io sospirai << ok >>

<< sai.. >> continuava, sedendosi affianco a me << io t’invidio un poco >>

Lei era così : sempre attenta agli sguardi degli altri, teneva negli occhi una specie di malinconia. Aveva tutto, ma lei stessa sapeva di non avere niente. Io non la capivo…o almeno, non a quei tempi. Ma si sa , lì ero giovane e ingenua.

<< perché? Vuoi essere la figlia rinnegata? >> dissi scherzando , ma con un po’ di tristezza. Non l’avrei mai ammesso, ma un poco mi bruciava. Non l’avrei mai ammesso neanche con me stessa, perché avrebbe significato non portare rispetto verso mio “padre” Edward, che mi aveva allevata con così tanto amore.

<< tu sei sempre la più brava. Vivi con Edward, in più ogni volta che lui parla dice sempre "lascia fare a rosalie, che è bravissima" oppure "rosalie mi è di grande aiuto" >> sulle sue labbra di dipingeva un sorriso triste, e chinava in capo<< io ho paura Rosalie. Ho paura che Edward non mi sposi più >>

<< ti sposerà. Sarà lui a salire al trono e per farlo dovrà sposarti >> la rassicurai

<< ma non può diventare re prima dei mille anni, lui ne ha duecento. ho paura che in ottocento anni cambi idea >>

<< impossibile, lui ama il suo popolo >> infatti. Lui avrebbe sempre fatto il meglio. Guardava prima il benessere degli altri che il suo. Questo era forse un difetto?

Lui era il più potente vampiro in circolazione, il comandante delle truppe dell'esercito del regno della notte.

Il suo potere era immenso, e per questo era destinato a diventare re.

Io ero la sua assistente, nonché vicecomandante delle truppe della notte.

Ero felice, e tutto andava bene, finché un giorno.... non apparve la sua bella.

Come sempre, tornata dalla campagna militare, ero andata da lui per fare rapporto.

Avevo bussato ripetutamente alla porta della sua camera, ma niente.

Pensai fosse uscito, e decisi di entrare comunque, per lasciarli il rapporto sulla scrivania.

Entrai, lasciai cadere la spada affianco alla porta, e slegai i capelli biondi, lasciandoli liberi lungo la schiena.

Mi avvicinai verso la scrivania davanti al letto. Tutto come sempre.

Tranne una cosa.

Nell’immenso candido letto a baldacchino giaceva una ragazza. Immobile, i capelli castani le scendevano lungo il corpo minuto. Era pallida, quasi come un vampiro, ma l’odore lasciava trapelare la sua natura : era umana.

Indossava un semplicissimo vestito bianco, che si mimetizzava con le lenzuola.

“e quella chi è?!” pensai, avvicinandomi curiosamente verso il letto

Lei aprì gli occhi, di un vispo color cioccolata. Si mise seduta, e un po’ disorientata si stropicciò gli occhi.

<< Cavolo! Mi sono addormenta! >> esclamò, prima di poggiare i suoi occhi sul mio viso. Mi scrutò un attimo, con espressione confusa, poi la faccia le si illuminò, e esclamò tutta felice << Tu devi essere Rosalie!! Edward mi ha parlato di te! Io sono Isabella, ma chiamami Bella!! >>

A quel punto, non ci capivo già più niente.

Chi era quella ragazza? E  che centrava Edward con lei?

Fortunatamente, qualche secondo dopo l’improvvisata presentazione della ragazza, entrò in stanza Edward esclamando << Rosalie! >>

<< meno male! Sono appena rientrata e …. >> mi passò affianco come un fulmine, non degnandomi di uno sguardo.

Che stava succedendo?

Corse ad abbracciare quella ragazza, Isabella, come se fosse la cosa più preziosa al mondo, come se avesse paura di perderla senza nessun motivo apparente. L’abbracciò, come per constatare che fosse ancora lì << Rosalie >> disse poi sciogliendo l’abbraccio e girandosi verso di me << Questa è Bella la mia … >> si fermò, un po’ imbarazzato. Se un vampiro sarebbe potuto arrossire, lui in quel momento sarebbe stato più o meno come la tonalità di colorito che aveva assunto il viso della ragazza : scarlato. << ….amante >> disse infine

<< COSAAAAAAAAAAA?! >> lì ne seguì una lunga discussione al termine della quale Isabella venne ad abitare da noi.

Si era innamorato di …. Un’umana.

Le storie tra vampiri e umani non portano mai a nulla di buono. E io disprezzavo quella ragazza , così spontanea, allegra, innocente , ingenua e sfacciatamente imbranata. Era lei che lo rendeva felice. Con lei cambiava radicalmente, diventava una persona che non avevo mai visto. Diventava dolce.

Me ne resi conto tempo dopo, quando stavo passando a passo spedito sotto il portico di casa. Ero nuovamente infuriata, ovviamente sempre per lo stesso fattore : Bella.

E fù li che li scorsi.

Sotto l’enorme gazebo bianco che stava in giardino. Mi accostai dietro il cespuglio di rose, tanto per capire che diamine ci facevano lì.  Ok, ammetto che non mi volevo fare gli affaracci miei.

Edward sorrideva con una dolcezza unica. Quel sorriso non l'aveva mai rivolto a nessuna. Non così speciale. Non così....sincero. Tirò fuori dalla tasca qualcosa che sembrava una collana : molto vecchia, composta da una grande pietra blu , forse uno zaffiro, ornata con oro e diamanti. Era vecchia ma meravigliosa.

<< emm....e questo che cos'è? >> chiedeva lei mentre lui li porgeva l’oggetto.

A me non aveva mai regalato un gioiello. A me non aveva mai regalato niente.

<< Una collana >> rispose lanciandole uno dei suoi sorrisi sghembi.

<< non posso accetarla, lo sai che non voglio regali, tantomeno costosi! >> rispose lei cocciuta. Ma era scema o cosa? Ma l’aveva vista la collana??

<< Non l’ho comprato….diciamo che è riciclato! >> disse guardandola sottecchi << apparteneva a mia madre…>>

<< se la metti così....solo per questa volta >> disse dolcemente Bella, lanciandole un sorriso anche troppo spontaneo

E l'osservai mentre le metteva la collana . Poi prese a giocherellare con i suoi capelli, passandosi le ciocche brune tra le dita.

Mi ero stufata di vederli così dannatamente smielati…così assurdamente innamorati! Decisi di andarmene, con i nervi a fior di pelle.

<< Ultimamente vedo strana Rosalie .... >> udii dire sospirando Edward.

Mi voltai e continuai a guardare.

<< bè, sicuramente c'è l'ha con me, che le ho portato via il suo Edward >> disse Bella

Edward ridacchiò << Sta con me da cento anni, è come una figlia. Mi preoccupo per lei. Presto o tardi ecceterà la cosa . Forse dovrei prenderti in moglie, così vivresti tranquillamente con me >>

A udire quelle parole , Bella avampò, sotto un sorriso compiaciuto del ragazzo. << forse sono un egoista, in questo periodo penso solo alla mia felicità. Non immaginavo che l'amore fosse così difficile da gestire >>

<< ma che dici? ai più di cento anni, ti sarai innamorato decine di volte >> rispose la ragazza

<< veramente....questa sarebbe la prima volta. Ho passato tutto il mio tempo a pensare al popolo, al buongoverno, a come diventare re. a pensarci, cosa credevo di sapere sulla vita quando non conoscevo l'amore....? >>

La ragazza, col viso in fiamme, rispose sorridendo << Ti assicuro che tu sai come voler bene ! l'hai voluto a tantissime persone ! a un intero popolo ! e anche quando morirò, sarò sempre con te! pregherò affinchè tu sia felice! >>

Edward la guardò intensamente coi suoi occhi dorati, malinconico, incredibilmente triste. Strinse i pugni e poi l'abbracciò << ti ho detto di non pensarci. Non ho capito come ho fatto a vivere finora.... >>

E li me ne andai, inorridita da quei discorsi.

Pregare per la sua felicita?! Ma che diavolo…anche io ho sempre desiderato la felicità di Edward ma ho mai pensato di pregare per lui?Sono egoista a pensar male di quella ragazza, che è la fonte della sua felicità? Forse

Dirigendomi verso l’interno della casa, scorsi Elizabeth.

Piangeva.

Grosse lacrime le rigavano il viso perfetto, in un silenzioso pianto disperato.

Amava davvero Edward, con tutta se stessa, anche se lui non ricambiava.

Le passai affianco e le posai una mano sulla spalla. Lei si voltò, e mi guardò tristemente. Qualcosa mi colpì il cuore. Pietà?

Poi scoppiò nuovamente a piangere e corse via. Era venuta a trovare il suo futuro marito e l’aveva trovato a chiedere la mano di un’altra ragazza.

Non diedi troppa importanza a quell’episodio…me ne pentii amaramente in seguito.

Tempo dopo, Edward sposò veramente la ragazza.

Il giorno del suo matrimonio, fù  il giorno in cui vidi il più bello dei suoi sorrisi. Fù lì che mi rassegnai alla presenza della ragazza e iniziai ad accettarla.

Nonostante Edward fosse il promesso sposo di Elisabeth, sarebbero dovuti passare centenni prima del loro matrimonio, quindi il consiglio dei Volturì accettò il matrimonio. Bella sarebbe morta prima che Edward diventasse re.

Quello fù il periodo più felice della sua vita.

E fù ancora più felice quando Bella rimase incinta due anni dopo.

Ma qualcosa ben presto turbò quella felicità.

Edward era fuori città, per una campagna militare di pace. Voleva vivere in pace. Voleva la pace per bella e per suo figlio.

Io , come d’abitudine in quel periodo, tornata dall’allenamento, passai da Bella, Le avevo portato un mazzo di rose bianche che lei amava tanto. Ero veramente felice di diventare zia.

Bussai più volte, ma non ottenni risposta.

Così spalancai la porta… e mi si aprì di fronte l’inferno.

La stanza era vuota…ma era come se dentro ci fosse scoppiata una bomba…si sangue.

Il sangue , appiccicoso e umidiccio, iniziava a incrostarsi, a diventare secco, Esso stava da tutte le parti : impregnava le pareti e i pavimenti, ogni oggetto della camera era diventato rosso.

Al centro stava un ammasso di carne.

Quella era Bella.

Nessuno chiamò Edward per avvisarlo della morte della ragazza…e di suo figlio.

Quando tornò, non fù affatto contendo della notizia, ed esplose in un tripudio di rabbia.

Voleva vendetta, glielo leggevo negli occhi, ma come al solito prevalse il suo lato responsabile, il suo freddo lato da vampiro.

Disse al corpo di guardia di interrompere le indagini con queste parole “io…voglio sapere chi l’ha uccisa ma…se fosse stato un regnante confinante…io….non esiterei a mandare a monte i trattati di pace ed ad radere al suolo il suo paese!!”

Il tempo passò, e nessuno seppe mai chi aveva assassinato la signora Cullen.

Nessuno seppe mai che fine aveva fatto la sua collana, il regalo di Edward, sparito quella notte infernale.

Edward sposò Elizabeth, e il regno della notte conobbe una prosperità che mai aveva avuto. Ma Edward non riprese mai più a sorridere, mai più rivolse a qualcuno un sorriso così sincero come quello che aveva rivolto alla sua bella.

Ma il suo potere era tanto, e diventava ogni giorno più potente, tant’è che gli umani iniziarono a temerlo e si allearono con i regni confinanti il regno della notte per progettare di uccidere Edward.

Crearono un’entità,così potente da poterlo contrastare. Ma quell’entità aveva pochi giorni ,e Edward invece un millennio di esperienza. Non c’erano confronti, ma lui anche sapendo dell’attentato non si oppose.

Quando lo scoprii andai subito ad avvertirlo , ma lui non mi dava ascolto : << ti vogliono morto! devi fare qualcosa! >>

<< se mi vogliono uccidere , che facciano pure >> rispose noncurante

<< non puoi dire così! la tua vita ha più valore di chiunque in questo posto! >>

<< Rosalie, io sono morto tanto tempo fa. Il mio spirito e morto con lei. Io sto solo aspettando che qualcuno mi liberi da questo mio corpo immortale >>

A quelle parole trasalii.

Come si poteva amare a tal punto?

<< vostra eccellenza ! >> urlò uno degli anziani, entrando nella sala desertica << abbiamo ritrovato questo >> disse mostrandoli il ciondolo di Bella. Quel ciondolo che era scomparso dopo la sua morte << L'aveva Elisabeth. Abbiamo scoperto che è stata lei ad uccidere Isabella >>

E quella fù la goccia che fece traboccare il vaso.

Elisabeth si era sempre preuccupata degli sguardi altrui, per questo non avevo fatto caso al suo comportamento, visto che era abituale. Ma a pensarci, lei aveva il movente, ed aveva sempre invidiato il ciondolo che Edward aveva regalato a Bella.

Il viso di Edward s'indurì. Teneva la mascella serrata, i pugni chiusi scendevano lungo i fianchi e i suoi muscoli erano tesi.

<< DOV'E'?! >> urlò << DOV'E' ELISABETH ?! >>

Era seriamente arrabbiato.

L'avrebbe uccisa.

Varcò la porta, diretto verso la sua stanza.

E fù allora che la regina scatenò il suo potere.

Devastante e più potente di quello del marito.

Potere che non sapeva neanche di possedere.

Non lo sapeva controllare.

In cinque giorni, rase al suolo tutto il regno.

Riuscì a scappare, e da quel giorno lui l'insegue...per vendicarsi.

Una volta che l'avrà uccisa, sicuramente si toglierà la vita.

Questa ricerca va avanti .....

<< .... da mille anni, giusto? >> disse Emmet, interrompendomi

<< esatto >> risposi, accocolandomi fra le sue braccia

<< E qualcuno sa dove sta Edward? >> chiese

<< no >>

Di lui si erano perse le traccie, non si sapeva nulla. Era rimasta solo la sua storia, e la sua leggenda. Fulvide e sfuggenti parole, che andavano via via a dimenticarsi.

E' ancora alla ricerca della sua Bella..... è ancora alla ricerca della sua vendetta.

 

 

Hikari : salve! Eccomi tornata! E vi ripropongo la versione rivista de “la leggenda del vampiro” con il buon proposito di farla lunga! Fatemi sapere com’è! Spero vi piaccia perché tengo particolarmente a quest’idea e spero che la grafia sia leggibile! Ciao!

  
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