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Autore: MissChiara    16/11/2017    1 recensioni
Come si intuisce dal titolo, questa raccolta parla di Sousuke e Makoto, e di vari momenti della loro vita di coppia.
La raccolta parte dal presupposto che i due ragazzi stiano già insieme. Nonostante ciò, Sousuke è costantemente geloso dell'amicizia che lega Makoto ad Haruka, in quanto vede quest'ultimo come un possibile rivale in amore, o una persona che possa essere per Makoto più importante di lui.
Makoto compare sempre nei vari capitoli, ma in realtà è Sousuke il vero protagonista.
Come al solito ho esagerato con lo zucchero, e anche questa raccolta è a rischio diabete, ma tant'è. Non riesco proprio a perdere questa brutta abitudine!
(Seconda classificata al contest "Raccontatemi di loro..." indetto da tatsuei sul forum di efp. I capitoli partecipanti al contest sono quelli dall'1 al 12)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Tachibana, Sosuke Yamazaki
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt: Makoto porta a casa un gatto che gli si affeziona troppo. Sousuke, tanto per cambiare, è geloso.
 
Rating: verde
 
 
 
 
CONVIVENZA DIFFICILE
 
Sousuke si chiede solo una cosa: “Perché?
Naturalmente la domanda è e rimarrà senza risposta, un insignificante quesito mentale che mai avrà l’onore di essere trasformato in parole. D’altronde, se Makoto ormai ha deciso, Sousuke è disposto ad accettare la sua scelta senza rimostranze, ma…
Il gattino nero sfreccia da un lato all’altro della stanza, balzando agile sul tavolo e da lì su una mensola; non è ancora atterrato del tutto con le quattro zampe, che già salta via come una molla, tornando sul pavimento per inseguire la pallina che Makoto ha appena lanciato.
 
«Piano!» ride il dorsista, «Così ti farai male, Haru-chan!»
 
Sì, vatti a schiantare, Haru-chan…, sono le parole che si formano spontanee nella mente di Sousuke. Parole che anche questa volta, per quanto lui possa detestare quell’animale, non avranno il piacere di vedere la luce.
 
Non è tanto il fatto che Makoto abbia adottato un altro gatto, a infastidirlo così tanto. Oh, no! Se Makoto è felice – e in quel momento è palese che lo sia – Sousuke non può fare altro che bearsi della sua bella risata allegra, felice a sua volta come un ebete.
Non è neanche il fatto che il suddetto gatto paia essere vivace il doppio di quello che già hanno.
 
Il vero problema è il nome.
 
È quell’Haru-chan, la cosa che proprio non gli va giù. Perché Makoto deve andarsene in giro per casa pronunciando qualcosa come una trentina di volte al giorno il nome del suo rivale con quel tono carico d’affetto?
 
«Non potevo chiamarlo Sou-chan, non avresti capito quando chiamo te e quando il gatto» si è giustificato Makoto con una logica di ferro.
 
Sousuke, su questo, non può obiettare.
Non ha il coraggio di fargli notare che, però, tra tutti i nomi felini che ci sono al mondo, magari Makoto avrebbe potuto evitare di affibbiargli proprio il nome di quella piattola.
Come se non bastasse – anche se Sousuke non saprebbe giudicare se sia realtà o immaginazione suggerita dalla gelosia – ha la netta impressione che quella pallina di pelo nero dagli occhi azzurri ci somigli pure, a Nanase: è scostante e altezzoso, troppo perfino per un gatto. Se non è impegnato a dormire nella sua cesta, non fa che azzuffarsi con Rinrin, l’altro loro gatto rosso che, essendo il padrone di casa, non ha nessuna intenzione di vedersi spodestare dal nuovo arrivato e risponde per le rime. Casa loro ormai è diventata un continuo susseguirsi di miagolii isterici, soffiate rabbiose, inseguimenti  e oggetti che cadono. La piccola peste nera pare fermamente decisa ad imporre le sue regole, tranne poi diventare un angioletto in presenza di Makoto: non appena il ragazzo mette piede nell’appartamento, infatti, il gattino lo segue dappertutto senza staccarsi un attimo da lui, facendogli le fusa e miagolando sonoramente, raccontandogli probabilmente a modo suo quanto gli sia mancato e quanto sia contento di rivederlo. Il tutto, naturalmente, ignorando bellamente Sousuke, che ormai è certo di essersi ritrovato un Nanase in miniatura piazzato in pianta stabile in casa. Cosa di cui non sentiva assolutamente il bisogno.
 
«Non ti si avvicina perché lo guardi sempre male» gli sorride Makoto, prendendo in braccio il gattino per coccolarlo.
 
Sarà, ma le serate trascorse a leggere e bere cioccolata calda sul divano non sono più le stesse, da quando quel coso nero lo fissa con astio, pigramente acciambellato sulle gambe di Makoto e pronto a soffiargli non appena Sousuke tenta un approccio un po’ più serio del passare un braccio sulle spalle del proprio ragazzo o posargli un bacetto da niente su una guancia.
Ma è proprio durante una di quelle sere che succede un imprevisto, una sera in cui pare che i due gatti abbiano deciso di risolvere una volta per tutte la questione sul chi si guadagnerà il privilegio di ricevere tutte le attenzioni di Makoto: entrambi accoccolati sulle gambe di quest’ultimo, consapevoli che al minimo gesto di estrarre le unghie verranno sgridati, è da più di mezz’ora che continuano a spingersi insofferenti, a cercare di prevalere l’uno sull’altro per piazzarsi il più vicino possibile alla pancia accogliente del ragazzo, finché il gattino nero, esasperato dalla prepotenza di Rinrin, si allontana stizzito andandosi ad acciambellare come se niente fosse sulle gambe calde di Sousuke.
Il ragazzo dai capelli neri rimane basito: è la prima volta che il gatto gli si avvicina, oltretutto di sua spontanea volontà. L’animaletto lo guarda brevemente a sua volta socchiudendo gli occhi, ronfando di soddisfazione. Si stiracchia allungando le zampe, godendo di tutto quello spazio libero e lasciandosi sfuggire uno sbadiglio, pronto a farsi una bella dormita.
Dopo un momento di smarrimento, Sousuke si azzarda a gratterellarlo sotto il collo e il gatto risponde con un mezzo miagolio assonnato sistemandosi meglio vicino alla sua mano.
Buonanotte, io sto già dormendo!, sembra dire il suo musetto compiaciuto.
Sousuke prova ad accarezzarlo.
 
«Sembra che Haru-chan si stia abituando a te» gli fa notare Makoto, coccolando Rinrin che gli ronfa compiaciuto in braccio, soddisfatto della conquista della sua pancia.
 
«Già, sembrerebbe».
 
Sousuke sorride leggermente e continua a passare le dita sul pelo liscio. Improvvisamente, realizza che il cucciolo nero non ha nulla da spartire con Nanase, se non il nome, e si sente uno stupido per aver pensato così male di lui nei giorni precedenti.
È solo un gattino e basta.
Un gattino carino e bisognoso di attenzioni.
È morbido e caldo, e il suo ronfare ritmato è rilassante. È così minuto e magro che necessiterà ancora di un po’ di tempo e di tanto buon cibo per irrobustirsi e dimenticare le difficoltà che probabilmente deve aver affrontato in strada, all’aperto.
Ora comincia a capire meglio perché Makoto gli dedica tutte quelle cure.
Certo, potrebbe evitare di dedicare tutte quelle attenzioni superflue anche all’altro Haru-chan, quello in forma umana. Ma quella è una questione su cui Sousuke deve ancora lavorare parecchio.
 
 
 
Il mio angolino
Vabbè, diabete a palate! Preparate l’insulina!
Niente p0rn questa volta, arriverà nel prossimo capitolo che è lì in attesa di revisione (anche se cercherò di mantenere sempre un livello arancione per non sforare il rating della raccolta ^^).
   
 
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