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Autore: NotEvenChip    13/11/2017    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gold aprì gli occhi di scatto al leggero movimento del corpo d fianco al suo. Erano anni che non gli capitava di condividere il letto con qualcuno che non fosse il figlio. 

Appena riuscì a mettere a fuoco, notò un adorabile nido di capelli ramati, sparsi sul  suo petto. Con una mano cominciò a spostarle dolcemente le ciocche dal viso, guadagnando un sospiro da Belle. 

Com’era possibile che fosse ancora più bella mentre dormiva?

Una sensazione di calore gli pervase il petto, calore diverso da quello del corpo di Belle premuto al suo, lo stesso calore che provava ogni volta che vedeva Neal felice, che i Nolan lo invitavano a passare del tempo con loro, ogni volta che Jeff lo pensava per un nuovo completo, la piccola Emma che gli cingeva il collo con le sue piccole braccia. In qualche modo, tutti coloro che lui riteneva in qualche maniera…famiglia.

Guardò l’orologio sopra al comodino, cercando di non muoversi troppo per non svegliare Belle, era ancora notte fonda.

“Mmmh… Che ore sono?” La sentì sussurrare piano contro il suo petto. Sorrise alla voce leggermente rauca e bassa. Trovò subito adorabile anche quell’aspetto.

“E’ ancora notte, dormi pure…” senza pensarci due volte, la attirò ancora di più tra le sue braccia e le baciò la fronte. Belle alzò lo sguardo e gli sorrise, assonnata. 

“Non sei un sogno allora…” Sussurrò la donna, alzando una mano per accarezzargli il volto, Gold non riuscì a sopprimere una risata.

“Perché ridi, sono…”

“Seria sì, lo sospettavo…” Si guardarono intensamente negli occhi per qualche altro istante, poi scoppiarono in una risata che faticarono a tenere silenziosa. 

“Ti amo, Robert…”

L’uomo smise di ridere, cominciò ad accarezzare distrattamente il corpo di Belle da sopra le lenzuola, tra i due doveva essere lui a pensare che lei fosse un sogno, così bella, in casa sua, sul suo letto.

Si spostò leggermente, per esserle ancora più vicino, se possibile, poi le prese il viso tra le mani. Sopraffatto dall’emozione, con uno sguardo cercò di comunicarle tutto il suo amore e la sua adorazione.

Belle gli sorrise e si avvicinò per baciare quell’uomo incredibile, comprendendo perfettamente il suo silenzio. Così tenero ed insicuro in amore, quanto intimidatorio e crudele agli occhi della città. 

L’uomo si rilassò nel bacio, stringendo la sua Belle tra le braccia, apprezzandone immediatamente il calore, la morbidezza, il profumo. In pochi secondi si ritrovarono nuovamente nella situazione della sera precedente, avvinghiati l’uno all’altro, con il solo vantaggio di essere ancora completamente svestiti.

Improvvisamente Belle lo spinse con la schiena sul materasso, con un sorriso malizioso per ricambiare il suo sguardo sorpreso, posizionandosi a cavalcioni su di lui.

Gold si fermò ad osservare quel sorriso timido, anche con la penombra della stanza, sapeva con certezza che era appena arrossita, questo lo fece ridere sommessamente, Belle allora gli si avvicinò all’orecchio sussurrando: “Qualcosa non va? Avevi intenzione di tornare a dormire?”

L’uomo riprese a ridere, allungò le mani afferrandola per i fianchi, facendo scorrere  lentamente le mani sulla schiena, attirandola a se per un altro bacio.

Accarezzandole dolcemente la schiena, si accorse di come Belle rispondeva perfettamente ai suoi tocchi, poteva sentire i suoi muscoli tendersi e subito dopo la  pelle rabbrividire, sotto la punta delle sue dita. Capì in fretta che fare l’amore con Belle, era un esperienza che risvegliava tutti i sensi, tutto ciò lo rendeva avido di informazioni. Aveva bisogno di sapere tutto di lei, di impararla a memoria, vedere l’effetto che le facevano i nuovi movimenti, osservarla cambiare espressione, colore del viso, ascoltare il respiro accelerare o fermarsi del tutto, semplicemente si accorse che già non poteva fare a meno di lei.

Belle si accorse della momentanea assenza di Robert e gli passò una mano sul viso.

“Va tutto bene?”

L’uomo le sorrise ed annuì. “ Scusami, sei così incredibile, Belle. Non mi sembra vero che tu sia qui, con me.”

“Non dovrai fare altro che abituartici, no ho intenzione di andarmene presto”

E si chinò nuovamente per mordergli dolcemente il labbro inferiore, gesto al quale Robert rispose con un suono basso di piacere, proveniente dalla gola.

Lentamente Belle fece cadere le lenzuola che ancora li coprivano, per darsi più spazio. Cercò di riacquistare un po’ di sanità mentale, ma le mani di Robert, ovunque sul suo corpo, non smettevano di provocarle enorme piacere.

Quando notò l’espressione persa dell’uomo, decise di accelerare e posizionarsi definitivamente su di lui. I respiri vennero a mancare ad entrambi nel momento in cui tornarono ad essere un corpo unico. Gli occhi di Robert si spalancarono immediatamente, agganciandosi a quelli di Belle.

Tutto quello a cui riusciva a pensare era a quanto bella fosse così, sopra di lui, con le guance arrossate, gli occhi semi-aperti che non smettevano di incrociare i suoi, i capelli che le scendevano dolcemente sulle spalle, ne afferrò una ciocca, rigirandosela tra le mani, per poi affondare la mano tra i capelli, sulla nuca, trascinandola ancora una volta in un bacio dolce, disordinato, intenso.

 

Poco dopo erano nuovamente uno di fianco all’altro, cercando di recuperare le forze. Belle alzò lo sguardo verso Robert, notò che stava fissando il soffitto, mentre giocherellava con una ciocca di capelli.

“Penso che mi piaccia questa versione di te.” Gold si voltò a guardarla, chiedendo spiegazioni con lo sguardo.

“Sei sempre così composto, i capelli in ordine, gli abiti su misura… E ti trovo molto affascinante, lo sai. Solo pensavo che così mi piaci molto di più. I capelli arruffati, gli occhi assonnati, senza vestiti…” e gli fece l’occhiolino per rendere meglio il concetto. Robert sbuffò una risata e la avvicinò a se per un bacio che lasciava poco all’immaginazione.

“Robert Gold! Ancora?”  Lo ammonì tra i baci.

“Mmmh? Stai cercando di uccidermi, donna?”

“Forse…”

Si abbracciarono nuovamente, poi Gold si accorse dei brividi di freddo sulle spalle della donna, così si alzò ed aprì l’armadio, in cerca di una delle sue magliette, poi tornò a letto, gliela porse e prese la sua da sotto al cuscino. La sua maglietta faceva da vestito alla donna, ma la trovava adorabile lo stesso, mentre se la mise, ringraziandolo ed arrossendo. Si sistemarono nuovamente sotto alle coperte, ricordandosi di controllare se la sveglia era stata impostata, e si riaddormentarono poco dopo.

 

La sveglia suonò alle 7 del mattino. Neal era solito svegliarsi molto presto anche alla domenica, così per non rischiare spiegazioni imbarazzanti, decisero di svegliarsi in anticipo.

Belle, non appena sentì la sveglia, sprofondò ancora di più il viso nel petto di Robert, cosa che lo fece sorridere.

“Buongiorno dormigliona”

“Mmmh. Buongiorno, ora mi alzo giuro.”

Gold sciolse l’abbraccio e si avviò al bagno, poco dopo la porta si aprì, mentre si stava facendo la barba, Belle gli si avvicinò sorridendo, abbracciandolo da dietro ed osservandolo mentre passava delicatamente il rasoio sul viso.

“Potrei guardarti per ore”

L’uomo incrociò il suo sguardo attraverso lo specchio ed alzò un angolo delle labbra in un ghigno. 

“Sei una donna molto strana, Belle French. Ma starei attenta se fossi in te. Sei stata tutta la notte nel letto del mostro, ora lo stai osservando mentre ha un rasoio in mano, non è inquietante?”

Belle rise di cuore, affondando il volto tra le scapole del fidanzato.

“Quando capirai finalmente che sei un mostro Robert…”

Gold si sforzò di crederle, tanto che le sorrise, prima di ricominciare a radersi. Qui, con lei premuta contro di lui, non si sentiva un mostro, si sentiva solo un uomo di quasi mezza età, innamorato, che cerca di avere una relazione con la donna più stupenda del mondo. Ma cosa sarebbe succedeva ogni volta che lei si allontanava?

 

Quindici minuti più tardi erano entrambi in cucina, indaffarati con la colazione. Belle aveva insistito per aiutarlo, ed infatti si erano divisi i compiti. Vederla nella sua cucina, armeggiare tra i cassetti e i vari scaffali, era una delle cose più belle che avesse mai visto, subito dopo la visione di lei nel suo letto.

“Quei pancake hanno davvero una forma strana, sweetheart…” le sussurrò in un orecchio.

“Oh, davvero? Perché non li cucini tu, chef Gold?”

Robert le sorrise contro il collo, poi si spostò per morderle gentilmente il lobo dell’orecchio. “Sei così bella… Potresti anche avvelenarmi e morirei sorridendoti”.

Belle rise e gli diede una piccola gomitata sullo stomaco, scuotendo la testa.

“Ciao papà. ciao Belle!”

Erano così indaffarati a flirtare preparando la colazione, che non si accorsero dell’arrivo di Neal. Gold lasciò immediatamente Belle e si scansò, andando incontro al figlio, visibilmente imbarazzato.

“Neal! Buongiorno!” Dissero in coro. 

Il bambino sorrise ad entrambi e si sedette a tavola, incerto sul da farsi. 

“Belle è passata presto questa mattina…Ehm… Pensava di fare colazione con noi…” Cercò di spiegare Gold, Neal annuì.

“Certo!” 

“Spero non ti dispiaccia, Neal. Non ti sto rubando tuo padre o cose simili… Mi… Mi piace passare il tempo con voi e…”

Neal sorrise, vedendo Belle arrivare con un piatto pieno di pancake. Ne prese subito due e ci versò immediatamente lo sciroppo d’acero che si trovava al centro della tavola imbandita.

“Sono buonissimi!! Papà, sono più buoni dei tuoi! Belle, dovresti fermarti più spesso qui per la notte!”

Gold per poco non sputò il caffè, Belle ebbe problemi a deglutire il proprio boccone.

“Co-come hai…?”

“E’ vestita come ieri sera papà…”

Belle e Robert si scambiarono uno sguardo indecifrabile, poi l’uomo sorrise, vedendo che il figlio l’aveva presa bene. D’altronde Neal era sempre stato un ragazzino molto sveglio, avrebbero dovuto pensare a qualcosa di diverso, di più credibile.

La mattinata passò velocemente, Neal finì i compiti in tempo record, anche con l’aiuto di Belle ed iniziarono le suppliche per il parco al pomeriggio. Neal trovò in Belle un’alleata per far trascorrere del tempo fuori di casa e dal negozio al padre. Ciò che notò subito, era che il padre non sapeva dire di no ad entrambi e si arrese quasi subito.

“Mettere Belle contro di me, non me lo sarei mai aspettato da te, figliolo.” Lo ammonì il padre. Neal alzò le spalle e corse in salotto.

“E tu? Che mi dici? Hai già un altro Gold in cima alla lista? Mezzo weekend ininterrotto con mio figlio e mi ha già rubato la fidanzata…”

Belle cercò di mostrarsi offesa il più possibile, poi l’uomo le si avvicinò minaccioso ed iniziò a solleticarla. Presto la donna finì per diventare di gelatina sotto alle dita del fidanzato, riempendo la stanza di urletti e preghiere, che l’uomo si preoccupò subito di camuffare con teneri baci.

Improvvisamente, mentre erano ancora impegnati in un bacio piuttosto intenso, sentirono un rumore provenire dall’entrata della cucina, si voltarono di scatto e videro Jefferson appoggiato allo stipite della porta.

“Buon pomeriggio ad entrambi!” Disse Jefferson con un sorriso malizioso. “Vi ricordo che c’è un minore in casa, se non ricordo male…”

Belle arrossì immediatamente e soffocò una risata nel petto di Gold, come se così facendo, potesse rendersi invisibile. Sentì l’uomo ridacchiare a sua volta, stringendola attorno alla vita, per poi lasciarla andare.

“Ciao Jeff. Sempre discreto vedo. Comincio a pentirmi di averti dato una copia delle chiavi…”

Jefferson ridacchiò e si spostò dallo stipite per andare incontro all’amico.

“Buongiorno Miss French, ti trovo… Radiosa! Questo vecchio rottame ti sta trattando bene?”

A Jefferson non sfuggì lo sguardo che si scambiarono i due, così amorevole, passionale, dolce, complice. 

“Benissimo Jefferson, non temere. Raggiungo Neal, vi lascio soli.” Belle uscì dalla stanza facendo l’occhiolino ad entrambi e Gold le sorrise con aria sognante.

“Wow.” Sospirò Jefferson.

“Cosa?”

“C’era qualcosa qui appena due secondi fa… Qualcosa di importante…” Allo sguardo assente dell’amico, Jefferson si spostò verso il lavandino, notando la quantità insolita di piatti da lavare.

“Da quanto tempo è qui esattamente, la dolce signorina?”

Gold arrossì leggermente e cambiò espressione all’istante. “Fatti gli affari tuoi Jeff. Come mai sei qui?”

“Da.Quanto.Tempo.E’.Qui.Belle?” 

Gold sospirò. “Ieri sera… Come ogni sabato, da un paio di mesi, viene a cenare con me e Neal…”

Jefferson fece cenno all’amico di continuare, percependo che gli stesse nascondendo qualcosa. 

“…Stavolta è rimasta per la notte.” Aggiunse in fretta, accontentando l’amico ma cercando di risultare evasivo.

Jefferson spalancò la bocca e smise di respirare per qualche secondo.

“E’… E’ rimasta per la notte?? Ora ce l’hai qualche dettaglio vietato ai minori?”

Gold alzò una mano, cercando invano di fermare la curiosità dell’amico.

“Non vedo come la mia vita sessuale, possa essere un tuo problema…”

“Il mio problema è che ora c’è una vita sessuale, Robert. Confesso, sono leggermente geloso…” 

I due uomini si fissarono negli occhi per qualche secondo, per poi scoppiare entrambi in una sonora risata. Jefferson diede una pacca sulla spalla all’amico.

“Sei felice, Robert?”

“Sì. Sono felice.” Rispose l’uomo con un sorriso smagliante.

Era strano vedere Gold con un sorriso del genere pensò Jefferson, probabilmente non lo aveva neanche mai visto sorridere così.

“Zio Jeff!” Urlò Neal, prima di precipitarsi tra le sue braccia. “Io e Belle stavamo convincendo il papà a venire con noi al parco! Vieni anche tu?”

Jefferson parve pensarci, poi decise di non deludere il ragazzino e accettò l’invito.

 

 

Meno di mezzora dopo erano tutti e quattro al parco, Neal invitò il padre e Jefferson a fare due tiri con il pallone e nonostante gli abiti eleganti, Gold decise di accontentare lo stesso il figlio.

Belle li osservava sorridente sulla panchina, Neal era proprio un ragazzino speciale, era praticamente difficile non affezionarsi.

Era talmente persa nei suoi pensieri, fissando l’uomo che le aveva rubato il cuore giocare con il figlio ed il migliore amico, che non si accorse della persona che le si era appena seduta affianco fino a che questa iniziò a parlare.

“Non ci credo! Belle French?”

Belle riconobbe immediatamente la voce e si voltò di scatto.

“Gary?” 

Belle sbiancò, la bocca spalancata ed un miliardo di pensieri le riempirono la testa.

Come l’aveva trovata?

Come sapeva che era qui?

Cosa voleva ancora da lei?

Come ne sarebbe uscita da quella situazione?









** Chiedo enormemente scusa per il ritardo, ma tra mancanza d'ispirazione, la 7x04 che mi ha messa k.o. per almeno una settimana, niente, poi anche la vita si è messa tra me e la stesura di questo capitolo. Il fluff continua ma stavolta è arrivato qualcuno a disturbare.... Chiedo scusa anche per questo xD
 
   
 
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