Anime & Manga > Gintama
Segui la storia  |       
Autore: Elgul1    08/11/2017    1 recensioni
Questa storia è un What if di cosa sarebbe potuto accadere, secondo me, se invece di Shouyou, Gintoki avesse avuto come maestro Utsuro diventando il più temibile assassino a disposizione dei Naraku.
Gintoki ha sempre vissuto per servire e aiutare il suo maestro Utsuro che lo ha cresciuto come un figlio. Da anni commette crimini di ogni genere uccide coloro che infangano il buon nome dei Narakue chi rappresenta una minaccia per l'ordine imposto. La sua strada però, durante la sua missione più pericolosa, sarà costellata di numerosi incontri che riusciranno a portarlo verso la dritta via che sembra irragiungibile?
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gintoki Sakata, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
" Cosa ci fa sulla mia nave, Toshiro Hijikata, membro per ora fuorigioco della gloriosa Shinsengumi? E soprattutto perché non dovrei farti sbattere fuori dalla mia nave?" Domandò Takasugi senza mollare la presa dalla spada e senza distoglierli l'occhio sano di dosso. 
" Bhe, potresti volendo anche sbattermi fuori, ma ne saresti capace? Ti vedo piuttosto provato e inoltre vi sto seguendo da quando siete usciti dal locale in cui occasionalmente mi stavo dirigendo per bere un goccio..." Spiegò lui tranquillo.  " Se poi vuoi combattermi anziché parlare per cinque minuti ti accontento e alla fine moriremo entrambi: tu per colpa mia e io per colpa dei tuoi sottoposti come, preferisci..." Aggiunse pronto anche lui a estrarre la katana dal fodero.
Takasugi sorrise e rinfoderò la lama. " A quanto pare sei disposto a perdere pure tu la tua vita..." Mormorò visibilmente colpito. 
" Ormai cosa mi resta se non la rivalsa verso colui che mi ha ridotto così?" Replico l altro rilassandosi.  
" Coraggio, che cosa vuoi da me?" Domandò Takasugi mettendosi comodo a sedere. 
" Voglio tutte le informazioni che hai su quel bastardo mascherato. Da quanto ho potuto vedere sembri conoscerlo molto bene e saprai di sicuro cose che a me mancano..." Spiegò lui andando dritto al sodo. 
" E io cosa ci guadagno? Ogni singola cosa ha un prezzo e lo sai bene..." Ribattè l altro accendendosi la pipa.
 " Se mi darai tutte le informazioni che ti chiedo farò silenzio su tutto ciò che ho visto su questa nave e in più sul vostro portino segreto... Mi pare un buon affare, non credi? E in più ti aiuterò a liberartene... immagino che pure per te sia una spina nel fianco." Propose l'ex poliziotto.
Takasugi stette in silenzio per qualche istante, poi disse:" Mettiti a sedere perché sarà molto lunga come storia..."

 
------------------------------------------------------------

 
 " Dai coraggio, devi mangiare qualcosa..." Mormorò Gintoki mettendogli davanti una tazza di latte e dei biscotti. 
" Non ho fame Gin ma grazie comunque..." Replicò lei sempre con la voce impastata a causa del pianto del giorno prima.
 " Non so proprio cosa fare con te." Disse Gintoki scuotendo la testa e iniziando lui stesso a mangiare.
Lei lo guardò piuttosto stupita del suo comportamento e disse:" A volte non riesco proprio a capirti, sai?" 
" Che intendi?" Domandò lui confuso masticando con la bocca piena.
 " Hai assistito alla morte di un tuo commilitone, un tuo senpai, come puoi mangiare così tranquillamente dopo tutto quello che è successo?" Chiese lei imbarazzata e sorpresa. 
" Ureka, nel nostro lavoro non c'è mai tempo per essere tristi, non si può piangere per sempre. Lui era un mio senpai è vero ma so che non vorrebbe di certo che ti piangessi addosso, anzi, vorrebbe che migliorassi per essere capace di arrivare intero alla prossima missione. Questo era Shin." Spiegò lui con un sorriso triste. Lei lo osservava ancora poco convinta e disse: " E se a morire fosse stata quella ragazza bionda?" 
Gintoki si fermò poco prima di mettere il boccone. A sentire parlare di Tsuky si sentì improvvisamente colpito in un punto debole. " Mi dici perché ti ostini a parlare di lei?" Domandò lui. 
Lei sorrise in modo strano, si alzò dalla sedia e rispose:" Forse perché si vede lontano un miglio che stai cambiando e non te ne stai nemmeno rendendo conto?" 
" Di cosa stai parlando io non sono cambiato per niente..." Replico lui cercando di essere freddo.
 
 Lei gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro le spalle avvertì il petto di lei contro la sua schiena e avvampò e lei disse:" Gintoki ti conosco sin da quando ci addestravamo e vedo che non sei più il guerriero sanguinario che dici di essere. Qualcosa, non so cosa, ti sta facendo diventare altro non so dirti cosa me lo dice ma.. il Gin che conosco non avrebbe mai commesso due errori del genere sapendo le conseguenze il Gintoki che conosco avrebbe spazzato via quegli uomini di ieri sera e il Gintoki che conosco non mi avrebbe mai protetta ma lasciata al mio destino..." Lui non disse niente ma ascoltò in silenzio tutto quello che aveva detto la ragazza che, dopo averlo baciato sulla guancia, si allontanò verso la porta. 
" Stai tornando alla base?" Domandò lui mentre si puliva il punto dove l'aveva baciato. 
" Lo sai Oboro odia chi ritarda e quisquillie varie. Mi porto avanti. Credo che per un bel po non ci vedremo." Disse lei con un sorriso triste sul volto.             
" Stammi bene Ureka, spero di rivederti..." Mormorò Gintoki imbarazzato.           
" Prima di andarmene voglio dirti un'ultima cosa Gintoki quella ragazza mi spiace per come l'ho trattata. Capisco che forse sono stata cattiva ma ricordati che se ci affezioniamo a qualcuno essa diventa la nostra debolezza. Decidi bene cosa vuoi essere prima che altri si accorgano di quello in cui ti stai trasformando. " E dopo queste parole uscì dalla porta lasciando Gintoki fra mille dubbi. 

 
-

 
 Era in ritardo, lo sapeva, e di sicuro Takasugi lo avrebbe rimproverato. Shinpachi accelerò il passo prendendo una delle vie laterali. Ormai quelle strade erano il suo pane quotidiano da quante volte le percorreva. 
Frenò di fronte alla vecchia porta di ferro battuto. Stava per bussare quando la porta si aprì mostrando la figura di Bansai che ammonendolo, mentre entrava, disse:" Sei in ritardo per la quinta volta..."
 " Si scusami ma mia sorella non la finiva più di rompere... Dov'è Takasugi?" Domandò accomondandosi al tavolo. 
" Per un'po non sarà più dei nostri, sarò io ad allenarti." Gli spiegò lui in breve. 
" Gli è successo qualcosa a quel locale?" Domandò subito lui preoccupato. Aveva sentito alla televisione notizie in riferimento a un'attacco delle forze della shinsengumi a una delle tante basi nascoste dei joi.
 " No, sta benissimo è solo che, dopo aver visto il dannato corvo, ha preferito prendersi un periodo per ritembrare la mente e prepararsi... diciamo." Replicò lui facendo il vago. 
" Voi avete incontrato quel mostro? Colui che ha ucciso mio padre?" Sussurrò il ragazzo molto interessato.
" Si ma non abbiamo potuto affrontarlo. Takasugi era già esausto e nemmeno io me la passavo troppo bene..." Disse lui maledicendosi per averlo detto.       
 " Capisco tranquillo, non è certo un avversario facile quello..." Mormorò lui afflitto ormai era quasi più di un mese che si allenava più intensamente che mai ma ancora, il suo livello, non si avvicinava minimamente a quello di Bansai figurarsi a quello di Takasugi si sentiva sempre più impotente. " Non ti buttare giù ragazzo comunque dopo l'allenamento ho bisogno che tu venga con me..." Disse Bansai rincuorandolo e facendogli cenno di mettersi in posizione. 
" E dove andiamo?" Domandò curioso il ragazzo sistemandosi gli occhiali.       
 " In missione, ovvio!" Esclamò Bansai contento e gettandosi all'attacco del ragazzo.

 
------------------------------------------------------------

 
" Coraggio, Kagura muoviti!" La brontolò la sua maestra accelerando il passo. 
" Tsuky sto andando meglio che posso..." Disse la ragazzina stufa di essere sgridata ancora. Da quando aveva trovato quella ragazza dai capelli verdi a casa di Gintoki e lui non era più andato a Yoshiwara Tsuky era di così cattivo umore da essere irritabile per qualunque cosa, anche la più insignificante. " Quel dannato me la paga per quello che sto subendo..." Sussurò a voce così bassa  sperando di  non farsi sentire dalla sua aguzzina.                 
" Hai detto qualcosa Kagura?!" Esclamò ringhiando Tsuky estraendo i kunai dalle maniche del kimono. 
" No niente niente! Solo... ecco, mi chiedevo... ma Gin quando torna qua?" Domandò la ragazzina cercando un possibile riparo con lo sguardo.
 " Per me può anche non tornare più, non mi interessa affatto!" Sbottò lei cambiando tono di voce e voltandosi verso il parapetto dell'edificio.
 " Ma a me manca Gin..." Disse la ragazzina buttandosi a terra triste.             
La bionda la guardò con due occhi assassini. Stava per sgridarla quando sentì il cigolare di alcune rotelle e la voce di Hinowa dire: " Ecco dove eravate!"
 " Che sei venuta a fare quassu tu?" Domandò sorpresa Tsuky.
 " Sono venuta a chiedere a Kagura se può aiutare Seita a portare in casa alcune cose sono troppo pesanti per lui."Mentì la donna ammiccando alla ragazzina che, pur di fuggire dalla bionda, scese di sotto come un razzo.         
 " Cosa vuoi veramente?" Chiese la ragazza sbuffando delle nuvole di fumo dalla bocca.
 Hinawa si avvicino a lei e disse:" Parlare un po con te di quello che sta succedendo." 
" Cioè del fatto che quella mi ha dato della sfregiata e quel pesce lesso nè mi ha difeso e nè altro?" Chiese lei piuttosto contrariata.
 " Anche di quello, ma sopratutto dici sempre che hai nascosto il tuo cuore dietro una corazza e come mai allora sei così tanto gelosa e irritata?" Domandò di rimando la donna andando dritta al nocciolo della questione. Tsuky non rispose la ignorò da quando aveva conosciuto quello scemo si sentiva sempre più strana. Vicino a lui sentiva di potersi aprire e parlare a ruota libera cosa che non gli succedeva con tutti. " Allora mi vuoi rispondere?" Domandò ancora la donna. 
" Uff..." Sbuffò Tsuky senza dire altro. 
Hinawa scosse il capo, sapeva come fosse testarda quella ragazza infondo l'aveva vista crescere. " Puoi fare la dura quanto vuoi ma so benissimo cosa stai provando in questo momento... Ti senti confusa non sai se tornare da lui oppure restare qua. Hai paura che lui possa darti un bel due di picche e che quella non fosse solo una collega..." Disse tutto d'un fiato lei.                                " Nnon è assolutamente così..." Sussurrò la bionda diventando rossa come un peperone. 
" Ci passiamo tutte in queste fasi quando si scopre l'amore." Disse l'altra di rimando. 
" Ma io non sono innamorata!" Esclamò l'altra rossa fino alla punta dei capelli. Hinawa si mise a ridere alla vista della famosa guardiana di Yoshiwara in quelle condizioni. 
" D'accordo, d'accordo non sei innamorata se lo dici tu ma accetti un consiglio da una persona "saggia" come me?" Domandò lei sottolineando il saggia. 
Tsuky incrociò le braccia al petto e mormorò: " Bhe se proprio devi..." 
" Va da lui e parlagli non lasciare le cose così ti fai solo del male a te stessa." Spiegò lei sorridendo dolcemente. 
" Va bene più tardi andrò a parlare a quello scemo contenta?" La ribecco la ragazza. 
" Siamo molto contenti!" Esclamarono due voci provenienti dalle scale ridacchiando. 
" Per esattezza da quanto siete li?" Domandò Tsuky con una vena che gli pulsava sulle tempie. 
" Dall'inizio!" Disse ridendo Kagura.
 Tsuky stava per sgridarla quando sentì uno strano rumore, si voltò di scatto ed evitò per un soffio un kunai che per poco non le prese l'occhio sinistro ma che invece le staccò solo alcune ciocche di capelli.
Su un palazzo di fronte vide una figura longinea dai lunghi capelli violacei. Indossava una  tunica da ninja con una protezione su una parte del seno sinistro e al collo portava una lunga sciarpa viola.
" Kagura porta subito giù tutti, e due muoviti!" Ordinò Tsuky estraendo i kunai e preparandosi allo scontro mentre la ragazza rapidamente scendeva.
 
La donna dall'altra parte della strada fece un balzo atterro su un palazzo vicino per poi saltare di nuovo. Prima di atterrare lanciò di nuovo dei kunai che Tsuky deviò rapidamente e senza problemi lanciandosi poi contro di lei.
 
Tsuky provo a colpirla con la lama di sinistra ma quella, rapidamente, gli girò attorno colpendola con un calcio alle spalle e mandandola a terra Tsuky rotolò per evitare un nuovo attacco da parte dell'aggressore e scagliò una piccola lama che quella parò senza problemi. Sfruttando il precedente attacco si lanciò contro la ragazza prendendola in pieno allo stomaco con un calcio ma lei non caddè, anzi rimase in piedi e in posizione.
Tsuky riprese fiato: Si muove bene ed è molto agile. Il suo stile ricorda molto il mio ma è più veloce...- Pensò cercando un modo per sorprenderla. La donna mascherata però si lancio di nuovo all'attacco scagliando i kunai. Stessa cosa fece Tsuky le lame si incrociarono e si deviarono a vicenda stava per lanciare un'altra lama quando la donna in maschera cambiò l'arma prendendo dei lunghi artigli di metallo. Tsuky parò il colpo a stento visto il forte urto che era scaturito da quello scontro.

" Non ti saresti dovuta avvicinare a lui...." Sussurrò la donna in maschera con una voce gelida e brutale. La allontano con un calcio per riprendere fiato ma quella non demorse e l'attaccò ancora, evitando gli attacchi furiosi della donna con estrema difficoltà. L'avversaria stava per attaccare ancora ma delle voci concitate la fermarono.
" Chi diamine sei tu?" Domandò Tsuky ringhiando.
 La donna si mise sul parapetto dell'edificio e rispose:" Io sono e sarò il vostro incubo se solo tu osi avvicinarti a lui..." E con queste parole si lanciò di sotto scomparendo nel nulla.

 
-

 
I corridoi della base gli mettevano un senso di agonia, i suoi passi erano l'unico rumore li dentro dato che, la maggior parte delle persone non era ammessa in quel luogo. Grandi focalai si trovavano ai lati di quel lungo corridoio. Qua e la notò il continuo gocciolare dell'acqua che cadeva in maniera ritmica. Fece un lungo respiro e poi aprì i pesanti battenti della porta.
La stanza era buia come sempre. Lui odiava la luce e sopratutto voleva che chi entrasse avesse il terrore che una lama potesse arrivare da qualunque luogo. I battenti si richiusero di botto e Oboro si ritrovò inghiottito dall'oscurita.
" Benvenuto Oboro..." Mormorò una voce suadente e al tempo stesso terrificante. 
Lui si inchinò in modo referenziale e disse:" Mi ha fatto chiamare ed eccomi qui." 
" Ho saputo che la ricerca della pergamena non è andata a buon fine... Sai dirmi perchè?" Domandò lui. 
Oboro deglutì e rispose: " Ci sono stati degli imprevisti: la spada numero otto è stata uccisa in battaglia e la numero undici è stata portata via da un elemento a cui lei stesso aveva fatto richiesta di restarsene a casa." Spiegò tutto d'un fiato l'albino sperando vivamente che bastasse. Sentì dei passi che si avvicinarono. Per istinto Oboro afferrò la daga che aveva al fianco sinistro ma una mano gli si pose sopra e disse:" Non temere, capisco che posso sembrare spaventoso a volte, lo comprendo, ma non ti farò del male. So bene che non hai colpe mio fedele araldo..." 
" Cosa vuole che faccia, maestro?" Domandò lui. 
La figura spettrale si allontanò e rispose:" Per la pergamena ormai c'e poco da fare, è persa. Però possiamo ancora fare qualcosa per impedire che ciò accada..."
 " Che cosa mio signore?" Chiese nuovamente lui nervoso. 
" Bloccheremo i materiali che potrebbero usare e in più..." Un foglio atterrò ai piedi di Oboro che lo raccolse. " Questa è una lista di bersagli che potrebbero esserne collegati da ordini al corvo di eseguire ogni uccisione ogni nome sulla lista lo voglio spuntato entro e non oltre le prossime due settimane." Ordinò lui schietto.
" Mio signore ma sono circa venti nomi, è impossibile che in sole due settimane il corvo riesca in tale impresa." Mormorò Oboro nascondendo il suo compiacimento.
 " Lo so bene e so anche che Gin è al suo secondo errore. Un'altro gli costerà molto più che perdita di prestigio..." Annunciò lui con un tono di voce neutro e pacato. 
" Farò recapitare subito un corvo con le istruzioni grazie di avermi ricevuto sommo Utsuro." Disse chinando di nuovo la testa in segno di rispetto, Oboro per poi uscire lasciando il signore dell'oscurità solo con sè stesso.
 
 
------------------------------------------------------------

 
Gintoki non ne poteva più. Ormai erano tre giorni che stava recluso in casa senza fare niente. Di corvi all'orizzonte non se ne vedevano e da quando era andata via pure Ureka si sentiva più solo che mai. Si rotolò sul divano mentre sfogliava pigramente una rivista vecchia di settimane - Che noia.- Pensò fra sè e sè. Uno sbattere forte di ali lo fece alzare subito dal divano. Come un lampo spalancò la finestra da cui entrò il corvo che si posò sul trespolo. Gintoki, agguantò subito il piccolo foglietto ringraziando il cielo per avere qualcosa da fare. Non appena iniziò a leggere si rabbuiò. La lista era lunghissima venti nomi non due o tre come al solito ma ben venti nomi di uomini da uccidere e il tempo era di due settimane. Angosciato si buttò sul divano. Era bravo nel suo lavoro, infondo era capitato di avere anche bersagli più difficili da uccidere, ma con un così poco preavviso c'e l'avrebbe fatta? Guardò l'orologio: ormai erano le sette di sera passate. Avrebbe dovuto cominciare già a quell'ora. Si avvicinò al grande armadio da cui cominciò a prendere l'armamentario. Il corvo sarebbe disceso in città e questa volta non avrebbe fallito.
 
 
 

 
 
 
ANGOLO DELL AUTORE:  Che dire vi ringrazio di cuore tutti coloro che stanno continuando a leggere questa storia e dico davvero :) i capitoli cercherò di metterli più regolari possibili ve lo prometto. Ecco adesso anche Sacchan è giunta e fa parte dei Naraku :D lo so sembra strano non mi uccidete ma diciamo che molti personaggi in sta What If sono diversi dal solito alla prossimaaa.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Gintama / Vai alla pagina dell'autore: Elgul1