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Autore: RaidenCold    22/11/2017    1 recensioni
Dopo l'ennesima lite con Asuka, Shinji decide di uscire un po' a sbollire la rabbia; su un tram conosce il misterioso Kaworu Nagisa... ma chi è davvero costui?
(Storia ispirata al celebre libro di Chuck Palanhiuk "Fight Club", e all'omonimo film di David Fincher)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Kaworu Nagisa, Rei Ayanami, Shinji Ikari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Era la mattinata dopo la sconfitta dell’ultimo angelo, quando scopro che la lancia di Longinus, un prezioso artefatto custodito nella Nerv, è stato rubato.

So che è stato Kaworu e il suo gruppo, ora diventato un esercito; grazie a noi sono nati altri «Club» in diverse città, e la cosa faceva infuriare la Seele, che organizza uno squadrone della morte per distruggerci. Beata ingenuità del potere: il temuto squadrone della morte della Seele, era formato quasi completamente da membri del Club.

Ovunque andassimo io e Kaworu, incontravamo soci, noi eravamo i padroni della nostra vita, e le varie organizzazioni s’illudevano che eravamo noi gli stolti.

Non bisogna sottovalutare chi pulisce le tue case, cucina i tuoi pasti, cura le tue ferite,fa rispettare le tue leggi e così via dicendo. Posso dire con certezza che una buona metà del personale della Nerv era nel club in un modo o nell’altro.

Una mattina incontro Rei, e per la prima volta, mi rivolge per prima la parola:

“Ikari, sei scomparso...”

In quel momento ha un aspetto davvero indifeso, mentre io, col volto gonfio di botte ho davvero una brutta cera, e non voglio spaventarla: coinvolgere Asuka era già stato un errore, almeno Rei doveva rimanerne fuori.

Faccio per andarmene e lei mi stringe le mano, e io non resisto e la abbraccio: in questi mesi sono cresciuto parecchio e le sua testa si appoggia sotto il mio collo:

“Ti prego, non fare nulla di irreparabile, non voglio perderti...”

La accarezzo:

“Andrà tutto bene Rei.”

Ma io avevo capito dove voleva arrivare il progetto di Kaworu: il passo finale era introdursi nel Terminal Dogma, il luogo più interno della Nerv, nel quale vi era custodito l’angelo chiamato Lilith, e scatenare il Third Impact.

Non sarebbe andato tutto bene.

Tutto ha un limite, e quello del nostro progetto lo avevo appena realizzato. Volevo bene a Rei, almeno per lei non potevo permettere che il mondo venisse distrutto.

Comincio a cercare Kaworu ovunque, senza risultato: al Club erano tutti scomparsi.

Chiamo nelle altre città:

“Dov’è Kaworu Nagisa?”

“E’ un test signore?”

“No.”

“Ne è sicuro?”

“Sì questo non è un test!”

E riattaccava.

Questa più o meno la conversazione che ho avuto una ventina di volte.

Così ho deciso di recarmi al club di Matsushiro, anche lì nessuno; entro in un bar e chiedo al cameriere se sappia dov’è Kaworu. Mi chiede se è un test, e ricomincia la solita conversazione, finché gli pongo una domanda diversa:

“Con chi hai parlato?”

“Con lei signore.”

Per un attimo mi fermo e comincio a sudare freddo.

“Chi sono io?”

“E’ sicuro che...”

“Sì, non è un test!”

Il cameriere mi guarda, poi con aria solenne mi risponde:

“Lei è Kaworu Nagisa.”

 

Torno a casa più in fretta che posso, e chiamo Asuka:

“Shinji sei tu?”

“Asuka, noi due abbiamo mai...”

“Cosa?”

“Sì, insomma io e te siamo...”

“Che cavolo ti prende, cosa vuoi dirmi!”

“Abbiamo fatto l’amore?”

“Ma sei stupido?”

“Sì o no?”

“Shinji io non riesco proprio a capire quello che ti passa per la testa.”

“Asuka lo abbiamo fatto sì o no?”

“Certo idiota, e poi la mattina dopo mi hai mandato via in malo modo!”

Rimango in silenzio, e penso al fatto che non avevo mai visto Asuka e Kaworu nella stessa stanza.

“Pronto, Shinji ci sei? Shinji?”

Ed eccolo davanti a me a guardarmi sorridente: Kaworu Nagisa.

Riattacco il telefono:

“Io e te siamo la stessa persona...”

Kaworu annuì:

“Tecnicamente, io sono quello che hai sempre desiderato: io sono indipendente, incontrollabile, potente.”

“E grazie a te… anzi a noi… ora lo sono. Però Kaworu, non posso causare il Third impact!”

“Lo sai che non sarà come il Second Impact… non sarà solo cieca distruzione, ma un nuovo modo di esistere. Le barriere dell’animo si scomporranno e diventeremo tutti parte di un infinito mare di brodo primordiale dove non ci sarà sofferenza né dolore, ma un unico grande «Io» nel quale tutti gli essere viventi si identificheranno.”

“Non posso permettertelo!”

Kaworu sorride:

“Perché non provi a fermarci allora?”

Esco di corsa dalla stanza e mi reco alla Nerv.

Arrivo alla sala comandi, e la prima persona che vedo è mio padre, accasciato al suolo e coperto di sangue:

“Dove sono Rei e Asuka?”

“Soryu è al sicuro, Rei si trova al momento nel Terminal Dogma.”

“Perché?”

“Sapevi che sarebbe potuto succedere… sei davvero astuto Shinji, o almeno la parte di te con cui ora non sto parlando.”

Avevo come la sensazione di sentire Kaworu bisbigliarmi nell’orecchio:

«Rei è un corpo creato per poter ospitare l’anima di Lilith, se entrasse in contatto con il suo aspetto originario e la lancia di Longinus, darebbe luogo al Third Impact.»

“Shinji…” - papà mi guarda sorridendo, poi chiude gli occhi.

Credo avesse voluto dirmi qualcosa tipo «Nonostante tutto sono contento che tu abbia fatto questo con le tue sole mani».

Comincio a scendere fino al Dogma, ma al primo livello trovo Kaworu che mi si para davanti:

“Non puoi fermarmi, Shinji.”

Lo carico, ma lui mi contrasta e comincia a pestarmi, o meglio, comincio a darmi pugni in faccia e a scaraventarmi da solo di qua e di là. A un certo punto, le sue mani – le mie mani – afferrano il mio collo cominciando a strangolarmi. Kaworu mi guardava, e il suo volto pareva intristito:

“Non dobbiamo soffrire, ma non posso permettere che tutto ciò che ho creato venga vanificato.”

Se morivo io, moriva anche lui, lo sapeva bene, e lo avrebbe fatto pur di raggiungere il suo scopo.

Poi sento qualcosa colpirmi il braccio sinistro, probabilmente rompendomi l’omero.

Asuka era accanto a me, e ciò che mi aveva appena colpito era una sedia da lei lanciatami:

“Scusami, ma non riuscivo a staccarti le mani di dosso; e adesso spiegami che succede!”

Faccio per rialzarmi ma il braccio mi fa troppo male e comincio a cadere di fianco, ma Asuka mi aiuta a rimanere in piedi e mi dà un buffetto sulla guancia per farmi riprendere.

Poi rialza la sedia che aveva usato come proiettile, mi ci fa sedere, e con un pezzo della sua gonna improvvisa una fasciatura.

“Ora non c’è tempo per le spiegazioni, dobbiamo andare subito in fondo.”

 

 

 

Giungiamo infine al Terminal Dogma, e là vi sono i membri del Club, tutti attorno a Rei, che impaurita fissa l’enorme gigante bianco crocefisso dinnanzi a lei: Lilith.

Uno dei soci mi si avvicina:

“Benvenuto signore, ora possiamo cominciare.”

“Dovete fermare tutto.”

“Ci aveva detto che avrebbe detto così.”

Tento di imitare la voce e la gestualità di Kaworu:

“Va bene ragazzi, siete stati bravi, ma ora la cosa non si fa più, dobbiamo aspettare un altro giorno.”

“Ci aveva anche detto che avrebbe parlato così.”

Dannazione; Rei si gira e mi guarda impaurita, poi si reca da Lilith, e le due diventano una cosa sola: Lilith diventa ancora più grande e assume le fattezze di Rei, e tutti coloro che tocca perdono consistenza fisica.

Così nasce il mare di LCL, il brodo primordiale; Asuka si stringe forte a me, finché entrambi perdiamo a nostra volta forma.

E da lì a poco, tutto il mondo diventa un gigantesco mare rosso sguazzante di anime che agognano alla riunificazione.

Poi mi vedo e sento che mi chiamano:

mi giro e ci sono Asuka, Misato, Kensuke, Hikari, Makoto, Shigeru, Maya, la dottoressa Akagi, Fuyutsuki ed il signor Kaji.

Sono le loro anime che si sono riunite attorno a me, per salutarmi, per aiutarmi:

“Siamo qui per te Shinji.” - mi dice Asuka ponendomi la mano.

Devo fare un’ultima cosa, perdonami Asuka.

“Rei...”

Lei è rannicchiata, ovunque e da nessuna parte, sta perdendo la sua esistenza nel mare rosso; per un istante mi guarda, poi torna in sé stessa.

Io la afferro con forza e lei mi guarda meravigliata:

“Vuoi distruggere questo mondo perfetto che hai creato?”

“Non importa se il mondo dei corpi è pieno di dolore, perché ho capito che voglio vivere, e voglio anche te in questo mondo.”

“Quindi usciremo dal paradiso?”

“Finché saremo vivi, ogni luogo potrà diventare il nostro paradiso.”

Rei mi guarda e sorride:

“Allora ci rincontreremo, Shinji Ikari.”

 

 

Apro gli occhi, il braccio mi fa ancora male; Asuka è distesa accanto a me.

Il mare è ancora rosso; davanti a me, Lilith cade a pezzi, e subito penso a Rei.

Mi alzo e Asuka apre gli occhi.

Guardiamo insieme il nuovo mondo, lo sterminato mare Rosso e mi chiedo dove siano gli altri; io e Asuka ci prendiamo per mano.

Talvolta la fine è l’inizio di tutto.

 

   
 
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