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Autore: _BlueLady_    16/11/2017    2 recensioni
Non sempre è il momento giusto per incontrarsi.
Spesso l'apparenza ci inganna, siamo vittime dei pregiudizi, basta una sola cosa fuori posto per mandare all'aria quello che sarebbe potuto essere un incontro perfetto.
A volte non siamo preparati ad accogliere qualcun altro nelle nostre vite, a volte sembrerebbe più semplice di quello che è, ma la crudeltà delle circostanze fa sì che tutto finisca in cenere. A volte basterebbe soltanto un pò di coraggio in più.
Sarebbe sufficiente una parola in più del dovuto, un sorriso più sincero, o semplicemente basterebbe saper ingoiare il proprio orgoglio, ogni tanto, per far sì che le cose viaggino nella giusta direzione.
A volte si è ancora in tempo per rimediare ai propri errori, a volte semplicemente è troppo tardi per tornare indietro.
Resterà soltanto una cicatrice a testimoniare l'impronta di quell'incontro fugace, mentre il rimbombo di parole pensate troppe volte e mai proferite ad alta voce farà da eco ai rimpianti di ciò che si sarebbe potuto creare, quando era ancora il tempo giusto per poter cambiare le cose.
- Di come Rein e Shade si sono vissuti in silenzio -
[Raccolta di Missing Moments dell'anime/manga, dedicate alla SXR. Perchè il BlueMoon esiste]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~ CAPITOLO 8: LA TUA MANO NELLA MIA ~
Anime, Episodio 32

 
Il ritmo della musica era incontenibile, scalpitante, travolgente come un fiume in piena.
Tio, dopo aver affrontato Bright a testa alta opponendosi al suo volere ed aver ottenuto l’approvazione del padre per le sue gesta coraggiose, aveva dato inizio alla Festa del Fuoco e delle Fiamme, ed aveva invitato tutti gli amici a ballare, compresi Fine, Altezza, Shade e Rein.
La rossa e la bionda si erano lasciate travolgere facilmente dalla musica, un ritmo incandescente che infuocava le vene e gli animi, mentre Shade aveva preferito starsene in disparte, sparendo nell’ombra come era solito fare. Ancora una volta, la sua presenza non era più necessaria.
Rein si era attardata a bordo pista, dandogli le spalle, con gli occhi che brillavano puntati sulla folla festante.
- Adesso potranno godersi la festa – asserì soddisfatto, più parlando a se stesso che ad altri – Tio è stato veramente molto coraggioso –
Quelle ultime parole rappresentavano il congedo dall’ennesima avventura, un impacciato “arrivederci” che accompagnava la sua uscita di scena.
Mosse i primi passi nella direzione opposta al palcoscenico, verso le ombre della notte, ma qualcosa gli impedì di avanzare ulteriormente, strattonandolo con delicatezza per riportarlo al punto di partenza.
Si era sentito afferrare la mano, un tocco leggero e discreto come ali di farfalla, ma abbastanza forte e deciso da trattenerlo sui suoi passi. Si era voltato istintivamente lasciandosi trasportare dal contraccolpo di quel gesto, mentre una confortante sensazione di calore si spandeva dal palmo fino al braccio, e trasalì quando incontrò un paio di occhi cristallini che l’osservavano speranzosi.
Rein gli aveva preso la mano, delicatamente come a chiedere il permesso, e lo stava guardando con quegli occhi tersi, limpidi, puri ed innocenti, che non chiedevano nient’altro che la sua compagnia, ancora per un po’.
- Shade, aspetta! Perché non vieni a ballare insieme a noi? Dai, ci divertiremo un mondo! –
Shade osservò dapprima la sua mano ancora intrecciata a quella di Rein, mentre la sensazione di calore che quella stretta improvvisa aveva provocato gli correva su per il braccio, fino a rintanarsi nel petto, poi spostò lo sguardo sul viso della turchina, che l’osservava supplicante ma radiosa, così bella nella speranza di cogliere in quella richiesta spontanea, che le era scaturita dal cuore, una risposta affermativa.
L’aveva lasciato talmente spiazzato il fatto che proprio lei gli avesse chiesto di restare, che subito le parole faticarono ad uscirgli di bocca, impacciate ed ingarbugliate, mentre cercava di pensare ad una scusa plausibile per declinare educatamente quella generosa offerta.
Accettare avrebbe significato ammettere, almeno in parte, che Rein suscitasse un certo effetto persuasivo su di lui, e ciò non poteva permetterselo.
- Io… non so ballare – biascicò sul momento, nella speranza che ciò bastasse a convincerla e la decidesse a desistere, ma Rein non gli aveva creduto, come non ci aveva creduto lui fin dall’inizio.
Strinse ancora di più la stretta sulla sua mano, tirandolo per un braccio con insistenza. Non avrebbe accettato un altro no.
- Su, non farti pregare! Coraggio, sbrigati! – aveva esclamato lei euforica, mentre già lo trascinava in pista.
I suoi occhi parlavano chiaro. Gli stavano dicendo: non andare, voglio che tu rimanga. Resta, dovesse trattarsi anche solo di un minuto ancora.
Cosa era opportuno fare? Accettare? Rifiutare ancora? Era giusto? Era sbagliato?
La osservò un istante ancora perdendosi in quegli occhi sorridenti, emozionati, che brillavano di luce propria, e non seppe dirle di nuovo di no. Già gli era riuscito difficile rifiutare la prima volta.
- E va bene – sospirò rassegnato, ma in cuor suo sorrideva, incredulo ed inspiegabilmente felice.
Mise da parte l’orgoglio, e la seguì sulla pista, lasciando che fosse lei a guidarlo tra la folla fino a raggiungere il resto del gruppo per scatenarsi al ritmo della musica assieme. Sul volto emerse l’impronta leggera di quel sorriso nato dal cuore, che andò ad incurvargli le labbra all’insù, non sapeva nemmeno lui perché, mentre la sensazione di calore ancora generata dal contatto della mano di Rein nella sua continuava ad espandersi, e bruciava gli occhi, le tempie, il petto, correva veloce su per l’esofago ed andava a morirgli in gola, dove si sforzava con tutto se stesso per stringerla forte e trattenerla nella paura di lasciarla andare via troppo presto, ancora fragile, ancora immatura.
Quella proposta inaspettata era stata sorprendente come uno schiaffo in pieno viso, ma piacevole e confortante come un soffio di brezza primaverile in una calda giornata soleggiata. Mai si sarebbe aspettato un gesto simile da una come Rein, visto e considerato il fragile rapporto che li univa, ma doveva ammettere che in cuor suo quella richiesta l’aveva lasciato piacevolmente spiazzato, appagato, soddisfatto, con il cuore gonfio e la mente piena di lei.
Rimuginò ancora un istante sul perché e sul come, alla fine, a ballare su quel palco, e anche distintamente bene viste le sue doti da ballerino provetto, ci era finito per davvero, e sorrise ancora incredulo al pensiero che fosse stata proprio Rein a spingerlo lì sopra. Ci pensò una volta, poi due, e alla fine si risolse col rispondersi che andava bene così. Era capitato, e non poteva fare altro che accogliere a braccia aperte quel piccolo dono che gli era stato offerto. Avrebbe apprezzato la bellezza di quel gesto spontaneo, senza porsi ulteriori domande. Dopotutto, sono proprio le cose più inaspettate a lasciare in bocca il sapore più dolce.


Angolo Autrice:

Eccoci qui con un nuovo aggiornamento.
Anche questa scena è ben conosciuta da ogni fan del BlueMoon che si rispetti. Io personalmente l'ho trovata dolcissima, e curata nei minimi particolari, tanto da diventare una delle mie preferite.
Il modo in cui Shade si allontana, l'inquadratura sulle loro mani, per poi allargarsi pian piano sul volto di Rein... un piccolo capolavoro. 
Non dimentichiamo che qui il nostro eroe cede addirittura alla richiesta, ma lo fa con un sorriso, come se sotto sotto ci sperasse.
Spero che nella scrittura non si sia rovinata quella piccola magia.
Spero che anche il prossimo capitolo vi piacerà.
Grazie a tutti quelli che seguono la storia
Baci

_BlueLady_

 
  
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