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Autore: JeremyGender    10/11/2017    1 recensioni
Crocifissa è una ragazza di 16 anni che dalla vita tranquilla del paese si è ritrovata catapultata nel mondo magico.
Ma le cose diventano ancora più difficili quando ritrova in uno dei bagni della scuola di Kairawan, l'Arcaica Scuola Siciliana di Magia e Stregoneria, una ragazza ricoperta di sangue e un libro tanto antico quanto misterioso.
Chi è la Dama del Lignaggio e perché tra tutte ha scelto proprio lei?
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
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Capitolo 6. Dove le tragedie si trasformano in dolci opportunità
 
‘Non se ne parla Professore. Questo non lo posso accettare!’
Da come era iniziata la lezione di erbologia, Crocifissa se lo doveva aspettare che non poteva che peggiorare.
Già parlare per due ore di una pianta inutile come la Mimbulus Mimbletonia metteva a dura prova i nervi di Crocifissa e poi, come se non bastasse, a intervalli regolari di 15 minuti, quel babbeo di Egidio Terranova bucava con la bacchetta la pianta che il professor Tindaro Aciano aveva preparato per ogni studente rilasciando nell’aria l’acre odore della puzzolinfa.
All’ennesimo rilascio della, terribilmente maleodorante, sostanza nell’aria, seguita dalle risatine idiote sue e del suo compagno di quidditch Alastair Dunn, Crocifissa, esasperata, scattò in piedi.
‘Terranova smettila subito se no quella pianta te la infilo…’
‘Signorina Musacchia,’ la interruppe il Professor Aciano  ‘cerchiamo di mantenere la calma. E lei, Signor Terranova, che comportamento è mai questo? Bisogna rispettare le piante, è la prima cosa che vi ho insegnato.’ disse poi rivolto accigliato verso Egidio.
‘Per suggellare la pace e, visto che comunque vi aspetta un bel progetto con le Mimbulus Mimbletonia, Musacchia, Terravova e… Vediamo un po’… Esperandio che non ha smesso un secondo di parlare e la Signorina Abel, che credo sappia ben gestire questo gruppetto, formeranno il primo gruppo; mentre tutti gli altri formate gruppi di quattro…’
Crocifissa smise di ascoltare. Odiava i lavori di gruppo (gli unici che tollerava erano quelli in coppia con Amedeo Ornice che faceva tutto il lavoro senza fiatare) e in più odiava i membri di questo particolare gruppetto.
‘Non se ne parla Professore. Questo non lo posso accettare!’
‘Mi dispiace ma sono qui per farvi scoprire le mille risorse della Mimbulus Mimbletonia, non per contrattare con te. Così ho deciso e così sarà!’ sentenziò il professore.
Nonostante lo sguardo furente che Crocifissa gli lanciò il professore rimase fermo sulla sua idea.
Nella testa di Crocifissa il Professor Aciano scalò rapidamente la classifica dei peggiori peccatori della scuola arrivando dritto al primo posto anche se ancora non aveva deciso quale fosse il suo peccato.
 
‘Hey compagna di progetto!’
Crocifissa non ebbe neanche bisogno di girarsi per capire chi si stava sedendo accanto a lei.
‘Esperandio non ti azzardare a prendere confidenza. Farò il meno possibile per vedere la tua mucosa faccia.’ rispose lei rimanendo con lo sguardo fisso sulla sua pasta.
‘Mucosa faccia? Ma come ti è venuto in mente?’ disse lui preso alla sprovvista.
Non lo sapeva neanche lei, era la prima cosa che le era venuta in mente; poteva fare di meglio ma mucosa faccia non era poi così male.
‘In ogni caso mia cara,’ disse mettendo il braccio intorno alla spalla di Crocifissa.
‘Te lo spezzo senza usare la magia’ ringhiò Crocifissa.
‘ti devo ringraziare per quello che hai fatto.’ continuò Geronimo ritirando subito il braccio. ‘Non ero mai riuscito a capitare in un progetto con Egidio, forse questa è la volta buona che si accorge di me.’
‘Sicuramente si accorgerà di quanto è fastidiosa la tua voce. E ora lasciami in pace.’
‘Ciao ragazzi, stavo cercando giusto voi.’ disse una sorridente Ranavalona sedendosi davanti Crocifissa.
‘Ci hai trovato grazie all’insopportabile voce di Geronimo?’ chiesa Crocifissa ormai spazientita e nostalgica del periodo in cui i suoi compagni la temevano e nessuno osava avvicinarsi a lei.
‘Che ne pensate di vederci oggi pomeriggio a La Spezieria? Prendiamo qualcosa e ci organizziamo per il progetto.’ 
La Spezieria era lo spaccio della scuola, specializzato nella vendita di piante e ingredienti per le pozioni ma anche di piume, pergamene e tutto quello di cui gli studenti avevano bisogno. Un ala del locale ospitava un bar dove gli studenti andavano quando volevano staccare la spina da Kairawan. Crocifissa non c’era mai andata e di certo non aveva voglia di farlo proprio adesso insieme a quella sfortunata compagnia.
‘Non vengo da nessuna parte. Sono impegnata.’ mentì allora.
‘Ti prego Crocifissa!’ disse la ragazza giungendo le mani. ‘Fanno un lattematto buonissimo e una bibita al cioccolato che sicuramente ti farà impazzire.’
La parola cioccolato attirò l’attenzione di Crocifissa.
‘E ne puoi prendere quanto ne vuoi; offrirà Geronimo.’ concluse Ranavalona sorridendo.
‘Ma cos…’
‘Accetto!’
 
Per andare a La Spezieria era necessario costeggiare la Foresta Tetra, la foresta che si estendeva per buona parte dell’area ovest dell’isola, fino a raggiungere un’area, chiamata La Conchiglia, dove, oltre che allo spaccio, vi erano le abitazioni del personale scolastico che non viveva al castello.
Crocifissa camminava a piccoli passi lanciando di tanto in tanto occhiate furtive alla foresta, che si faceva incredibilmente più fitta già a pochi metri dal percorso che stava percorrendo.
Sapeva per certo che vi abitavano nebulaquini, cavalli cornuti con la capacità di produrre nebbia muovendo il loro folto manto, perché li aveva studiati col Professor Pule, ma non era affatto curiosa di sapere cosa altro si nascondeva in questa foresta che, per via della nebbia, era impenetrabile.
Pentita di aver accettato l’invito accelerò il passo.
Mai più! si ripromise.
Quando arrivò alla fine del percorso si meravigliò; La Conchiglia era davvero un bel posto.
Le poche abitazioni, con le pareti colorate, facevano da cornice a La Spezieria, che occupava la parte centrale della piazzetta. Accanto al locale, vicino ai tavolini dove alcuni studenti coraggiosi sfidavano il freddo sorseggiando bibite calde e parlando privatamente, altri ragazzi erano intenti a sfidarsi in un campo di gobbiglie.
‘Crescete idioti!’ li salutò Crocifissa prima di varcare la soglia del locale.
 
‘Finalmente, è una vita che vi aspetto.’ disse Crocifissa scocciata a Ranavalona e Geronimo.
‘Veramente siamo noi che ti aspettiamo da mezz’ora, tu sei appena arrivata.’ precisò Geronimo guardando l’orologio.
‘Esperandio attento a te!’ lo minacciò Crocifissa.
Il locale era molto caldo e accogliente. Un misto di profumi e incensi accolse Crocifissa.
Di fronte a lei, dietro un bancone in legno, Mercuzio Ipacca, il gestore belloccio del locale, le rivolse un sorriso che la infastidì. ‘Benvenuti ragazzi. Accomodatevi pure.’
Troppo gentile.
‘Prendiamo da bere e poi ci sediamo. Egidio sta arrivando’
Dietro il bancone Popoola Okoye, una ragazza che seguiva Arte con Crocifissa, li accolse sorridente.
‘Oh che sorpresa; Crocifissa Musacchia, non ti avevo mai vista qui dentro.’ disse sorridente.
‘E non mi vedrai più se continui a parlarmi invece che servirmi.’ rispose brusca Crocifissa che già aveva adocchiato dei muffin.
‘E’ difficile da prendere, ma non impossibile!’ bisbigliò Ranavalona speranzosa rivolta a Geronimo.
   
 
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