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Autore: Dama degli Intrighi    09/11/2017    1 recensioni
-Come vi chiamate?- chiese Niall, sedendosi su un sgabello appena lasciato libero
-Non dovreste essere voi a presentarvi visto che siete nuovi?- lo squadrò Cat, appoggiandosi al bancone. Si stava divertendo troppo a giocare così con loro.
-Io sono Zayn, il biondo è Niall, il riccio è Harry e quello che avete appena deriso è Liam- risponde il moro
-Io sono Mad, lei è Amy e la rossa è Cat- risponde Mad, sfidandoli con lo sguardo.
-Fate come di cognome?- chiese Harry immediatamente, trovandole un poco famigliari.
-Noi non abbiamo cognome. Siamo spiriti liberi- risponde Cat passando uno straccio sul bancone davanti ai ragazzi.
-Quanto liberi?- chiede Zayn, squadrando dalla testa ai piedi Mad. Di sicuro non poteva essere la Walker, lei mica aveva un corpo così da urlo.
-Quanto basta per divertirsi- risponde Cat con un sorriso furbo, facendo un occhiolino al ragazzo biondo.
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E voi sapete divertirvi? Leggete questa ff e ditemelo!
Alcool, intrighi, musica, pazzia, amore e molto altro ancora al VanityFox di New York.
Genere: Avventura, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattinata, Madison, non l'avrebbe passata con le sorelle. Per sua grande sfortuna sarebbe andata a un convegno con niente meno di quelle due teste di zucca di Zayn e Niall. Non ne aveva mezza voglia, era sabato e voleva starsene a casa come le sorelle.  Si alzò di malavoglia dal letto, cercando di fare meno rumore possibile per evitare di svegliare le sorelle, che dormivano ancora beatamente.
Faceva già un gran caldo quel giorno, così decise di indossare una canotta e un paio di pantaloncini corti per stare comoda e fresca. Non era certo il suo solito abbigliamento, ma per una volta poteva andare. Era in bagno a pettinarsi, cercando di raccogliere quella massa informe di capelli che si ritrovava in testa, in una coda alta. In quel momento entrò Catherine assonnata e tutta spettinata. Sbadigliò rumorosamente e si stiracchiò prima di aprire leggermente gli occhi per vedere chi aveva davanti.
-Buongiorno sorellina, già in piedi?- le chiese Madison annodandosi finalmente i capelli.
-Tu così non esci- le disse questa sbarrando gli occhi vedendo come era vestita.
-Perché?-
-I tatuaggi. Sarai riconoscibile-
Catherine si riferiva ai tatuaggi della sorella che sbucavano dai pantaloncini sulla gamba sinistra e si intravvedevano dalla canotta. Scritte, figure di lupo e anche uno scaccia-sogni indiano. Non li mostrava quasi mai in università, non andava a lezione mezza nuda. Ma al Vanity, al bar era tutta un’altra storia e lì andare molto svestite, non troppo, era prassi. Soprattutto perché faceva sempre caldo da quelle parti.
-Perché, secondo te Horan e Malik hanno guardato i tatuaggi della Mad del Vanity?- chiese ridacchiando maliziosa, prendendo lo spazzolino per lavarsi anche i denti.
Catherine sbuffò.
-Ok, ok… Prenderò una felpa, contenta? Così mi copro le spalle. Per quello sulla gamba tanto starò seduta quasi sempre.- cedette Madison alzando gli occhi al cielo.
Catherine tornò, quindi, a dormire ancora un po’, a Madison però non scappò il mezzo sorriso della sorella riflesso nello specchio. Una colazione rugale con del caffè e una frittella tostata, poi raccolse la sua borsa con la roba che le serviva, diede un bacio alle due sorelle dormiglione e, mettendosi l'ipod alle orecchie, uscì di casa.
Arrivò davanti al Museo dove si sarebbe tenuto il congresso di storia preistorica, in perfetto orario. Prese un respiro profondo prima di entrare in questo, stringendo la propria borsa con nervosismo. Fece per entrare nell’edificio ma, inevitabilmente, si scontrò con qualcuno. E chi se non Horan e Malik?
-Eh no! Di prima mattina no!- sbottò la ragazza, mandando gli occhi al cielo.
-Oh, la piccola Walker tutta da sola. Dove hai lasciato le altre due?- ridacchiò Horan guardando l’amico in cerca di spalleggiamento.
-Biondo, vuoi essere mandato a quel paese subito?- gli rispose lei per tono, più acida del solito.
-Ehy calma, calma. Ragazzi, siamo qui per il convegno. Godiamoci la giornata- li fermò Zayn, avvicinandosi a Madison e mettendole un braccio intorno alle spalle.
Madison lo fulminò con un'occhiataccia. Non lo sopportava proprio quando faceva così, prendendosi certe libertà.
-Leva quel braccio o giuro che te lo faccio a pezzi- ringhiò guardandolo anche lui con una certa acidità.
Zayn tolse il braccio, leggermente scioccato. La Walker non aveva mai tirato fuori quella grinta prima di allora. Madison, allora,  entrò nel Museo seguendo le indicazioni per raggiungere l’aula per la conferenza. Era tra i primi ad entrarvici e le stava bene così. Si scelse un posto ben isolato, tra le ultime file, dato che non voleva nessuno vicino o rischiava seriamente di esplodere. Tirò fuori il cellulare e mandò un messaggio alle sorelle, sperando che non stessero ancora rannicchiate a dormire.
"Ricordatemi perché non mi sono data per malata?"
"Perché hai già fatto troppe assenze. E sai quali sono i patti con papà" le rispose Catherine.
Già, papà. Le avrebbe lasciate vivere da sole solo se avrebbero mostrato di sapersela cavare, in tutti i campi e questo voleva dire anche con l’Università.
Iniziò il convegno al museo paleontologo, c’erano molti esperti che avrebbero parlato quella mattina. Madison cercava di stare il più attenta possibile, ma era difficile stare concentrate con gli sguardi di Zayn e Niall sempre addosso e con le loro frecciatine. Dopo un paio d’ore che andava avanti così ci fu una pausa caffè, serviva a tutti. Uscì dall’enorme stanza insieme agli altri studenti, andando verso i distributori automatici per prendersi qualcosa.
Si fermò un attimo a fissare le statue di cera ritraenti scene del paleolitico: le erano sempre piaciute quelle scene. La storia l’affascinava sin da piccola. Proprio mentre era davanti alla statua di un uomo di Neanderthal, Zayn le si affiancò.
-Guardalo, secondo me è perfetto per diventare tuo marito- le sussurrò sorridendo divertito.
Un lampo maligno passò negli occhi di Madison.
-Cosa piuttosto improbabile, Malik. Stavo pensando che la somiglianza tra te e lui è davvero impressionante- rispose a tono, prima di allontanarsi con un sorrisetto furbo sulle labbra.
-Ti brucerai, prima o poi, Walker- le urlò dietro lui con tono seccato.
"Questo è tutto da vedere" pensò divertita Madison, pensando già a un piano per fargliela pagare.
Erano ancora in pausa, tutti avevano già il loro caffè in mano e un suo compagno di corso stava fingendo di essere una guida atteggiandosi in modo da far ridere tutti. Fu in quel momento che Madison decise di vendicarsi dei due ragazzi. Senza farsi notare legò un filo ai pantaloni dei due ragazzi e attese il momento più opportuno.
-Nella storia conosciuta ora si risale al primo uomo o, meglio scimmia evoluta, che mise piede sulla nostra terra… O forse zampa. Parliamo sempre di un mezzo scimmia quindi peloso, non lontano dai uomini-bear di oggi, inarcato gobbo, non ancora eretto. Probabilmente senza viagra. Il cui cervello stava iniziando a scoprire ciò che c'era intorno a lui... Questo esemplare era noto come Ominide...- spiegava il ragazzo per intrattenere i compagni.
Zayn e Niall erano davanti a lei, a pochi metri di distanza e se la stavano ridendo insieme agli altri, quando Madison decise di agire, tirando il filo e i pantaloni allentati, senza cintura e a vita bassa dei due avrebbero fatto il resto.
-Ed ecco due esemplari di Ominidi primitivi!- esclamò, mentre tutti si erano girati a guardare i due ragazzi rimasti in mutande.
Ci fu un boato di risate mentre Zayn e Niall, imbarazzati a morte, cercavano disperatamente di coprirsi e ritirarsi su i pantaloni davanti ai loro compagni che se la ridevano. Immediatamente due occhiatacce colpirono Madison, che sentì un brivido percorrerle la schiena. Forse questa volta aveva esagerato, ma ne era valsa la pena.
Infatti poco dopo, quanto gli studenti erano stati richiamati a pausa finita, si sentì prendere e tirare indietro da due paia di mani che l’afferrarono e allontanarono dal gruppo. Si trovò incastrata tra il muro e i due ragazzi.
-Niall, hai visto come se la rideva la Walker?- chiese ironico Zayn, incenerendola con lo sguardo.
-Già. Fin troppo direi. Forse c’entra qualcosa- rispose nello stesso tono Niall, inarcando appena la testa di lato.
-Avanti ragazzi, era uno scherzo innocente- ridacchiò ancora lei, alzando gli occhi al cielo per un millisecondo.
-Innocente un corno! Noi a differenza tua abbiamo una reputazione- ringhiò Zayn, stringendo la felpa di lei tra le mani.
-Sì, di puttanieri- li derise ancora Madison.
-Almeno noi ce l'abbiamo. Tu sei solo una sfigata-
-Sicuri? A me non sembra!-
-Sei nei guai, Walker- l’avvertì Malik puntandole un dito contro, a pochi centimetri dal viso di lei.
Mad non ci vide più, sentì come una forza estranea impossessarsi di lei, e veloce come un razzo ribaltò la situazione. Prese Zayn per il colletto della maglia e lo sbattè contro al muro. Sia il moro che Niall, rimasero sorpresi da quella reazione.
-Ascoltatemi bene, tutti e due! Sono 2 anni che rendete la mia vita e quella delle mie sorelle un inferno. Ma adesso le cose cambiano. Aspettatevi il peggio, voi e la vostra banda di idioti!- ringhiò, mollando la presa da Malik e allontanandosi, sicura che non le avrebbero più dato fastidio.
Estrasse il cellulare e mandò un messaggio.
"Stasera diamo una festa. Invitate tutta la scuola al Vanity. Sorelle Walker alla riscossa".
 
-Ahahahahah!!! Li hai lasciati in mutande?- Amelie si stava rotolando per terra dalle risate.
La sorella aveva raccontato loro della mattinata trascorsa al Museo e al convegno. Gli aveva narrato, in particolare, dell’episodio durante la pausa caffè e aveva gongolato nel farlo.
-Davanti a tutti?- aggiunse Catherine, asciugandosi le lacrime dal ridere.
-Lo so, lo so. Stimatemi, sono la migliore sorella maggiore che si può desiderare- rispose Madison, unendosi alle risate delle sorelle.
-Oddio, non posso crederci. Sei grande, sorella- Amelie si calmò quel tanto che bastava per abbracciare Madison.
-Forse ti sei esposta un po' troppo- le ricordò Catherine, era lei quella che sempre trovava da ridire.
-Naaaah.... stasera saranno talmente fusi che non si ricorderanno nemmeno di questa mattina- rispose la maggiore ammiccando verso di lei.
-Sarà... andiamo che Holly ha dei compiti da assegnarci- disse Catherine alzandosi e prendendo la propria borsa.
Una volta che le tre sorelle arrivarono al Vanity, Holly le riempì di compiti e di lavori da fare. Bisognava pulire quel posto da capo a fondo dato che la sera prima c’era stato davvero il mondo da quelle parti. Arrivò, velocemente, l'ora di apertura e piano piano il locale si riempì come al solito, se non di più. Immancabilmente fecero il loro ingresso anche i cinque ragazzi.
Niall e Zayn si avvicinarono subito al bancone mentre Harry, insieme a Liam, rimase appena oltre alla porta. Si vedeva chiaramente che cercava di allungarsi il più possibile, sondando con lo sguardo la folla. Sembrava stesse cercando qualcuno.
-La stai cercando, vero?- gli chiese Liam, con l'aria di uno che la sapeva lunga.
-Cosa? No, no, sono le ragazze a cercare Styles, non il contrario- rispose questo con un sorriso malizioso, sistemandosi la giacca.
Proprio in quel momento, Amy tornò dietro al bancone con delle casse in mano. Harry la notò subito e una scintilla passò nei suoi occhi.
-Eccola!- esclamò senza accorgersene, rianimato da quella visione.
-E per fortuna che non stavi cercando nessuno, eh?-lo prese l’amico seguendolo.
Harry gli sorrise e i due raggiunsero gli altri due che erano già al bancone a chiacchierare con Mad.
-Salve dolcezze- le salutò il riccio appoggiandosi al bancone.
-Non ti avevo ancora visto. Mi stavo preoccupando- scherzò Amy, giocando con il bastoncino del lecca-lecca che spiccava tra le labbra rosso fuoco della ragazza.
-Allora, te lo ripeto. Non ne hai le palle!- riprese Mad, continuando il discorso che poco prima aveva intrapreso con Malik.
-Di fare cosa?- chiese Lou, intromettendosi mentre serviva delle birre.
-Ho appena sfidato il moro a ballare sul bancone- gli spiegò Mad voltandosi verso l’amico.
-Non lo faccio solo perché c'è mezza università qui, questa sera.-
-Certo, secondo me hai paura di rimanere in mutande- lo canzonò Mad, con sguardo malizioso.
Zayn e Niall si guardarono per un'istante. C'erano già rimasti una volta in mutande quel giorno e gli era bastato.
-Non stasera, ma prima o poi lo farò-
-Ci conto, moro- sorrise la ragazza, prima di portare un'ordinazione a un tavolo.
Intanto Amy stava parlando con Harry, divertendosi a provocarlo giocando con il bastoncino del lecca-lecca, dal quale il ragazzo non riusciva a staccare lo sguardo. Cat, invece, stava servendo alcune persone, quando un uomo si alzò. Andò verso il juke-box e lo fece partire così che la musica riempì il locale. Le tre sorelle si scambiarono un'occhiata. Toccava a loro.
Cat piantò lo sguardo in quello di Niall.
-Ora sei mio- disse, maliziosamente posando il torcione con cui aveva appena asciugato un bicchiere.
Scavalcò il bancone e spinse il biondo contro  una colonna, in maniera che non avesse vie di scampo. Cat iniziò a ballare sensualmente vicino a lui, provocandolo pesantemente e senza risparmiarsi nulla. Scese del tutto e risalì fino a sfiorargli le labbra con le proprie. Niall, al limite ribaltò la situazione e inchiodò la ragazza al muro, ma Cat non si arrese e passò la propria lingua dalla punta del suo mento all’attaccatura, facendogli mollare la presa, spiazzato.
-Ci hai provato biondo, ma ricordati che a questo gioco vinco sempre io- gli sussurrò maliziosa, prima di tornare al bancone del bar ridacchiando.
Nel frattempo Amy stava ballando con Harry, mandandolo letteralmente fuori di testa, tanto che dopo un po' che andava avanti, Harry cedette.
-Ok, basta- disse prima di caricarsi Amy su una spalla e allontanandosi con lei che rideva come una matta.
Liam si girò in quel momento e vedendo la scena disse:
-Ehy amico! Ma non c'era la regola del "guardare, ma non toccare?"-
-Eh già, ricciolo... mi metteresti giù?- chiese Amy, atteggiandosi a diva.
Harry fulminò Liam con lo sguardo, prima di far ritoccare a terra la ragazza.
-Ci sa fare la piccola. - ridacchiò Zayn bevendo la sua birra al bancone.
-Modestamente, ha avuto una buona maestra. Io so fare di meglio- rispose Mad vantandosi mentre faceva girare le bottiglie in aria per preparare dei cocktails.
-Ma davvero? Sai, mi piacerebbe verificarlo di persona-
-Meglio che non mi sfidi, potresti finire male- rispose lei, provocandolo. Sapeva che più si negava un cosa a Malik, più lui la voleva.
-Questo ancora non lo sai. Tu fallo, poi vediamo come starò- disse prontamente lui, ammiccando.
Mad sorrise maliziosa, scavalcando il bancone con un balzo e iniziando a ballare intorno a lui, fino a trovarsi faccia a faccia. Si mise a baciargli il collo, salendo lungo il profilo per poi fermarsi a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Te l'avevo detto che saresti finito male- gli sussurrò provocante, mentre lui la guardava con uno sguardo ebete.
Mad tornò al bancone scambiandosi un cinque con le sorelle, che sorridevano divertite. Zayn, invece, si riprese e guardò la mora divertito.
-Sei brava, te lo concedo- riconobbe il moro, passandosi una mano tra i capelli prima di finire la birra in un sorso.
-Ragazzi, ma guardatevi. Vi hanno smontato- scoppiò a ridere Lou, incassando dei soldi e servendo altro alcool.
-Già, siete proprio conciati male- ammise Liam, l’unico che quella sera non era stato “attaccato” dalle ragazze.
-Taci Liam- rispose Harry, ancora sconvolto.
-Ho bisogno d'aria- ammise Niall, ripensando a poco prima.
-Ragazze, ci si vede- le salutò Zayn, ammiccando verso Mad per salutarla.
-Non vediamo l'ora- rispose Cat ridendo e facendo ciao-ciao con la mano verso il gruppo di ragazzi che se ne andava.
 
-Uff... quanto sono stanca- disse Amy, stiracchiandosi.
Anche quella serata si era conclusa. Erano le quattro del mattino, tutti i clienti se ne erano andati e il juke-box aveva appena intonato un lento degli anni 50, ottimo durante le pulizie. Serata produttiva quella che si era appena conclusa, molto produttiva.
-Ma ti sei divertita, ammettilo- la puntellò Cat, dandole una spinta giocosa.
-E chi si lamenta- rise Mad passando un panno umido sul bancone per lucidarlo per bene.
-Ragazze, gliela stiamo facendo pagare- esultò Amy finendo di pulire i bicchieri.
-Si, siete un po’ crudeli- si intromise Louis arrivando il fusto di birra per cambiare quello vuoto.
-Ma smettila Lou, ci stiamo solo divertendo.- mormorò Amy.
-Non c’è niente di male e poi loro non sanno che siamo noi, questo lo rende ancora più divertente-  ricordò Mad.
- E' pur sempre una piccola rivincita- finì la frase Cat che stava terminando di passare lo straccio in giro per il locale.
-Sorelle, io vi amo!- esclamò Amy tutta felice e contenta.
Intanto Louis alzava gli occhi al cielo, lui sapeva che quella storia non sarebbe finita bene.


Salve ragazzi,
eccomi ritornata con questa storia. E' passato davvero tanto tempo e chiedo scusa. Sono imperdonabile, ma spero che comunque la storia vi piaccia, magari fatemelo sapere con qualche commento.
A presto,
Dama degli Intrighi, xoxo

 
  
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